Usare i fisioattivatori in un orto è un modo per migliore la protezione naturale delle colture, riducendo di conseguenza gli attacchi di parassiti e malattie fungine e l’uso di agrofarmaci.
La lotta biologica parte dal principio che la soluzione ideale per proteggere le piante debba nascere da sostanze che sono già presenti in natura.
Sostanze che sono in grado di riattivare le difese naturali delle piante e costituire barriere meccaniche per gli attacchi di insetti e funghi, con il compito di irrobustirle creando ambienti più ostili per i patogeni. Una pianta in salute è meno attaccabile da agenti esterni e risulta più rigogliosa e vitale.
Soluzioni biologiche che, se usate nei modi e nei tempi corretti, contribuiscono a rendere più resistenti le pareti cellulari e a riattivare il sistema di difesa delle piante rendendole meno vulnerabili. Il connubio tra estratti vegetali, estratti minerali ed elementi della fertilità generano una sinergia senza uguali che crea una vera e propria corazza attorno alle nostre piante.
L’utilizzo di questi prodotti associati alle buone pratiche agronomiche, permette di raggiungere ottimi risultati nella coltivazione delle piante nel massimo rispetto per sé e per l’ambiente.
USARE I FISIOATTIVATORI IN UN ORTO
I fisioattivatori sono l’ultima frontiera e nascono da una gamma di prodotti che ha già trovato riscontri molto positivi in campo agricolo.
Coltivare la Cicoria, detta anche Radicchio o Catalogna, è un ottimo modo per contribuire a una dieta sana ed equilibrata. Questo ortaggio, da sempre presente sulla nostra tavola, è dotato di proprietà diuretiche e lassative, stimola l’eliminazione della bile ed è ricco di vitamine.
Oltre che per le sue proprietà terapeutiche, la Cicoria è nota anche per essere gustosa, cotta o cruda, e per essere la protagonista di molte ricette nostrane. Tantissime sono le varietà di Cicoria presenti sul mercato, alcune leggermente amare e altre più dolci, come la Cicoria Rossa di Treviso (detta Radicchio), la Cicoria variegata diChioggia, il Radicchio di Treviso, la Cicoria Catalogna a foglie frastagliate o la Cicoria Catalogna Puntarelle di Galatina.
COLTIVARE LA CICORIA NELL'ORTO
Le Cicorie possono essere seminate tutti i mesi, tranne in inverno, e raccolte dall’autunno fino in primavera. Potendo contare su tante varietà differenti e su ibridi tardivi e precoci, possiamo davvero programmare la coltivazione della Cicoria per quasi tutto l’arco dell’anno.
Allontanare le Talpe dal proprio orto o giardino è il desiderio di molti. Tutti sappiamo però che si tratta di animali utili, poiché sono insettivori e contendono il territorio anche ad anfibi e rettili; ma le buche provocate dalle loro gallerie danneggiando le radici, creano antiestetici cumuli di terra sui tappeti erbosi e portano anche qualche danno pratico quando si tratta di un orto.
Tutti sappiamo che esistono talpicidi e trappole che sopprimono l’animale, ma il nostro consiglio è di non uccidere ma semplicemente allontanare le Talpe. Cioè fare in modo che il nostro giardino non risulti “interessante”.
ALLONTANARE LE TALPE: PARTIAMO DA DUE SOLUZIONI
La Talpa passa gran parte del suo tempo sotto terra, specialmente nei mesi più caldi. In autunno, con l’arrivo dei primi freschi, tendono a uscire scavando gallerie sotterranee che lasciano in eredità i tradizionali cumuli di terra, segno del passaggio di una Talpa.
Il primo e più antico metodo per impedire l’ingresso alle Talpe nel giardino o in una parte di esso, per esempio l’orto, consiste nell’interrare una rete metallica a maglia stretta per almeno 50 cm. Di fronte a questo genere di ostacoli normalmente desistono e cambiano strada.
Quella di coltivare la Echeveria, grazie alla sua forma regolare e geometrica, è la scelta perfetta per chi ama l’ordine e il minimalismo. Appartenente alla famiglia delle Crassulacee ed è una pianta succulenta originaria del Messico molto diffusa nel nostro paese, dove trova le condizioni favorevoli per crescere rigogliosa.
L’Echeveria è caratterizzata da rosette di foglie grasse, addensate fra loro e spiralate, di colore grigio-verde, verde smeraldo oppure variegate con tonalità viranti dal verde al rosso.
Le rosette possono rimanere appiattite sul terreno o innalzarsi all’apice di rami legnosi. Da marzo a luglio spuntano dalla pianta lunghi steli che portano infiorescenze in cima composte da piccoli fiori a calice stellato nei toni del bianco, giallo, arancio o rosso.
Le piante per un giardino notturno vanno scelte con attenzione se vogliamo stupire i nostri amici quando li ospiteremo per cene e feste serali. Per apprezzare maggiormente lo spazio esterno nelle ore notturne, è infatti fondamentale scegliere fiori dalle tonalità chiare e quindi visibili al buio.
