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Luglio 18, 2023
Se cercate una pianta con una bella fioritura ricadente vi suggeriamo di coltivare lo Streptocarpus. Le sue infiorescenze persistono sulla pianta da aprile fino ai primi freddi autunnali!
Gli Streptocarpus sono originari dell’Africa e sono un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Gesneriacee. Gli Streptocarpus destinati alla coltivazione come piante ornamentali, come lo Streptocarpus saxorum, sono generalmente perenni, sempreverdi e con portamento ricadente. Le fioriture sono abbondanti e molto accese ma anche le foglie sono decorative: sono morbide da toccare e di un verde molto intenso.
Nelle zone con clima mite possiamo coltivarlo in giardino, dove genera un cespuglio più largo che basso: circa 35 cm di larghezza e 25 cm in altezza. Oppure, specialmente nelle regioni con inverni freddi, possiamo coltivarlo in vaso sul terrazzo, lasciando ricadere i fiori.
Dove coltivare lo Streptocarpus
Ama il caldo, anche fino a 35°C, ma teme il freddo al di sotto dei 5°C.
In inverno la pianta entra in riposo vegetativo e il clima ideale in questa stagione deve essere compreso tra gli 8°C e 15°C. Al termine della fioritura spostiamola in una serra fredda o un locale luminoso ma non riscaldato.
Per fiorire generosamente lo Streptocarpus ha bisogno di molte ore di sole. I raggi solari diretti, specialmente nei mesi più caldi, possono però ustionare le foglie e i fiori.
Se lo coltiviamo in vaso, possiamo spostarlo in una zona in mezz’ombra in estate.
Se invece piantiamo lo Streptocarpus in giardino, sceglieremo una posizione in mezz’ombra, specialmente se abitiamo nel sud Italia. Nelle zone del nord, più fredde in estate, scegliamo invece una posizione soleggiata.
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Luglio 14, 2023
Possiamo coltivare il Geranium Rozanne in sostituzione dei classici Gerani per ottenere le stesse fioriture abbondanti da maggio fino novembre ma con grandi fiori sui toni dell’azzurro. Infatti è noto anche con il nome di Geranio Blu.
Il Geranium Rozanne è un ibrido e oltre al colore dei fiori presenta una maggiore resistenza ai parassiti e al freddo. In particolare ha una maggiore resistenza alla Farfalla del Geranio (Cacyreus marshalli), alla Ruggine e all’Odio.
È una pianta perenne, longeva e molto facile da coltivare in vaso sul terrazzo. Le foglie sono palmate di colore verde intenso. È una pianta con foglia caduta quindi in autunno tendono a cambiare colore, virando verso il rosso, prima della caduta. Al termine dell’autunno, con il ritorno della primavera spunteranno le foglie nuove.
Dove coltivare il Geranium Rozanne
Il Geranium Rozanne ama il sole, ma non tollera le alte temperature. Scegliamo quindi una posizione soleggiata e in estate spostiamo il vaso in una posizione più ombreggiata, per proteggerlo dai raggi solari diretti bollenti, specialmente se viviamo nel sud Italia. Quando i raggi solari superano i 30°C possono provocare ustioni sulle foglie.
In inverno tollera il gelo fino a -20°C e possiamo coltivarla facilmente in tutta Italia.
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Luglio 13, 2023
La rotazione delle colture è una pratica agronomica antica e figlia dell’osservazione del terreno e della crescita delle piante. Quando infatti non esisteva ancora la chimica e le conoscenze scientifiche erano limitate, gli agricoltori si resero conto che coltivando le colture sempre nello stesso posto ottenevano raccolti sempre meno soddisfacenti. Al contrario, ruotando le colture, i raccolti tornavano a crescere.
La nota pratica agricola detta maggese rientra nel concetto di rotazione delle colture. A turno un appezzamento viene fatto “riposare” per un anno, nel corso del quale vengono effettuate una serie di arature per smuovere la superficie ed eliminare le infestanti.
