Possiamo acquistare e coltivare una Nertera se vogliamo dare un tocco di colore alla casa e alla tavola durante il mese dicembre, grazie alle sue bacche arancioni brillanti.
La Nertera (Nertera granadensis) è una piccola piantina perenne con portamento tappezzante. Il suo stelo e le piccolissime foglioline si riempiono in estate di fiori color crema che da autunno fino a febbraio diventano delle piccole bacche arancioni.
Se viene coltivata in vaso tende a conquistare spazio creando un cuscino: quando sarà cresciuta può essere usata anche come pianta ricadente.
COLTIVARE UNA NERTERA: UNA PIANTA CON POCHE ESIGENZE
In Italia la Nertera viene coltivata principalmente in vaso poiché non resiste a temperature inferiori agli 8°C. Quindi in giardino può essere coltivata come pianta annuale. Se invece la coltiviamo in vaso, in inverno possiamo spostarla in casa, avendo cura di tenerla lontana da fonti di calore e spifferi diretti. Scegliamo una posizione ben illuminata ma senza i raggi diretti che potrebbero seccare le piccolissime foglioline. In estate potremo spostarla all’esterno, ma avendo cura di scegliere una posizione ombreggiata e non colpita dal sole diretto.
Se i sapori delle Cipolle o dell’Aglio sono troppi forti per noi, possiamo provare a piantare lo Scalogno (Allium ascalonicum). Lo Scalogno è a tutti gli effetti una Cipolla (Allium cepa), di cui può essere considerato una varietà. Si differenzia dalle Cipolle per la forma più piccola e un sapore leggermente più delicato, ma si coltiva e viene utilizzato in cucina allo stesso modo.
Il suo nome deriva dall’antico porto di Ascalona vicino a Gaza, che è stato sede di una battaglia nella prima crociata: l’attuale Scalogno è stato infatti diffuso in Europa in seguito alle crociate. Anche se in Italia e ad Atene era già utilizzato dagli antichi Romani e Greci.
A differenza della Cipolla, lo Scalogno ha un bulbo composito, un po' come l'Aglio.
COME PIANTARE LO SCALOGNO: ATTENZIONE AI RISTAGNI
La Scalogno si coltiva seminando i bulbi. La semina primaverile si effettua da febbraio ad aprile per una raccolta tra giugno e settembre, ma nelle zone con clima mite si può effettuare anche una semina autunnale da settembre a novembre. La pianta germina a una temperatura di 12/15°C e superiore a 5°C. La velocità di...
Creare un angolo dedicato al compostaggio in giardino è un buon modo per aiutare l'ambiente. Nel corso dell’anno le piante del giardino forniscono una grande quantità di materiali organici di scarto: basti pensare alle potature, alle foglie cadute o al taglio dell’erba. Anziché distruggerli o smaltirli come rifiuti, questo “patrimonio” può essere facilmente trasformato in compost, cioè un ammendante utile per il giardino stesso, in primis per l’orto poiché il risultato sarà un materiale totalmente e biologico.
Già in questa premessa ci sono sufficienti motivi per affrontare il compostaggio in giardino: meno rifiuti e ammendanti bio gratis!
COMPOSTAGGIO IN GIARDINO: DI COSA SI TRATTA
Con la pratica del compostaggio, non facciamo altro che riprodurre in forma accelerata e controllata i normali processi naturali che, per esempio in un bosco, trasformano le sostanze organiche, come le foglie che cadono, in fertile humus. La trasformazione avviene grazie all’azione di macro e microrganismi decompositori del suolo, che si attivano in presenza di umidità, ossigeno e nutrienti azotati (molli e umidi) e carboniosi (duri e secchi).
Nel nostro cumulo o composter andremo a riprodurre queste condizioni. In particolare andando a fornire nutrienti azotati, come gli scarti vegetali e verdi del giardino del prato, e carboniosi, come le foglie secche, la paglia o i rami della potatura opportunamente sminuzzati con un biotrituratore. L’umidità verrà fornita dalla decomposizione dei materiali azotati, verdi e umidi, e dall’acqua piovana; mentre l’ossigeno all’interno del composter è garantita dai materiali secchi carboniosi che lasciano passare l’aria.
Si distinguono due fasi, quella attiva e di maturazione. Nella prima fase i microrganismi decompongono...
In queste settimane i Cavolfiori sono i padroni dell’orto, poiché si raccolgono proprio in questa stagione. Anzi possiamo coltivare i Cavolfiori e avere un raccolto per tutto l’anno.
Il Cavolfiore (Brassica oleracea) è una tipo di Brassica che si contraddistingue per un corimbo commestibile, detto anche palla, costituito da tante infiorescenze compatte. Dietro il nome “Cavolfiore” si celano in realtà molte varietà molto differenti fra loro: sia per la forma ma soprattutto per il periodo di raccolta. Le varietà tardive si raccolgono da marzo a maggio, quelle invernali a gennaio e febbraio, quelle precoci a novembre e dicembre mentre quelle precocissime sono pronte già a ottobre. Verificate sulle bustine di sementi quale varietà preferite, tenendo conto che potete programmare una produzione praticamente per tutto l’anno.
Tra i classici Cavolfiori con palla bianca troviamo molte varietà legate al territorio, come il Cavolfiore di Jesi o quello gigante di Verona. Differiscono per il ciclo vegetativo (tardivo, precoce, ecc.) e per le dimensioni della palla. Interessante anche il Cavolfiore siciliano di colore viola.
