Coltivare la Kalanchoe blossfeldiana è molto facile ed essendo di dimensioni contenute può donare un tocco di colore a qualsiasi spazio della casa.
La famiglia delle Kalanchoe è molto ampia e comprende varietà molto apprezzate e conosciute, come la Kalanchoeluciae con grandi foglie rotonde rosse e verdi o la Kalanchoe beharensis con grandi foglie ondulate e nota come “orecchia di elefante”.
La Kalanchoe blossfeldiana è invece una piccola piantina, non supera i 20/30 cm in altezza, apprezzata per le ricche fioriture variopinte che decorano la pianta da aprile fino a luglio. Le foglie sono lobate, di colore verde intenso e leggermente carnose. Si tratta infatti di una pianta succulenta. Possiamo scegliere in una vasta gamma di varietà di Kalanchoe blossfeldiana con fiori bianchi, rossi, arancioni, gialli, screziati, semplici o doppi.
È una pianta d’appartamento e non ama temperature sotto i 15°C: entra in sofferenza a 12°C, con le foglie che tendono ad afflosciarsi. Al contrario non teme il caldo, ma in estate spostiamola in una zona ombreggiata e non direttamente esposta ai raggi solari.
Per il resto dell’anno meglio optare per una posizione soleggiate per stimolare la fioritura. Non tollera gli spifferi freddi invernali, quindi evitiamo di collocarla vicino a finestre che apriamo spesso. Camini, stufe o caloriferi rendono troppo secca l’aria: teniamo lontana la Kalanchoe dalle fonti di calore.
Come coltivare la Kalanchoe blossfeldiana
Dopo aver acquisto le piantine possiamo procedere al trapianto utilizzando un vaso non troppo grande e dotato di fori di drenaggio sul fondo. All’atto del trapianto, stendiamo sul fondo uno strato di argilla espansae utilizziamo un terriccio specifico per piante grasse. Il travaso si effettua ogni 2/3 anni con l’obiettivo di sostituire tutto il terriccio ormai esaurito.
È una pianta succulenta e ha quindi una buona resistenza alla siccità. Come spesso succede con questo tipo di piante è meglio poca che troppa acqua. Gli eccessi idrici provocano foglie molli e afflosciate e malattie fungine.
Irrighiamo periodicamente il vaso in modo da mantenere il terriccio umido, ma non fradicio. In questo caso vi suggeriamo di irrigare dal basso: inseriamo l’acqua nel sottovaso e attendiamo 15 minuti prima di svuotarlo. In questo modo non bagniamo le foglie e limiteremo il rischio di malattie fungine.
Irrighiamo periodicamente il vaso in modo da mantenere il terriccio umido, ma non fradicio. In questo caso vi suggeriamo di irrigare dal basso: inseriamo l’acqua nel sottovaso e attendiamo 15 minuti prima di svuotarlo. In questo modo non bagniamo le foglie e limiteremo il rischio di malattie fungine.
Quando irrighiamo approfittiamo dell’occasione per concimare la pianta con un fertilizzante liquido per piante grasse. Sarà sufficiente diluirne una dose da aprile a settembre ogni 15 giorni; nei restanti mesi possiamo ridurre a 1 volta al mese.
Periodicamente togliamo i fiori appassiti: stimoleremo così la produzione di nuovi boccioli e allungheremo il periodo di fioritura. Anche le foglie basali tendono da appassire: stacchiamole o tagliamole con delle cesoie affilate e disinfettate.