Possiamo continuare a coltivare un orto in inverno nonostante le basse temperature. Quando inizia la stagione più fredda si pensa che le coltivazioni degli ortaggi si debbano interrompere. È invece possibile continuare la produzione pur avendo a disposizione una scelta più limitata di ortaggi da seminare e coltivare.
Le temperature più rigide, specialmente le minime notturne, rappresentano un problema per quasi tutti gli ortaggi, che al contrario crescono rigogliosamente quando le temperature si avvicinano ai 20°C.
Un primo suggerimento è quello di prendere in considerazione le serre fredde. Nell’orto possiamo facilmente costruire dei tunnel composti da stecche da piantare ad arco nel terreno e coprire con un telo trasparente: sono un utile mezzo per aumentare la temperatura interna. Se collochiamo un tunnel in una posizione assolata, noteremo che la temperatura minima al suo interno potrà aumentare fino a 5°C rispetto a quella esterna. Naturalmente dovremo anche verificare la temperatura minima tollerata da ogni singola coltura!
Le serre fredde possono essere anche a forma di “casetta” o di “armadio”, da appoggiare contro un muro. In questo caso sfrutteremo una serie di ripiani per poggiare i semenzai e i vasetti utilizzati per le semine in ambiente protetto. Le piantine germogliate nella serra fredda potranno essere trapiantate nell’orto con l’aumento delle temperature.
Vuoi coltivare delle piante da frutto in vaso ma non sai quali scegliere? In questo articolo ti aiuteremo a scegliere le piante più adatte al tuo territorio e all’esposizione solare del terrazzo: due fattori che ci garantiranno piante robuste rendendo più semplice la loro coltivazione.
Sono sempre di più gli italiani che coltivano piante da frutto sui terrazzi delle grandi città. Non deve stupire poiché si tratta di piante che associano alla bellezza dei loro colori nel corso delle stagioni un piccolo raccolto utile per il consumo familiare. Donano un tocco di verde agli spazi urbani, spesso limitati e portano nelle nostre case dei frutti freschi, coltivati biologicamente e a “metro zero”.
Non va infine sottovalutato che la presenza di piante da frutto nei centri urbani stimola la biodiversità e la presenza di impollinatori.
Non dobbiamo preoccuparci dello spazio poiché possiamo ricorrere a molte varietà nane, che ci permettono di creare un piccolo frutteto in miniatura ricco di colori e sapori.
Piante da frutto in vaso: come selezionare le varietà
Non tutte le piante da frutto si adattano alla coltivazione in vaso, ma molte specie e ibridi nani o semi-nani sono perfetti per questa pratica.
I Meli con portamento colonnare, come il Malus domestica che si sviluppa verticalmente, sono perfetti per la coltivazione in vaso e occupano poco spazio. Fiorisce in primavera, verso aprile e maggio, e possiamo raccogliere in frutti in autunno.
I Peri nani (Pyrus communis) sono il risultato di innesti e producono frutti di dimensioni standard, anche le piante sono più piccole. Sono perfetti per la coltivazione in vaso e fruttificano verso settembre. Possiamo facilmente reperire anche Peschi e Albicocchi nani....
La Moniliosi è una malattia fungina causata dal genere di funghi Monilinia: comunemente nota anche come Monilia. Colpisce principalmente le Drupacee, come Albicocchi,Ciliegi, Peschi e Susini, ma anche Nespoli e Cotogni.
Si manifesta con il disseccamento dei fiori seguito dal marciume dei frutti e la necrosi dei rami. I frutti danneggiati appaiono molli, scuri e spesso ricoperti da muffa scura. Se non interveniamo tempestivamente in presenza della malattia, può portare alla perdita quasi totale del raccolto e seri danni alla pianta.
Le specie più comuni di Monilinia sono la Monilinia laxae la Monilinia fructigena. La prima è più aggressiva, è attiva anche a basse temperature e colpisce i fiori e i giovani germogli, mentre la Monilinia fructigenaaggredisce principalmente i frutti.
Le condizioni climatiche e alcune pratiche agronomiche scorrette possono influenzare notevolmente l'insorgenza della malattia.
Temperature comprese tra 15°C e 25°C associate a un alto tasso di umidità ambientale sono le condizioni ideali per la proliferazione del fungo. Le spore di Monilia possono germinare anche a temperature più basse (8°C), ma è l'umidità elevata che aumenta significativamente il rischio di infezione. I periodi di maggiore esposizione sono quindi le primavera e l’autunno, quando le piogge sono persistenti e le spore vengono facilmente trasportate dal vento e dalle intemperie.
L’umidità notturna elevata e le nebbie mattutine, tipiche delle zone collinari, sono ideali per lo sviluppo della malattia. Inoltre la grandine e i venti forti possono spezzare i rami: creando una...
Possiamo coltivare un Pruno sul terrazzo per godere delle sue delicate fioriture primaverili e i succulenti frutti estivi: è infatti un albero da frutto che può regalare grandi soddisfazioni anche a chi dispone di poco spazio.
