Chi si prende cura delle piante da appartamento dovrebbe sapere che le piante mutano le proprie esigenze in funzione della stagione. In estate tendono a vegetare maggiormente mentre in inverno alcune specie vanno in riposo vegetativo.
Nel caso delle piante d’appartamento però, vivendo in un ambiente luminoso e a temperatura costante, non tanto dissimile da una serra, il ciclo di sviluppo è continuo, anche in inverno. Ovviamente sarà rallentato poiché il sole è meno presente e meno caldo, ma non si fermerà del tutto.
CURA DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO IN INVERNO: L'IRRIGAZIONE
Poiché l’attività vegetativa è rallentata e la mancanza di raggi solari limita il fenomeno dell’evaporazione, in inverno dovremo ridurre i cicli di irrigazione del 50%, anche per prevenire ristagni d’acqua nei sottovasi e nei portavasi che potrebbero essere fonte di malattie fungine.
Il nostro consiglio è sempre di verificare, infilandoci un dito, se il terriccio è umido o secco, regolandosi di conseguenza per l’irrigazione.
La concimazione
Poiché le piante continuano a vegetare e le sostanze nutritive contenute nel piccolo pane di terra contenuto nel vaso tendono a esaurirsi, è bene continuare a concimare le piante d’appartamento anche in inverno. Anche in questo caso potremo ridurre del 50% gli interventi: se in primavera usiamo un concime liquido ogni 15 giorni, in inverno lo utilizzeremo 1 volta al mese.
Curare i Piselli nell’orto ma anche in vaso non è difficile ed è sufficiente seguire alcuni piccoli accorgimenti.
I Piselli (Pisum sativum) sono conosciuti e utilizzati dagli uomini da oltre duemila anni. Oggi sappiamo che sono ricchi di acido folico e contengono molte vitamine (soprattutto la C) e minerali (calcio, ferro, magnesio e potassio). Nell’orto è molto apprezzato per la rapidità della sua crescita, celebrata anche nelle fiabe dei bambini, e l’abbondanza del suo raccolto.
Non dobbiamo però banalizzare: esistono centinaia di varietà di Piselli. Diverse tra le loro per le dimensioni, tra rampicanti, nane e semi-nane, o per la forma dei semi, lisci o rugosi. Il Pisello nano cresce fino a 40 cm mentre quello tradizionale raggiunge anche i 2 metri. Esistono inoltre varietà a ciclo precoce, medio o tardivo: le varietà precoci maturano in 75 giorni.
Un buon motivo per piantare i Narcisi è che saranno i tra i primi fiori a sbocciare l’anno prossimo, da marzo fino a giugno. I Narcisi (Narcissus) sono piante bulbose autunnali, che devono essere piantate in questo periodo, tra ottobre e dicembre, e che sbocceranno nella prossima primavera.
Si possono coltivare facilmente sia in vaso sia in giardino e hanno la caratteristica resistere maggiormente al freddo rispetto alle altre bulbose. I bulbi dei Narcisi possono essere infatti lasciati nel terreno, senza l’obbligo di dissotterrarli e conservarli in luogo protetto come si fa con gli altri bulbi. Il bulbo sottoterra produrrà altri bulbilli, aumentando ogni anno il numero dei fiori.
I Narcisi non sono tutti bianchi, ma anzi esistono molte varietà ibridi diverse per forma e colore. I Narcisi botanici, più ricercati, hanno fiori più piccoli mentre i Narcisi a coppa larga possono raggiungere i 45 cm di altezza.
Se vogliamo provare un ortaggio differente e davvero originale, possiamo provare a coltivare la Okra Gombo.
La Okra (Abelmoschus esculentus) è un ortaggio tropicale molto diffuso in sud America, ma lo troviamo anche nelle ricette della cucina indiana, dell’est europeo e dell’Asia minore. È una pianta di origine africana e viene chiamata anche Gombo, per assonanza con il suo nome nelle lingue locali. Oggi viene coltivata anche in Europa e in particolare in Italia.
L’Okra è come il maiale: non si butta via niente: il frutto può essere utilizzato in cucina, con i fusti si ottiene una fibra tessile (la fibra di gombo) mentre i fiori sono davvero spettacolari. La Okra è un parente della Malva e dell’Ibisco, quindi anche i suoi fiori sono molto scenografici: con petali color giallo brillante con centro sui toni del rosso.
I suoi frutti sono simili ai peperoncini verdi e in cucina vengono utilizzati sia crudi all’interno di insalate in miste, ma soprattutto in padella o al vapore insieme ad altre verdure. In molto paesi è un ingrediente tipico del cous cous e viene anche conservato sottaceto. Ha un sapore simile agli asparagi e ai carciofi ed è molto ricco di vitamine (C, K e del gruppo B) e proprietà nutritive.
I bulbi da fiore autunnali sono quelle piante che possiamo piantare durante il periodo autunnale e che fioriranno nella prossima primavera ed estate. In inverno i bulbi, protetti nel terreno, sviluppano un buon apparato radicale che gli permetterà di fare delle fioriture ricche quando le temperature si alzeranno.
