Irrigare le piante quando siamo in vacanza è sempre un problema, poiché proprio in questo periodo la necessità di acqua da parte delle piante è maggiore. Bastano infatti uno o due giorni di sospensione delle irrigazioni per osservare sintomi di appassimento e meno di una settimana per il totale disseccamento della pianta. In caso di assenze più o meno prolungate, risulta quindi evidente la necessità di prendere provvedimenti nei confronti delle piante che coltiviamo nell’appartamento e nel giardino, tappeto erboso compreso. Senza dubbio il metodo migliore per soddisfare questa esigenza è quello di affidarsi a una persona di fiducia con tanta pazienza e tempo a disposizione, ma visto che ciò non è sempre possibile si possono adottare alcune soluzioni specifiche a seconda dei casi:
IRRIGARE LE PIANTE QUANDO SIAMO IN VACANZA: APPARTAMENTO E BALCONE
Il primo consiglio è quello di riunire tutte le piante in un’unica stanza ben illuminata e priva di correnti d’aria, evitando l’insolazione diretta.
Per 4-5 giorni di assenza: coprire la terra dei vasi con uno strato di torbaben inzuppato di acqua. La torba cederà progressivamente umidità alla pianta.
Per 6-10 giorni di assenza: utilizzare gli appositi gel a base di acqua da inserire nel terreno oppure i vasi a riserva d’acqua, che consentono il passaggio per capillarità del liquido da un apposito serbatoio al terriccio. Questi vasi sono dotati di un indicatore visivo del livello.
Oltre 10 giorni di assenza : specialmente se il numero dei vasi è rilevante il problema delle annaffiature può essere risolto grazie all’impiego di centraline elettroniche programmabili (funzionano sia elettricamente che a batteria) in grado di comandare il numero delle...
Se state cercando il modo migliore di fertilizzare il verde del vostro giardino, vi suggeriamo di usare i concimi a cessione programmata.
Il settore della nutrizione delle piante, infatti, ha mostrato in questi ultimi decenni una positiva crescita qualitativa e di specializzazione. A partire dagli anni Settanta è iniziata la forte ascesa della popolazione mondiale che ha di fatto determinato maggiore richiesta di cibo e quindi anche dei fertilizzanti per produrlo. In questo contesto, utilizzando i concimi tradizionali con le vecchie tecniche di coltivazione, si è spesso contribuito a fornire alle colture quantità di nutrienti eccedenti le necessità che poi, in diversi modi, si sono dispersi nell’ambiente (per esempio per fenomeni di eutrofizzazione, aumento dei nitrati nelle acque, ecc.).
Contemporaneamente altre cause non meno importanti, come la riduzione dei costi di produzione legati agli enormi consumi di energia di trasformazione e trasporto, il razionale uso delle risorse, l’apparire con sempre maggiore frequenza di fisiopatie legate e squilibri nutrizionali e la maggiore coscienza e attenzione verso tutti gli aspetti legati alla salubrità dell’ambiente, hanno spinto le aziende produttrici e i tecnici a riconsiderare molti aspetti legati alla produzione agricola.
Si è così sviluppata una branca dell’agricoltura di precisione che ha stimolato la nascita di nuove classi di concimi e di tecniche applicative.
COME USARE I CONCIMI A CESSIONE PROGRAMMATA: L’AVVENTO DEI NUOVI FERTILIZZANTI
Hanno così visto la luce e si sono diffusi prodotti innovativi e inimmaginabili solo pochi decenni prima. Solo per citare le principali tappe: i concimi a cessione programmata, quelli stabilizzati con inibitori della nitrificazione...
Se avete iniziato a coltivare la Tigridia in marzo-maggio in questi giorni, da luglio a ottobre, vedrete sbocciare i suoi incantevoli e coloratissimi fiori, che sembrano simili alle Orchidee.
La Tigridia è un bulbo da fiore primaverile, la stagione in cui va trapiantato, e dà luogo a una bella pianta con lunghe foglie lanceolate sempreverdi e grandi fiori (fino a 10 cm di diametro!) molto colorati. Esistono molte varietà di Tigridia, la più nota è la Tigridia pavonia, e i colori possono variare dal giallo al rosso, dall’arancio al lilla, dal rosa al bianco. I fiori durano pochi giorni ma la pianta ne produce molti : ogni ramo ospita fino a 8 fiori che sbocceranno progressivamente nel tempo.
