Coltivare il Podocarpus macrophyllus in giardino rappresenta una scelta ideale per chi desidera una pianta sempreverde elegante, longeva e capace di valorizzare qualsiasi spazio verde con la sua presenza ordinata e scultorea. Grazie al fogliame fitto e alla crescita lenta è indicata anche per la costruzione di siepi formali di grande effetto.
Il Podocarpus macrophyllus è originario dell’Asia orientale, in particolare del Giappone, dove viene utilizzato sia nei giardini zen sia per la creazione di bonsai. Appartiene alla famiglia delle Podocarpaceae, un gruppo di conifere sempreverdi: se lo lasciamo crescere in modo naturale ha uno sviluppo arboreo e può raggiungere i 10 metri in altezza, se invece lo coltiviamo come pianta da siepe, sottoponendolo a potature periodiche, avrà uno sviluppo arbustivo.
Le foglie sono lanceolate, coriacee, lucide e di colore verde scuro. lucido. I nuovi germogli assumono tonalità di colore particolari e possiamo scegliere tra varietà con germogli verde chiaro, gialli o rossicci. Grazie a questa caratteristica la pianta dona colore al giardino in primavera e in autunno, pur non avendo una fioritura vistosa. Ci sono varietà anche nane e con foglie più piccole, ideali per la composizione di siepi.
Dove coltivare il Podocarpus macrophyllus
Il Podocarpus macrophyllus si sviluppa con temperature comprese tra i 10°C e i 28°C. Scegliamo una posizione soleggiata per stimolare una crescita rigogliosa. La mancanza di luce rallenta i tempi di crescita.
Tollera il caldo fino a 40°C: climi più afosi e secchi possono causare il disseccamento del fogliame, se non opportunamente irrigato. Nelle zone con estati oltre i 40°C è meglio optare per una posizione semi ombreggiata, per difendere le foglie dai raggi solari diretti troppo caldi.
Tollera il freddo fino a -8°C. Nelle regioni con inverni rigidi scegliamo una posizione soleggiata per scaldare la pianta nei mesi freddi e proteggiamone le radici con uno spesso strato di pacciamatura ai piedi delle piante. Se le piante sono giovani, proteggiamo anche il fogliame dal gelo e dalla brina con un cappuccio traspirante di tnt (tessuto non tessuto).
Come coltivare il Podocarpus macrophyllus in giardino
Il trapianto delle giovani piantine si effettua in primavera, quando le gelate tardive sono scongiurate e le temperature sono stabilmente sopra gli 8/10°C.
Creiamo delle buche profonde e prima del trapianto verifichiamo il perfetto drenaggio dell’acqua, poiché queste piante temono i ristagni. Versiamo acqua nella buca e controlliamo se viene assorbita rapidamente: il terreno deve comportarsi come una spugna, senza creare pozzanghere.
In questa fase, stendiamo sul fondo una dose di concime organico, come lo stallatico pellettato, o un fertilizzante granulare a lenta cessione. In seguito ripeteremo la concimazione a lenta cessione all’inizio dell’autunno per aiutare la pianta a superare l’inverno e all’inizio della primavera per stimolare la ripresa vegetativa.
Come irrigare il Podocarpus macrophyllus
Le piante adulte sono moderatamente resistenti alla siccità e vanno irrigate con parsimonia poiché hanno un apparato radicale superficiale e teme i ristagni idrici. Le piante adulte coltivate in giardino si accontentano delle piogge e dell’umidità ambientale del suolo e vanno irrigate soltanto in estate e in presenza di lunghi periodi senza precipitazioni.
Lasciamo sempre asciugare il terreno prima di irrigare nuovamente: gli eccessi idrici sono un punto debole di queste piante.
Come potare il Podocarpus macrophyllus
La potatura del Podocarpus si effettua preferibilmente alla fine dell’inverno o all’inizio della primavera, prima dell’emissione dei nuovi germogli. Accorciamo i rami per mantenere la forma desiderata, espansa o colonnare.
Tollera bene le potature, a cui risponde con una ricca emissione di nuove foglie. Per la creazione di una siepe effettuiamo delle potature più leggere, da ripetere anche a fine estate per mantenere un aspetto ordinato.
Come curare il Podocarpus macrophyllus
È una pianta rustica e resistente agli attacchi dei parassiti, ma in condizioni di stress può essere attaccata dalle Cocciniglie e dagli Afidi. Per prevenire l’arrivo di questi parassiti effettuiamo dei trattamenti preventivi con Sapone molle sul fogliame ogni 10 giorni in primavera. In presenza di Cocciniglie adulte sulla pianta possiamo toglierle manualmente o eliminarle con trattamenti ripetuti con Olio di Colza. Il Sapone molle è utile anche per rimuovere la melata, una sostanza appiccicosa rilasciata dagli Afidi che può stimolare malattie come la Fumaggine.
Anche gli Acari (ragnetti rossi) possono accattare la pianta e si riconoscono per la presenza di decolorazioni sulle foglie e piccole ragnatele. In questo caso aumentiamo l’umidità fogliare, con nebulizzazioni con acqua, ed effettuiamo trattamenti con Estratti di Ortica e un insetticida a base di acidi grassi e Zolfo.
Tra le malattie fungine il rischio principale è il marciume radicale causato dalle spore di Phytophthora, favorito da terreni poco drenanti, irrigazioni eccessive o un elevato tasso di umidità nel suolo. Si manifesta con l’ingiallimento e l’appassimento del fogliame. In questo caso interveniamo con le polveri di roccia, come il Caolino o la Zeolite: soluzioni consentite in agricoltura biologica che hanno la capacità di assorbire l’umidità del terreno.