-
Settembre 19, 2023
La presenza di Aleurodidi in un orto deve far suonare un campanello d’allarme. All’apparenza sembrano mosche bianche ma sono un temibile parassita fitofago che può colpire sia le piante da orto sia quelle ornamentali. Ma mentre sulle piante decorative possiamo usare insetticidi come il piretro, su quelle orticole, da frutto o gli agrumi dovremo ricorrere a sistemi di controllo biologici.
Perché sono un problema gli Aleurodidi in un orto
Le Mosche bianche sono sempre pericolose perché si cibano delle piante sia allo stato larvale sia da adulte. Hanno apparato boccale pungente-succhiante, come gli Afidi o le Cocciniglie, con il quale aspirano la linfa e infettano le tante micro-ferite provocate alla pianta. Le foglie attaccate appaiono piene di macchioline simili a bruciature e a lungo andare tendono a seccare e cadere fino alla defogliazione della pianta. Negli agrumi le foglie colpite tendono ad accartocciarsi.
Inoltre producono un’abbondante melata: gli zuccheri in eccesso vengono espulsi e creano una sostanza appiccicosa, bianca come lanugine, che imbratta la pianta, riduce la fotosintesi ed è una base di sviluppo per malattie fungine come la fumaggine.
Riesce a riprodurci fino a 5 generazioni in un anno, specialmente nelle zone più calde. Se non interveniamo alla prima comparsa rischiamo di andare incontro a una vera e propria invasione.
... -
Settembre 15, 2023
Se vogliamo arricchire il nostro giardino con una bella fioritura invernale possiamo coltivare la Camelia sasanqua. Nei mesi più freddi la maggior parte delle piante entra in riposo vegetativo e le fioriture sono drasticamente ridotte. La Camelia sasanqua rappresenta un’interessante risorsa, anche perché i suoi fiori sono bellissimi.
La famiglia delle Camelie comprende centinaia di specie e la Camelia sasanqua (Camellia sasanqua) ha la particolarità di fiorire nei mesi freddi, contrariamente alla Camelia japonica che fiorisce in primavera.
Un altro plus di questa specie è la resistenza al gelo, che la rende la pianta adatta anche per i giardini del nord e montani.
La fioritura inizia verso novembre e può proseguire fino ai primi caldi in marzo. Alcune varietà hanno fiori molto profumati e possiamo scegliere tra un’ampia gamma di colori: rosa, rossi, crema e bianchi.
Dove coltivare la Camelia sasanqua
Si tratta di un arbusto sempreverde e possiamo coltivare la Camelia sasanqua sia in giardino sia in grandi vasi. In giardino possiamo coltivarla come pianta singola e può superare i 3 metri d’altezza. Oppure possiamo affiancarla ad altre acidofile, magari con fioritura primaverile ed estiva, per ottenere un cespuglio con arbusti che fioriscono nel corso di tutte le stagioni.
Tollera il gelo fino a -12°C e può essere coltivata un po’ in tutta Italia. Ha una buona resistenza anche al caldo, ma non oltre i 35°C. Nelle regioni del nord con inverni rigidi, scegliamo una posizione soleggiata e proteggiamo i piedi della pianta con uno strato di pacciamatura con corteccia in inverno. Se invece abitiamo in una zona molto...
-
Settembre 14, 2023
I suoi frutti deliziosi sono già un buon motivo per decidere di coltivare i Kaki in giardino! Il Kaki (Diospyros kaki) è un albero originario dell’Asia ma sono ormai entrati da molto tempo anche nelle case italiane. Sono piante adattabili e crescono bene in una vasta gamma di climi.
A seconda della fascia climatica, i Kaki fioriscono in primavera o all'inizio dell'estate. Le infiorescenze sono molto appariscenti e di colore bianco o crema. L'impollinazione avviene principalmente attraverso l'azione delle api.
I frutti maturano in autunno sulla pianta ormai spoglia delle foglie, da settembre a novembre, a seconda della varietà e del clima. Appena il frutto diventa morbido e cede leggermente sotto la pressione delle dita, è il momento giusto per coglierlo! Finirà di maturare staccato dalla pianta. Se aspettiamo troppo, il frutto diventa molle e cade dalla pianta.
Dove coltivare i Kaki
È una pianta molto robusta e tollera il freddo fino a -10°C. Ma ci sono varietà più resistenti, studiati proprio per le zone del nord.
Sono invece alberi abbastanza resistenti al caldo estivo e alla carenza di acqua. Le alte temperature migliorano anzi la dolcezza dei frutti.
Ovviamente i climi mediterranei e miti sono la condizione ideale per la fioritura e fruttificazione dei Kaki.