COLTIVARE LA TIGRIDIA: NON AMA CRESCERE IN VASO
La Tigridia non cresce bene in vaso e predilige uno sviluppo in piena terra. Poiché i bulbi di Tigridia non tollerano il freddo al di sotto dei 5-10°C, non in tutte le Regioni italiane possiamo coltivare questa pianta in giardino come perenne.
Possiamo coltivare la Nigella sia per i suoi bellissimi fiori sia per i particolari semi neri, da cui prende il nome: Nigella infatti deriva dal latino niger, cioè nero.
La Nigella è una pianta annuale appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae come gli Anemoni, l’Aquilegia e l’Elleboro. Può crescere fino a 50 cm e da maggio a luglio produce dei fiori molto grandi e molto particolari, di colore azzurro chiaro nella maggior parte dei casi (ma anche bianchi, rosa, lilla), con petali molto distanziati fra loro.
I fiori in seguito si trasformano in baccelli che contengono i particolari semi della Nigella: una particolarità che le vale il soprannome di “cumino nero”.
Le varietà più diffuse sono la Nigella Damascena, o fanciullaccia, con fiori molto spettacolari e la Nigella sativa da cui si ottengono i semi che vengono utilizzati come spezie. Dai semi si ottiene anche l’olio di Nigella, utilizzato come crema per trattare dermatiti e scottature.
Le piante con una lunga fioritura ci garantiscono un terrazzo o un giardino sempre colorato per tutta l’estate fino all’autunno inoltrato. Se non sapete su quali varietà puntare, ne abbiamo selezionate 7 tra le più produttive.
7 PIANTE CON UNA LUNGA FIORITURA
Per ottenere delle belle fioriture possiamo puntare sulle piante erbacee annuali. La Phloxfiorisce da maggio a settembre e richiede molta acqua.
Il Bidens (Bidens ferulifolia) è una pianta erbacea perenne ma spesso viene usata come annuale, poiché non tollera il gelo. Se viene coltivata in vaso possiamo proteggerla in una serra per farla rifiorire nella primavera successiva. Fiorisce da maggio a ottobre. Se togliete i fiori secchi stimolerete la nascita di nuovi boccioli.
Un’altra pianta erbacea molto interessante per la produzione di fiori è l’Impatiens. Se ben irrigata fiorisce continuamente da maggio a ottobre. È una pianta perenne ma spesso viene usata come annuale poiché non tollera temperature inferiori ai 5°C. Gli Impatiens sono un’ottima soluzione per i terrazzi in ombra.
La Petunia fiorisce da aprile a ottobre. Anche in questo caso, togliendo i fiori secchi e sfioriti stimoliamo la produzione di nuove fioriture.
La stessa regola vale anche per la Verbena, una pianta erbacea annuale che fiorisce da aprile a ottobre...
Usare i larvicidi correttamente è molto importante poiché è uno dei sistemi di contenimento delle zanzare più efficace e meno inquinante. Tutte le specie di zanzare presenti in Italia hanno un ciclo riproduttivo che passa per una fase acquatica della durata di 6-7 giorni, nel corso dei quali, passando attraverso 4 stadi larvali e 1 di pupa, l’uovo si trasforma in una zanzara adulta. Poiché una volta diventate adulte sono più difficili da controllare, il passaggio obbligato in acqua per il loro sviluppo è un punto debole delle zanzare sul quale i ricercatori specializzati nella lotta a questo pericoloso insetto si sono ovviamente concentrati.
Se poi consideriamo che una zanzara adulta vive mediamente 3-4 settimane nel corso delle quali può deporre fino a 300-400 uova, capiamo ancora di più l’importanza di intervenire alla fonte del problema.
USARE I LARVICIDI: INIZIAMO DALLA PREVENZIONE
Prima di usare i larvicidi, il primo consiglio è di eliminare tutti gli oggetti che, a causa della pioggia o dell’irrigazione, possono trasformarsi in piccoli laghetti. Come per esempio annaffiatoi o secchi, pneumatici o teli di plastica che possono trattenere l’acqua.
Nel caso dei sottovasi o delle ciotole per dissetare gli animali da compagnia, cerchiamo di svuotarle entro 4-5 giorni, anche se sarebbe meglio molto meno per la salute sia delle piante sia del cane.
