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Gennaio 24, 2017
Il Rhizoctonia (Rhizoctonia solani ) è un fungo che, favorito da temperature alte e umidità elevata, provoca marciumi radicali, necrosi fogliari e avvizzimento dei prati in cui abita. Resistente e difficilmente visibile, si annida nel terreno e si propaga velocemente tramite il contatto diretto, l’acqua di irrigazione, gli insetti e persino le correnti d’aria.
Colpisce le più comuni specie di tappeti erbosi: sopravvive a temperature comprese tra i 9° C e i 30° C, ma le temperature ottimali per il suo sviluppo sono tra i 20 e i 30°C, con temperature notturne superiori ai 16°C.
Le piantine infette si riconoscono a causa dei marciumi nella zona del colletto, che possono poi raggiungere le radici e le foglie e causare il deperimento di tutta la piantina.
Talvolta lo sviluppo della Rizoctonia solani è stimolato da pratiche di coltivazione sbagliate: come per esempio eccessi nell’irrigazione o un taglio troppo basso.
RHIZOCTONIA SUL PRATO: COME INTERVENIRE
Possiamo risolvere il problema con un fungicida sistemico contro il Rhizoctonia solani.
Per prevenire il fungo possiamo prevedere 2-3 interventi nei mesi di aprile-maggio. In caso di comparsa è importante agire subito ai primi sintomi, poiché si diffonde molto velocemente.
Anche concimare frequentemente il terreno scongiura la presenza del fungo, perché rafforza la flora antagonista, utile a mantenere la salute delle piante.
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Gennaio 20, 2017
La Cecidomia del Bosso è una delle malattie più temute che possano colpire questa bellissima pianta ornamentale.
Le larve della Cecidomia sono molto piccole, di colore giallastro e si nutrono dei tessuti del Bosso nel periodo che va da giugno ad aprile dell'anno successivo. Gli attacchi di questi ditteri si riconoscono principalmente dalle foglie, che prima ingialliscono e poi cadono.
Le larve, annidate all'interno della foglia, depongono le uova provocando un tipico rigonfiamento che si nota su entrambe le pagine fogliari. Durante l'inverno, le larve trovano riparo nelle foglie e si nutrono della pianta fino a primavera, quando diventano adulte e sono pronte per deporre le uova e dare inizio a un nuovo ciclo.
La pianta dopo diversi attacchi, si indebolisce e può deperire, per questo motivo si consiglia di agire tempestivamente ai primi segni di infestazione.
CECIDOMIA DEL BOSSO: COME FARE
Nel caso di attacchi lievi, si consiglia di raccogliere e distruggere le parti infestate prima dello sfarfallamento degli esemplari adulti, in modo da evitare un nuovo ciclo di larve.
Potando il Bosso infestato verso aprile-maggio, potremo scongiurare future defogliazioni senza utilizzare prodotti invasivi.
La Cecidomia è sensibile alla lotta biologica, si possono pertanto provare rimedi quali prodotti a base di Bacillus Thuringiensis e repellenti naturali come infusi di ortica o aglio. Se però l'infestazione è massiccia e continua nel tempo, si deve ricorrere a prodotti di sintesi.
Per abbattere gli esemplari adulti si deve intervenire nel mese di aprile, mentre se il problema sono le larve nate dopo la schiusa estiva, agiremo in autunno. Molto efficaci e a effetto immediato sono i prodotti a base di piretro, da spruzzare sul fogliame ogni giorno per...
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Gennaio 16, 2017
Il terreno del giardino garantisce la vita e la salute delle piante, che attraverso le radici assorbono acqua e nutrimento. È compito nostro tutelarne la fertilità e scegliere substrati ricchi e leggeri per il rinvaso delle piante e durante la messa a dimora in giardino.
TERRENO DEL MIO GIARDINO: UN PICCOLO TEST
Per capire la natura del suolo, vi invitiamo a fare un semplice esperimento: prendete un pugno di terra e lavoratelo un poco tra le dita.
Il terreno migliore sarà sodo ma non compatto e con un buon odore di bosco e di foglie. Se ha odore di muffa o di polvere, significa che il terreno è andato a male o è vecchio e non si deve utilizzare.
Se invece il terriccio si sbriciolasse subito nella mano, significa che è molto friabile e torboso: è povero e si disidrata rapidamente. Possiamo intervenire aggiungendo sostanze organiche come stallatico o terriccio da compostaggio, per renderlo più sodo e in grado di conservare i fattori nutritivi.
Quando, infine, la consistenza è densa e collosa, si tratta di terra argillosa, pesante e compatta. Va migliorata incorporando sostanza organica e materiali inerti, come sabbia o biglie di argilla espansa, per favorirne la porosità. Possiamo trovare in commercio alcuni terricci già addizionati con palline di polistirolo, per renderli molto leggeri e drenanti. Un altro trucco per rendere il terreno leggero è quello di miscelare al substrato della sabbia, in modo tale che sia circa un terzo di tutto il terriccio: sarà perfetto per le piante sensibili al ristagno idrico.