Scegliamo sempre una posizione assolata con almeno 6/8 ore di luce solare diretta, specialmente nelle zone con inverni freddi. Al contrario se viviamo in clima che supera abitualmente i 35°C in estate, è bene posizionare la pianta in mezz’ombra, senza i raggi solari diretti del sole. In alternativa dovremo provvedere a un’irrigazione quotidiana, per rinfrescare la pianta nelle giornate più torride.
... -
Settembre 12, 2023
La presenza di Oidio sulle piante ornamentali è un problema da non sottovalutare. Soprattutto in autunno e all’inizio della primavera quando troviamo la concomitanza di due elementi ambientali che stimolano lo sviluppo di questa malattia fungina: l’arrivo dei temporali e quindi un alto tasso di umidità associati a temperature miti.
Ma anche noi possiamo contribuire a peggiorare la situazione. Per esempio quando irrighiamo anche se non c’è bisogno, quando non potiamo i rami interni dei cespugli per migliorare la circolazione dell’aria, ma anche quando irrighiamo direttamente sulle foglie anziché nel terreno. Anche le singole gocce d’acqua, depositate per molto tempo su una foglia, possono generare delle spore.
Odio sulle piante ornamentali: di cosa si tratta
L’Oidio, detto Mal Bianco, si presenta con macchie di spore chiare e farinose. Generalmente colpisce le foglie, ma può estendersi anche agli steli e ai fiori. Le colpite attaccate interrompono l’attività vegetativa e tendono a deperire: sia per l’azione della muffa, sia perché ricoprendo le foglie limita molto la fotosintesi.
Se non interveniamo rapidamente rischiamo di perdere definitivamente la pianta. Ma soprattutto corriamo il rischio che l’epidemia si diffonda ad altre piante. Le spore infatti si spostano con il vento e se trovano le condizioni ottimali, di umidità e temperatura, tenderanno a svilupparsi su altre piante.
... -
Settembre 08, 2023
Se avete una spazio molto luminoso e amate le Orchidee vi suggeriamo di coltivare la Brassavola.
La Brassavola è una delle tante specie della grande famiglia delle Orchidee (Orchidaceae). Si distingue in particolare per la forma dei fiori, a stella o tromba e per il loro profumo intenso.
Ci sono diverse varietà di Brassavola. La più comune è la Brassavola nodosa con foglie lunghe e sottili di colore verde brillante con fiori con petali bianchi e un labello giallo. La Brassavola digbyana produce fiori di grandi dimensioni con un profumo dolce e intenso. La Brassavola cucullata ha invece fiori con petali lunghissimi mentre la Brassavola cordata ha infiorescenze a forma di cuore.
Come molte Orchidee, anche la Brassavola è una pianta epifita e richiede alcune attenzioni.
Dove coltivare la Brassavola
È una pianta tropicale e quindi teme il freddo sotto i 15°C. La temperatura di coltivazione ideale è compresa tra 18°C e 30°C. In estate, se le temperature sono superiori, non esponiamo la pianta ai raggi solari diretti. I nostri appartamenti, con una temperatura controllata tutto l’anno, sono il luogo ideale per coltivare le Brassavole.
La Brassavola ha bisogno di almeno 6 ore di luce ogni giorno: meglio la luminosità diffusa rispetto ai raggi solari diretti.
Come irrigare la Brassavola
Va irrigata regolarmente come tutte le Orchidee. I “puristi” dicono che in natura le Orchidee vengono bagnate dalle piogge e quindi vanno irrigate dall’alto. Per la coltivazione in casa vi suggeriamo la tecnica per immersione, altrettanto valida e molto più semplice...
-
Settembre 05, 2023
Chi coltiva le aromatiche sa che, dopo la grande produzione estiva, con l’arrivo dei primi freddi dobbiamo raccogliere e conservare le erbe aromatiche in modo da averle a disposizione in cucina per tutto l’anno.
Basilico, Camomilla, Cerfoglio, Coriandolo, Aneto, Melissa, Maggiorana, Timo, Menta e molte altre erbe aromatiche possono essere infatti essiccati e conservati in polvere. Ma non si tratta solo di erbe aromatiche: possiamo infatti seccare anche i fiori di Malva, Passiflora o Calendula, utili per realizzare tisane e infusi terapeutici.
Come conservare le erbe aromatiche: quando si tagliano
Non tagliamo le erbe e i fiori alla mattina: la rugiada le avrà bagnate nel corso della notte e saranno troppo umide. Meglio aspettare il tardo pomeriggio di una bella giornata assolata, quando i raggi avranno fatto evaporare tutta l’acqua...
-
Agosto 25, 2023
È bene sapere che ci sono piante facili da coltivare e ci permettono di ottenere un giardino rigoglioso e fiorito senza grandi esigenze di acqua e manutenzione.
