La presenza di insetti nel terreno deve insospettirci. Qualsiasi terreno ospita nel suo sottosuolo molti insetti che vivono nella terra, alcuni sono utili mentre altri sono parassiti. Si tratta di insetti che, allo stadio larvale, possono essere molto pericolosi, in quanto attaccano voracemente le radici e il colletto delle giovani piantine sino a reciderle.
Questi insetti per sopravvivere arrivano a distruggere interi orti, sin dal periodo della semina.
Coltivare i bulbi primaverili è il modo migliore per arricchire la casa e il giardino di tanti colori in primavera e in estate. Facili, economici e scenografici, sono perfetti sia per la coltivazione in vaso sia nelle aiuole e sono indicati anche le zone di difficile coltivazione, come per esempio ai piedi di alberi e siepi o all'interno di piccoli vasetti.
Creare una aiuola fiorita non è un'operazione difficile, basta armarsi di buona volontà e seguire qualche semplice consiglio. Alberi e arbusti formano l’ossatura del giardino, mentre aiuole e bordure sono invece l’elemento mutevole e il più spettacolare.
CREARE UNA AIUOLA FIORITA A BASSA MANUTENZIONE
Una aiuola fiorita può essere composta da bulbose, piante annuali o erbacee perenni di media e lunga durata. Le prime si devono piantare ogni anno a primavera e chiedono poche attenzioni, mentre le perenni rinascono da sole, ma necessitano di manutenzione stagionale.
In una stessa aiuola o bordura è consigliabile piantare specie che abbiano esigenze analoghe in termini di esposizione, terra, acqua e concime, perché andranno a condividere lo stesso spazio. Ricordiamoci che la forma influisce sulla manutenzione: in una bordura stretta farete meno fatica a curare i fiori all’interno, mentre nelle aiuole ampie conviene lasciare un camminamento per raggiungere l’area centrale.
QUALI PIANTE E COME ABBINARLE
Tra le piante annuali e perenni più affidabili, belle...
La semina del prato necessita di alcuni accorgimenti preliminari quali la scelta dei semi, della stagione in cui seminare e la corretta lavorazione del terreno: tutte operazioni che serviranno a ottenere un tappeto erboso uniforme.
SEMINA DEL PRATO: LA LAVORAZIONE DEL TERRENO
Un terreno adatto alla semina è ben levigato, privo di erbacce e con un pH neutro o leggermente acido. Al fine di ottenere un terreno leggero, nel caso risultasse troppo arido è necessario vangare il substrato in profondità, per poi ricompattarlo delicatamente col retro della vanga.
Pochi giorni prima della semina, è opportuno concimare il terreno con un fertilizzante ricco di fosforo.
LA SCELTA DELLE SEMENTI
La scelta dei semi invece, dovrà essere fatta in base alle condizioni atmosferiche in cui andremo a seminare e al tipo di utilizzo del prato (decorativo, campo da gioco, ecc.).
Esistono in commercio moltissime varietà di semi diversi, più o meno resistenti, con differenti esigenze idriche, da scegliere in base alla situazione climatica del proprio giardino. Nei centri specializzati offrono normalmente una gamma ampia e non sarà difficile trovare la semente più adatta alle esigenze del nostro giardino.
QUANDO SEMINARE IL PRATO
La semina deve essere effettuata in autunno o in primavera, quando il vento e l'umidità non sono eccessivi. La temperatura del terreno ideale è costante, intorno ai 10° C, per permettere ai semimi di germinare rapidamente. Marzo e aprile sono i mesi migliori per spargere i semi, anche se bisogna far fronte alle fastidiose infestanti che cresceranno insieme all'erba.
La tecnica migliore per la semina a mano è quella di spargere le sementi in modo uniforme, creando una specie di griglia sul terreno. Dopo la semina, la terra deve essere rastrellata, in modo da coprire i semi di pochi centimetri e il terreno dovrà essere sempre umido fino alla completa crescita delle piante, che avverrà in 3 settimane circa.
In questo periodo di tempo e per tutta la stagione, il prato seminato non dovrà essere calpestato né tagliato.
