La Palma di San Pietro o Palma nana è una pianta dalle dimensioni contenute, alta circa 3 metri e larga 2. Il suo nome scientifico è Chamaerops humilise deriva dal greco khamai (piccolo) e rhops (cespuglio), proprio a sottolineare le ridotte dimensioni della pianta. La sua altezza ridotta, permette di trapiantarla sia in giardino come esemplare singolo, sia in grandi vasche per cortili e terrazze.
Facile da coltivare e molto ornamentale, la Palma di San Pietro è caratterizzata da foglie pennate verde bottiglia che si riuniscono in un ciuffo alla sommità del fusto. La Chamaerops può crescere su fusto, ma anche come cespuglio e fiorisce in estate con pannocchie molto vistose.
Unica Palma spontanea in Europa, la Chamaerops humilis è la famosa Palma di Goethe, che lo affascinò durante una visita nell'Orto botanico di Padova e a cui dedicò il saggio Metamorfosi delle piante
Scegliere la serra più adatta alle esigenze delle nostre piante è importante. La serra è un ambiente riparato, fresco e luminoso, ideale per coltivare le proprie piante e proteggerle dalla pioggia e dal gelo. Esistono moltissimi modelli per tutte le esigenze; da quelle più piccole a quelle riscaldate da collocare all'esterno.
COME SCEGLIERE LA SERRA: DIMENSIONI E MATERIALI
La serra armadio per esempio, è perfetta per il balcone, da appoggiare a una parete protetta e luminosa. In terrazzi grandi e giardini, è meglio optare per una serra a casetta, di altezza tale da poter entrare e lavorare in piedi. Una piccola serra da giardino, può essere accessoriata con ripiani e mensole e diventare un accogliente rifugio dove seminare, fare talee e sistemare vasi, sacchetti di terriccio, concimi, prendendosi un momento di riposo immersi nel verde.
La serra ideale deve essere solida, resistente a vento e neve e facile da montare e smontare. Solitamente le piccole serre, sono in vetro o policarbonato; il vetro è durevole, facile da pulire, ma più delicato e costoso, mentre il policarbonato è economico e meno pregevole, ma il tipo alveolare garantisce resistenza e durata.
Una serra permanente, può essere dotata di attrezzature quali un’illuminazione con lampade a luce diurna, un sistema di riscaldamento, indispensabile per le specie tropicali e un impianto di irrigazione a goccia, governato da una centralina.
Una volta installata la serra sarà molto importante arieggiarla, aprendo le porte nelle ore centrali dei giorni di sole, per evitare che si crei all’interno un microclima troppo caldo e umido che favorirebbe muffe e marciumi. Nei modelli a casetta di maggiore dimensione è consigliabile la presenza di finestrelle a compasso, la cui apertura può essere...
I cancri corticali sono una patologia vegetale, presente nella corteccia di alcuni alberi potati male o lesionati. I cancri si sviluppano in seguito alla diffusione nella ferita di funghi o parassiti che progressivamente causano la morte dei tessuti circostanti.
I segni di un cancro corticale si presentano inizialmente come macchie marroni rigonfie, che in seguito si spaccano lasciando il legno sottostante scoperto. In alcuni casi, invece, la corteccia morta rimane sopra la ferita aperta, nascondendola. La pianta, durante il periodo vegetativo cerca di difendersi, creando una cicatrice intorno al cancro, senza però riuscire ad arginarlo. I cancri perenni infatti, crescono lentamente insieme alla pianta, assumendo la forma di tanti cerchi concentrici che spuntano dal tronco.
CANCRI CORTICALI: COME INTERVENIRE
Se il cancro colpisce un ramo, questo probabilmente si seccherà, ma se colpisce la corteccia potrebbe portare alla morte della pianta. Le cure per questo tipo di patologia sono soprattutto preventive, perché il cancro colpisce solo piante lesionate e non opportunamente disinfettate. Potature azzardate eseguite con attrezzi inadatti e sporchi, ferite inferte da animali, danni da intemperie, sono i fattori principali da cui poi si sviluppano i cancri corticali.
Saper scegliere le piante per le zone in ombra è importante, poiché spesso nei piccoli giardini la presenza di muri o siepi provoca zone d’ombra, rendendo difficile la coltivazione di piante e fiori.
PIANTE PER LE ZONE IN OMBRA: QUALI SCEGLIERE
In condizioni di ombra parziale e luminosa, solo poche specie possono dare buoni risultati, bisogna quindi puntare su piante tipiche dei sottoboschi, rustiche e particolarmente resistenti. Possiamo piantare l’Astilbe, dai bei piumaggi rosa o bianchi, oppure le Ortensie e i Geranium, specie da fiore longeve e graziose. Fioriscono bene all’ombra anche i Ciclamini selvatici e la Liriope, che forma un bel ciuffo di foglie dal quale emergono spighe di fiorellini lilla, oppure le annuali da fiore meno esigenti, come Fucsiee Campanule.