Anche il fogliame argentato si adatta perfettamente, come nel caso dell’Artemisia, della Santolina, della Cineraria e dell’Elicriso. Quest’ultimo in particolare è caratterizzato da una fragranza straordinaria.
Coltivare le Eriche tutto l’anno è possibile e, seguendo pochi semplici consigli, potremo vederle rifiorire il prossimo anno.
Le Eriche sono tipiche piante autunnali che molti utilizzano per colorare i terrazzi durante i mesi più freddi grazie alle loro variopinte fioriture, che spazio dal bianco al rosso, dal viola al porpora. L’Erica carnea, la Calluna vulgaris o l’Erica darleyensis, incrociate e ibridate fra loro, si riempiono infatti da tantissimi fiorellini fittamente disposti sui rametti rallegrando gli spazi esterni anche durante i periodi tipicamente poveri di fioriture.
Spesso le Eriche vengono utilizzate come piante annuali, sia nelle aiuole sia in vasi o ciotole, e dopo la loro fioritura vengono semplicemente buttate e sostituite con altre fioriture. Oppure si fanno seccare i rametti poiché i fiori non perdono la loro bellezza anche essiccati. Invece si tratta di piante perenni che possiamo conservare e coltivare per tutto l’anno, con l’obiettivo di farle rifiorire nel prossimo autunno. Vediamo come si fa!
Possiamo coltivare il Gelso (Morus) sia per la grazia del suo albero sia per i suoi gustosi frutti, che possono essere neri (nel Morus nigra) o bianchi (nel Morus alba).
Pur essendo considerato un “frutto minore”, si tratta di un albero da frutto molto longevo, può superare anche gli 8/10 metri di altezza e in passato veniva coltivato anche per l’allevamento dei bachi di seta che sono ghiotti delle sue foglie. È un albero caducifoglie che produce frutti molto dolci e prelibati che, a seconda della varietà, possono essere scuri oppure chiari e assomigliano molto alle comuni More, ma sono più grandi e allungati. Si tratta solo di una somiglianza poiché il Gelso e le More non appartengono alla stessa famiglia: il Gelso appartiene alla famiglia delle Moracee come il Fico, l’Artocarpus o la Maclura.
In realtà il frutto del Gelso è un’infruttescenza (detta sorosio), composta nella parte centrale del frutto vero e proprio e nella parte superficiale da una polpa derivante dal calice fiorale ingrossato e carnoso. Oltre che per i frutti, oggi il Gelso viene spesso coltivato come albero ornamentale.
Concimare gli Agrumi ornamentali in modo corretto, cioè prevedere un ciclo annuale di interventi di fertilizzazione, è la base del successo della crescita di queste piante, specialmente quelle coltivate in vaso.
La scelta il tipo di fertilizzante e del ciclo di concimazione dipende da vari fattori:
la composizione del terreno: specialmente nel caso di una coltivazione in piena terra
e anche lo stato di salute delle foglie e dei germogli, poiché potremmo aver bisogno di correggere una clorosi ferrica, cui sono soggette le piante di Limone.
Il ciclo di concimazione infatti, oltre a fornire alla pianta il giusto apporto di sostanze nutritive (Azoto, Fosforo e Potassio) e microelementi (Ferro, Calcio, Boro, Magnesio, Rame, ecc.) è utile per colmare carenze nutritive, spesso manifestate dalla pianta. Le foglie sono impallidite? I boccioli cadono appena spuntano? Il fogliame si arriccia o è bruciato? Tutti sintomi di un disequilibrio che si corregge con un apporto costante delle giuste sostanze nutritive.
Scegliere correttamente le piante per un balcone ombreggiato è importante per ottenere crescite rigogliose e belle fioriture. Non tutte le piante infatti gradiscono la mancanza di sole, che in molti casi potrebbe determinare fioriture limitate e uno sviluppo vegetativo ridotto.
Vediamo insieme su quali piante possiamo contare!
PIANTE PER UN BALCONE OMBREGGIATO: QUALI SCEGLIERE
Il sole è molto apprezzato dalle piante da fiore, che in mancanza di esso potrebbero stentare a donarci ricche infiorescenze. Ci sono però alcune specie che riescono a fiorire anche in zone ombreggiate o semi ombreggiate.
È il caso degli Impatiens: fioriscono da maggio a ottobre e spesso vengono utilizzati come piante annuali poiché non sopportano temperature inferiori ai 5/10°C. Anche gli Anemonifioriscono in ombra e che donano infiorescenze multicolori a seconda della varietà scelta.
Senza dimenticare le Campanule, una pianta erbacea che fiorisce da aprile a luglio, e le Begonie, che vanno in fiore da aprile a ottobre.
Altre piante da considerare sono la Fucsia, un piccolo arbusto caducifoglie con tanti fiori penduli, semplici o doppi, di colore bianco, rosa, rosso o viola che appaiono da giugno a ottobre, la Bergenia che fiorisce all’inizio della primavera e la ...