Coltivare i Fagiolini nell’orto è semplice e vantaggioso per diverse ragioni. I Fagiolini, detti anche cornetti nel nord Italia, oltre a essere molto gustosi migliorano anche il terreno dove sono coltivati poiché rilasciano Azoto nel suolo.
Disponibili in diverse varietà, sono dei legumi appartenenti alla famiglia dei Fagioli ma sono classificati come mangiatutto, poiché tutte le parti di questo ortaggio sono edibili.
COLTIVARE I FAGIOLINI: CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE
I fagiolini vanno coltivati in un clima mite e temperato, infatti non resistono a temperature sotto i 10° C ma neanche alle estati torride. Seminando questo ortaggio in primavera e raccogliendolo in estate, possiamo quindi coltivare il Fagiolino pressoché ovunque nel nostro paese.
Si adatta bene a ogni tipo di terreno, basta che sia fertile e bene drenato. Prima di seminare è consigliabile lavorare il terreno con almeno una settimana di anticipo: con zappa e rastrello rendete soffice il terreno, rompete le zolle più compatte ed eliminate...
I fiori di colore bianco sono luminescenti e spiccano nel giardino. Chi ama il giardinaggio sa bene quanto i colori e i loro abbinamenti siano importanti. La giusta scelta dei colori delle fioriture può caratterizzare un’aiuola, una bordura ma anche un terrazzo. Senza considerare che, come è noto, i colori possono condizionare il nostro stato d’animo.
Il verde del parto e delle foglie può essere considerato una tavolozza che fa da sfondo ai colori delle fioriture che, col passare delle stagioni, si alternano e caratterizzano l’insieme. È un colore neutro che trasmette un senso di solidità e costanza e non è un caso se viene spesso utilizzato per abbellire case di cura e ospedali. Anche il bianco, in cromoterapia, svolge una funzione simile al verde ed è simbolo di rinascita e stimola energia positiva.
Nel giardinaggio il colore bianco è molto utile per dare luminosità a uno spazio ombreggiato: in mezzo alle piante sempreverdi i fiori bianchi spiccano e attirano l’attenzione.
FIORI DI COLORE BIANCO: 10 PIANTE DA NON PERDERE
Sono tante le piante che donano fioriture candide e molte sono anche facilissime da...
Quello dei marciumi radicali delle piante in vaso è un problema tipico di questo periodo, in cui il caldo inizia ad aumentare e le innaffiature crescono di pari passo. Ma se avete esagerato con l’irrigazione e le vostre piante sono zuppe, niente paura: ecco cosa dovete fare!
MARCIUMI RADICALI DELLE PIANTE IN VASO: PERCHÉ SONO UN PROBLEMA
L’eccesso di acqua di acqua nel sottovaso e un tasso di umidità troppo alto del terriccio possono rappresentare un problema per molte piante, come per esempio le acidofile. La radici infatti, affogate nell’acqua in eccesso o inzuppate nella troppa umidità, rischiano di morire per asfissia, di marcire e di dare luogo a malattie fungine (come la Phytophthora cinnamomi). Non dimentichiamo che le spore trovano nell’umidità l’ambiente ideale per svilupparsi. Ovviamente in queste condizioni le radici perdono parte delle loro funzioni e la pianta inizia a manifestare delle fisiopatie.
I sintomi si manifestano con un malessere generale della pianta, che risulta debole, ingiallita e tende a perdere le foglie. Il problema è che spesso attribuiamo il malessere alla mancanza di acqua e innaffiandola andiamo a peggiorare la situazione!
COME PREVENIRE IL PROBLEMA
Per evitare i marciumi radicali dobbiamo seguire poche e semplici regole.
Anzitutto scegliamo sempre dei terricci ben drenanti e specifici per le piante che vogliamo rinvasare. Per esempio per le piante grasse non usiamo substrati universali ma solo quelli specifici per le cactacee: contengono una parte di sabbia proprio per migliorare il drenaggio dell’acqua. Una caratteristica del substrato è la porosità: deve assorbire l’acqua come una spugna, senza creare pozze o acqua stagnante.
Coltivare il Rabarbaro è davvero semplice e richiede pochissimo impegno. Il Rabarbaro (Rheum rhabarbarum)è una pianta erbacea perenne rizomatosa, tipicamente coltivata nel nord Europa perché cresce bene anche a temperature piuttosto basse. Il suo utilizzo in cucina è vario, infatti le coste di questo ortaggio possono essere usate sia per preparare dolci e marmellate, sia per insaporire piatti salati grazie al loro gusto dolciastro e acidulo.
La parte commestibile della pianta è il gambo, mentre le foglie, a causa dell’elevato contenuto di acido ossalico, sono tossiche e non vanno assolutamente consumate. Solo i piccioli fogliari si possono consumare ma ne va fatto un uso moderato per evitare effetti collaterali a causa delle proprietà lassative.
Ci sono vari tipi di Rabarbaro: come il Rheumundulatum e il Rheumrhaponticum ma per la raccolta del rizoma viene più frequentemente coltivato il Rheum palmatum, detto Rabarbaro cinese.
Coltivare il Rabarbaro: attenzione ai ristagni!
La pianta di Rabarbaro esige climi miti e non troppo caldi: resiste bene in zone di montagna, anche durante la stagione invernale. Quindi se coltiviamo il Rabarbaro in luoghi caratterizzati da estati molto calde è consigliabile sistemare questa pianta all’ombra, in posizioni ben ventilate.
È dotata di una grossa radice fittonale, di conseguenza è difficile coltivarla in vaso, ma non impossibile! Se vogliamo cimentarci in questa impresa dovremo munirci di un grosso contenitore, abbastanza profondo da permettere alla pianta di svilupparsi e ben drenato per evitare marciumi.