RISPETTATE LE ESIGENZE DELLE PIANTE
Quando parliamo di qualità del terriccio, dobbiamo anche tenere conto che alcune piante hanno esigenze particolari, che non possono essere sottovalutate...
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Gennaio 13, 2017
Potare le piante è un'operazione importante ma molto delicata per la salute di alberi e arbusti. Quando si intervenire personalmente nella potatura dei rami, è importante seguire alcune regole basilari per evitare di commettere gravi errori.
POTARE LE PIANTE: ATTENZIONE AL PERIODO GIUSTO
Sugli arbusti a fioritura estiva o autunnale, la potatura va effettuata durante il riposo vegetativo e consiste in un drastico accorciamento dei rami che hanno prodotto fiori: più l’intervento è deciso e maggiore sarà lo sviluppo di nuovi rami vigorosi.
Gli arbusti le cui gemme da fiore si formano d’estate e sbocciano nella primavera successiva, si potano dopo la fioritura, in primavera, accorciando moderatamente per arieggiare la chioma e portarla a una forma compatta ed equilibrata. Il taglio va eseguito poco sopra la gemma, da 3 a 6 mm circa e deve essere netto per evitare schiacciamenti e sfilacciamenti dei tessuti.
Anche i rosai rampicanti apprezzano la potatura dopo la sfioritura, accorciando i rami che hanno portato i fiori, senza però toccare i nuovi rametti perchè su di essi avverrà la fioritura successiva.
Una regola molto importante è quella di evitate di potare nelle giornate con temperatura sotto lo zero: i rami possono spezzarsi.
LAME PULITE E BEN AFFILATE
Molto importante è utilizzare cesoie, troncarami e seghetti sempre ben affilati e puliti e indossare guanti e un abbigliamento protettivo. Il taglio va eseguito con una leggera inclinazione per evitare ristagni idrici sulla ferita; in questo modo cicatrizzerà più velocemente, riducendo al minimo il rischio di penetrazione di parassiti che causano l’insorgenza di malattie.
Quando si potano piante colpite da virus, da cancri rameali o da batteriosi, prima di passare da un esemplare malato a uno sano è indispensabile disinfettare bene la lama con alcool.
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Gennaio 10, 2017
Coltivare le aromatiche in vaso è semplice! Non solo in balcone e sui davanzali ma anche in cortili e giardini per creare profumati punti di interesse. Le erbe aromatiche in un bel vaso, ciotola o cestino possono essere anche un’ottima idea regalo: utile e poco costosa.
AROMATICHE IN VASO: IL PRIMO ALLEATO E’ IL SOLE
Il segreto per coltivarle al meglio è il sole: quasi tutte infatti ne hanno bisogno. Se il terrazzo è soleggiato dunque, la scelta è ampia: Salvia, Rosmarino, Basilico, Origano, Maggiorana e Timo sono perfettamente a loro agio in pieno sole.
In caso di semi-ombra, con esposizione soleggiata solo per parte della giornata, coltivate Lavanda, Aneto, Dragoncello e Prezzemolo.
Se il balcone è in ombra, rivolto a nord, non disperate: la scelta si riduce, ma si può coltivare qualcosa di piacevole, potendo scegliete delle aromatiche annuali, come le Mente, il Cerfoglio, la ...
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Dicembre 30, 2016
Durante questi mesi invernali è importante sfruttare la Pacciamatura per proteggere le piante sia in giardino sia in vaso.
Dicasi Pacciamatura la tecnica di protezione del suolo attraverso vari materiali per ottenere molteplici vantaggi:
- creando uno strato di copertura, tratteniamo l’umidità, riducendo così le irrigazioni
- ostacola la crescita di erbe infestanti
- mantiene fresco il substrato quando il clima è caldo e ripara le radici quando gela.
- se la pacciamatura è di natura organica, decomponendosi rilascia anche fattori nutritivi per le piante.
PACCIAMATURA: QUALI MATERIALI?
Per realizzare lo strato di pacciamatura, possiamo scegliere tra materiali inerti (come la ghiaia o teli) e materiali naturali, come la corteccia sminuzzata, il composto la paglia.
La corteccia è leggera, economica, biodegradabile ed è un'ottima soluzione anche i per vasi. Nel giardino useremo una pezzatura più grossa, mentre per i vasi sul terrazzo meglio una...
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Dicembre 16, 2016
La Psilla del Lauroceraso è un parassita che colpisce le piante, lungo pochi millimetri, di colore verde-giallastro. Tra le varie specie dannose per le piante (alcune colpiscono anche le piante da frutto), una in particolare attacca le foglie del Lauroceraso, succhiandone la linfa e deformandole. Le forme giovanili dell’insetto infatti provocano la deformazione del lembo fogliare, con il conseguente deperimento e disseccamento dei giovani germogli.