Scegliere quali bulbi da fiore autunnali coltivare non è così semplice, poiché da un punto di vista estetico i fiori che si possono ottenere sono così belli che non è facile stilare delle classifiche. Inoltre la scelta è davvero ampia: oltre alle principali varietà (Anemoni, Crocus, Tulipani, ecc.) possiamo infatti scegliere fra tantissimi ibridi, diversi nelle forme e nei colori.
BULBI DA FIORE AUTUNNALI: COME OPERARE UNA SCELTA
A prescindere quindi dai gusti estetici, proviamo a muoverci in questa vastità di scelta utilizzando altri parametri di scelta.
Iniziamo con il dire che l’offerta di bulbi da fiore autunnali è leggermente inferiore rispetto a quella dei bulbi primaverili. Sono comunque tante le varietà disponibili, tra cui Allium...
Eliminare la Processionaria del Pino in modo tempestivo, alle prime avvisaglie del suo arrivo, è molto importante poiché ci permette di limitare danni maggiori. Ma non è sempre facile: ecco tutto quello che dovete sapere!
ELIMINARE LA PROCESSIONARIA DEL PINO: CONOSCERLA PER COMBATTERLA CON SUCCESSO
Processionarie è il nome comune col quale vengono designate diverse specie di farfalle della famiglia delle Thaumetopoeidae e dovuto al caratteristico modo che hanno le loro larve di strisciare l’una dietro l’altra, in file lunghe anche diversi metri. Di forma tozza e cilindrica, sono ricoperte da numerosi peli, di cui quelli della parte dorsale sono particolarmente fitti e urticanti perché contengono grandi quantità di acido formico. Quando entrano a contatto con la pelle possono provocare esantemi e irritazioni; se invece entrano in contatto con gli occhi o l’interno delle vie respiratorie possono provocare dolori molto forti e anche shock anafilattico. Sia l’uomo che gli animali risultano molto sensibili e soggetti alle medesime problematiche.
Le Processionarie, per la loro voracità, sono inoltre molto dannose alle piante forestali. Le due specie più comuni e diffuse sono la Processionaria del Pino (Thaumetopoea pityocampa) e quella la Processionaria della Quercia (Thaumetopoea processionea).
IL CICLO DI VITA
Di preferenza attacca i Pinus nigra e i Pinus sylvestris ma ha dimostrato di potersi adattare con successo anche sui Pinus Halepensis, Pinea, Pinaster, Strobus, Larix decidua, Cedrus...
Possiamo coltivare lo Zygocactus per donare un tocco di colore alle nostre case in inverno: fiorisce in inverno con belle infiorescenze rosse e forse per queste caratteristiche viene spesso chiamato "cactus di Natale".
Lo Zygocactus (Zygocactus truncatus) è una pianta cactacea originaria del Brasile. È una pianta epifita, ciò significa che in natura cresce sugli alberi, come le Orchidee. I suoi fusti sono composti da ramificazioni piatte e carnose, da cui crescono nuove ramificazioni che producono fiori rossi tubolari, molto vistosi, in inverno.
Quella di coltivare il Nespolo era un’abitudine molto diffusa in antichità, tanto che i Romani consideravano sacra questa pianta, insieme al Fico, all’Uva Selvatica e al Melograno.
Il Nespolo (Mespilus germanica) appartiene alla famiglia delle Rosacee, è una pianta originaria dell’Asia minore e nulla ha a che fare con il Nespolo del Giappone. È stato introdotto in Europa dai Greci ma sono stati i Romani ad averlo diffuso in tutto il continente. Già dai tempi di Plinio, il Nespolo era largamente coltivato per i suoi frutti che venivano consumati in inverno quando non c’era disponibile altra frutta di stagione. Opportunamente trattati e resi più dolci durante il procedimento di conservazione pare fossero inoltre molto apprezzati assieme al vino.
COLTIVARE IL NESPOLO: CARATTERISTICHE E AMBIENTE CLIMATICO
È un albero caducifoglie di modeste dimensioni (5-6 metri), con crescita lenta e notevole longevità.
Le foglie sono grandi e coriacee, di un verde scuro, in autunno assumono un riflesso ramato.
I rami del Nespolo selvatico tendono a essere spinosi, mentre quelli delle varietà coltivate sono privi di spine.
La fioritura è tardiva, fine aprile inizio maggio, e quindi praticamente indenne dalle gelate primaverili, per cui la produzione è quasi sempre abbondante e costante.
I fiori, sono ermafroditi, bianchi, abbastanza grandi (3-4 cm) e spiccano sul fogliame verde...
Possiamo coltivare il Verbasco se vogliamo creare una “macchia” di colore in giardino, magari per caratterizzare una zona. Le sue infiorescenze, alte anche più di 1 metro, si stagliano infatti come statue che spiccano nelle aiuole.
Il Verbasco (Verbascum) è una pianta erbacea che comprende centinaia di specie, sia annuali sia perenni. Generalmente la pianta è costituita da una rosetta di foglie verde scuro da cui si sviluppa un fusto eretto che produce una pannocchia di fiori, con colori che variano dal bianco al giallo al rosa a seconda della varietà. I fiori compaiono in estate e durano fino all’autunno.