La Aucuba (Aucuba japonica), apprezzata per creare siepi e macchie sempreverdi, ha grandi foglie verdi oppure variegate ed è preziosa per i giardini urbani perché tollera lo smog metropolitano, il freddo e l’ombra. In inverno produce bacche rosse, ma è necessario piantare vicini esemplari maschili e femminili.
I fiori sono piccoli e insignificanti, in giugno, a cui seguono le brillanti bacche rosse in autunno, ma solo sugli esemplari femminili; le bacche durano molto a lungo sulla pianta.
Il giardino in montagna ha il problema di avere una stagione estiva molto breve seguita da lunghi mesi freddi, che rendono impossibile la coltivazione di piante delicate. Il gelo e i venti freddi circoscrivono infatti la scelta delle piante ad alcune specie particolarmente resistenti.
In un giardino di montagna è opportuno pensare a un allestimento rispettoso delle essenze locali, adattate ai rigori del clima: Rododendri striscianti (Rhododendron hirsutum), Salici (Salix retusa, Salix reticulata), conifere di origine alpina e arbusti da frutto come Mirtilli e Ribes.
Hamamelis e Calicanto sono arbusti sicuramente consigliabili perché donano fiori profumati a primavera, mentre Betulle, Noccioli e Maggiociondoli aggiungono la bellezza dei colori autunnali.
GIARDINO IN MONTAGNA: PIANTE ANCHE PER LE ZONE PIU’ GELIDE
Nelle zone più gelide, consigliamo di provare il Laburnum Alpinum Pyramidalis (stretto ed elegante, adatto anche per terreni calcarei) e il Deutzia scabra (resiste bene al gelo, purché al riparo dal vento).
Tra gli arbusti facili da coltivare in montagna, ricordiamo: Cornus mas (fiori gialli e bacche rosse), Berberis hookeri (sempreverde con fiori gialli e bacche nere), Sambucus racemosa “Plumosa Aurea” (dalle foglie dorate), il Lillà (Syringa vulgaris), la Pyracantha coccinea “Lalandei” (con bacche arancio) e Ilex (o Agrifoglio) in terreni asciutti e fertili.
Abbiamo scritto un articolo più recente: Clicca qui!
Nel giardino al mare, l’aria carica di sale, le brezze calde e il suolo povero e salmastro, limitano la scelta delle piante ad alcune specie particolarmente resistenti.
GIARDINO AL MARE: PIANTE PER CREARE DELLE BARRIERE
Ottime per formare barriere frangivento sono la Tamerice, il Pino marittimo, il Pittosforo, il Lentisco, il Corbezzolo e il Fillirea, specie nostrane con bella presenza tutto l’anno. E ancora Teucrium fruticans, l'Alloro leccio (Quercus ilex), l'Eleagno e l’Oleandro (Nerium oleander), dalla straordinaria fioritura.
PER CHI PREFERISCE I FIORI
Piante facili e generose, caratterizzate da ricche fioriture in zone costiere sono: il Cisto, con fiori bianchi, rosa e gialli, la rampicante Bougainvillea, il Callistemon, la Gazania, l’Osteospermum e la Grevillea, dai fiori curiosi e annuali.
Alloro, Lavanda, Santolina e Rosmarino sono tutti arbusti sempreverdi che rallegrano i giardini al mare con fogliame, fiori e profumo. Alberello sempreverde, il Corbezzolo (Arbutus unedo) è adatto a piccoli giardini, ha belle foglie lucide e in autunno rinasce con fiori bianchi e bacche rosse, commestibili e amate dagli uccellini. Questa pianta necessita di molto sole, suolo sabbioso e acqua, solo nei periodi più siccitosi.
Il Carpino (Carpinus betulus) è un albero deciduo, rustico ed elegante, caratterizzato da una particolare corteccia grigia e un vasto fogliame ornamentale. La sua folta chioma di foglie arrotondate e dentellate, diventa giallo-bruno in autunno e rimane sulla pianta a seccare fino alla nascita di nuove foglie.
Tra le varietà più diffuse c'è il tradizionale Carpino bianco, il Carpino nero dalle foglie allungate e corteccia scura, la varietà “Fastigiata” con chioma piramidale, quella “Incisa” dalle foglie piccole e dai margini molto dentati e la “Purpurea” con foglie rosse.
Pianta adattabile versatile, il Carpino è ideale per creare siepi geometriche e tunnel vegetali, in quanto tollera ripetute potature e cresce fino a 20 metri di altezza.
CARPINO: CONSIGLI PER LA CURA
Predilige posizioni in pieno sole, in zone luminose, ma si adatta anche alla mezz’ombra e sopravvive all’ombra. Sopporta bene lo smog e il vento, per questo motivo viene spesso utilizzata per creare siepi in città e barriere frangivento.
Come si scelgono le piante rampicanti per pergole e pareti verdi? Le "pareti verdi" sono spesso utilizzate per mantenere la privacy, migliorare la vivibilità dello spazio all’aperto e decorare e coprire superfici verticali come muri, colonne o cancelli.
Quando si acquistano queste piante, la prima cosa da capire è lo scopo del rampicante; per esempio se si deve proteggere un muro o coprire una recinzione, potrebbe essere preferibile un sempreverde che assicura il suo effetto tutto l’anno. L’aspetto decorativo può essere legato alla fioritura, come nel caso della Clematide, Gelsomino e Ipomea, oppure al bel fogliame come per l'Edera e il Luppolo.
