La preparazione del terreno per il prato è molto importante per ottenere un tappeto erboso bello e sano: dovrà essere soffice, permeabile e fertile. Una buon “base” è infatti essenziale per sostenere l’espansione radicale dell’erba e un adeguato circolo di aria e acqua.
Il suolo, inoltre, deve essere sufficientemente fertile: per questo è consigliabile cominciare a preparare il terreno in agosto o febbraio, lasciandolo esposto una quindicina di giorni al sole estivo o al freddo. L’ideale è incorporare una sostanza organica che aumenti la resa del suolo e ne migliori la struttura. Un manto erboso sano e folto richiede molto concime, sia organico sia ternario NPK a lenta cessione. Possiamo anche utilizzare, se necessario, dei correttivi del pH: calce agricola se il terreno è acido, gesso agrario se è troppo alcalino.
Eliminare la Gommosi o marciume del colletto in modo tempestivo è importante per evitare danni ulteriori. Si tratta di una malattia fungina che si sviluppa facilmente a seguito di innesti eseguiti male o ristagni idrici nel terreno. La malattia si manifesta nella zona del colletto, con l’emissione di una gomma dalla corteccia.
Lo zona sopra il terreno appare imbrunita e fessurata, quella sottostante invece è marcescente. Le foglie ingialliscono e appassiscono e i rami si seccano, fino alla morte della pianta.
ELIMINARE LA GOMMOSI: ATTENZIONE AI CONTAGI
Se non trattata tempestivamente, la Gommosi può portare alla morte della pianta, attaccando tutto il tronco. Piccole ferite sulla corteccia o ristagni idrici che durano giorni sono le condizioni ideali attraverso cui gli agenti patogeni attaccano la pianta.
Le spore dei funghi vivono nel terreno e sugli attrezzi da lavoro e nuotano attraverso l’acqua di irrigazione: per questo motivo se una pianta è attaccata, facilmente la malattia si propagherà anche alle altre con cui confina.
Per prevenire i contagi, è necessario tenere le piante distanti l’una dall’altra, irrigando in modo corretto senza bagnare il colletto.
In caso di una malattia in corso, si può intervenire con un trattamento con un fungicida sistemico, irrorando abbondantemente le parti colpite del colletto e il terreno circostante la pianta.
La Cocciniglia delle Ortensie (Pulvinaria) è un parassita di queste piante molto comune e facilmente riconoscibile. Le femmine sono marroni e bianche, di forma ovale e rimangono immobili sulla pianta, attaccate ai rami e alla pagina inferiore delle foglie tramite una secrezione cerosa.
All’apparenza innocue, sono molto pericolose perché succhiano la linfa fino a seccare i rami e le foglie, arrestando lo sviluppo della pianta ospite. La pianta attaccata si ricopre di melata e fumaggine scura, deperendo fino alla morte.
Non attacca soltanto le Ortensie, ma anche la Deutzia, il Biancospino, l’Acero e il Tiglio.
ELIMINARE LA COCCINIGLIA DELLE ORTENSIE: MEGLIO LA PREVENZIONE
La Coccinigliadelle Ortensie compare sulla pianta verso maggio per deporre le uova, pronte a schiudersi a giugno e a propagare l’infestazione fino a settembre.
Per arginare l’attacco, la prima cosa da fare è rimuovere i parassiti con un batuffolo di cotone imbevuto d’alcool. Questa operazione è utile...
Aleurocanthus spiniferus è il nome di un insetto tropicale di nuova introduzione in Italia, che attacca gli Agrumi, la Vite, il Melo, il Pero e numerose piante ornamentali come la Piracanta (Pyracantha), l’Edera e la Rosa.
A prima vista sembra una Cocciniglia ma è un Aleurodide polifago: attacca di preferenza le piante più rigogliose, i polloni e gli apici vegetativi, imbrattando le foglie e i frutti con una sostanza zuccherina e appiccicosa, detta melata. Oltre al danno causato degli insetti, anche la melata rappresenta un problema, perché stimola lo sviluppo di funghi della fumaggine.
