Per coltivare il Coleus dobbiamo considerare che si tratta di una pianta originaria dell’Asia e dell’Africa, coltivata solitamente come annuale, poiché non sopravvive al disotto dei 10°C.
Nelle zone più fredde viene utilizzata soprattutto come pianta da interni, ma in presenza di inverni miti la si può impiegare anche in aiuole o bordure.
Il Coleus presenta un portamento cespuglioso e arriva a misurare fino a 50 cm. Le sue foglie, variano da specie a specie per forma, grandezza e colore; possiamo trovarne di cuoriformi, ovali, dai margini dentellati, oppure bicolori, nei toni del rosso, giallo, verde e bianco.
Il Coleus, caratterizzato da foglie ornamentali colorate, vanta più di 150 specie diverse. Tra queste ricordiamo la Coleus blumei, la più diffusa, con foglie verdi, ovali, dai margini dentellati e screziate di rosso. Degna di nota è anche la Coleus thyrsoides, dalle foglie cuoriformi e una fioritura invernale di color azzurro. Differisce per dimensioni la Coleus verschaffeltii, che supera il metro e porta foglie coperte di peluria, dai margini dentellati e di colore rosso.
Coltivare il Girasole è facile poiché è una pianta versatile, annuale, utilizzata sia per scopi alimentari sia ornamentali. Raggiunge l’altezza media di tre metri se coltivata in piena terra, ma può essere seminata anche in vaso nelle varietà nane. Originario del Sud America è famoso per la sua bellissima inflorescenza, caratterizzata da una corolla marrone e da una trentina di grossi petali gialli o arancioni.
Il Girasole è anche famoso perché è una pianta eliotropica, cioè orienta sempre il suo fiore nella direzione del sole. Altra particolarità del Girasole è quella di attrarre insetti e uccellini, che vanno ghiotti dei suoi semi.
Coltivare la Cosmea (Cosmos bipinnatus) è una bella soluzione per creare cespugli fioriti. Si tratta di una pianta ornamentale originaria delle Americhe, ma viene coltivata ormai in tutto il mondo. Vanta oltre 30 specie, spesso coltivate come annuali, dal portamento cespuglioso formato da piccole foglie verdi e grandi fiori dal centro giallo e petali di diversi colori.
I fiori a forma di margherita, vanno dal bianco al giallo, passando per il rosa e il rosso acceso, a seconda della varietà.
A causa delle grandi dimensioni del cespuglio è spesso utilizzata per arredare giardini con la sua fioritura da giugno a ottobre. Possiamo coltivare la Cosmea anche in vasi ampi e profondi, in terriccio ben drenato, misto a sabbia.
Coltivare l’Anemone è facile e alla portata di tutti. Si tratta di una pianta erbacea appartenente al genere delle Ranuncolacee, solitamente perenne, presente anche spontaneamente nei nostri boschi. L’Anemone viene coltivato in giardini e terrazzi come pianta ornamentale, grazie alla bellezza e della durata della sua fioritura.
I fiori, formati da sepali (foglie modificate che fanno parte del calice) e da numerosi pistilli, si possono trovare ormai di tutti i colori e dimensioni, a seconda della varietà che si sceglie di coltivare. L’Anemone nemorosa per esempio produce fiori piccoli, solitamente bianchi o rosa, mentre l’Anemone ranunculoides, è caratterizzato da numerosi fiorellini gialli.
Anche i periodi di fioritura possono variare: per esempio l'Anemone hupehensis, dalla fioritura abbondante con corolle di grosse dimensioni, fiorisce in autunno-inverno. Fiorisce invece in primavera l’Anemone coronaria, una delle specie più coltivate grazie ai suoi bellissimi fiori variopinti, utilizzati spesso come fiori recisi in mazzi e composizioni.
Eliminare la Minatrice serpentina dalle piante ornamentali è importante poiché la sua presenza può provocare danni importanti alle piante.
La Minatrice serpentina (Phyllocnistis Citrella) è un microlepidottero, lungo pochi millimetri e dotato di ali argentate, che colpisce prevalentemente piante da frutto, ma anche Rose, Lauroceraso, Piracanta (Pyracantha) e Betulle, manifestandosi intorno a metà giugno.
Le farfalle in primavera depongono le uova sulla pianta ospite, pronte a schiudersi in estate e le larve si nutrono delle foglie, all’interno delle quali scavano sottili gallerie lunghe fino a 10 cm.
I danni causati dalle larve si manifestano con l’arrotolamento e il disseccamento fogliare, a conseguenza delle necrosi causate ai tessuti. Nel caso di piante da frutto, lo sviluppo dell’albero si arresta causando raccolti scarsi e ingenti danni estetici.
ELIMINARE LA MINATRICE SERPENTINA DALLE PIANTE ORNAMENTALI
Come spesso succede quando si parla di parassiti, è importante intervenire prontamente, cioè ai primi sintomi della presenza del lepidottero, per limitare i danni.
Sulle piante da frutto possiamo intervenire con un insetticida sistemico alla prima comparsa del danno. È un agrofarmaco ed è quindi importante leggere e attenersi alle indicazioni precisate sulla confezione.