Rotazione delle colture nell’orto: i vantaggi
La ripetitività delle coltivazioni provoca diversi problemi. Anzitutto provoca il progressivo impoverimento della fertilità del terreno che risulterà non equilibrata. Ogni coltura ha esigenze nutrizionali diverse e assorbe quantità variabili di elementi nutritivi dal suolo. Per esempio le Cucurbitacee e le Solanacee richiedono maggiori elementi nutritivi rispetto ad altre colture, così come ci sono piante che assorbono in particolare un elemento, come le Patate col Potassio. Coltivando sempre gli stessi ortaggi otterremo un terreno ricco di alcuni elementi e povero di altri. Fra l’altro proprio quelli utili per la coltura ripetitiva: così dovremo concimare di più per ottenere piante sane e raccolti abbondanti. La rotazione delle colture permette invece di usare al meglio tutti i nutrienti presenti, mantenendo un equilibrio utile per la fertilità: avremo quindi raccolti più abbondanti e ridurremo l’uso di concimi.
Oggi inoltre sappiamo che le Leguminose (Fabaceae) hanno la particolarità di arricchire il suolo di Azoto. Una sorta di concime naturale, che non serve alle Leguminose che ne hanno in eccesso ma è utilissimo per le altre colture.
C’è un’altra importante ragione per scegliere di adottare la rotazione delle colture nell’orto e riguarda la lotta agli insetti fitofagi e alle malattie fungine. Alcune colture hanno infatti dei “nemici naturali” tipici, come per esempio la Dorifora della Patata (Leptinotarsa decemlineata) o la Mosca della Carota (Psila rosae).
Se coltiviamo sempre la stessa coltura in un terreno, stimoliamo l’accumulo degli organismi dannosi, specifici per quella coltura. Che di anno in anno si riproporranno sempre più numerosi poiché danno per scontata la presenza della coltura.
La rotazione delle colture invece interrompe il ciclo vitale di questi parassiti, riducendo la loro presenza e la necessità di trattamenti chimici.
L’attività dei micro-organismi utili del terreno non deve essere sottovalutata. Prima abbiamo scritto che le Leguminose arricchiscono di Azoto il suolo in cui vengono coltivate. Ciò avviene perché le radici di queste piante creano una particolare simbiosi con i micro-organismi utili presenti nel suolo, che hanno la capacità di fissare l’Azoto nel terreno. L’Azoto è largamente presente nell’aria ma le radici non riescono ad assorbirlo: i micro-organismi...
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Luglio 11, 2023
Possiamo coltivare la Corydalis sia in giardino sia in vaso. In giardino è adatta per decorare le bordure o i giardini rocciosi. È caratterizzata da una fioritura primaverile spettacolare con infiorescenze di grandi dimensioni, delicate e con colori brillanti. Si tratta di piante erbacee perenni o annuali che non crescono molto in altezza (meno di 50 cm) e sono dotate di radici bulbose o rizomatose.
Possiamo scegliere tra tante specie di Corydalis, ma per il giardino vi suggeriamo quelle perenni. Come la Corydalis pumila con fiori più piccoli o la Corydalis solida con racemi grandi composti da 10/20 fiori. La Corydalis solida è caratterizzata da fiori con tonalità vivaci, che vanno dal rosa al rosso al bianco e sbocciano in primavera da marzo a maggio.
Dove coltivare la Corydalis solida
Predilige i climi temperati e non ama il caldo troppo afoso. In giardino coltiviamola in una posizione semi ombreggiata per proteggerla dai raggi solari diretti in estate.
Se coltiviamo la Corydalis in vaso possiamo scegliere una posizione soleggiata da febbraio a giugno, per poi spostarla all’ombra nei mesi più caldi.
