Eliminare le Cocciniglie dalle Orchidee in modo tempestivo è importante, poiché questo insetto si riproduce velocemente ed è difficile da debellare. Per non perdere le piante, è molto meglio agire preventivamente e controllare frequentemente le nostre “amiche verdi” alla caccia in intrusi. Fermare un attacco all’inizio sarà più facile, anche con prodotti di origine naturale.
Eliminare le Cocciniglie dalle Orchidee: impariamo a riconoscerle
La Cocciniglia è un insetto fitofago, cioè si ciba degli zuccheri contenuti nella linfa delle piante. È una famiglia molto ampia e possono avere vari colori e forme. Solitamente sono contraddistinte da uno scudo ceroso, di colore bianco o grigiastro, ma la Cocciniglia cotonosa ha uno strano ciuffo simile a un fiocco di cotone.
Le possiamo trovare sia sui rami sia sulle foglie vicino alle nervature. Ha un apparato boccale pungente e succhiante ed è abbastanza statico. Perciò possiamo toglierli facilmente, aiutandoci con un cotton fioc imbevuto di alcool.
Lotta biologica: come prevenire lo sviluppo delle Cocciniglie
La lotta biologica non si basa sull’eliminazione degli insetti, quando ormai è troppo tardi, ma sulla creazione delle condizioni affinché i parassiti non si avvicinino alla pianta.
Il compito di irrigare le piante da appartamento è particolarmente importante per uno sviluppo corretto delle nostre amiche verdi. Mentre le piante del giardino possono giovarsi dell’acqua piovana e hanno la possibilità di trovare umidità in profondità grazie alle radici, quelle coltivate in vaso sono limitate ai pochi etti di terriccio. Dobbiamo essere noi, quindi, a mantenere un costante livello di umidità del poco substrato di coltivazione contenuto nel vaso.
Irrigare le piante da appartamento: prima regola, non ci sono regole!
Bagnare le piante una volta alla settimana, semplicemente perché solo nel week end abbiamo il tempo per farlo, può essere una buona soluzione: meglio di niente. Ma in molti casi questa “regola” non regge e porterà a fisiopatie nelle piante, cioè alterazioni determinate da nostri errori di coltivazione e non da parassiti o spore.
Un vaso grande e quindi molto terreno tratterrà maggiormente l’umidità al centro rispetto a un piccolo vasetto. Una volta alla settimana in estate per alcune piante è troppo poco e in inverno è anche troppo. Oltre alle dimensioni del vaso e alla temperatura, dobbiamo anche considerare il posizionamento della pianta: è esposta ai raggi solari o è in casa? Per esempio una volta alla settimana nelle calde giornate estive non sarà sufficiente per un piccolo vaso di Basilico esposto ai raggi solari.
Infine non dobbiamo dimenticare che alcune piante hanno un grande bisogno di acqua, mentre altre sopportano tranquillamente lunghi periodi siccità, come le piante grasse e succulente. Ci poi piante, come le Orchidee, che hanno esigenze ancora più particolari.
Quanta acqua e quando?
La quantità di acqua dipende dalle dimensioni del vaso. Se irrighiamo con un annaffiatoio cerchiamo di bagnare tutto il terriccio, per poi lasciar scolare bene l’acqua in eccesso prima di riporre la pianta sul sottovaso o nel cachepot...
Pur essendo una Orchidea, per coltivare la Ludisia discolor non sarà necessario utilizzare i terricci per Orchidee composti da cortecce ma possiamo usare un normale terriccio. Non tutte le Orchideeinfatti sono epifite, cioè con radici aeree e la Ludisia ne è un esempio.
È apprezzata per la appariscente fioritura. Dalle rosette di foglie spiccano degli steli che portano una infiorescenza a spighe composta da tanti piccoli fiori bianchi. La fioritura avviene in inverno e dura sulla pianta per molti mesi.
Dopo la fioritura la Ludisia discolor continua però a esprimere un valore ornamentale, grazie alle foglie particolarmente decorate. Sono morbide e carnose e sono caratterizzate da venature argentee che tracciano dei disegni geometrici sulle foglie verde scuro. La pagina inferiore delle foglie invece è rossa.
Dove coltivare la Ludisia discolor
La temperatura di coltivazione ottimale è tra 18°C e 25°C, quindi le nostre case sono l’habitat ideale.
Ha bisogno di un ambiente luminoso ma va protetta dai raggi solari diretti che possono ustionare foglie e fiori. Naturalmente dovremo prestare maggiore attenzione nelle regioni con clima più caldo e sole torrido in estate. Nel nord Italia il sole è meno cocente e dovremo prestare attenzione ai suoi raggi solo in estate.