Il trucco è ricercarle tra le piante spontanee, cioè quelle che crescono abitualmente senza l’intervento dell’uomo. La scelta delle diverse specie su cui puntare sarà quindi condizionata dalla fascia climatica in cui viviamo: chi abita nel sud in una zona marina dovrà fare scelte diverse da chi vive sulle Alpi o sugli Appennini.
Ecco 14 piante super facili da coltivare ed esteticamente rilevanti per un giardino: iniziamo da quelle adatte per le regioni più fredde del nord per poi arrivare alle specie adatte per un clima Mediterraneo e marino.
Biancospino
Per i giardini alpini segnaliamo il Biancospino (Crataegus monogyna) che tollera bene il freddo fino a -15°C e produce una bella fioritura primaverile quando i suoi rami di riempiono di tanti fiori bianchi. In inverno i fiori diventano tante bacche rosse, altrettanto decorative.
Stella Alpina
Le Stelle Alpine (Leontopodium alpinum) non amano il caldo sopra i 30°C e sono adatte per giardini del nord. Il freddo non è un problema e possono sopportare fino a -10°C. Esponiamole al sole da ottobre ad aprile per stimolare la fioritura.
Sedum
In presenza di un clima fresco e non arido neanche in estate, possiamo puntare sui Sedum che portano tanti colori nelle aiuole e richiedono pochissime cure e acqua. Possiamo scegliere tra diverse specie come il Sedum acre con fiori gialli in maggio, il Sedum album con fiori bianco...
-
Agosto 18, 2023
Coltivare la Erba Medica è una pratica che l'uomo affronta da millenni. Detta anche Erba Spagna o Alfalfa, l'Erba Medica (Medicago sativa) è una pianta aromatica con foglia caduca: produce le sue foglie da aprile fino a ottobre e fiorisce dalla primavera fino a luglio. È una pianta erbacea perenne e appartiene alla famiglia delle Leguminose (Fabaceae).
È caratterizzata da lunghi steli su cui spuntano sottili foglie di colore verde. Con l’arrivo del caldo sbocciano anche le infiorescenze sui racemi: hanno uno strano colore, tra il viola e il malva chiaro.
È ricca di vitamine e minerali, in particolare di carotenoidi, aminoacidi, fitoestrogeni e vitamine A, B, B12 e C. Ha un profumo molto delicato e in cucina di solito si usa fresca, ma può essere essiccata per una conservazione in polvere. Viene usata per insalate, zuppe, minestre, frittate, omelette, torte salate e biscotti. In erboristeria viene usata come ingrediente di tisane e decotti.
I contadini di una volta coltivavano l’Erba medica nell’anno di riposo dei terreni sottoposti a rotazione delle colture. È un ottimo foraggio per il bestiame e poi è una Leguminosa e queste piante hanno la capacità di lasciare un terreno ricco di Azoto dopo la loro coltivazione.
... -
Agosto 11, 2023
Possiamo coltivare il Papiro senza grandi problemi nelle nostre case ponendolo in un vaso. È anche una pianta che troviamo facilmente nei giardini che vengono abbelliti con varietà di piante poco diffuse.
Il Papiro (Cyperus papyrus) e il cosiddetto falso Papiro (Cyperus alternifolius) sono piante sempreverdi tipiche dei climi tropicali, che non tollerano il freddo, e sono molto adatte per essere coltivate in appartamento dove trovano le giuste temperature per svilupparsi.
Possiamo immediatamente distinguere le due varietà di Papiro dalle foglie. Il Cyperus papyrus crea una corona composta da numerose foglie sottili leggermente ricurve; il Cyperus alternifolius si distingue invece per le ombrelle più lunghe e arcuate. Esistono poi altre varietà nei negozi specializzati.
Il Papiro è stata una delle prime conoscenze in fatto di piante studiando nei libri di scuola la storia degli antichi Egizi. Non possiamo dimenticare che, sebbene oggi la sua coltivazione sia piuttosto rara, all’epoca dei Faraoni gli Egizi lo trovavano in abbondanza negli ambienti lacustri, poiché cresce spontaneamente senza particolari esigenze, così come anche in terreni poco pregiati. La storia ci tramanda che le foglie del Papiro erano impiegate, dopo un procedimento di pressatura, come carta per scrivere. Ma non solo, infatti, da questa pianta era possibile ottenere tessuti, materiali da costruzione e se ne registra anche l’uso per scopi alimentari.
Dove coltivare il Papiro
Collochiamo il Papiro in una posizione luminosa, ma ponendo attenzione a che non sia colpito dai raggi solari diretti e in estate optiamo per una zona sul terrazzo più protetta...