Coltivare il Caprifoglio peloso in giardino è una soluzione ideale per chi cerca una pianta che richiede pochissima manutenzione ma ricambia con un’abbondante fioritura estiva e tante bacche colorate nei mesi freddi.

Il Caprifoglio peloso (Lonicera xylosteum) appartiene alla famiglia delle Caprifoliaceae ed è un arbusto deciduo e rampicante. Le foglie, ricoperte da una leggera peluria che le rende morbide al tatto, spuntano sulla pianta all’inizio della primavera, tra fine marzo e inizio aprile a seconda delle condizioni climatiche, e cadono con l’arrivo dell’autunno in novembre. La fioritura è abbondante e composta da tanti piccoli fiori bianchi, che permangono sulla pianta da maggio a luglio. Sono molto apprezzati dagli insetti impollinatori, come api e farfalle. In seguito si trasformano in bacche rosse lucide, molto ornamentali ma tossiche per l’uomo.

In rami della pianta sono molto duri e robusti ed è una caratteristica indicata nel nome scientifico della pianta. Xylosteum deriva dai termini greci xylon (legno) e osteon (osso), proprio per sottolineare la durezza del legno di questa specie.

coltivare il Caprifoglio pelosocoltivare il Caprifoglio peloso
coltivare il Caprifoglio pelosocoltivare il Caprifoglio peloso

Dove coltivare il Caprifoglio peloso

È una pianta rustica e si adatta molto bene al clima delle regioni italiane. Tolle il gelo fino a -20°C e il caldo fino a 35°C. Scegliamo quindi una posizione assolata del giardino, per assicurare una ricca fioritura. È però una pianta che cresce bene anche in mezz’ombra ed è ideale per le zone poco assolate o ai margini di boschi e siepi.

Nelle zone del sud Italia, dove le temperature estive possono superare i 35°C, meglio optare per una posizione semi ombreggiata per difendere la pianta dai raggi solari diretti più caldi che possono causare stress idrico e bruciature fogliari.

Trattandosi di una pianta rampicante dovremo scegliere una zona su cui la pianta possa svilupparsi, come un muro o una recinzione, o fornirgli un supporto.

In inverno non richiede particolari protezioni. Le piante più giovani si giovano di uno strato di pacciamatura per proteggere le radici superficiali, specialmente nelle regioni del nord in Italia e in presenza di venti freddi.

Come coltivare il Caprifoglio peloso

Il trapianto si effettua in autunno o all’inizio primavera. Prepariamo una buca ampia e profonda, più grande del vaso di coltivazione in cui è contenuta la piantina, e arricchiamo il terreno con concime organico, come lo stallatico pellettato.

In alternativa possiamo usare un fertilizzante granulare a lenta cessione specifico per piante da fiore.

Come concimare il Caprifoglio peloso

È una pianta poco esigente e generalmente è sufficiente una concimazione alla fine dell’inverno con un fertilizzante granulare a lenta cessione.

Come irrigare il Caprifoglio peloso

Nei primi due anni dal trapianto dovremo assicurare al Caprifoglio peloso delle irrigazioni regolari, con l’obiettivo di mantenere il terreno sempre umido. Non esageriamo però, specialmente in primavera e in autunno, cioè le stagioni in cui il pericolo delle malattie fungine è più alto. Naturalmente intensificheremo nelle stagioni calde e ridurremo in quelle fredde; in inverno possiamo sospendere.

Le piante adulte tollerano bene brevi periodi di siccità e sono quasi autonome. Dovremo irrigare soltanto in estate e in presenza di lunghi periodi senza piogge.

Come potare il Caprifoglio peloso

Nei primi anni la potatura serve soprattutto a dare una struttura equilibrata all’arbusto. La potatura va eseguita alla fine dell’inverno, prima della ripresa vegetativa primaverile. Rimuoviamo i rami più vecchi e danneggiati e accorciamo leggermente i rami per mantenere una forma più compatta e ordinata.

Evitiamo le potature troppo drastiche e limitiamoci ad accorciare di un terzo i rami in un’unica stagione.

Le ferite dei rami più grandi vanno protette con un mastice cicatrizzante, mentre i rami più piccoli vanno trattati la Propoli: è un disinfettante naturale e svolge un’azione cicatrizzante favorendo l’impollinazione poiché attira le api.

Come difendere il Caprifoglio peloso

I parassiti più comuni che possono attaccare la Lonicera xylosteum sono gli Afidi, che si concentrano sui germogli giovani causando arricciamenti fogliari, e le Cocciniglie che possono insediarsi lungo i rami. Periodici trattamenti preventivi e curativi con Sapone molle e Olio di Neem sono utili per contenere questo tipo di parassiti.

Alcune malattie fungine possono colpire il Caprifoglio peloso, specialmente nei climi molto umidi. In particolare l’Oidio può rappresentare un problema, ricoprendo le foglie con una patina biancastra, e l’Antracnosi può apparire in periodi piovosi causando macchie fogliari. In questi casi alterniamo trattamenti periodici con Idrogeno Carbonato di Sodio ed Estratti di Equiseto.

Nei terreni molto calcarei può manifestarsi anche la Clorosi che si manifesta con un sbiadimento delle foglie. Possiamo curarla con un integratore a base di Ferro chelato.