La pianta va protetta dai venti forti, specialmente quando è in fioritura, poiché potrebbero piegare gli alti steli.
In estate possiamo spostare il vaso sul terrazzo in una zona ombreggiata. Ma all’inizio dell’autunno dobbiamo riportarla in casa perché va in sofferenza sotto i 15°C.
Irrigare le Orchidee in modo corretto è molto importante poiché spesso gli insuccessi sono determinati dalla mancanza o dagli eccessivi d’acqua. Un’eccessiva umidità nel terriccio e l’acqua stagnante nel sottovaso possono stimolare l’insorgere di malattie fungine, spesso letali per la pianta. Anche le gocce d’acqua persistenti sulle foglie possono favorire lo sviluppo di spore. Al contrario la mancanza di acqua rende rugose le foglie e secca le radici.
Le Orchidee inoltre assorbono l’umidità anche dalle foglie ed è quindi importante garantire una certa umidità ambientale. Per ricreare l’habitat delle foreste tropicali dovremo provvedere a frequenti nebulizzazioni sulle foglie.
Come irrigare le Orchidee
Le Orchidee non crescono in un tradizionale terriccio ma in una particolare miscela di torba e corteccia o altri materiali inerti. Le scopo degli interventi di irrigazione è quello di immagazzinare umidità nella torba e nella corteccia, materiali che la trattengono facilmente.
Il modo più semplice ed efficace per bagnare le Orchidee è di immergere delicatamente il vaso in un lavandino o in una bacinella riempiti di acqua. Immergiamo il vaso per metà ed evitiamo di far fuoriuscire la corteccia.
Lasciamola in immersione per 15/20 minuti in modo che corteccia e torba si impregni bene d’acqua. Quindi togliamola dall’acqua e lasciamo scolare il vaso molto bene, anche mezz’ora, prima di riporre il vaso nel sottovaso. Mai lasciare acqua nel sottovaso: provoca marciumi nelle delicate radici, che tendono a diventare marroncine.
Le esigenze idriche cambiano con le stagioni e l’andamento delle temperature. Indicativamente dovremo ripetere questa operazione 1 volta alla settimana in primavera, 2/3 volte alla settimana in estate...
Non è così semplice coltivare una Phalaenopsis o un Cimbidium e sono tanti i problemi nella coltivazione delle Orchidee in cui possiamo incorrere.
Di fronte a una Orchidea che perde le foglie o i boccioli o appare stentata con foglie molli e raggrinzite, dobbiamo distinguere anzitutto tra due cause: esterne (funghi o parassiti) e interne (errori di coltivazione). Nella maggior parte dei casi i problemi sono provocati da una causa interna, cioè nostra incuria o imperizia.
Problemi nella coltivazione delle Orchidee: i parassiti
Tra le “buone abitudini” di coltivazione c’è quella di controllare periodicamente le nostre piante, anche con l’ausilio di una lente d’ingrandimento se necessario. Lo scopo di questa ispezione è la ricerca di tracce di parassiti. Puntinature sospette e melata (una sostanza appiccicosa) indicano la presenza di Afidi, mentre piccole ragnatele e puntini decolorati sulle foglie quella di Ragnetti rossi.
Il controllo periodico ci permette di individuare la presenza dei parassiti dall’inizio della loro comparsa, quando è più facile debellarli.
Quali sono i più comuni parassiti e malattie del Cymbidium? Questa bellissima varietà di Orchidea, pur essendo molto resistente è soggetta come un po’ tutte le piante all’attacco di insetti fitofagi (che si cibano di piante) e spore di malattie fungine.
Talvolta alcuni problemi sono causati da noi stessi e da errori che compiano nella coltivazione. I Cymbidium sono comunque piante abbastanza delicate e richiedono alcune accortezze, sia nel luogo in cui posizioniamo il vaso sia nelle cure che prestiamo per il suo sano sviluppo.
PARASSITI E MALATTIE DEL CYMBIDIUM: INIZIAMO DALLA PREVENZIONE
Il vaso con i Cymbidium deve essere posizionato un posto luminoso e fresco. Molta luce è fondamentale per la crescita e la fioritura, ma i raggi solari non devono colpire direttamente la pianta poiché fiori e foglie potrebbero ustionarsi. Una finestra schermata da una tenda leggera è la soluzione migliore.
In estate potremmo spostare il Cymbidium sul terrazzo, a patto che le temperature siano inferiori ai 30°C e venga messo all’ombra. Ma noi ve lo sconsigliamo: il Cymbidium vive benissimo in appartamento e all’aperto aumentiamo il rischio di contatti con insetti parassiti. I due errori che dobbiamo evitare sono gli sbalzi bruschi di temperatura e la mancanza di luminosità.