In altri casi è invece impossibile cambiare l’acqua. Per esempio nei laghetti ornamentali, nelle fontane, negli abbeveratoi degli uccelli, nelle cisterne aperte per la raccolta dell’acqua piovana, nelle piante coltivate in idrocoltura e nei tombini e griglie per la raccolta delle acque. In questi casi dobbiamo prevedere un ciclo di trattamenti con un larvicida specifico.
Abituarsi a usare i concimi idrosolubili è un gesto di rispetto verso l’ambiente: poiché aggiungiamo noi l’acqua per creare la miscela, gli imballaggi sono più piccoli e risparmiamo molti costi di trasporto e la relativa emissione di C02. Ma non solo!
USARE I CONCIMI IDROSOLUBILI: PRESTAZIONI PROFESSIONALI
I concimi idrosolubili offrono anche un altro vantaggio rispetto ai fertilizzanti liquidi o granulari. Possono infatti essere utilizzati in due diversi modi: applicati direttamente sul terreno come facciamo con i concimi granulari, oppure possono essere sciolti in acqua per essere irrorarli, per stimolare lo sviluppo di piante stressate a causa di attacchi parassitari o mancanza d’acqua.
Inoltre, rispetto ai fertilizzanti liquidi pronti all’uso, i concimi idrosolubili hanno titoli e materie prime purissime, che garantiscono una marcia in più rispetto ai concimi “normali” e regalano piante forti e rigogliose.
Sono particolarmente diffusi i concimi idrosolubili per Ortensie, quindi piante acidofile, e l’azzurrante per Ortensie. L’Ortensia vive bene su terreno con pH leggermente acido, soprattutto quelle a fiore azzurro. Una particolarità dell’Ortensia è proprio questa: il colore dei fiori varia in funzione dell’acidità del terreno. I fiori virano naturalmente al rosa ma per ottenere fiori azzurri è sufficiente somministrare una volta al mese nella bella stagione del solfato di ferro, venduto anche come azzurrante per Ortensie.
Molto interessanti anche i concimi idrosolubili per Gerani e la novità di quest’anno per Agrumi!
Possiamo coltivare la Kolkwitzia in giardino sia come esemplare singolo sia insieme ad altri esemplari per formare macchie di colore o una siepe. Si può coltivare anche in grandi vasi. È particolarmente indicato per tutte le regioni italiane, poiché resiste al gelo fino a -10°C.
La Kolkwitzia (Kolkwitziaamabilis) è un arbusto perenne deciduo che produce abbondanti fioriture in maggio e giugno, a seconda del clima, particolarmente profumate specialmente quando piove. Può raggiungere un’altezza massima di 3 metri e ha foglie di colore verde scuro che assumono sfumature giallo-oro e rossastre in inverno prima di cadere. I fiori sono imbutiformi di color bianco o rosa chiaro con il centro giallo.
COLTIVARE LA KOLKWITZIA: UNA PIANTA CHE NON TEME IL GELO
La Kolkwitzia si trapianta in autunno o all’inizio della primavera, in marzo, avendo cura di creare la buca di impianto con qualche settimana di anticipo rispetto alla messa a dimora. In questo periodo potremo verificare che non si formino dei ristagni d’acqua sul fondo della buca, in caso di pioggia o di irrigazione. Approfittiamo dell’occasione per distribuire sul fondo della buca un concime granulare a lenta cessione per arbusti da fiore, che favorirà l’attecchimento delle radici e fornirà i primi nutrienti.
Può crescere bene anche in mezz’ombra ma se scegliete una posizione assolata vi garantirete fioriture più rigogliose.
La Kolkwitzia non richiede grandi cure ed è abbastanza resistente a parassiti e malattie fungine, anche se vive in un ambiente con un’umidità eccessiva. Anche per l’irrigazione è abbastanza autonoma: va...
Molti appassionati hanno inziato a coltivare la Astilbe per i suoi bellissimi fiori variopinti. La Astilbe è una pianta bulbosa perenne a foglia caduca che appartiene alla famiglia delle Saxifragaceae ed è quindi un parente lontano della Bergenia.
La Astilbe è molto apprezzata nei giardini per il bel fogliame e le colorate fioriture a pennacchio che sbocciano in estate, da giugno a settembre, con tinte che variano dal rosso, al viola, al bianco. Vive benissimo in Italia tutto l’anno e può essere utilizzata per creare bordure o macchie di colore nelle aiuole fiorite.