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Aprile 27, 2021
Coltivare la Rhodophiala è molto soddisfacente grazie alla sua bellissima e colorata fioritura. Questa pianta erbacea perenne, appartiene alla famiglia delle Amaryllidaceae come l’Hippeastrum, con il quale ha una discreta somiglianza. I grandi fiori stellati spuntano al termine di un gambo carnoso, vivaci e vistosi e leggermente reclinati in avanti.
Le Rhodophiale sono bulbi e ne esistono tantissime specie differenti, tra cui alcuni bulbi primaverili come la Rhodophiala araucana, la Rhodophiala elwesii e la Rhodophiala andicola. Possiamo trovarne in commercio una vasta gamma di bulbi, con fioriture nei colori più disparati, doppie, triple, più o meno grandi.
COLTIVARE LA RHODOPHIALA: ATTENZIONE ALL'ACQUA IN ECCESSO
La Rhodophiala è una pianta rustica, originaria dell’America meridionale, perciò necessita di climi miti con temperature tra i 15°C e i 18°C. Per avere belle fioriture va esposta al sole, ma va messo al riparo dal vento.
Come per tutte le bulbose...
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Aprile 16, 2021
I fiori di colore azzurro sono ideali per donare sensazioni di serenità e freschezza. Un ambiente giocato su queste tonalità aiuta a ridurre l’impatto delle emozioni negative accumulate nel corso del lungo periodo di lockdown, che ha lasciato strascichi anche sul nostro inconscio.
Questa gamma cromatica trasmette al giardino freschezza, fattore prezioso in estate: la percezione che abbiamo di questi colori ci aiuta ad aumentare la sensibilità al freddo e a diminuire quella al calore. Inoltre l’azzurro allarga la percezione dello spazio e accentua la sensazione di ordine; favorisce il rilassamento dei muscoli e predispone meglio a un sonno ristoratore.
FIORI DI COLORE AZZURRO: 6 PIANTE DA NON PERDERE!
I Muscari sono bulbi che fioriscono in primavera. Caratterizzati da foglie nastriformi e inflorescenze a pannocchia, sono piante perfette per il giardino perché richiedono poche cure. I Muscari si accontentano dell’acqua piovana, resistono bene al gelo e crescono bene in un ...
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Aprile 13, 2021
Coltivare la Calceolaria è facile e di grande impatto. Il suo nome deriva dal latino “calceolus” che significa scarpa, a causa della forma dei suoi fiori.
Le sue foglie sono piccole e cuoriformi, mentre i fiori hanno una bizzarra forma a babbuccia, nelle tinte dell’arancio, del rosso e del marrone, con caratteristiche punteggiature di tonalità contrastanti.
È una pianta erbacea e teme le temperature rigide: se viene coltivata in giardino si usa generalmente come pianta annuale, per creare bordure o come macchia di colore all’interno di giardini rocciosi. Se invece la coltiviamo in vaso, possiamo portarla in casa in inverno quando le temperature minime scendono.
Ideale per la coltivazione in vasi e cassette da appendere alla ringhiera, la Calceolaria arriva a misurare 40 cm in altezza, formando piccoli cespugli tondi.
Coltivare la Calceolaria: attenzione ai ristagni d'acqua
La Calceolaria predilige luoghi soleggiati o a mezz’ombra: teme il vento asciutto e le correnti d’aria fredde, ma anche il sole troppo battente che in estate può bruciarne i fiori. Non sopporta temperature sotto i 15°C. Se viene coltivata in vaso durante la stagione invernale va portata al riparo in casa o in una serra, in un posto caldo e luminoso.
In primavera e in estate richiede innaffiature regolari ma senza abbondare, per evitare pericolosi ristagni. Il terreno va mantenuto sempre leggermente umido, soprattutto per gli esemplari coltivati in vaso, mentre in autunno e in inverno le innaffiature vanno diradate.
All’atto del rinvaso possiamo utilizzare un terriccio per piante fiorite avendo cura di stendere uno strato di biglie di argilla espansa sul fondo del vaso per migliorare il drenaggio dell’acqua in eccesso.
Da aprile a settembre dovremo provvedere alla concimazione delle...