Per la coltivazione nell’orto, dovremo lavorare il terreno precedentemente, avendo cura di rompere le zolle più dure e compatto e di integrare nel suolo un fertilizzante organico, come lo stallatico pellettato.
Coltivare la Vinca o Pervinca è molto comune sia a scopo ornamentale sia per le sue incredibili proprietà. Pianta perenne originaria dei Tropici, è conosciuta principalmente per la sua tossicità ma viene utilizzata anche a scopo medico. Ne esistono moltissime varietà, dal portamento rampicante o eretto, in diverse tonalità anche se il tipico color Pervinca è celeste-viola.
Per la coltivazione in vaso sono perfette le varietà ricadenti che creano stupende cascate di fiori, mentre se vogliamo decorare il giardino possiamo scegliere Vinche dal portamento cespuglioso, per formare eleganti macchie di colore. I suoi delicati fiori sbocciano da primavera fino all’autunno.
Coltivare la Euphorbia è davvero facile grazie alla straordinaria resistenza di cui è dotata questa pianta. Con il termine Euphorbia si intende un genere che comprende centinaia di specie diffuse in tutto il mondo, molto diverse tra loro per forma e portamento. Alcune specie sono arbustive, altre rampicanti ma le più coltivate a scopo decorativo sono senza dubbio le piante erbacee, di dimensioni più contenute. Molto celebre è l'Euphorbia pulcherrima, più comunemente chiamata Stella di Natale, dotata di cinque brattee rosse che somigliano a grossi fiori. Molte specie sono succulente, come l'Euphorbia splendens, e sono caratterizzate da un fusto legnoso e sottili rami su cui spuntano piccoli fiori colorati detti ciazzi. Altre come l'Euphorbia canariensis somigliano a delle vere e proprie cactacee, con fusti eretti che arrivano a misurare fino a 3 metri di altezza. Segnaliamo anche l’Euphorbia cyparissias con i suoi bellissimi fiori giallo brillante.
Se il nostro angolo verde non è molto ampio possiamo ricorrere a piante adatte ai piccoli vasi, per ottenere ricche fioriture anche in poco spazio. Vediamo insieme su quali varietà possiamo puntare, con un occhio particolare agli ibridi nani!
PIANTE ADATTE AI PICCOLI VASI: QUALI SCEGLIERE
Andando in ordine alfabetico, iniziamo dalle Begonie (Begonia semperflorens) che fioriscono senza interruzione da aprile fino all’autunno avanzato, con tanti piccoli fiorellini con un ventaglio di colori che va dal bianco, al rosa, al giallo e al rosso. Va bene un vaso di 12 cm di diametro.
LaCalceolaria è una pianta erbacea annuale e fiorisce da aprile fino a giugno, in vasi di 12 cm di diametro. Le sue foglie sono piccole e cuoriformi, mentre i fiori hanno una bizzarra forma a babbuccia, nelle tinte dell’arancio, del rosso e del marrone, con caratteristiche punteggiature di tonalità contrastanti.
La Kalanchoe fiorisce da marzo a giugno: è una pianta succulenta e richiede poca acqua. Cresce bene anche in un vaso di 10 cm di diametro.
Le Lobelie appartengono alla stessa famiglia delle Campanule ed esistono circa 400 specie molto differenti fra loro: sono tutte sono riconoscibili dai fiori a forma a ventaglio da aprile a ottobre che, a seconda della specie, possono differire per i colori e il periodo e la durata della fioritura.
Coltivare i Porri richiede poco impegno ma regala molte soddisfazioni. Il Porro (Allium porrum) è una pianta erbacea, simile nel sapore alla comune Cipolla. Molto utilizzati nelle nostre cucine, sono protagonisti di numerose ricette e si possono consumare sia cotti sia crudi.
La pianta cresce in lunghezza, con foglie verdi chiaro disposte a ventaglio, formando alla base uno stelo bianco detto falso bulbo, che è la parte più tenera e quindi edibile.
COLTIVARE I PORRI: LA SEMINA E IL TRAPIANTO
I Porri, a seconda delle varietà prescelte, si possono coltivare in tutti i periodi dell’anno.
Molto resistente al freddo, può essere trapiantato nell’orto da marzo fino a novembre, per essere raccolto dopo circa 4 mesi. Se invece vogliamo partire dal seme, la soluzione più economica, possiamo anticipare la semina in una serra protetta già a febbraio-marzo per poi trapiantare i germogli dopo un mese in aprile, oppure seminare direttamente nell’orto da aprile a luglio con una temperatura minima di 12°C.
Coltivare la Rhodophiala è molto soddisfacente grazie alla sua bellissima e colorata fioritura. Questa pianta erbacea perenne, appartiene alla famiglia delle Amaryllidaceae come l’Hippeastrum, con il quale ha una discreta somiglianza. I grandi fiori stellati spuntano al termine di un gambo carnoso, vivaci e vistosi e leggermente reclinati in avanti.
Le Rhodophiale sono bulbi e ne esistono tantissime specie differenti, tra cui alcuni bulbi primaverili come la Rhodophiala araucana, la Rhodophiala elwesii e la Rhodophiala andicola. Possiamo trovarne in commercio una vasta gamma di bulbi, con fioriture nei colori più disparati, doppie, triple, più o meno grandi.
COLTIVARE LA RHODOPHIALA: ATTENZIONE ALL'ACQUA IN ECCESSO
La Rhodophiala è una pianta rustica, originaria dell’America meridionale, perciò necessita di climi miti con temperature tra i 15°C e i 18°C. Per avere belle fioriture va esposta al sole, ma va messo al riparo dal vento.