Possiamo coltivare la Agatea (Felicia amelloides) se ci piacciono le tinte sulle tonalità dell’azzurro e vogliamo donare un tocco di colore estivo a giardini e terrazzi. Questa pianta erbacea è caratterizzata da un’abbondante fioritura simile a quella delle Margherite, che va da giugno a ottobre, nei toni dell’azzurro o del viola.
In giardino viene utilizzata per arredare aiuole e bordure e nelle regioni più fredde viene gestita come pianta annuale poiché non sopravvivere al gelo: nelle regioni con clima più mite e con poche e sporadiche gelate può invece essere coltivata come perenne. È originaria dell’Africa meridionale ed è perciò rustica e resistente. È dotata di una robusta radice dalla quale spuntano numerosi steli che formano cespugli alti fino a 30 cm.
Si può coltivare anche sul terrazzo in vasi e cassette capienti, in abbinamento con altre piante erbacee o bulbose. In questo caso possiamo spostare la Agatea in inverno in un luogo riparato, come una serra fredda, per farla rifiorire l’anno successivo.
Piante e fiori di colore giallo hanno la capacità di comunicare energia e vitalità. Il colore influenza in modo determinante i nostri atteggiamenti e i nostri pensieri, quindi circondarsi di fiori colorati può essere una vera e propria terapia quotidiana.
Le vibrazioni (onde elettromagnetiche) emesse da ogni tonalità influiscono sul sistema nervoso e immunitario, sul metabolismo e quindi sul nostro umore, attraverso le percezioni che dalla vista raggiungono il cervello con conseguenze su tutto il nostro organismo. La scelta delle tinte per il giardino e il terrazzo può dunque essere gestita proprio per ottenere in noi reazioni positive e differenziate, in base alle preferenze e necessità dei diversi ambienti e della loro destinazione d’uso.
Il giallo in particolare, suscita emozioni positive e solari, stimola la concentrazione e contribuisce a migliorare l’attenzione, la memoria e le funzioni intellettive in generale: è dunque di aiuto per chi in giardino o in terrazzo studia o lavora in smart working.
PIANTE E FIORI DI COLORE GIALLO: QUALI SCEGLIERE
Le Primulesono immancabili su qualsiasi terrazzo o giardino quando arriva la primavera. Caratterizzata dai suoi fiorellini delicati, anche nei toni del giallo, questa pianta predilige terreni acidi e un posizionamento in penombra.
Allontanare le Talpe dal proprio orto o giardino è il desiderio di molti. Tutti sappiamo però che si tratta di animali utili, poiché sono insettivori e contendono il territorio anche ad anfibi e rettili; ma le buche provocate dalle loro gallerie danneggiando le radici, creano antiestetici cumuli di terra sui tappeti erbosi e portano anche qualche danno pratico quando si tratta di un orto.
Tutti sappiamo che esistono talpicidi e trappole che sopprimono l’animale, ma il nostro consiglio è di non uccidere ma semplicemente allontanare le Talpe. Cioè fare in modo che il nostro giardino non risulti “interessante”.
ALLONTANARE LE TALPE: PARTIAMO DA DUE SOLUZIONI
La Talpa passa gran parte del suo tempo sotto terra, specialmente nei mesi più caldi. In autunno, con l’arrivo dei primi freschi, tendono a uscire scavando gallerie sotterranee che lasciano in eredità i tradizionali cumuli di terra, segno del passaggio di una Talpa.
Il primo e più antico metodo per impedire l’ingresso alle Talpe nel giardino o in una parte di esso, per esempio l’orto, consiste nell’interrare una rete metallica a maglia stretta per almeno 50 cm. Di fronte a questo genere di ostacoli normalmente desistono e cambiano strada.
Le piante per un giardino notturno vanno scelte con attenzione se vogliamo stupire i nostri amici quando li ospiteremo per cene e feste serali. Per apprezzare maggiormente lo spazio esterno nelle ore notturne, è infatti fondamentale scegliere fiori dalle tonalità chiare e quindi visibili al buio.
Anche il fogliame argentato si adatta perfettamente, come nel caso dell’Artemisia, della Santolina, della Cineraria e dell’Elicriso. Quest’ultimo in particolare è caratterizzato da una fragranza straordinaria.
Possiamo coltivare il Gelso (Morus) sia per la grazia del suo albero sia per i suoi gustosi frutti, che possono essere neri (nel Morus nigra) o bianchi (nel Morus alba).