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Aprile 08, 2021
Eliminare la Popillia Japonica in modo tempestivo è molto importante poiché questo insetto rappresenta un vero e proprio pericolo per gli ingenti danni che può provocare. Tant’è vero che la Unione Europea l’ha inserita nel 2019 tra gli “organismi nocivi prioritari” insieme alla più famosa Xylella fastidiosa. Anche in Italia, il Ministero delle politiche agricole ha diramato un primo decreto nel 2016, sostituito nel 2018 con un nuovo regolamento. Impongono ai servizi fitosanitari regionali di effettuare campagne di prevenzione, monitoraggio e di lotta. Anche i privati sono chiamati a segnalare la presenza della Popillia Japonica sul territorio in caso di avvistamento.
Eliminare la Popillia Japonica: un insetto alieno
Se vi domandaste perché i nostri nonni non si sono mai posti il problema di eliminare la Popillia Japonica, è bene sapere che questo parassita fa parte della categoria degli “insetti alieni”: cioè quei parassiti che sono arrivati in Italia in tempi moderni, spesso all’interno di container in arrivo dall’Oriente, come è successo per esempio con la Xylella fastidiosa, il Punteruolo rosso, la Cimice asiatica e molti altri. Il problema degli “insetti alieni” è particolarmente importante poiché nel nostro Paese non esistono i nemici naturali di questi parassiti. Con il risultato che il loro sviluppo e moltiplicazione non trova ostacoli.
Originaria del Giappone, la Popillia Japonica è ormai presente anche negli Stati Uniti e in Europa: in Italia è stata avvistata per la prima volta nel 2014 nella Valle del Ticino.
Caratteristiche della Popillia Japonica
La Popillia Japonica (Newman Coleoptera Rutelidae), detto anche coleottero giapponese o scarabeo giapponese, provoca danni alle colture sia nella forma larvale sia da adulta: le larve si nutrono delle radici (quindi danneggiano anche il tappeto erboso), mentre gli insetti adulti sono polifagi e possono defogliare totalmente fino a 300 specie di piante.
Nel nord Italia la Popillia Japonica sviluppa una generazione nel corso dell’anno: le uova vengono deposte nel terreno a circa 10-25 cm di profondità per proteggerle dal gelo. La profondità è variabile poiché dipende dalla temperatura esterna: più è bassa è più le larve si dirigono verso il basso.
Come riconoscere le larve della Popillia Japonica
Una volta schiuse le uova...
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Aprile 02, 2021
Possiamo seminare il prato in primavera quando le temperature minime iniziano ad alzarsi: sia per creare nuove aree sia per rigenerare i tappeti erbosi che hanno sofferto durante l’inverno.
SEMINARE IL PRATO IN PRIMAVERA: LE AREE NUOVE
Un buon “letto di semina”, cioè l’area di terreno che ospiterà i semi e il prato, è la base del successo di un tappeto erboso di qualità. Per la realizzazione di una nuova area da destinare a prato, dovremo iniziare i lavori molto tempo prima della semina. Il terreno va affinato frequentemente sino a ottenere una superfice ben livellata, liscia, priva di zolle grossolane e soffice. Vanno eliminati i sassi, le malerbe e ogni altro materiale in grado di ostacolare la semina e la germinazione. Rivoltando e lavorando il terreno in questo periodo, portiamo alla luce i giovani germogli delle piante infestanti: lasciando “riposare” il letto, sarà il clima (il freddo e il sole) a farle morire.
Assicurarsi infine che l’appezzamento smaltisca in modo efficiente l’acqua in eccesso e sia privo di aree di ristagno. In pratica il terreno deve assorbire l’acqua come una spugna e non si devono formare pozzanghere. Se ci sono problemi, è il momento giusto per correggerli: riempiendo gli avvallamenti con altra terra in modo da livellarli o prevedendo canali di scolo se necessario.
SCEGLIERE LE SEMENTI GIUSTE
In entrambi i casi dovremo scegliere una semente adatta alle caratteristiche del prato e del suo utilizzo. In particolare:
- il tipo d’uso. Come verrà usato il prato? Sarà solo estetico o verrà “vissuto”? Avete cani e bambini che lo useranno per giocare? Dai prati estetici a quelli per campi sportivi, c’è un’ampia scelta di sementi, con tutte le possibili situazioni intermedie.
