La Vite americana e la Vite canadese sono molto simili tra loro. Entrambe sono piante rampicanti da foglia vigorose e coprono in modo rapido muri, recinzioni o pergole, grazie ai viticci che le permettono di salire in verticale. Sono di grande utilità perché capaci di crescere anche all’ombra e di nascondere strutture poco piacevoli grazie alla vegetazione folta.
Sono specie decidue e in autunno assumono magnifici colori accesi che vanno dal rosso al giallo. La Vite canadese si riconosce perché ha le foglie in gruppi di cinque sullo stesso picciolo; mentre la Vite americana ha foglie trilobate.
Le piccole bacche blu che si formano in estate, rimangono sulla pianta anche quando perde tutte le foglie e sono molto amate dagli uccellini.
VITE AMERICANA E CANADESE: SIA IN GIARDINO SIA IN VASO
Sono piante che crescono principalmente al sole, ma tollerano il gelo fino a -15° C, il caldo e gli ambienti salmastri.
Facili e poco esigenti, queste Viti crescono bene sia in piena terra, in terreno fresco e ben drenato, sia in contenitori ampi e profondi. Molto importante è innaffiare abbondantemente d’estate, mantenendo sempre un ottimo drenaggio.
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La Processionaria del Pino è un lepidottero diffuso in tutto il Mediterraneo e può causare danni alle piante ma anche all'uomo. Le larve di Processionaria infatti hanno sostanze urticante che possono risultare pericolosi al contatto, per l'uomo e gli animali. Può causare eritemi molto dolorosi e reazioni allergiche.
Diffusa principalmente nei boschi di conifere, predilige il Pino per nidificare durante i mesi più rigidi. Possono deporre centinaia di larve, solitamente nella parte alta dei rami vicino al tronco. Le larve vivono gregarie all'interno di un nido sericeo costruito sui rami: si spostano camminando in file ordinate, come in una processione, da cui deriva il loro nome. Nei mesi autunnali e primaverili, durante la notte, escono per alimentarsi degli aghi.
La defogliazione può interessare singole porzioni o l'intera pianta. Se una pianta è infestata, è facilmente riconoscibile perchè il nido è molto visibile.
Quando la Processionaria diventa adulta diventa una innocuo farfalla notturna con ali di color giallo avorio. Se minacciata rilascia un liquido irritante, ma non pericoloso come quello delle larve. La presenza delle farfalle, anche se innocue, rappresenta però un problema perchè saranno loro a depositare le uova sulle piante per la prossima generazione di larve.
PROCESSIONARIA DEL PINO: COME FARE
È assolutamente importante intervenire alla prima comparsa dei nidi, per evitare una veloce diffusione ad altri rami e altre piante. Per prima cosa è bene rimuovere manualmente i nidi nei mesi autunnali. In presenza di larve irrorare con un insetticida polivalente.
È possibile intervenire con iniezioni al tronco (endoterapia) con un insetticida ad azione translaminare specifico. Oppure...
Il marciume basale è una malattia che può colpire alcune piante ornamentali ed è causata da diversi tipi di funghi. Il fungo penetra dal terreno alla pianta, avvraverso le radici o il colletto, determinandone poi la marcescenza. Una pianta malata si riconosce dalle radici e dal fusto che incominciano lentamente a marcire, acquisendo il tipico colore marrone. Se le piante colpite sono arbusti o piante erbacee, sono le foglie a seccarsi e a cadere con il conseguente deperimento di tutta la pianta.
Come tutte le malattie fungine, si propaga velocemente in presenza di umidità e alte temperature. Estate e autunno, sono il periodo migliore per lo sviluppo di questi funghi, che non sopravvivono quando il termometro scende sotto i 15° C.
I funghi possono essere già presenti nel terreno e attaccare le piante lesionate a livello radicale o basale, oppure diffondersi attraverso l'acqua di irrigazione.
MARCIUME BASALE: COME RISOLVERE IL PROBLEMA
Come al solito, la prevenzione è importante per evitare questo fastidioso problema, che può causare la perdita di intere piante: consiste nel controllare le piante frequentemente, agendo ai primi segnali di malattia.