Se vogliamo un giardino ricco è d’obbligo migliorare le condizioni del luogo per ottenere un terreno sciolto e fertile, predisponendo un impianto di irrigazione se il clima è poco piovoso.
Perfette per accompagnare le piante fiorite in situazioni ombreggiate sono le belle foglie di Coleus, Hosta e Edera. Dove il sole non arriva mai, Hosta e Felci sono l'ideale, insieme a piante come l’Impatiens e la Begonia, che fioriscono anche se non vedono il sole.
L'Impatiens walleriana racchiude una moltitudine di ibridi in vari colori, perfetti per riempire aiuole, mentre la Begonia annovera una grande varietà di forme, dimensioni e colori dei fiori.
Il Pruno da fiore è un’ottima soluzione per dare un tocco di colore esclusivo ai piccoli giardini. Oltre agli alberi da frutto (prugne, ciliegie, albicocche, pesche) il genere Prunus comprende alberi e arbusti coltivati esclusivamente per l’aspetto ornamentale e la spettacolare fioritura primaverile, abbondante, con fiori semplici o doppi, dal bianco al rosa.
Tra i più coltivati ricordiamo il Prunus Triloba, o Mandorlo Cinese, con fiori doppi o stradoppi negli ibridi, oppure il Prunus Subhirtella nella sua varietà pendula molto decorativa.
Sono una soluzione ideale per i giardini più piccoli, grazie alle dimensioni contenute e all’eleganza della chioma tonda, a piramide o pendula.
I Lepidotteri sono parassiti molto diffusi, pericolosi per quasi tutte le specie di piante dotate di fogliame. Le larve di Lepidotteri non sono altro che il primo stadio di sviluppo delle farfalle e sono caratterizzate da un apparato boccale capace di divorare foglie, frutti, e rami a gran velocità.
Le farfalle, innocue, danneggiano le piante solo quando sono larve, perchè necessitano di nutrirsi voracemente di tutto quello che trovano.
LARVE DI LEPIDOTTERI: ATTENTI AI PRIMI SEGNALI
Come spesso succede nella cura delle piante, l'attenta osservazione delle foglie, dello stelo e dei fiori è la migliore e più naturale cura, perchè qualsiasi parassita o malattia scoperto fin dalla sua prima comparsa può essere debellato facilmente e senza arrecare danni alla pianta.
Anche nel caso delle larve di Lepidotteri, il modo migliorie per debellarle è individuare le uova prima che si schiudano e rimuoverle manualmente dalla pianta. Le uova vengono deposte dalle farfalle in primavera e sono molto piccole, di colore biancastro, facili da eliminare se l'infestazione è circoscritta.
L’Amaryllis (sinonimo Hippeastrum) è una bulbosa dalle lunghe foglie a nastro. Dal bulbo si possono far sbocciare fiori enormi, larghi anche 15 cm, semplici o doppi, in vari colori, anche con petali striati. Ogni fusto porta tre o più fiori, che sbocciano in successione prolungando la bellezza della pianta.
Le siepi costituiscono uno degli elementi fondamentali di ogni giardino, sia per salvaguardarne la privacy sia per creare zone separate o effetti geometrici.
La potatura è un intervento necessario al corretto sviluppo, ma prima di procedere è bene documentarsi sulla specie da potare, per evitare tagli eccessivi o in periodi non opportuni.
Le conifere (come Tuja, Tasso e Leylandi) non vanno potate nel tardo autunno né a fine primavera: meglio aspettare aprile, quando non c’è più rischio di gelate tardive. Dopo la potatura occorre fornire generosamente acqua e concimare per ridurre il rischio che la siepe di conifere si spogli alla base.
Le siepi di arbusti decidui che fioriscono sul legno vecchio (come la Forsizia) si potano dopo la fioritura, quelle che fioriscono sul legno nuovo (come le Ortensie) a fine inverno.
POTARE LE SIEPI: ALCUNI CONSIGLI UTILI
I rami che escono dalla forma vanno tagliati da giovani: quando sono maturi, la loro eliminazione lascerebbe dei buchi.
Vanno recisi i rami deboli o malati. Su piante con foglia variegata si potano quelli che hanno con foglie interamente verdi.
La chioma va liberata al centro per far passare aria e luce.
Le siepi alte e compatte vanno tenute con sagoma trapezoidale per favorire lo scivolamento della neve.
Coltivare la Albizia è facile. La Albizzia julibrissin è un alberello molto grazioso, con chioma a ombrello, fogliame ornamentale e una curiosa fioritura: in estate, da giugno a fine agosto, compaiono i graziosi fiori con stami molto lunghi che li rendono simili a piumini rosa.
Le foglie sono composte, bipennate, delicate, verde luminoso. è utilizzata anche come alberatura stradale per la sua resistenza allo smog.