- Il sole. Osserviamo il...
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Marzo 26, 2021
Possiamo coltivare la Gaura se vogliamo una fioritura davvero particolare, simile a quella dell’Orchidea. Questa pianta elegante produce piccole rosette di foglie verdi bordate di rosso, tra cui spuntano numerosi fiori candidi o rosati, dotati di 4 petali e lunghi stami dorati.
La Gaura è una pianta perenne caratterizzata da una lunga fioritura che va da aprile fino a ottobre. Con il suo cespuglio a portamento compatto è perfetta per le bordure, può essere coltivata tranquillamente all’aperto insieme ad altre piante, oppure in un grande vaso, visto che arriva a misurare 50 cm in altezza.
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Marzo 19, 2021
Possiamo coltivare la Edgeworthia chrysantha e la Bergenia se vogliamo rendere omaggio ai nostri padri. Non esiste, infatti, un fiore dedicato alla festa del papà, come avviene per le Mimose l’8 marzo, ma ci sono piante dedicate a San Giuseppe, la cui ricorrenza si tiene il 19 marzo non a caso il giorno scelto per la festa del papà. Parliamo della Bergenia, detta fiore di San Giuseppe e della Edgeworthia chrysantha nota come Bastone di San Giuseppe: in entrambi i casi il soprannome è determinato dal fatto che fioriscono proprio intorno al 19 marzo.
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Marzo 18, 2021
Diserbare in modo naturale è possibile e la ricerca delle industrie è sempre più impegnata nella creazione di soluzioni che permettano l’uso di sostanza naturali per la cura del giardino e la difesa dei parassiti.
È il caso dell’acido pelargonico che si trova in natura nelle piante di Pelargonium da cui prende il nome, cioè i comuni Gerani. La sua attività corrosiva lo rende un ottimo erbicida da usare contro le infestanti o muschi: agisce per contatto ed è un erbicida totale non selettivo.
Il fatto di essere un agrofarmaco di origine naturale offre molti vantaggi: anzitutto è completamente biodegradabile e non ha una attività residuale. Inoltre non è sistemico, cioè non penetra nelle radici e non danneggia le piante trattate.
DISERBARE IN MODO NATURALE: COME SI USA L’ACIDO PELARGONICO
Quando l’acido pelargonico entra in contatto con la vegetazione, agisce sullo strato ceroso protettivo della foglia provocando la rottura della membrana cellulare...
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Marzo 08, 2021
Coltivare il Limonium, conosciuto anche come Statice o Limonio, è facile in quanto non richiede particolari cure e regala tante soddisfazioni dal punto di vista visivo.
Questa pianta erbacea perenne, viene spesso coltivata come annuale e come fiore reciso grazie alla sua bellezza e alla sua fioritura aggraziata. Il fiore del Limonium simboleggia l’amore che dura nel tempo e la bellezza eterna e viene spesso utilizzato nelle composizioni floreali dei matrimoni o di altre ricorrenze speciali.
La pianta è caratterizzata da steli erbacei rigidi e ramificati, piccole foglioline e inflorescenze a corimbo composte da fiori di circa 1 cm.
Noti anche come fiori di carta a causa della notevole durata, si possono trovare Limonium di tanti colori diversi come bianco, rosa, giallo, viola e azzurro.
È indicata come pianta da bordura o in aiuole fiorite, ma può essere coltivata anche in vaso.
COLTIVARE IL LIMONIUM: ATTENZIONE AI RISTAGNI D’ACQUA
Originario della zona mediterranea, cresce bene in climi temperati con temperature minime intono a 0°C. In zone dall’inverno rigido si consiglia di pacciamare il terreno oppure, se coltivato in vaso, di portare il Limonium al riparo in una serra fredda. Ci sono però varietà che sopportano le temperature più rigide e vanno in riposo vegetativo in inverno per poi riprendersi in primavera.
La fioritura va dall’estate fino all’autunno inoltrato e l’esposizione ideale è soleggiata: è la pianta perfetta per aiuole e giardini nelle case di mare.
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