In inverno la pianta entra in riposo vegetativo e perde la parte aerea. La radice resiste fino 0°C e possiamo lasciarla in giardino soltanto nelle zone con inverni miti. Stenderemo uno strato di pacciamatura per proteggere le radici dal gelo. Nelle zone con inverni rigidi è meglio coltivarla in vaso.
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Luglio 07, 2023
Se volete approcciare il mondo delle piante carnivore vi suggeriamo di iniziare a coltivare la Dionea muscipula, che con le sue fauci spalancate è la carnivora per eccellenza nell’immaginario di tutti. Se viviamo con bambini piccoli rimarranno sicuramente incantati da questa stranissima pianta!
Le piante carnivore non sono una “famiglia” di piante, ma è un tipo di comportamento a cui rispondono circa 600 specie di piante differenti appartenenti a 12 generi. Le più note sono la Drosera, la Nepenthes e, naturalmente, la Dionea. Si tratta di piante che, nei millenni, si sono evolute per far fronte a carenze nutritive dei terreni in cui nascono spontaneamente: per esempio suoli troppo acidi o scarichi di Azoto, Calcio e Potassio. Hanno così affinato tecniche per catturare gli insetti e recuperare da loro i minerali mancanti.
La Dionea muscipula (Dionaea muscipula) è caratterizzata da foglie carnose dentate che si chiudono a scatto se sollecitate: una caratteristica quasi unica nel mondo vegetale. Le foglie sono verdi all’esterno mentre all’interno sono leggermente rossicce: per attirare gli insetti nella “tagliola”, la parte interna si riempie di una sostanza zuccherina prodotta dalle ghiandole nettarifere della pianta. Gli insetti malcapitati, attirati dal colore e dal dolce, toccano inavvertitamente la microscopica peluria e fanno scattare la trappola. A questo punto la Dionea produce acidi che decompongono l’insetto per rendere disponibili alle foglie gli elementi nutritivi.
La Dionea muscipula produce anche dei fiori bianchi riuniti in corimbi. La pianta li fa spuntare su steli lunghi fino a 30 cm d’altezza per evitare gli impollinatori finiscano nelle “trappole” sottostanti...
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Luglio 04, 2023
La presenza di Formiche in casa non va sottovalutata. Pochi esemplari non sono un problema, ma se trovano le condizioni ideali che costruire un formicaio ci troveremo presto a dover affrontare una seccatura. La convivenza con le Formiche è sconsigliata perché sono vettori di batteri e virus ed essendo sempre alla ricerca di cibo possono portarli sugli alimenti. Anche Pulci e Acari sfruttano alcuni tipi di Formiche per spostarsi più velocemente.
Formiche in casa: come evitare il problema in modo naturale
Se viviamo in campagna, di solito le Formiche preferiscono deporre le uova in giardino all’aperto. Ma nelle città è frequente la creazione di formicai nell’intercapedine di muri e pavimenti.
Le Formiche entrano nelle nostre case alla ricerca di cibo. Se le prime “ricercatrici” trovano pavimenti e superfici della cucina pulite e alimenti rigorosamente confezionati, se ne andranno subito alla ricerca di una nuova abitazione.
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Giugno 30, 2023
È facile coltivare i Fagioli Azukie potremo così sperimentare i sapori della cucina orientale, magari affiancandoli con il Pak-Choi, il Cumino e il Coriandolo.
La pianta dei Fagioli Azuki, conosciuti anche come Fagioli rossi o Soia rossa, botanicamente si chiama Vigna angularis. Come tutti i Fagioli è una pianta Leguminosa e ha uno sviluppo contenuto che non supera il metro. Dopo la fioritura produce baccelli di circa 10 cm al cui interno si trovano i famosi Fagioli rossi caratterizzata da una striscia bianca.
Dove coltivare i Fagioli Azuki
Non tollerano il freddo sotto i 10°C, quindi possiamo seminarli nell’orto quando le temperature minime sono stabilmente superiori ai 15°C. Indicativamente si seminano all’aperto da aprile a giugno. Effettuando una semina scalare, ogni 15 giorni, avremo raccolti da giugno a ottobre.