Succhiando la linfa, l'Aleurocanthus spiniferus causa la caduta anticipata delle foglie, il disseccamento delle parti infestate e, nei casi più gravi, la morte della pianta colpita.
ALEUROCANTHUS SPINIFERUS: COME PREVENIRE E RISOLVERE IL PROBLEMA
Anzitutto impariamo a riconoscere questo nuvo insetto. Le neanidi o forme giovanili dell’insetto infestano essenzialmente la pagina inferiore delle foglie. Si nutrono per tutto il ciclo vitale a spese della pianta sottraendo la linfa dai tessuti vegetali.
Il numero delle generazioni annuali è variabile in funzione dell’andamento climatico e in genere si hanno da 3 a 5 generazioni in un anno.
In inverno rimane allo stadio di neanide: un corpuscolo nero di forma ellittica (max 1,2 x 0,75 mm) circondato da un anello di cera bianca.
Il momento di maggiore vulnerabilità della Aleurocanthus spiniferus è quello di Neiade mobile e possiamo intervenire con un insetticida specifico.
Per prevenire il problema e in presenza di piante già colpite...
Utilizzare gli ammendanti è utile per migliorare le caratteristiche del terreno. Con il termine ammendanti si intendono quelle sostanze naturali che, miscelate nelle terreno di aiuole e giardini, ne migliorano le caratteristiche fisico chimiche. In particolare stimolano l’attività batterica, aumentano la fertilità e anche la quantità di acqua trattenuta dal suolo è maggiore. Se integrati in terreni esausti o troppo sfruttati, ne rigenerano la dotazione apportando elementi minerali e ottima materia organica.
COME UTILIZZARE GLI AMMENDANTI: IMPARIAMO A CONOSCERLI
Per rinforzare le Rose è utile la leonardite, un humus fossile che si ricava da giacimenti naturali, utilizzata anche per rendere più soffici e fertili i terreni argillosi.
Per gli arbusti è utilissima la cornunghia, naturalmente ricca di azoto, da mischiare al terriccio, alla fine dei mesi freddi, in modo che le radici la assorbano...
La Didymascella è un fungo che colpisce le conifere, in particolare Tuja, Chamaecyparis, Cipressi e Cedri. Questa malattia fungina attacca nei primi anni gli impianti e si manifesta in primavera e in estate, disseccando in modo parziale o totale porzioni di ramo.
Il disseccamento parte in genere dai rami più bassi e da un lato solo della chioma, fino a colpire tutta la pianta.
DIDYMASCELLA: COME RISOLVERE IL PROBLEMA
Le condizioni ambientali favorevoli allo sviluppo del fungo sono l'umidità atmosferica elevata, le alte temperature, la scarsa illuminazione fogliare e l'inquinamento atmosferico. Le piante colpite da questo fungono tendono a peggiorare e ammalarsi di nuovo gli anni seguenti, se non opportunamente trattate. Inoltre le infezioni da funghi, si propagano velocemente e facilmente a causa delle spore, trasportate dal vento e nel terreno.
In caso di disseccamento dei rami delle conifere, accertato che si tratta di un'infezione fungina, è bene intervenire subito con un fungicida specifico, con trattamenti a intervalli di 15 giorni partendo da giugno/luglio fino a tutto ottobre.
Usare gli agrofarmaci in sicurezza è molto importante poiché si tratta di prodotti di sintesi che devono essere utilizzati in modo consapevole. Sono fidati amici per difendere le nostre piante da parassiti e malattie, ma devono essere utilizzati rispettando le indicazioni precisate sulle confezioni e seguendo poche regole di buon senso.
Ecco 5 regole che vi consigliamo di leggere e seguire!
