Possiamo coltivare la Pachysandra terminalis per arricchire le zone ombreggiate del giardino, dove altre specie faticano a svilupparsi generosamente. Inoltre tollera bene il freddo e possiamo coltivarla facilmente in tutta Italia. La capacità di adattarsi a condizioni di scarsa luminosità e la resistenza al freddo la rendono una scelta eccellente per creare un sottobosco rigoglioso o per ricoprire le aiuole ai piedi di alberi e arbusti.
Può essere coltivata anche per creare bordure basse e compatte, per delimitare vialetti o aiuole, o nei giardini rocciosi. Naturalmente possiamo coltivarla anche in vaso, per donare un tocco di colore anche alle zone ombreggiate del terrazzo o del balcone.
La Pachysandra terminalis è una piccola pianta perenne sempreverde della famiglia delle Buxaceae ed è originaria del Giappone e della Cina. Produce steli corti sui quali spuntano delle rosette di foglie lucide, coriacee e dentellate: sono lunghe circa 10 cm e di colore verde scuro. In estate, da giugno, produce tanti piccoli fiori bianchi riuniti in spighe. In giardino viene spesso utilizzata come tappezzante: raggiunge un’altezza e una larghezza di circa 50 cm.
Nei vivai e nei garden center possiamo trovare diverse varietà e ibridi di Pachysandra terminalis, che si differenziano principalmente per la colorazione e la variegatura bianca del fogliame.
Dove coltivare la Pachysandra terminalis
Tollera bene il gelo fino a -15°C e il caldo entro i 30°C. Temperature inferiori o superiori possono provocare stress alla pianta.
Predilige una posizione ombreggiata o semi-ombreggiata.
Iniziamo la coltivazione dalle piantine ed effettuiamo il trapianto in primavera o in autunno.
Le buche dovranno avere una dimensione e una profondità doppia rispetto al vaso in cui è contenuta la piantina. Prepariamole una settimana prima del trapianto e stendiamo sul fondo una dose di concime granulare a lenta cessione.
Questa prima concimazione sarà utile per stimolare l’attecchimento delle radici e delle piantine nei primi 3 mesi. In seguito la ripeteremo all’inizio di ogni stagione, interrando leggermente i granuli ai piedi delle piantine.
Come irrigare la Pachysandra terminalis
Le piantine giovani appena trapiantate vanno irrigate con regolarità, specialmente in estate e nei periodi più caldi e secchi. Evitiamo gli eccessi e i ristagni idrici per prevenire lo sviluppo di malattie fungine.
Le piante adulte possono giovarsi anche delle piogge nel corso dell’anno e sono quasi autosufficienti. Dovremo irrigare in estate e in presenza di lunghi periodi senza precipitazioni.
Come potare la Pachysandra terminalis
Non richiede potature per crescere meglio. In autunno rimuoviamo le foglie secche o danneggiate e, se necessario, accorciamo i rami troppo lunghi per mantenere una forma compatta.