Non è così semplice coltivare una Phalaenopsis o un Cimbidium e sono tanti i problemi nella coltivazione delle Orchidee in cui possiamo incorrere.

Di fronte a una Orchidea che perde le foglie o i boccioli o appare stentata con foglie molli e raggrinzite, dobbiamo distinguere anzitutto tra due cause: esterne (funghi o parassiti) e interne (errori di coltivazione). Nella maggior parte dei casi i problemi sono provocati da una causa interna, cioè nostra incuria o imperizia.

Problemi nella coltivazione delle Orchidee: i parassiti

Tra le “buone abitudini” di coltivazione c’è quella di controllare periodicamente le nostre piante, anche con l’ausilio di una lente d’ingrandimento se necessario. Lo scopo di questa ispezione è la ricerca di tracce di parassiti. Puntinature sospette e melata (una sostanza appiccicosa) indicano la presenza di Afidi, mentre piccole ragnatele e puntini decolorati sulle foglie quella di Ragnetti rossi.

Il controllo periodico ci permette di individuare la presenza dei parassiti dall’inizio della loro comparsa, quando è più facile debellarli.

Se la pianta è infestata da parassiti, come Afidi, Cocciniglie o Ragnetti, dobbiamo prevedere dei trattamenti con un insetticida sistemico o ad azione rapida. Almeno due a distanza di 7-10 giorni, seguendo sempre le indicazioni e le dosi scritte sulla confezione.

In presenza di una invasione di parassiti, è sempre consigliabile anche la sostituzione del terriccio, poiché potrebbe contenere uova pronte a rilasciare nuovi insetti. Eliminiamo il vecchio terriccio, laviamo bene il vaso e, dopo aver posizionato delicatamente le radici della pianta, riempiamo con un terriccio specifico per Orchidee. Si tratta di un substrato molto particolare composto da torba e corteccia: i terricci universali non vanno usati con le Orchidee poiché trattengono troppo l’umidità aumentando il rischio di marciumi.

Una pianta colpita da un attacco di parassiti deve essere poi aiutata per stimolare la ripresa vegetativa. Un idratante per Orchidee aiuta anche la cicatrizzazione dei tessuti: va spruzzato sulle foglie. Per sostenere la crescita seguiamo un programma di concimazione con un fertilizzante specifico da diluire nell’acqua dell’irrigazione o, in alternativa, un integratore in gocce per Orchidee.

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Quando il problema è un fungo

Macchie nere sulle foglie con aloni strani, tracce di muffa sulle radici, parti della pianta che tendono a seccare: tutti segnali che siamo in presenza di una malattia fungina. Probabilmente determinata da una eccessiva umidità o la presenza di acqua nel sottovaso.

In base al sintomo possiamo identificare il tipo di spora e il trattamento più adeguato.

Se notiamo macchie rotonde sui petali e la pianta appare floscia potrebbe trattarsi di Botrytis Sp. Un fungo molto aggressivo, che tende a espandersi.

Se il problema sono delle macchie fogliari necrotiche che tendono ad allargarsi e provocare il disseccamento della pianta, probabilmente si tratta di Fusarium. Un altro sintomo è l’arresto della crescita dell’Orchidea.

In caso di macchie nere con un alone giallastro, siamo probabilmente in presenza del fungo Pythium Sp. Un’elevata umidità unita a basse temperature stimolano lo sviluppo di questo fungo: quando si propaga fino alle radici provoca la morta della pianta.

Ai primi sintomi dobbiamo trattare con un fungicida per piante ornamentali (PFnPO). La tempestività è importante poiché le “macchie” si propagano.

In caso di Fumaggini, funghi che si possono sviluppare sulla melata rilasciata dagli Afidi, possiamo intervenire con un Sapone Molle fino alla perfetta pulizia delle foglie. I funghi della Fumaggine coprono con uno strato di muffa scura gli steli e le foglie, impedendo la respirazione e la fotosintesi della pianta.

Per prevenire l’insorgere di malattie fungine possiamo migliorare le condizioni ambientali in cui coltiviamo le nostre Orchidee. Per esempio migliorando la ventilazione o evitando di lasciare per lungo tempo bagnate le parti aeree.

Quando sbagliamo noi

Come abbiamo scritto all’inizio, nella maggior parte i problemi sono causati da nostra imperizia o dimenticanza.

Anzitutto è fondamentale trovare il “posto giusto”: molto luminoso ma senza il sole diretto, con un alto tasso di umidità ma ventilato. A volte basta semplicemente cambiare la posizione alla nostra Orchidea per notare subito dei miglioramenti.

Attenzione ai colpi di freddo e alle temperature troppo basse, che possono interrompere la fioritura con la caduta dei boccioli. Le Orchidee sotto i 15°C iniziano a perdere i fiori. Anche l’uso di acqua gelata per l’irrigazione è uno stress per la pianta.

Molte ore al giorno di luce sono fondamentali per una Orchidea: il buio ne rallenta o ferma lo sviluppo. Scegliamo un posto vicino a una finestra, possibilmente esposta a sud, protetto da una tenda leggera per evitare che i raggi solari diretti ustionino i fiori.

Siate delicati: specialmente quando trattate le radici. Cercate di non provocare ferite alla pianta poiché possono essere una “via” di accessi per virus e spore fungine.

L’irrigazione merita attenzione poiché molte malattie fungine derivano dagli eccessi d’acqua. Se possibile, irrighiamo la pianta per immersione, lasciandola scolare molto bene. Nel sottovaso o nel cachepot non ci deve essere acqua stagnante.

La mancanza di umidità ambientale, al contrario, porta all’afflosciamento delle foglie e alla caduta dei boccioli. Perciò le foglie vanno vaporizzare frequentemente con acqua senza calcare nelle ore più fredde della giornata. Dobbiamo però evitare che la parte aerea della pianta rimanga bagnata troppo a lungo: potrebbe stimolare l’insorgere di malattie fungine. Se l’ambiente è molto secco, per esempio in inverno con il riscaldamento in funzione, possiamo usare un umidificatore ambientale.

Se trovate nel terriccio dei frammenti di corteccia o torba marciti o ammuffiti, toglieteli e buttateli. In questo caso suggeriamo un rinvaso, con la sostituzione totale del substrato, per eliminare eventuali spore presenti nel vecchio terriccio e prevenire il rischio di malattie fungine.