Pur essendo considerato un “frutto minore”, si tratta di un albero da frutto molto longevo, può superare anche gli 8/10 metri di altezza e in passato veniva coltivato anche per l’allevamento dei bachi di seta che sono ghiotti delle sue foglie. È un albero caducifoglie che produce frutti molto dolci e prelibati che, a seconda della varietà, possono essere scuri oppure chiari e assomigliano molto alle comuni More, ma sono più grandi e allungati. Si tratta solo di una somiglianza poiché il Gelso e le More non appartengono alla stessa famiglia: il Gelso appartiene alla famiglia delle Moracee come il Fico, l’Artocarpus o la Maclura.
In realtà il frutto del Gelso è un’infruttescenza (detta sorosio), composta nella parte centrale del frutto vero e proprio e nella parte superficiale da una polpa derivante dal calice fiorale ingrossato e carnoso. Oltre che per i frutti, oggi il Gelso viene spesso coltivato come albero ornamentale.
Possiamo coltivare il Vischio in giardino? Tutti conosciamo l’antica tradizione di baciarsi nella notte di Capodanno sotto un ramoscello di Vischio per ingraziarsi un futuro più fortunato, ma pochi conoscono le caratteristiche di questa particolare pianta.
Il Vischio (Viscum album) è una pianta sempreverde cespugliosa che ha la caratteristica di essere epifita, cioè cresce senza bisogno della terra, un po’ come le Orchidee. A differenza delle Orchidee però, che non danneggiano le piante su cui crescono, il Vischio ha un atteggiamento parassita e si nutre della linfa della pianta su cui si sviluppa. In particolare è un emiparassita (cioè un “quasi parassita”), poiché assorbe solo l’Azoto, che non riesce a reperire tramite la fotosintesi.
Va però detto che il Vischio non rovina le piante ospitanti e arreca pochi danni: la pianta rimane contenuta e non tende a svilupparsi eccessivamente.
All’inizio della primavera, in marzo-aprile, i rami del Vischio producono piccoli fiorellini bianco/gialli mentre in autunno donano delle piccole bacche rotonde, di colore biancastro translucido e con consistenza gelatinosa e collosa. Le bacche sono molto importanti per la diffusione di questa particolare pianta: oltre ad avere un comportamento parassita nei confronti degli alberi su cui cresce, il Vischio infatti sfrutta anche l’azione degli uccelli per la sua propagazione. Le bacche gelatinose sono infatti apprezzate dagli uccellini e contengono un solo grande seme, che dopo il processo digestivo del volatile verrà depositato su altre piante protetto da uno strato di buon concime naturale (cioè il guano). I semi che cadranno a terra, invece, moriranno senza germogliare.
Quella di coltivare il Rododendro è una passione che risale agli antichi Greci, che hanno chiamato questa pianta “albero (dendron) di rose (rhodon)”.
Il Rododendro (Rhododendron) è un arbusto sempreverde, con delle bellissime foglie coriacee di un colore verde intenso ma soprattutto una fioritura molto generosa con fiori che, a seconda della varietà, possono essere semplici o doppi e di svariate tonalità dal bianco al viola che riempiono la pianta da aprile fino luglio.
Possiamo coltivare la Fucsia anche in giardino ma molto spesso viene coltivata in vaso sul terrazzo, per la bellezza dei fiori variopinti. La Fucsia è un piccolo arbusto caducifoglie, con rami ricadenti, foglie verde e bottiglia e tanti fiori penduli, semplici o doppi, di colore bianco, rosa, rosso o viola che appaiono da giugno a ottobre.
Anche se spesso viene coltivata in vaso, la Fucsia può essere coltivata anche in giardino: la Fuchsia magellanica può essere coltivata all’aperto anche in Italia poiché resiste a climi compresi tra i -10°C e 35°C.
COME COLTIVARE LA FUCSIA
Per la coltivazione sul terrazzo, possiamo usare un vaso da 20 cm di diametro per coltivarla come esemplare singolo, oppure un vaso rettangolare per affiancarla con altre fioriture. Avendo foglie ricadenti, si presta bene anche per panieri e ciotole da appendere al soffitto.
Cresce bene sia in pieno sole sia in mezz’ombra. Mal tollera l’afa estiva.
Dopo aver acquistato la piantina dobbiamo provvedere al rinvaso. Stendiamo uno strato di biglie di ...
Con l’arrivo dei mesi freddi arriva il momento di coltivare i Tulipani! Si tratta infatti di piante bulbose e i suoi bulbilli vanno piantati tra settembre e novembre per vederli crescere e sbocciare nella prossima primavera.
Possiamo coltivare i Tulipani in gruppi in aiuole, bordure o nei giardini rocciosi, ma sono adatti anche per la cura in vaso sul terrazzo.