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Aprile 30, 2024
La Portulaca oleracea sativa è una varietà commestibile di Portulaca: una famiglia di piantine molto diffuse come piante ornamentali poiché sono facilissimi da coltivare, come la Portulaca grandiflora.
La Portulaca oleracea sativa invece è una pianta commestibile ed è conosciuta anche come Erba Grassa e Erba Porcellana. Si usano i gambi, le foglie e i boccioli dei fiori, sia cotti sia crudi. Le foglie possono essere consumate crude nelle insalate miste, mentre gambi e foglie sminuzzati sono un ingrediente per salse fredde per carni e pesce, come il Guacamole. Può anche essere cucinata, saltata in padella o nelle minestre, nelle torte salate o negli sformati.
Ha un sapere leggermente salino ed è ricca di Omega 3 e vitamina A e C: scegliamo le foglie e i germogli più giovani e consumiamoli freschi, quando le foglie sono morbide.
Inoltre produce delle infiorescenze di colore giallo vivace dall’estate all’autunno.
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Aprile 23, 2024
Stai scegliendo le piante aromatiche per il balcone e il terrazzo e non vuoi coltivare le “solite” varietà? Ecco qualche idea per inserire degli aromi particolari e magari con delle belle fioriture!
10 aromatiche per il balcone
Sui terrazzi italiani non possono mancare il Basilico, la Salvia, il Rosmarino, il Timo, l’Origano e la Menta, magari nelle versioni al sapore di limone. Chi ha spazio si avventura anche nella coltivazione di Cerfoglio, Crescione, Maggiorana o Melissa. Ma è anche bello puntare ogni su qualche varietà rara, strana o originale: per sperimentarsi nella coltivazione di una nuova pianta e per assaporare un sapore nuovo.
Ecco 10 varietà che vi invitiamo a prendere in considerazione!
Allium tuberosum
È conosciuto anche come Erba Cipollina cinese e si usa in cucina allo stesso modo. Si differenzia dalla nostra Erba Cipollina (Allium schoenoprasum) per le foglie che hanno una forma appiattita anziché tubolare.
Un’altra varietà di Allium interessante da inserire tra gli aromi del balcone è l’Aglio orsino (Allium ursinum) è una pianta bulbosa che dona dei bei fiori bianchi e foglie setose profumate di Aglio. In cucina di usa il bulbo come l’Aglio comune.Pimpinella anisum
L’Anice comune, o Anice verde, produce dei fiorellini bianchi a ombrello. In settembre si raccolgono i semi utilizzati per produrre liquori, come la nota Sambuca.
Con il nome “Anice” indichiamo molte piante differenti fra loro: oltre all’Anice... -
Aprile 12, 2024
Le carenze di Calcio nelle piante dell’orto o del frutteto possono provocare dei danni alle colture fino alla perdita del raccolto. Si tratta di una fisiopatia comune, cioè una malformazione della pianta causata da errori di coltivazione e non dall’attacco di un parassita.
Vi è mai capitato di coltivare dei Pomodori che improvvisamente crescevano con il fondo nero o scuro? È un tipico esempio di carenza di Calcio nel suolo.
Le carenze di Calcio nelle piante orticole e da frutto
Il terreno del nostro orto e del nostro frutteto deve essere fresco, fertile e ricco di tutti gli elementi nutritivi necessari per la corretta crescita delle piante. La mancanza di Ferro per esempio provoca una fisiopatia chiamata Clorosi, che colpisce particolarmente gli Agrumi e le piante acidofile.
Gli indizi più frequenti della mancanza di Calcio nel terreno si manifestano con macchie sui Peperoni, il seccume delle foglie del Melone, la butteratura amara delle Pomacee, il disseccamento dei margini fogliari degli ortaggi a foglia oppure il marciume apicale del Pomodoro che abbiamo già citato.
Il Calcio è un elemento chimico fondamentale per la crescita di tutte le specie vegetali, sia erbacee sia arboree. Insieme alla pectina, è utile per la costruzione e il rafforzamento delle pareti cellulari e gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo e nel funzionamento dell'apparato radicale e nel processo metabolico.