Cresce bene anche in mezz’ombra, ma in una posizione soleggiata offre una produzione più abbondante.
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Giugno 27, 2023
Possiamo coltivare gli Ornitogalli se vogliano donare un po’ di colore alle bordure fiorite del giardino. Possiamo scegliere tra l’Ornithogalum umbellatum di origine mediterranea con fiori bianchi, detto anche stella di Betlemme, oppure l'Ornithogalum dubium originario del sud Africa e apprezzato per le grandi infiorescenze di colore arancione brillante.
L’Ornitogallo è una pianta bulbosa perenne originaria del sud Africa ed è produce un cespuglio, alto circa 10/30 cm, di foglie basali semierette con una striscia argentea. In primavera, a partire da aprile, produce decine di fiori bianchi stellati che permangono sulla pianta fino all’estate.
Dove coltivare gli Ornitogalli
L’Ornithogalum umbellatum ha una maggiore resistenza al gelo e può essere facilmente coltivato nei giardini di tutta Italia. L'Ornithogalum dubium invece, di origine sudafricana, non ama il freddo invernale sotto i 5°C.
Durante la fase vegetativa, da dicembre a giugno, scegliamo una posizione soleggiata.
Come coltivare gli Ornitogalli
È un bulbo autunnale e normalmente viene piantato in settembre o ottobre, a seconda della fascia climatica. Già a dicembre le foglie iniziano a spuntare e si moltiplicano fino ad aprile, quando l’Ornitogallo inizia a fiorire.
In estate entra in riposo vegetativo e perde la parte aerea. Se viviamo in un posto freddo, con inverni sotto i 5°C, possiamo estrarre i bulbi dal terreno e trapiantarli in un vaso. Se invece viviamo un luogo con un clima temperato possiamo tagliare la parte aerea e lasciare i bulbi nel suolo.
Come irrigare l’Ornitogallo
Le piante bulbose non amano terreni troppo umidi che possono far marcire il bulbo. Durante la fase vegetativa e la fioritura facciamo però...
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Giugno 23, 2023
Può capitare che compaiano delle macchie scure sulle foglie delle piante di casa: niente di grave, ma il problema è che le cause possono essere svariate. Per trovare la giusta soluzione dobbiamo individuare le esatte cause, per evitare di peggiorare la situazione: per esempio togliendo acqua a una pianta che invece avrebbe solo bisogno di più luce.
Come si procede quindi? Iniziamo con l’analisi attenta delle macchie e poi procediamo a escludere le varie possibili cause, nel tentativo di individuare il problema per sperimentare le possibili soluzioni.
Macchie scure sulle foglie: la luce
Le foglie hanno la principale funzione di effettuare la fotosintesi clorofilliana, utile per la produzione di zuccheri necessari alla vita della pianta. Sono verdi perché contengono la linfa, che dà il colore alla foglia.
Se la pianta riceve poca luce, l’attività di fotosintesi riduce di conseguenza e può decidere di privarsi di alcune foglie per non disperdere gli sforzi. Può quindi capitare che – per mancanza di luce – le foglie tendano a diventare gialle dai bordi fino a diventare marroni e seccare completamente.
È un fenomeno tipico dei mesi autunnali e invernali, quando diminuiscono le ore solari e i raggi sono meno intensi e le piante d’appartamento rimangono protette dalle tende, rischiando così di non ricevere luce a sufficienza. È vero che molte piante indoor non tollerano i raggi solari diretti poiché possono provocare ustioni (ecco un’altra causa di macchie scure!). Ma se viviamo nel nord, il sole primaverile e autunnale non è così caldo da danneggiare le piante e possiamo esporle con tranquillità. Schermeremo le piante nei mesi estivi e nelle zone del centro-sud in cui il clima è più caldo.
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