I danni arrecati alla pianta sono gravi sia a livello estetico sia per la salute della pianta stessa: le foglie, infatti, tendono a seccare e cadere causando il deperimento della pianta.
PSILLA DEL LAUROCERASO: COME INTERVENIRE
L'infestazione da Psilla si riconosce facilmente dalla presenza di piccole uova gialle e del parassita sulle foglie e i germogli, accompagnati da una melata appiccicosa.
In autunno, gli adulti si nascondono nella corteccia degli alberi finché tornano a uscire in primavera, per deporre le uova che si schiuderanno in maggio/giugno. Ed è proprio in questo periodo che in genere si presenta il problema, con un’addonante presenza di secrezioni vischiose che colano dalle foglie.
Per evitare l'attacco della Psilla è consigliabile potare le parti infestate e intervenire con un antiparassitario polivalente. Anche se in natura sono presenti diversi antagonisti naturali, non sempre è consigliabile lasciar correre. Un intervento tempestivo, infatti, può ristabilire in poco tempo la salute della pianta, evitando l'arrivo di malattie fungine causate dall'indebolimento.
Prima di procedere al trattamento antiparassitario, è importante lavare abbondantemente le parti colpite della pianta, con l’obiettivo di eliminare la...
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Dicembre 06, 2016
Proteggere le piante dal gelo è importante. Con l'arrivo dei primi freddi, molte piante sono già state poste a riparo, ma con l'arrivo dell'inverno è necessario provvedere alla protezione dal gelo anche per le piante che resistono fino a 5° C circa.
PROTEGGERE LE PIANTE DAL GELO: ALCUNI CONSIGLI UTILI
In caso di singoli fiori o piante ornamentali, si possono usare campane in vetro o in plastica, mentre per le aiuole e gli orti sono più adatti tunnel in kit, con telo in PVC o in tessuto non tessuto (Tnt), fissato su archi di ferro infilati nel terreno. Per chi possiede spazio una piccola serra è la soluzione migliore, perchè consente di prolungare la vita delle stagionali e protegge le specie che non sopportano il gelo intenso.
Le grandi serre in vetro o policarbonato, possono essere dotate di sistemi riscaldanti e attrezzate con apertura automatica delle finestrelle, al fine di controllare temperatura e ventilazione. In alternativa ci sono le più economiche serre fredde, facilmente smontabili, adatte a chi cerca un riparo temporaneo per le proprie piante.
Gli arbusti delicati come Fucsia, Gerani, Oleandro, Alloro, Limone e Cycas si proteggono avvolgendo i vasi in stuoie o inserendoli in una scatola di cartone riempita con pezzetti di polistirolo o fogli di giornale appallottolati. La chioma va protetta con un telo o cappuccio di tessuto non tessuto, tenuto eretto da bacchette infisse nel terriccio. I contenitori di terracotta, soprattutto se smaltata, vanno avvolti in plastica a bolle e il terriccio può essere coperto con paglia e foglie secche.
Le piante sotto protezione vanno comunque...
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Novembre 25, 2016
Gli arbusti sempreverdi costituiscono l’ossatura del giardino, creando delle strutture vegetali schermanti, segnando i confini e suddividendo gli spazi. Solitamente, devono rappresentare almeno la metà, o meglio ancora i due terzi, delle specie introdotte nel giardino e possono essere piantati soli o in piccoli gruppi dispari, nel caso di piccoli esemplari.
Le specie sempreverdi non possono mancare in un giardino, perché garantiscono la presenza del fogliame in tutte le stagioni, sopratutto in inverno, contribuendo a dare un’immagine più viva dello spazio esterno. Sono inoltre preziosi come piante da siepe e da bordura bassa: il mantenimento del fogliame assicura per tutto l’anno la protezione nei confronti degli sguardi estranei e dai venti freddi, a differenza di quanto accadrebbe scegliendo specie decidue.
SEMPREVERDI DA GIARDINO: NEGLI ABBINAMENTI ATTENZIONE AL PORTAMENTO E AL COLORE
Nell’associare i sempreverdi tenete presente portamento e colore: non abbinate due specie a foglia scura, associate invece i fogliami scuri ai chiari o ai variegati e quelli argentei ai porpora.
I sempreverdi a foglia grande come Lauroceraso e Aucuba, sono molto decorativi ma chiedono più lavoro, necessitando potature di routine con le cesoie per non rovinare le foglie, al contrario delle piante a foglia piccola come Bosso e Tasso che si tagliano con i tosasiepi.
Sempreverdi molto affidabili, robusti e perfetti per i giardini di città sono Viburno, Eleagno, Evonimo, Bosso, Photinia, Ligustro e Pittosforo.
Una volta creata l’ossatura sempreverde, si può inserire qualche accento stagionale, per esempio fiori...