Una carenza di Calcio può causare diversi problemi di crescita, come boccioli e foglie deformate e le punte delle foglie che si arricciano. Sulle foglie possono comparire macchie marroni più o meno grandi a seconda della gravità della carenza. Le piante affette da carenza di Calcio rimarranno più piccole e produrranno frutti di scarsa qualità, quindi anche il rendimento risulterà ridotto.
Il Calcio influisce anche sulla consistenza e croccantezza di frutti e ortaggi, rendendoli più resistenti al deterioramento.
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Aprile 11, 2024
Possiamo coltivare la Lattuga Iceberg sia in giardino sia in vaso sul terrazzo, per quasi tutto l’anno La Iceberg è una varietà di Lattuga (Lactuca sativa) croccante e molto popolare negli ultimi anni, che forma un cespo di foglie di colore verde chiaro.
Si può seminare praticamente tutto l’anno e l’unica difficoltà nella coltivazione è assicurare alla pianta il giusto clima e tasso di umidità: ama infatti le temperature comprese tra i 15°C e i 25°C.
Dove coltivare la Lattuga Iceberg
Scegliamo parzialmente soleggiato e fresco. Se abitiamo in zone con estati molto calde, meglio una posizione in ombra nelle ore più calde della giornata. Può essere coltivata facilmente anche in vaso: così potremo spostarla in base alla temperatura esterna.
Come seminare la Lattuga iceberg
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Aprile 05, 2024
Possiamo coltivare un Alchechengi anche come pianta ornamentale, sia in vaso sia in giardino, oltre che per i suoi frutti. Infatti le sue infiorescenze bianche a stella si trasformano in lanterne di colore rosso o arancione, che ospitano la bacca. L’Alchechengi (Physalisalkekengi) è conosciuto anche come lanterna cinese ed originario dell’Asia anche esistono varietà di Physalis peruviane.
In primavera, verso aprile e maggio la pianta torna a germogliare e si prepara alla fioritura estiva. Da giugno ad agosto produce tanti fiori bianchi a forma di campanella. In autunno si trasformano in bacche arancioni e rosse che vengono avvolte dalle tipiche “lanterne”.
Dove coltivare un Alchechengi
Il clima ideale per la coltivazione dell’Alchechengi è compreso tra 18°C e 28°C. Tollera il gelo fino a -10°C ma è bene proteggerlo con uno strato di pacciamatura per proteggere le radici e il colletto dalla brina ghiacciata. In presenza inverni più freddi meglio optare per la coltivazione in vaso per proteggere la pianta in un luogo protetto in inverno.
Non ama le temperature oltre i 30°C. Se viviamo in una zona con estati molto calde, meglio scegliere una posizione semi-ombreggiata per difendere la pianta dai raggi solari diretti nei mesi più caldi.
Nelle altre zone scegliamo una posizione soleggiata per ottenere una fioritura più abbondante. L’Alchechengi appartiene alla famiglia delle Solanacee e va coltivato come i “cugini” Pomodori.
Come coltivare un Alchechengi in giardino
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Marzo 13, 2024
Difendere le nostre colture dalla Peronospora in modo biologico è importante per ottenere frutta e verdura coltivate in modo naturale e senza il ricorso agli antiparassitari.
Mentre gli agrofarmaci di sintesi hanno un effetto immediato contro parassiti e spore fungine, la “difesa biologica” prevede l’uso congiunto di una serie di soluzioni naturali e di buone pratiche colturali, volte a prevenire e limitare l’insorgere di attacchi da parte di parassiti.
Basandoci sulla conoscenza delle caratteristiche dei vari nemici dei nostri raccolti, la “difesa biologica” opera anzitutto in forma preventiva, per creare le condizioni affinché insetti e malattie fungine non possano svilupparsi sulle nostre piante.
Prevenire la Peronospora in modo biologico
Le Peronosporacee sono una famiglia di funghi che comprende molti generi differenti. Usiamo il termine Peronospora in senso generale, ma esistono generi diversi di spore legate al tipo di coltura preferita. Come la Peronospora della Lattuga (Bremia lactucae), quella delle Crucifere che attacca i Cavoli (Peronospora brassicae) o quella della Vite (Plasmopara viticola).
Tutte le Peronospore provocano però gli stessi danni. Sulle foglie appaiono delle macchie brune o grigie, la pianta smette di fiorire e tende a seccare. Nei cespi di insalata colpisce le foglie esterne ma può estendersi all’interno e nelle Cucurbitacee arriva a distruggere la pianta.
