Il Sambuco (Sambucus nigra) è un arbusto legnoso perenne molto diffuso in tutt’Italia e viene coltivato fino a 1.500 metri di altitudine. In giardino viene coltivato per le vistose infiorescenze bianche, larghe fino a 20 cm e molto profumate. Il loro aroma attira le farfalle e le api, ghiotte del loro nettare. In seguito compaiono i frutti composti da bacche nere.
Le bacche e fiori di Sambuco hanno proprietà medicali ed erboristiche.
DOVE COLTIVARE IL SAMBUCO
Il Sambuco è un arbusto che non richiede particolari attenzioni e cresce bene anche nelle città in presenza di inquinamento atmosferico.
Meglio posizionarlo in un luogo assolato, per ottenere fioriture più rigogliose, ma cresce bene anche in mezz’ombra.
Il terreno deve essere umido, soffice e con un buon drenaggio dell’acqua, per evitare marciumi radicali. Gradisce un suolo ricco di sostanze azotate.
Come irrigare il Sambuco
Dipende dalla meteorologia del nostro giardino. In alcune aree del paese il Sambuco si accontenta dell’acqua piovana e ricerca le risorse con le radici in profondità. In presenza però di lunghi periodi di siccità ed estati particolarmente afose, interveniamo con irrigazioni in modo da mantenere umido il terreno.
Vanno sempre evitati i ristagni d’acqua che possono provocare marciumi radicali e stimolare malattie fungine.
In seguito possiamo prevedere delle concimazioni in primavera, per stimolare la produzione delle foglie e dei fiori, e in estate per la fruttificazione. Possiamo prevedere anche una concimazione autunnale, per preparare il terreno per il prossimo ciclo vegetativo.
Essendo una pianta che cresce abbastanza velocemente, nei primi anni di vita dovremo prevedere un piano di concimazione più ricco per far fronte alle richieste nutritive della pianta. Integrando al fertilizzante granulare organo-minerale un concime naturale, come lo stallatico pellettato.
In primavera vanno potati i rami troppi grandi e quelli rotti o danneggiati che possono essere veicolo di infezioni.
Parassiti e malattie del Sambuco
È una pianta che cresce anche in modo spontaneo nei boschi italiani ed è quindi molto rustica e resistente. Difficilmente viene quindi attaccata da parassiti.
Possono capitare invece delle malattie fungine, causate da un’eccessiva umidità provocata da un periodo eccessivamente piovoso o difetti di coltivazione. Come un terreno poco drenante o un’eccessiva irrigazione.
In caso di un’infezione fungine possiamo ricorrere a un fungicida specifico consentito in agricoltura biologica.