È semplice coltivare il Melograno e questa pianta può essere perfettamente inserita nel concetto di “frutteto facile”.
Il Melograno (Punica granatum) è un arbusto deciduo appartenente alla famiglia delle Punicacee. L’origine del nome “Punica” secondo gli antichi Romani deriva dalla città punica, Cartagine, da cui queste piante vennero portate a Roma, ne sono testimonianza le raffigurazioni nei mosaici romani e bizantini (Mausoleo di Galla Placidia a Ravenna), mentre altri sostengono che il nome sia attribuibile al colore “puniceo” cioè rosso, dei fiori e dei frutti, mentre il nome “granatum” deriva dalla moltitudine dei grani del frutto.
Questa pianta è sempre stata apprezzata dai tempi antichi a oggi per la sua bellezza, la bontà dei frutti che, se lasciati essiccare, vengono usati anch’essi a scopo ornamentale, e le proprietà medicinali conosciute fin dall’antichità. Dal punto di vista paesaggistico è coltivata sia negli ambienti rurali, dove la troviamo per lo più in forma libera a cespuglio, sia nei giardini d'élite, dove la si può ammirare ad alberello usata come pianta esemplare o punto focale di tutto il giardino, forse perché trasmette il fascino della salubrità.
COLTIVARE IL MELOGRANO: CARATTERISTICHE E VARIETÀ COLTIVATE
A seconda della varietà, l’altezza del Melograno varia dai 50 cm per le varietà nane (molto adatte per i bonsai) fino a 5 metri per le varietà da frutto.
La pianta ha i rami spinosi, le foglie medio-piccole opposte e oblunghe di colore verde lucido.
La corteccia è color marroncino chiaro.
La fioritura è scalare, avviene tra maggio e luglio e dura circa 70 giorni, la fase intermedia è la più importante in quanto determina la produzione principale. I fiori generalmente sono rossi, semplici di 5-8 petali ma ci sono varietà ornamentali con fiori doppi e sfumature che vanno dal rosso al rosato al bianco al variegato.
Il frutto del Melograno è una bacca di colore rosa-rossastro, detta anche balausta, con buccia molto dura e coriacea, ha forma rotonda o leggermente allungata con diametro variabile da 5 a 12 cm, ha diversi loculi interni che ospitano i semi (arilli), anche più di 600 per bacca e matura in autunno.
Non tutte le varietà fruttificano (soprattutto quelle ornamentali) e non tutte le varietà che fruttificano sono commestibili. Per esempio il Punica granatum nana fa frutti piccoli non commestibili di solo valore ornamentale.
Le varietà del Punica granatum si suddividono principalmente in due categorie: quelle ornamentali da fiore e quelle da frutto. Queste ultime cominciano a fruttificare dopo 3-4 anni e raggiungono il massimo della produzione tra i 10 e i 20.
IL MELOGRANO DA FRUTTO
- Dente di cavallo - (gruppo di cultivar) molto diffusa in Italia, ha frutti di media grandezza, abbastanza resistente al freddo;
- Balegal – pianta rustica con frutti dolci;
- Sweet – buona produttività quando la pianta è giovane;
- Acco – maturazione precoce utilizzata come coltivazione da reddito;
- Granada – pianta rustica con maturazione dei frutti precoce;
- Wonderful – ha frutti di grossa pezzatura e semi teneri, molto utilizzata come coltivazione da reddito.
MELOGRANO DA FIORE
- Alboplena – fiore bianco doppio;
- Rubra plena – fiore vermiglio doppio;
- Nana – fiore rosso-arancio semplice fa frutti piccolini e non commestibili, graziosi alla vista;
- Nana Racemosa – fiore rosso-arancio doppio;
- Legrellei – fiore striato doppio.
COLTIVARE IL MELOGRANO: L’AMBIENTE E IL CLIMA
L’ambiente ideale del Melograno è uguale a quello del Fico, quindi tutta l’area mediterranea, o climi con estati lunghe e calde. Al settentrione è consigliabile coltivarlo in angoli riparati e in piena esposizione solare. Predilige i terreni sciolti, teme i ristagni d’acqua e resiste fino a -10°C. Qualora si operi in terreni argillosi è bene eseguire una baulatura per favorire lo sgrondo dell’acqua piovana.