Potare le piante rampicanti è importante per uno sviluppo rigoglioso. Le piante rampicanti sono però diverse tra loro, però potete eseguire una corretta potatura di ognuna a seconda delle loro caratteristiche.
POTARE LE PIANTE RAMPICANTI: 5 CARATTERISTICHE PRINCIALI
Il primo consiglio è di informarsi se il nostro rampicante richiede delle cure di potatura particolari. In ogni caso possiamo individuare 5 casi molto comuni.
Le rampicanti appena trapiantate richiedono una potatura moderata. Il taglio e il fissaggio dei rami al supporto servono a stimolare la produzione di nuovi getti e a creare una pianta ben formata. Se la pianta dovrà svilupparsi su un solo fusto principale, scegliete il più robusto e tagliate gli altri.
Le piante rampicanti adulte richiedono ogni anno potature di mantenimento, per uno sviluppo e una fioritura ottimali e per ripulire dal secco.
Le rampicanti che fioriscono sui fusti dell’anno precedente si potano al termine della fioritura, recidendo i rami di circa un terzo, poco sopra una gemma per stimolare la formazione di nuovi rami. Fanno parte di questo gruppo il Gelsomino invernale e il Rincospermoo falso Gelsomino.
Le rampicanti che fioriscono sui rami nuovi si potano alla fine dell’inverno. Fanno parte di questo gruppo la Bougainvillea, la Bignonia, la Mandevilla, la Passiflora, il Solanum rampicante...
Potare le Rose è importante per il vigore e l'abbondanza della fioritura. Tra le varietà più comuni, ricordiamo le Rose rampicanti e le Rose cespugliose a fiori grandi da potare ogni anno, a fine inverno.
Il taglio deve eliminare le parti colpite dal gelo, i rami che escono dalla sagoma e quelli incrociati o affollati al centro, per ottenere una struttura ordinata e ariosa. Inoltre è necessario tagliare i rami più vecchi per dare vitalità ai rami più giovani.
Il taglio deve essere inclinato per impedire che l’acqua penetri nelle fibre.
POTARE LE ROSE: LA POTATURA ESTIVA E AUTUNNALE
A metà primavera si eliminano gli eventuali polloni alla base delle piante, strappandoli per togliere parte delle radici e ridurre il rischio che si ripresentino. In estate invece, si sfoltiscono i rami più vecchi delle Rose rampicanti non rifiorenti e di quelle arbustive, quando i fiori sono appassiti. Si continuano a cimare i rosai rifiorenti fino all’autunno, togliendo i fiori appassiti per incoraggiare la formazione di nuovi boccioli. Ricordiamo che si lasciano i fiori appassiti solo sulle Rose che danno bacche autunnali.
In settembre-ottobre è tempo di potare le rose rampicanti sarmentose, mentre in autunno si legano i tralci delle rampicanti rimuovendo i rami troppo lunghi. Si potano leggermente le altre rose, rifinendo il lavoro solo a inizio primavera.
Curare il Mal bianco del Lauroceraso è facile: basta intervenire ai primissimi sintomi. L’Oidio, o Mal bianco, è una malattia fungina caratterizzata da macchie di muffa biancastra sui tessuti della pianta ospite. I germogli, gli steli e la pagina inferiore delle foglie si infettano, diventano brune e si seccano.
Il fungo sopravvive all’inverno attraverso le spore, che permangono sulla pianta manifestandosi in primavera, favorite dal caldo e dall’umidità.
Sul Laurocerasol’Oidio si manifesta dalla primavera fino all’autunno, in particolare nelle aree umide, poco ventilate e su terreni fertili.
CURARE IL MAL BIANCO DEL LAUROCERASO
Importante è mantenere il suolo ben drenato e potare i rami secchi, lasciando la pianta bene arieggiata.
Difficile da prevenire, questa malattia è molto comune e va trattata ai primi sintomi dalla comparsa. Si consiglia di intervenire irrorando la chioma della pianta con un fungicida specifico, ripetendo il trattamento 2-3 volte ogni 15-20 giorni.
Tosare il prato è importante e, come spesso succede, il successo dipende dalla qualità degli strumenti necessari. Dobbiamo anzitutto procurarci un tosaerba (a motore, elettrico, a scoppio, robot, ecc.), o un trattorino per prati di grandi dimensioni, e sono indispensabili anche forbici refilabordi o un trimmer.
Non solo la tosatura è fondamentale per avere un prato bello da vedere, ma è altrettanto importante per la salute del manto erboso. L’operazione di tosatura ne favorisce la crescita, permettendo di ottenere erba più spessa e più folta e un manto denso e uniforme. La frequenza del taglio varia a seconda delle caratteristiche dell’erba usata, mentre il tasso di crescita dell’erba è influenzato dal clima e dal ritmo delle concimazioni e irrigazioni. Inoltre bisogna tener presente quale sia l’utilizzo del prato: c’è una grande differenza tra un prato a uso sportivo e uno ornamentale, anche in termini di tosatura necessaria.