Trattare la terra con un funghicida prima di mettere a dimora le piante, può aiutare a debellare l'eventuale fungo presente nel terreno. Il trattamento andrà ripetuto 3-5 volte all'anno al fine di effettuare una prevenzione efficace.
In caso di piante già compromesse, è necessario estirparle e bruciarle lontano dalle colture. Un altro buon consiglio per evitare l'espandersi di questa malattia è moderare la quantità di irrigazioni, migliorando il sistema di drenaggio.
Il Melograno da fiore (Punica granatum), simbolo di prosperità, ricchezza e buona sorte, è un grazioso alberello di grande eleganza, tipico delle zone mediterranee. Rustico e longevo, è molto popolare nei giardini e nei terrazzi grazie alla sua fioritura stupenda e prolungata.
Il bel fogliame verde chiaro e i frutti decorativi, compaiono sulla pianta in maggio e continuano a sbocciare per tutta l’estate. Esistono varietà con fiori bianchi, rosa, rossi e screziati e varietà nane con fiori minuscoli alte appena 50 cm, adatte alla coltivazione in vaso o in basse bordure.
Il Melograno da fiore sopporta bene il caldo e la siccità e deve essere posizionato in pieno sole; non resiste invece al freddo che talvolta ne gela la chioma. Tollera bene lo smog urbano e l’aria salmastra, ma se la temperatura scende sotto i -5° C va portato a riparo in serra.
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L'Oziorrinco è un insetto lungo pochi centimetri, di colore scuro simile a un coleottero. Anche se piccolo, è molto pericoloso per le piante perchè ne divora le foglie durante le ore notturne, agendo indisturbato, mentre durante le ore diurne rimane riparato nel terreno. Verso giugno, depone centinaia di uova che in poco tempo si schiudono diventando larve bianche, avide divoratrici delle radici delle piante.
Larve e adulti di questo parassita, possono portare alla morte delle piante a causa dei loro ripetuti morsi, per questo è necessario imparare a individuarli e debellarli tempestivamente. Le piante ornamentali più colpite sono il Gelsomino, il Frassino, il Lillà, il Tiglio, l'Acero, le Rose e le siepi come il Lauroceraso.
OZIORRINCO: COME INTERVENIRE
L'infestazione si riconosce esaminando le foglie, che presentano bordi erosi a forma semicircolare, tipica del loro morso.
L'Oziorrinco si combatte allo stadio larvale, nel periodo che va da giugno a ottobre, sistemando alla base della pianta un disinfestante specifico per il terreno. Questo metodo può essere usato solo in presenza di piante ornamentali, mentre se si trattano piante da frutto o dell'orto bisognerà adottare metodi di lotta biologici.
La lotta agli esemplari adulti è più difficile, perchè sono molto più resistenti ai pesticidi e sono presenti sulla pianta solo di notte. Uno dei metodi migliori per eliminare l'Oziorrinco è quello di scuotere la pianta quando è buio ed eliminare manualmente tutti gli esemplari che cadono dalle foglie.
Un'altra buona idea è quella di sistemare sul tronco della carta...
Il Cotogno da fiore o Cotogno giapponese (Chaenomeles japonica), è una pianta arbustiva molto facile da coltivare, durevole e poco esigente.
I suoi rami formano un cespuglio intricato di piccole o medie dimensioni, sui quali a fine inverno, si aprono larghi fiori rosa o rossi. In estate e in autunno, spuntano le foglioline verdi e nascono, dove prima c'erano i fiori, piccoli pomi commestibili previa cottura.
COTOGNO DA FIORE: IN GIARDINO O IN VASO
Il Cotogno da fiore tollera bene i geli intensi e il caldo estivo, e i suoi fiori resistono anche alle gelate tardive fino a -15° C. Ama il sole, non teme il vento e lo smog urbano e ha esigenze idriche moderate; si innaffia senza eccessi in primavera e in estate, aspettando sempre che il terreno asciughi quasi del tutto prima di irrigare di nuovo.
Adatta sia alla coltivazione in vaso, sia in giardino come cespuglio o in siepi miste con altri arbusti primaverili, è caratterizzata da una crescita lenta e da una notevole longevità senza richiedere attenzioni particolari.