Il Tiglio è una delle piante colpite ciclicamente da fastidiosi Afidi, più precisamente dagli Eucallipterus tiliae. Questo pericoloso parassita misura pochi millimetri e si distingue per il suo colore giallo accesso, presente anche nelle piccole neanidi.
I danni più gravi sono provocati dal loro apparato boccale tramite cui danneggiano la pianta per succhiarne la linfa.
La melata che producono in abbondanza poi, imbratta la pianta soffocandola e, cadendo dalla chioma, imbratta tutto ciò che si trova all'ombra degli alberi, causando gravi danni estetici oltre che compromettendo la salute dei Tigli.
A causa dell'elevata riproduttività di questi parassiti, le infestazioni sono spesso massicce e difficili da debellare in modo definitivo. Possiamo trovare le neanidi sui germogli, i fiori e le foglie della pianta, che spesso smettono di produrre boccioli e perdono foglie a causa dell'azione erosiva degli afidi.
AFIDI DEL TIGLIO: COME INTERVENIRE
In caso di piante colpite da questi attacchi, la prima cosa da fare è agire in modo tempestivo alle prime avvisaglie, che solitamente avvengono in primavera. Nei mesi di giugno e luglio gli Afidi si sviluppano sulla pagina inferiore delle foglie, provocando disseccamenti e decolorazioni.
Dopo la fioritura, si può intervenire con un aficida sistemico da irrorare sulla pianta fino a debellare l'intera colonia.
La Cocciniglia Ceroplastes (Ceroplastio Cocciniglie elmetto) è una particolare Cocciniglia, cioè un parassita delle piante, caratterizzata da un piccolo elmetto ceroso protettivo presente sul dorso degli esemplari adulti.
Sono facilmente riconoscibili a causa della loro forma bizzarra e per la loro tipica colorazione bianco-rosata. I maschi dei Ceroplasti sono dotati di ali con cui si spostano agilmente, mentre le neanidi hanno forma ellittica e sembrano piccole stelle.
Attaccano molti tipi di piante, tra cui Agrifoglio, Agrumi, Fico, Olivo, Alloro, oleandro, Pittosporo, Palma, Pioppo, Platano, Gelso e Vite.
Solitamente depongono le loro uova sulla pagina superiore delle foglie, una volta l'anno in estate. Le infestazioni di Ceroplasti sono molto pericolose a causa della velocità di propagazione di questi parassiti e delle loro prolifiche nidiate, con più di 1.000 uova deposte per ogni esmplare femmina.
Dopo la schiusa, le neanidi colonizzano la foglia lungo la nervatura e poi si spostano su rami e germogli, succhiando la linfa della pianta. Le punture causate dai Ceroplasti e la melata che producono, causano in breve tempo il deperimento della pianta, oltre ad evidenti danni estetici. In assenza dei loro antagonisti naturali, questi parassiti si moltiplicano velocemente, nascondendosi in inverno nella pianta ospite per sopravvivere al freddo.
COCCINIGLIA CEROPLASTES: COME DIFENDERSI
Difficile da debellare a causa della sua resistenza ai trattamenti insetticidi, la Cocciniglia Ceroplastes può essere eliminata solo quando è in...
Le Rose in inverno richiedono alcune attenzioni, affinché nella prossima primavera ritorni a fiorire in modo abbondante.
Le Rose sono i fiori più diffusi e selezionati di tutto il mondo. Ne esistono centinaia di specie, dalle forme, dimensione e colori più disparati. Sono piante che amano stare all’aria aperta e crescono bene sia in pieno sole sia in penombra, adattandosi a qualsiasi clima compreso il gelo invernale, purché la temperatura non scenda sotto i -10° C.
Le piante in vaso sono più delicate, perciò quando il clima è molto rigido è bene collocarle in un angolo riparato e possibilmente soleggiato.
LE ROSE IN INVERNO
Per proteggere la pianta dai primi freddi è importante pacciamare il terreno con foglie secche e pezzi di corteccia, in modo da creare uno strato sopra il terriccio che tenga al caldo le radici.
Durante l'inverno la rosa entra in riposo vegetativo, perdendo foglie e fiori. Le rose appassite vanno eliminate per dare vigore ai boccioli che stanno per aprirsi; anche le foglie molto danneggiate o malate vanno asportate.