1. USARE GLI AGROFARMACI: COSA FARE DOPO L’ACQUISTO?
Non mettere gli agrofarmaci nello stesso sacchetto contenente alimenti o mangimi per animali
I prodotti vanno posizionati nel giusto verso, assicurandosi di non capovolgere le confezioni
Evitare di sovrapporre oggetti pesanti alle confezioni di agrofarmaci
2. COME SI CONSERVANO?
Vanno tenuti nei contenitori originali correttamente chiusi per evitare ogni fuoriuscita, conservare l’etichetta e l’eventuale foglietto illustrativo
Conservare in luoghi non accessibili ai bambini e agli animali, preferibilmente in armadietti chiusi a chiave
Tenere lontano da fonti di calore, preferibilmente in luoghi areati e a temperatura ambiente
3. COME SI USANO?
Leggere attentamente l’etichetta stampata sulla confezione del prodotto o l’eventuale foglietto illustrativo dove sono riportate composizione, consigli di prudenza e modalità di impiego
Utilizzare un abbigliamento idoneo ad evitare il contatto del prodotto con la pelle
Non mangiare, né bere, né fumare durante l’utilizzo
Per dosare e applicare gli agrofarmaci, non utilizzare mai misurini, contenitori o cucchiai che usate anche in cucina
Eventuali diluizioni vanno fatte direttamente nel contenitore di applicazione
Per l’applicazione degli agrofarmaci utilizzare solo contenitori idonei da non riutilizzare per altri impieghi
L'Antracnosi delle Latifoglie è una malattia delle piante causata da un fungo chiamato Collicotrico. Colpisce principalmente le Latifoglie come Ippocastani, Platani e Querce, e si insinua nella pianta attraverso le piccole ferite causate dagli agenti atmosferici o da altri parassiti.
Le spore dei funghi possono sopravvivere a lungo nel terreno, anche d'inverno, per poi attaccare le foglie in primavera, quando il clima si fa umido e favorevole allo sviluppo della malattia fungina.
Si può riconoscere l'Antracnosi dalle macchie tonde color ruggine che compaiono sulle foglie, fino a necrotizzare tutto il tessuto. Anche i rami possono necrotizzarsi e presentare dei cancri. Infezioni precosi possono compromettere i germogli, che avvizziscono ancor prima di svilupparsi.
ANTRACNOSI DELLE LATIFOGLIE: COME FARE
Questa malattia, difficile da debellare ed estremamente contagiosa, se non curata tempestivamente può portare alla defogliazione della pianta e in alcuni casi anche alla morte.
Per prevenire l'ammalarsi della pianta, in caso di precedenti attacchi da parte di questo fungo, è bene durante la primavera intervenire con 2-3 trattamenti con un fungicida sistemico indicato per piante ornamentali, da intervallare 15 giorni l'uno dall'altro. Il prodotto, diluito in acqua, dev'essere irrorato sulla chioma della pianta e sulla corteccia, dove le spore si possono facilmente infiltrare.
Giocare con fiori e piante per i bambini è sempre un’esperienza divertente: in giardino o in balcone, dedicare una zona ai più piccoli è un modo coinvolgente per avvicinarli alla natura e alla scoperta di piante e animali. L'essenziale è scegliere piante che accendano la loro curiosità e siano dotate quindi di velocità di crescita, dimensioni fuori dal comune, forme strane, colori vivaci e profumi particolari. Piante impegnative, che richiedono tempo e pazienza, li farebbero sentire frustrati e insoddisfatti!
Non solo a casa ma anche a scuola, la coltivazione di piante e l'orto cominciano a diventare una realtà per molte classi, dalle scuole dell’infanzia, alle elementari sino alle medie: un modo per coniugare discipline diverse, dalle scienze alla matematica, insegnando anche il rispetto della natura. Per agevolare i bambini, esistono mini-attrezzi da giardino colorati, sicuri, confortevoli e adatti a loro per peso e dimensione.
FIORI E PIANTE PER I BAMBINI: QUELLE VELOCI
Per sperimentare la semina, scegliete piante che germogliano rapidamente, come il Nasturzio, il Tagetee i Ravanelli. Sarà molto appassionante tenere un diario in cui registrare quotidianamente i progressi delle nuove pianticelle.
Anche i bulbi estivi sono divertenti da piantare in primavera, ben distanziati nelle aiuole o singolarmente in vasi di 30 centimetri di diametro. Crescono rapidamente anche Calle, Canne d’India, Gigli, Coleus e Phlox.