Inoltre richiede una discreta umidità ambientale. Quindi in inverno va tenuto lontano dai caloriferi e dobbiamo vaporizzare periodicamente acqua non calcarea sulle foglie. C’è anche un piccolo trucco per aumentare l’umidità ambientale. Prendiamo un sottovaso, stendiamo uno strato di palline di argilla espansa e riempiamo di acqua; quindi posizioniamo il vaso di Cymbidium sopra l’argilla. Le palline eviteranno il contatto diretto delle radici con l’acqua, che in poco tempo evaporerà...
“Perché la mia Orchidea perde i boccioli?” è una domanda che spesso ci viene rivolta nel Blog e attraverso le pagine social. Oggi vi sveliamo come intervenire!
ORCHIDEA PERDE I BOCCIOLI: ANZITUTTO TROVIAMO LA CAUSA
Di fronte a una pianta che perde i boccioli o ha foglie che tendono ad afflosciarsi, anziché essere dure e turgide come dovrebbero, dobbiamo anzitutto scongiurare la presenza di un parassita o di una malattia fungina.
Anzitutto osserviamo bene la pianta e le radici, anche con l’aiuto di una lente, alla ricerca di tracce di parassiti, come puntinature sospette, melata o microscopiche ragnatele. I puntini potrebbero essere opera di Acari, la melata di Afidi, mentre se ci sono ragnatele e decolorazioni della foglia potrebbe essere un Ragnetto rosso. Piccoli parassiti, quasi invisibili a occhio nudo, che succhiano la linfa della pianta e lasciano tracce sotto forma di melata e ragnatele.
Se siamo in presenta di questi parassiti, dobbiamo prevedere almeno un paio di trattamenti con un insetticida, lasciando passare una settimana tra ognuno. Seguiamo sempre le indicazioni e le dosi indicate sulla confezione.
Coltivare il Dendrobium e le Orchidee in genere può sembrare un compito arduo, ma con i giusti accorgimenti rimarremo stupiti da quello che possiamo fare.
Il Dendrobium è un bellissimo tipo di Orchidea ed è disponibile in tantissime varietà differenti nella forma e nel colore, ma sempre caratterizzate da un fusto simile a quello del bambù. I fiori spuntano dalla fine dell’inverno fino a primavera, a gruppi di venti per ogni ramo, rimanendo sulla pianta per circa tre mesi. L’estate e l’autunno, sono le stagioni in cui la pianta si sviluppa e cresce, mentre in inverno entra in riposo vegetativo.
COME COLTIVARE IL DENDROBIUM: ATTENZIONE ALL'IRRIGAZIONE
Il clima ideale per questa pianta tropicale è il caldo umido, perciò è quasi sempre coltivata in appartamento. La temperatura giusta si aggira intorno ai 20°C ma può resistere anche fino a 30°C.
Togliere la Cocciniglia dalle Orchidee è importante poiché questo parassita può portare alla morte della pianta.
TOGLIERE LA COCCINIGLIA DALLE ORCHIDEE: INIZIAMO DALLA PREVENZIONE
Nella maggior parte dei casi la presenza di malattie sulle Orchidee è legata a una cattiva cura. Possiamo sintetizzare 7 regole fondamentali:
non provocare ferite alla pianta
evitare che la parte aerea della pianta rimanga bagnata a lungo
non inumidire la pianta nelle ore più calde
utilizzare umidificatori ambientali se necessario
favorire una buona ventilazione
eliminare prontamente tutte le parti del substrato, frammenti di corteccia o altro, che risultino ammuffite o marcite
le malattie possono passare da una pianta all’altra anche attraverso gli attrezzi che usiamo. Sterilizzare sempre le forbici prima di usarle su una pianta.
COME RICONOSCERE LA COCCINIGLIA
La Cocciniglia è un insetto fitofago di vari colori, nel caso delle Orchidee è di solito bianco o grigio. Si ricopre di uno scudetto ceroso che in alcuni esemplari sembra un fiocco. Si insedia lungo le nervature o sui rami, dove punge la pianta per succhiare la linfa. Normalmente attaccano foglie ma non disdegnano anche gli steli.
Possiamo facilmente individuarli per la presenza sulle foglie di corpuscoli bruni o bianchi, facilmente asportabili con il passaggio dell’unghia. Sono molto temuti, perché non è semplice eliminarli in modo definitivo e spesso ricompaiono dopo un po’.