Un altro problema è la facile volatilità delle spore: in presenza di ambienti umidi o piovosi, possono facilmente contaminare le piante vicine.
Come tutti i funghi prolifera con l’umidità, quando le piogge sono frequenti, accompagnata a temperature miti, comprese...
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Febbraio 20, 2024
Per un giardinaggio biologico possiamo usare la Diatomite e sfruttare le sue caratteristiche per potenziare le difese delle piante. Si tratta di una sostanza di origine naturale che migliora la resistenza delle piante agli stress biotici, cioè causati da parassiti e malattie fungine, e abiotici, come gli errori di coltivazione, i danni causati dal maltempo, ecc.
Perché usare la Diatomite in giardino
La Diatomite è una farina naturale ottenuta da una roccia silicea sedimentaria, residuo fossile di alghe unicellulari della famiglia delle Diatomee. È un materiale totalmente naturale ed è consentito in agricoltura biologica. Può essere quindi usata su tutte le piante e non ha alcun tempo di carenza: quindi possiamo consumare ortaggi e frutta anche dopo un trattamento.
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Febbraio 16, 2024
Possiamo usare il Fosetil Alluminio per controllare le malattie fungine delle piante da frutto e dell’orto. Un problema che coinvolge molto appassionati che spesso devono affrontare attacchi della Peronospora (Phytophtora) o della Plasmopara viticola che colpisce le Viti.
I divieti entrati in vigore nel 2023 per gli hobbisti, hanno limitato notevolmente lo spettro delle soluzioni a cui ricorrere per prevenire e curare le malattie fungine delle piante da frutto. Dobbiamo ricorrere a prodotti biologici o, in alternativa, ricorrere a un giardiniere con patentino fitosanitario per i trattamenti con agrofarmaci.
Tra i prodotti biologici vi segnaliamo il Fosetil Alluminio, una sostanza attiva definita e riconosciuta dal Regolamento Europeo. Si è infatti dimostrato particolarmente indicato per l’azione fungicida e sistemica. Per “sistemico” si intende un prodotto che penetra e si diffonde facilmente nei tessuti della pianta: in questo modo allunga il suo effetto e raggiunge tutte le parti della pianta, dalle radici fino alle foglie che spunteranno dopo l’intervento.
Come usare il Fosetil Alluminio...
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Febbraio 09, 2024
L’ultima novità per gli hobbisti sono i prodotti addizionati con micorrize e batteri della rizosfera. Ma di cosa si tratta? E in che modo agiscono positivamente sulle nostre piante in giardino e in vaso?
Micorrize e batteri della rizosfera: perché sono utili
La terra, sia quella del giardino sia quella che acquistiamo per coltivare le piante in vaso, serve per garantire stabilità e una serie di caratteristiche chimiche e fisiche utili per lo sviluppo corretto delle radici. Come la capacità di trattenere l’umidità, la giusta aerazione, la salinità, ecc. I terricci non hanno quindi l’obiettivo di fornire elementi nutritivi alla pianta: non sono concimi.
Siamo noi che forniamo il nutrimento alle piante in giardino e in casa, sotto forma di concimi minerali o organici, cioè di origine naturale, come i biostimolanti o lo stallatico.
In natura, cioè nei boschi, c’è un altro attore fondamentale per arricchire il suolo di sostanze nutritive: sono i microorganismi. Come i lombrichi che “mangiano” il terreno e le sostanze nutritive in esso contenute e lo restituiscono in una forma più microscopica e facilmente assimilabile per le radici. Accanto ai lombrichi, che sono animali grandicelli e facilmente individuabili, svolgono la stessa attività anche altri microorganismi, invisibili all’occhio umano, come lo spore dei funghi micorrizici. Tutto quello che un bosco offre, come foglie secche, piante cadute, corpi e deiezioni di altri animali, viene ridotto ai minimi termini da parte dei microorganismi del suolo.
Le micorrize crescono in prossimità delle radici e vivono in simbiosi con le piante. Le spore ottengono il Carbonio dalla pianta e in cambio le forniscono delle sostanze nutritive e gli elementi minerali in una dimensione ideale per l’assimilazione delle radici...