Per coprire pergole e superfici orizzontali sono adatti Glicine,Kiwi ornamentale (Actinidia kolomikta), Viti ornamentali o da frutto e Rose, anche se hanno una copertura non compatta.
Per salire su grigliati e pareti sono preziosi alleati Bignonia, Gelsomino, Rincospermo, Caprifoglio e Passiflora.
La Margherita africana o Osteospermum, è una graziosa pianta perenne caratterizzata da vistosi fiori colorati di bianco, rosa, rosso o viola. Vigorosa e folta, ha fusti eretti e foglie lanceolate, mentre i fiori spuntano sulla pianta dalla primavera fino a settembre. Adatta a bordure e aiuole, può essere coltivata sia in piena terra, sia in vaso sul terrazzo.
Resiste al caldo ma va protetta negli inverni freddi se si desidera mantenerla da un anno all’altro; questa pianta perenne infatti, viene spesso coltivata come annuale perché dal secondo anno riduce notevolmente la fioritura.
OSTEOSPERMUM: CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE
Gradisce posizioni in pieno sole e tollera bene la mezz'ombra luminosa, ma non l'ombra dove non fiorisce. La Margherita africana è adatta anche ai giardini di mare, perché sopporta il caldo intenso, la salsedine e i venti salmastri.
Durante la fioritura va innaffiata regolarmente e in abbondanza, evitando i ristagni idrici, mentre nelle altre stagioni si deve bagnare con moderazione.
Per tutto il periodo vegetativo, si consiglia di fornire ogni 15 giorni...
I Tripidi sono insetti molto piccoli (poco più di un millimetro) dotatai di ali, di colore bianco, giallo oppure nero-bruno nel caso del Tripide degli agrumi. Le piante maggiormente colpite sono gli alberi da frutto e alcune piante ornamentali, a cui succhiano la linfa causando necrosi delle foglie, rugginosità, argentature e decolorazioni delle parti attaccate.
I segni del passaggio di questo insetto sono delle piccole macchie di colore giallastro e nero, causate dalle punture e dagli escrementi e l'arresto dello sviluppo dei frutti. Oltre a danneggiare direttamente l'albero, i Tripidi, come tutti i parassiti, possono trasportare virosi e causare gravi malattie alla pianta infestata. Le femmine inoltre, in primavera depongono le loro uova nei boccioli, dando vita a centinai di larve che in estate voleranno su altre piante, propagando l'infestazione.
La Tingide del Platano è un fastidioso insetto e il suo attacco si può notare a occhio nudo sulla pagina inferiore delle foglie, che con l'andare del tempo si necrotizzano, a causa delle frequenti punture della Tingide. Il parassita infatti, durante la bella stagione, colonizza la pianta per nutrirsi e per deporre le sue uova. Possiamo notare i primi segni di infestazione già nel mese di aprile, mentre la deposizione e la schiusa delle uova avvengono intorno a maggio-giugno.
Con l'arrivo dell'autunno, la Tingide non sparisce ma si nasconde nella corteccia della pianta colonizzata, per ritornare sulle foglie la primavera seguente e per questo motivo è molto difficile eliminarla del tutto.
La Tingide può provocare reazioni allergiche anche nell'uomo.
TINGIDE DEL PLATANO: CONSIGLI PER LA CURA
La strategia migliore per combattere un'infestazione è intervenire subito, eliminando la maggior parte delle uova. Per aiutarci in questo, possiamo utilizzare degli antiparassitari da spruzzare più volte sulla chioma della pianta, a distanza di una settimana, fino a che non noteremo miglioramenti.
È molto importante effettuare una buona bagnatura, insistendo particolarmente sulla pagina inferiore delle foglie, il luogo dove la Tingide tende a nascondersi.
La maggior parte delle erbacee annuali e perenni amano le aiuole al sole, ma non tutte sono in grado di resistere a condizioni estreme di caldo torrido, siccità e sole rovente. Ecco qualche idea per allestire giardini fioriti anche in condizioni difficili.
AIUOLE AL SOLE: TANTE SOLUZIONI
Una bordura estiva di grande bellezza può ospitare le Margherite gialle di Rudbeckia, le Spighe rosse di Kniphofia e l’Achillea. Questo mix di specie resistenti e poco soggette ad ammalarsi sono perfette anche in terreni calcarei e argillosi purché irrigate spesso e abbondantemente.
La morbida bordura di Graminacee, punteggiate da tonde teste di Allium e foglie appuntite di Yucca, sono l'ideale per allestire una bordura durevole fino all’autunno, con modeste esigenze idriche. Per evitare sprechi e fatica, esistono sistemi di irrigazione automatici con tubo poroso o con irrigatori a goccia, ideali per chi ha poco tempo o per i periodi di vacanza.
Riguardo ai cromatismi, in pieno sole conviene puntare su colori pieni e forti, come giallo e rosso, che brillano sotto i raggi, mentre conviene scegliere tinte tenui nelle zone ombrose.
Altre piante facili e sicure da provare al sole sono: la Phlox, adatta a qualsiasi terreno; la Cineraria, formata da cuscini argentei e adatta in terreni calcarei e asciutti; la Gazania, annuale e perfetta per suoli poveri e sabbiosi; gli Elicrisi, per terreni rocciosi e aridi; il Rosmarino e la Santolina, indistruttibili e aromatici; la Valeriana rossa, con fioritura...