La presenza di Oidio sulle piante ornamentali è un problema da non sottovalutare. Soprattutto in autunno e all’inizio della primavera quando troviamo la concomitanza di due elementi ambientali che stimolano lo sviluppo di questa malattia fungina: l’arrivo dei temporali e quindi un alto tasso di umidità associati a temperature miti.
Ma anche noi possiamo contribuire a peggiorare la situazione. Per esempio quando irrighiamo anche se non c’è bisogno, quando non potiamo i rami interni dei cespugli per migliorare la circolazione dell’aria, ma anche quando irrighiamo direttamente sulle foglie anziché nel terreno. Anche le singole gocce d’acqua, depositate per molto tempo su una foglia, possono generare delle spore.
Odio sulle piante ornamentali: di cosa si tratta
L’Oidio, detto Mal Bianco, si presenta con macchie di spore chiare e farinose. Generalmente colpisce le foglie, ma può estendersi anche agli steli e ai fiori. Le colpite attaccate interrompono l’attività vegetativa e tendono a deperire: sia per l’azione della muffa, sia perché ricoprendo le foglie limita molto la fotosintesi.
Se non interveniamo rapidamente rischiamo di perdere definitivamente la pianta. Ma soprattutto corriamo il rischio che l’epidemia si diffonda ad altre piante. Le spore infatti si spostano con il vento e se trovano le condizioni ottimali, di umidità e temperatura, tenderanno a svilupparsi su altre piante.
Come abbiamo visto, in primavera e in autunno dovremo prestare molta attenzione all’irrigazione per evitare eccessi.
Sempre a scopo preventivo, possiamo nebulizzare sulle foglie una polvere di roccia. Si tratta di sostanze di origine naturale consentite in agricoltura biologica che creano un “film” sottile e omogeneo che impedisce lo sviluppo delle spore. Tra le polveri di roccia segnaliamo il Caolino che crea un film di colore lattiginoso sulle foglie e la Zeolite, un minerale che ha la capacità di assorbire rapidamente l’umidità presente nell’ambiente.
Oltre ad “asciugare” le foglie, le polveri di roccia svolgono anche un’azione cicatrizzante: le micro ferite delle piante sono una delle vie principali di penetrazione dei funghi. Ci sono anche versioni molto avanzare di questo prodotto, che uniscono il Rame alla Zeolite per aumentare l’efficacia antifungina.
Come intervenire in caso di epidemia
Le foglie particolarmente colpite e rovinate vanno tagliate ed eliminate. Non gettiamole nell’organico o nel composter poiché rischiamo di infettare tutto il compost.
Tra le soluzioni di origine naturale l’Estratto di Equiseto si è dimostrato molto utile nei confronti di molte malattie fungine, come l’Oidio, la Bolla, la Monilia, la Ticchiolatura, la Ruggine e la Peronospora. L’Equiseto (Equisetum arvense) è ricco di Silice: una sostanza che rafforza i tessuti delle piante orticole e le rende meno soggette all’attacco di funghi. Ci sono soluzioni “evolute” che uniscono le proprietà antifungine dell’Equiseto con quelle insetticide dell’Ortica per un prodotto adatto contro tutti i parassiti.
Sia a titolo preventivo sia in presenza di muffe risultano utili anche l’Idrogeno Carbonato di Sodio e di Potassiosi tratta di una polvere cristallina bianca che crea sulla pianta un habitat sfavorevole alla proliferazione delle spore. È utile anche in presenza delle spore: innalza il pH e agisce per contatto, facendo collassare le pareti delle cellule fungine e disidratando le spore.
Un’altra soluzione del tutto naturale prevede l’uso di prodotti a base di terpeni: sostanze naturali che stimolano le difese naturali delle piante. I fungicidi naturali a base di Eugenolo, Gerianiolo e Timolo, tre principi attivi vegetali utilizzati in purezza, permettono un controllo biologico dell’Oidio e altre malattie fungine come la Botrite e la Sclerotinia.
Una classica soluzione contro le malattie fungine sono i prodotti a base di Zolfo, consentiti in agricoltura biologica. Garantisce un'ottima e uniforme copertura della vegetazione trattata, un'elevata adesività sulla superficie fogliare e una buona resistenza al dilavamento. Il suo meccanismo d'azione specifico, consente di controllare l'Oidio senza permettere l'insorgenza di resistenze.