Nel tardo autunno conviene accorciare i rami molto lunghi per evitare che si spezzino sotto il peso della neve e per favorire lo sviluppo di nuove gemme primaverili. La fine dell'autunno è anche il momento adatto per praticare un trattamento antifungino alla pianta, per evitare che in primavera contragga malattie o muffe. La rosa va bagnata con un prodotto a base di ossicloruro di rame disciolto in acqua, da nebulizzare anche sul fogliame.
È poi importante eseguire una concimazione con un fertilizzante ricco di Azoto, Potassio e Magnesio che assicurano uno sviluppo costante della pianta e una produzione abbondante di fiori. La concimazione deve avvenire verso novembre-dicembre, da incorporare nel terreno prima dell'annaffiatura.
Le bagnature devono essere regolari affinché il terreno non asciughi mai del tutto, tuttavia durante l'inverno è bene irrigare solo una volta la mese.
Quando scegliamola Rosa da trapiantare, ricordiamoci che le Rose provviste di brevetto, sono fiori particolari, con una forma, un colore e un profumo preciso e inimitabile. Queste Rose sono vere e proprie invenzioni, selezionate e coltivate per il loro particolare DNA e possono essere recenti oppure dotate di una lunga storia. Le Rose d'autore che troviamo nei garden center, per esempio le Meilland, le David Austin o le Spelarosa, hanno un costo più elevato rispetto alle altre, perchè i vivaisti devono pagare delle licenze per poterle vendere.
Eliminare la Sclerotinia in modo tempestivo dai prati è molto importante. Si tratta di un fungo che colpisce il prato e i tappeti erbosi, sopratutto di graminacee. Tipica malattia primaverile, si manifesta quando le temperature sono comprese tra i 10° e i 32° C.
I principali danni causati dalla Sclerotinia sono gli ingiallimenti che poi degenerano in necrosi, formando macchie marroni sul tappeto erboso. Talvolta i prati colpiti da questo fungo presentano anche una patina biancastra nelle zone infettate.
Sono fattori di rischio gli ambienti umidi e i tagli azzardati del prato, troppo corti e frequenti, oltre che un’eccessiva irrigazione.
ELIMINARE LA SCLEROTINIA SUI TAPPETI ERBOSI: COME INTERVENIRE
Anzitutto va detto che ci sono almeno 3 buone tecniche di cura del tappeto erboso, per prevenire l’attacco di questo fungo: anzitutto limitare le irrigazioni, evitando di effettuarle la sera; inoltre effettuare ciclicamente delle concimazioni ricche di azoto; infine favorire la circolazione dell'aria nel terreno rimuovendo il feltro e sarchiando periodicamente il prato.
Quando l'infestazione si presenta e tende ad allargarsi, il modo migliore per debellarla è l'utilizzo di un antifungino ogni 15 giorni fino alla scomparsa della malattia. Gli antifungini si possono utilizzare preventivamente verso il mese di maggio (2-3 interventi), per scongiurare future infestazioni.
L'Ifantria americana è un lepidottero molto diffuso, solitamente presente su Gelsi, Noci, Salici, Tigli, Aceri e Ciliegi. Le larve si nutrono delle foglie delle piante causando evidenti danni estetici oltre a indebolirle e comprometterne la salute. Frequentemente, a causa della intensa attività trofica, la defogliazione è completa.
Le farfalle sono lunghe alcuni centimetri e sono di colore bianco mentre le uova sono giallastre come anche le larve, che però presentano una riga nera sul dorso.
In inverno l'Ifantria si nasconde per tornare verso aprile a deporre le sue uova nella pagina inferiore delle foglie: in estate le infestazioni massicce si riconoscono a causa dei nidi sericei tessuti tra i rami, simili a ragnatele bianche. L’insetto adulto compie due generazioni all’anno, con presenza di larve in giugno-luglio e agosto-settembre.
IFANTRIA AMERICANA: COME INTERVENIRE
È molto importante monitorare frequentemente le piante colpite, soprattutto verso giugno-luglio, cioè il periodo in cui le infestazioni si presentano con...