Anche il Cavolfiore Romanesco, o cavolo broccolo, con il suo corimbo geometricamente perfetto fa parte della grande famiglia dei Cavolfiori. Ci sono varietà ottobrine e nataline in funzione del ciclo vegetativo: le prime si raccolgono in ottobre e novembre mentre le seconde da novembre a gennaio.
Possiamo coltivare la Fucsia anche in giardino ma molto spesso viene coltivata in vaso sul terrazzo, per la bellezza dei fiori variopinti. La Fucsia è un piccolo arbusto caducifoglie, con rami ricadenti, foglie verde e bottiglia e tanti fiori penduli, semplici o doppi, di colore bianco, rosa, rosso o viola che appaiono da giugno a ottobre.
Anche se spesso viene coltivata in vaso, la Fucsia può essere coltivata anche in giardino: la Fuchsia magellanica può essere coltivata all’aperto anche in Italia poiché resiste a climi compresi tra i -10°C e 35°C.
COME COLTIVARE LA FUCSIA
Per la coltivazione sul terrazzo, possiamo usare un vaso da 20 cm di diametro per coltivarla come esemplare singolo, oppure un vaso rettangolare per affiancarla con altre fioriture. Avendo foglie ricadenti, si presta bene anche per panieri e ciotole da appendere al soffitto.
Cresce bene sia in pieno sole sia in mezz’ombra. Mal tollera l’afa estiva.
Dopo aver acquistato la piantina dobbiamo provvedere al rinvaso. Stendiamo uno strato di biglie di ...
Se amiamo le Orchidee e ci piacciono le ballerine possiamo coltivare un Oncidium, detto anche Orchidea Ballerina per la strana forma dei suoi fiori che ricordano una danzatrice con una gonna ampia.
Come tutte le Orchidee, l’Oncidium è molto apprezzato per i suoi fiori molto appariscenti che durano anche per due mesi sulla pianta. Il suo nome deriva dal greco onkos che significa gonfiore per la forma carnosa del fiore. Ci sono molte varietà di Oncidium anche molto diverse fra loro: nei colori e nella grandezza dei fiori. Di solito i fiori sono gialli, ma non mancano variazioni sui toni del bianco o rosso.
L’autunno è un periodo importante per la costruzione del suolo del giardino: è infatti il periodo più adatto per procedere alla cosiddetta concimazione organica di fondo autunnale del frutteto, delle piante legnose e delle piante arbustive.
La concimazione di fondo ha l’obiettivo di ricostituire le risorse che sono state consumate nel corso della stagione vegetativa da parte delle piante per produrre le foglie, i frutti e la nuova vegetazione. In autunno le piante affrontano infatti la fase finale del ciclo vegetativo e l’ultima attività che svolgono, prima della dormienza, è di predisporre le gemme per la prossima stagione primaverile.
È importante che questi abbozzi di gemme vengano alimentati: anche perché le piante hanno la capacità sentire la quantità di nutrienti presenti nel terreno e di conseguenza predispongono un numero maggiore o minore di gemme, in funzione del livello di fertilità che riscontrano nel suolo. La concimazione di fondo è quindi importante affinché le piante possano programmare un’abbondante vegetazione per l’anno prossimo e quindi un numero adeguato di gemme.
CONCIMAZIONE ORGANICA DI FONDO AUTUNNALE: COME FARE
Una volta finita la raccolta è importante procedere alla pulizia del terreno alla base delle piante, poiché le foglie secche, i frutti marci e anche le erbe infestanti possono ospitare spore delle malattie fungine e uova di parassiti.
Dopo aver pulito il terreno è possibile passare alla concimazione di fondo.
Con l’arrivo dei mesi freddi arriva il momento di coltivare i Tulipani! Si tratta infatti di piante bulbose e i suoi bulbilli vanno piantati tra settembre e novembre per vederli crescere e sbocciare nella prossima primavera.
Possiamo coltivare i Tulipani in gruppi in aiuole, bordure o nei giardini rocciosi, ma sono adatti anche per la cura in vaso sul terrazzo.
Chi si prende cura delle piante da appartamento dovrebbe sapere che le piante mutano le proprie esigenze in funzione della stagione. In estate tendono a vegetare maggiormente mentre in inverno alcune specie vanno in riposo vegetativo.
Nel caso delle piante d’appartamento però, vivendo in un ambiente luminoso e a temperatura costante, non tanto dissimile da una serra, il ciclo di sviluppo è continuo, anche in inverno. Ovviamente sarà rallentato poiché il sole è meno presente e meno caldo, ma non si fermerà del tutto.
CURA DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO IN INVERNO: L'IRRIGAZIONE
Poiché l’attività vegetativa è rallentata e la mancanza di raggi solari limita il fenomeno dell’evaporazione, in inverno dovremo ridurre i cicli di irrigazione del 50%, anche per prevenire ristagni d’acqua nei sottovasi e nei portavasi che potrebbero essere fonte di malattie fungine.
Il nostro consiglio è sempre di verificare, infilandoci un dito, se il terriccio è umido o secco, regolandosi di conseguenza per l’irrigazione.
La concimazione
Poiché le piante continuano a vegetare e le sostanze nutritive contenute nel piccolo pane di terra contenuto nel vaso tendono a esaurirsi, è bene continuare a concimare le piante d’appartamento anche in inverno. Anche in questo caso potremo ridurre del 50% gli interventi: se in primavera usiamo un concime liquido ogni 15 giorni, in inverno lo utilizzeremo 1 volta al mese.