I Prunus sono un genere di piante della famiglia delle Rosabcee molto ampia e comprende specie molto diverse fra loro, come i Susini (Prunusdomestica), i Ciliegi (Prunusavium) e i Peschi (Prunuspersica).
Nei vivai e nei garden center è possibile trovare un’ampia gamma di varietà di Pruni, selezionate per la loro adattabilità alla coltivazione in vaso e per le dimensioni contenute. Tra le più diffuse troviamo: i Susini autofertili che non necessitano di altre piante per l'impollinazione, le varietà nane ideali per vasi di piccole dimensioni e con frutti di ottima qualità oppure le Prugne giapponesi, caratterizzate da frutti colorati e dal sapore dolce.
Le malattie fungine del Castagno sono uno dei principali pericoli per questo tipo di piante. Insieme agli errori di coltivazione o le avversità climatiche.
Il Castagno (Castanea sativa), uno degli alberi più emblematici e maestosi delle nostre foreste, è apprezzato per i suoi frutti, le castagne, e per il suo legno resistente. È una pianta longeva e crescendo in ambienti montani e collinari può raggiungere altezze notevoli. La sua coltivazione è relativamente semplice, ma come tutte le piante, il Castagno è soggetto a una serie di malattie fungine e fisiopatie che possono comprometterne la salute e la produttività.
Possiamo coltivare la Lattuga romana anche in autunno e, con i dovuti accorgimenti, per quasi tutto l’anno! Anche su un terrazzo possiamo avere sempre a disposizione verdura fresca, di buona qualità e coltivata biologicamente.
La Lattuga romana (Lactuca sativa) è apprezzata non solo per il suo sapore croccante e leggermente dolce, ma anche per la sua versatilità in cucina. Coltivarla in vaso sul terrazzo o direttamente nell'orto è alla portata di tutti, anche per chi ha poco spazio o è alle prime armi nel giardinaggio!
L’autunno è una stagione spesso trascurata dagli appassionati di orticoltura, ma in realtà offre molte opportunità per coltivare un orto rigoglioso e produttivo. Ottobre, novembre e dicembre, nonostante il progressivo calo delle temperature, possono essere mesi ideali per seminare e trapiantare ortaggi resistenti al freddo. Coltivare l’orto in questi mesi permette di garantire una produzione continua, sfruttando le condizioni climatiche fresche che sono favorevoli a molte specie e riducendo anche la competizione con infestanti e parassiti.
Orto in autunno: cosa seminare e trapiantare
Durante l’autunno è possibile coltivare una vasta gamma di ortaggi che si adattano perfettamente alle temperature più fresche. Tra questi troviamo verdure a foglia come ...
L’autunno è una stagione importante per prevenire le malattie fungine sugli alberi da frutto e gli arbusti del giardino.
I funghi prosperano in presenza di piogge ed eccessi di umidità in concomitanza con temperature miti e vicine ai 20/25°C. Quando fa troppo caldo e il clima è secco rallentano o interrompono la loro attività, mentre non amano il gelo. Quindi le stagioni più esposte a questo pericolo sono la primavera e l’autunno. L’autunno è però più importante almeno per due motivi: le piante entrano in fase di dormienza perdendo spesso le foglie e allo stesso modo le spore batteriche si preparano all’inverno cercando riparo.
Gli alberi da frutto a fine ciclo entrano in una fase di riposo necessaria per prepararsi alla prossima stagione: è in questo periodo che creano le nuove gemme che germoglieranno in primavera. Contestualmente anche le spore fungine sono ancora attive in autunno e si preparano ad affrontare l’inverno. Come lo fanno? Propagando spore e organi svernanti, che si vanno a nascondere nella corteccia o nei residui vegetali, come le foglie o i rami secchi caduti a terra. Si comportano così malattie come la ticchiolatura, il colpo di fuoco batterico o la bolla del pesco.
In questa fase le spore svernanti sono particolarmente deboli ed esposte: i trattamenti fungicidi autunnali sono quindi utili per limitare al minimo la loro attività e prevenire la ricomparsa del problema nella prossima primavera.
È utile infine ricordare che i trattamenti autunnali sono più sicuri: le piante da frutto hanno terminato la produzione e non dovremo rispettare i tempi di carenza.
Malattie fungine sugli alberi da frutto: i trattamenti autunnali
Possiamo coltivare i Ravanelli per quasi tutto l’anno nel nostro orto, a patto di programmare una serie di semine nel corso dei mesi e dopo un’attenta scelta della varietà giusta.
Coltivazione molto diffusa nelle aree del Mediterraneo, il Ravanello (Raphanus raphanistrum sativus) appartiene alla famiglia delle Crucifere o Brassicaceae ed è quindi un lontano parente di Cavoli e Rape, ma anche della Senape e della Rucola.
Il Ravanello è una pianta annuale e la parte commestibile è la radice fittonante, carnosa e con polpa bianca, che crescendo assume forme e colori diversi in funzione della varietà. Il più noto è il frutto rotondo croccante, rosso esternamente e bianco all’interno, ma esistono anche varietà a forma di Carota, e altre completamente bianche.