Coltivare i Gigli (Lilium) è molto facile: è un bulbo e possiamo piantarlo proprio in questo periodo, all'inizio della primavera! Il fiore candido del Giglio, simbolo di pudore e di purezza, o di fierezza e di forza d’animo, è diventato nei secoli un simbolo molto conosciuto nella cultura europea. Secoli di ibridazioni, di innesti e di importazioni di altre specie ci permettono oggi di vedere Gigli di molti colori diversi, tutti accesi. Le grandi corolle composte da larghi petali, oggi sono gialle, rosa, rosse o porpora e possono dare un tocco di personalità sia alla casa sia al giardino.
Un’altra virtù che rende il Giglio una pianta apprezzata dai coltivatori è la relativa facilità con cui si riesce a piantare e a far crescere, donando grandi risultati come frutto di una cura minima, purché sia piantato in un luogo esposto al sole per almeno sei ore al giorno, preferibilmente alla luce del mattino.
Il Giglio non ama il freddo e ama ancora meno gli spifferi e i venti improvvisi: quindi è particolarmente adatto per essere coltivato in appartamento o in un ambiente con una temperatura costante. Fiorisce solitamente d’estate, ma se mantenuto in un ambiente favorevole può fiorire anche in diversi periodi dell’anno.
COLTIVARE I GIGLI IN GIARDINO E IN VASO
La messa a dimora del bulbo del Giglio va eseguita in autunno o in primavera. Sono anche i mesi nei quali si consiglia di rinvasare la pianta, ogni cinque anni dopo l’ultimo cambio di terriccio.
Il terreno necessario per coltivare il Giglio dev’essere soffice e ben drenato. Se viene coltivato in vaso, è consigliabile aggiungere, sul fondo, uno strato di argilla, per migliorare il drenaggio.
Quando piantate il bulbo, inserite nel substrato di coltivazione, sia in giardino sia in vaso, un fertilizzante a lenta cessione per piante da fiore. In caso di coltivazione in vaso, possiamo aiutare la fioritura in primavera con un concime liquido per piante da fiore, da aggiungere all’acqua per l’irrigazione ogni due settimane.
Il Giglio ha bisogno di una particolare attenzione nel momento dell’irrigazione: se nella maggior parte dell’anno richiede di essere innaffiato saltuariamente, giusto per mantenere umido il terreno, nel periodo della fioritura sono richiesti dei getti abbondanti. È consigliabile irrigare la pianta nelle prime ore del mattino, perché l’acqua in eccesso possa evaporare più in fretta.
Attenzione ai marciumi radicali. In giardino è sufficiente un terreno soffice, mentre per la coltivazione in vaso è sempre consigliabile svuotare i sottovasi dopo l’irrigazione. I ristagni idrici possono far marcire le radici e creare un ambiente troppo umido, perfetto lo sviluppo di malattie fungine. Due pericoli che dobbiamo scongiurare, prestando attenzione agli accessi idrici.
Come molte piante bulbacee, il Giglio non richiede essere potato. È sufficiente togliere i fiori appassiti e le foglie secche nel momento in cui ci accorgiamo di esse.