I suoi fiori illuminano la fine dell’inverno con il loro colore intenso...
La Palma di San Pietro o Palma nana è una pianta dalle dimensioni contenute, alta circa 3 metri e larga 2. Il suo nome scientifico è Chamaerops humilise deriva dal greco khamai (piccolo) e rhops (cespuglio), proprio a sottolineare le ridotte dimensioni della pianta. La sua altezza ridotta, permette di trapiantarla sia in giardino come esemplare singolo, sia in grandi vasche per cortili e terrazze.
Facile da coltivare e molto ornamentale, la Palma di San Pietro è caratterizzata da foglie pennate verde bottiglia che si riuniscono in un ciuffo alla sommità del fusto. La Chamaerops può crescere su fusto, ma anche come cespuglio e fiorisce in estate con pannocchie molto vistose.
Unica Palma spontanea in Europa, la Chamaerops humilis è la famosa Palma di Goethe, che lo affascinò durante una visita nell'Orto botanico di Padova e a cui dedicò il saggio Metamorfosi delle piante
Scegliere la serra più adatta alle esigenze delle nostre piante è importante. La serra è un ambiente riparato, fresco e luminoso, ideale per coltivare le proprie piante e proteggerle dalla pioggia e dal gelo. Esistono moltissimi modelli per tutte le esigenze; da quelle più piccole a quelle riscaldate da collocare all'esterno.
COME SCEGLIERE LA SERRA: DIMENSIONI E MATERIALI
La serra armadio per esempio, è perfetta per il balcone, da appoggiare a una parete protetta e luminosa. In terrazzi grandi e giardini, è meglio optare per una serra a casetta, di altezza tale da poter entrare e lavorare in piedi. Una piccola serra da giardino, può essere accessoriata con ripiani e mensole e diventare un accogliente rifugio dove seminare, fare talee e sistemare vasi, sacchetti di terriccio, concimi, prendendosi un momento di riposo immersi nel verde.
La serra ideale deve essere solida, resistente a vento e neve e facile da montare e smontare. Solitamente le piccole serre, sono in vetro o policarbonato; il vetro è durevole, facile da pulire, ma più delicato e costoso, mentre il policarbonato è economico e meno pregevole, ma il tipo alveolare garantisce resistenza e durata.
Una serra permanente, può essere dotata di attrezzature quali un’illuminazione con lampade a luce diurna, un sistema di riscaldamento, indispensabile per le specie tropicali e un impianto di irrigazione a goccia, governato da una centralina.
Una volta installata la serra sarà molto importante arieggiarla, aprendo le porte nelle ore centrali dei giorni di sole, per evitare che si crei all’interno un microclima troppo caldo e umido che favorirebbe muffe e marciumi. Nei modelli a casetta di maggiore dimensione è consigliabile la presenza di finestrelle a compasso, la cui apertura può essere...
I cancri corticali sono una patologia vegetale, presente nella corteccia di alcuni alberi potati male o lesionati. I cancri si sviluppano in seguito alla diffusione nella ferita di funghi o parassiti che progressivamente causano la morte dei tessuti circostanti.
I segni di un cancro corticale si presentano inizialmente come macchie marroni rigonfie, che in seguito si spaccano lasciando il legno sottostante scoperto. In alcuni casi, invece, la corteccia morta rimane sopra la ferita aperta, nascondendola. La pianta, durante il periodo vegetativo cerca di difendersi, creando una cicatrice intorno al cancro, senza però riuscire ad arginarlo. I cancri perenni infatti, crescono lentamente insieme alla pianta, assumendo la forma di tanti cerchi concentrici che spuntano dal tronco.
CANCRI CORTICALI: COME INTERVENIRE
Se il cancro colpisce un ramo, questo probabilmente si seccherà, ma se colpisce la corteccia potrebbe portare alla morte della pianta. Le cure per questo tipo di patologia sono soprattutto preventive, perché il cancro colpisce solo piante lesionate e non opportunamente disinfettate. Potature azzardate eseguite con attrezzi inadatti e sporchi, ferite inferte da animali, danni da intemperie, sono i fattori principali da cui poi si sviluppano i cancri corticali.