Coltivare la Mahonia in giardino è facile poichè resiste al freddo e al clima secco estivo. Si tratta di un arbusto sempreverde della famiglia delle Berberidacee, originario dell’Asia orientale e dell’America del nord, che comprende più di sessanta specie diverse. Solitamente vengono coltivate la Mahonia Aquifolium e la Mahonia Japonica, sia come piante ornamentali sia per comporre delle siepi.
La Mahonia forma cespugli molto ampi, che superano i 2 metri sia in altezza sia in larghezza. Le foglie, lucide e di colore verde scuro, sono ovali e con alcune spine come quelle dell’Agrifoglio. Una caratteristica che rende interessante la Mahonia per le siepi difensive. Alla fine dell’inverno sbocciano sulle punte dei rami delle infiorescenze a pannocchia, di colore giallo brillante e molto profumati. Ai fiori lasceranno il posto a dei piccoli frutti, dalla forma ovale e di colore scuro. Alcune specie sono commestibili: dal gusto acidulo, tendenti al blu o al rosso scuro, sono ben conosciute dagli erboristi che li usano per i loro infusi. Negli Stati Uniti le bacche della Mahonia Aquifolium sono usate come ingrediente per le confetture, come qualsiasi frutto di bosco.
Coltivare la Bocca di leone è un’ottima soluzione per creare un’aiuola o una bordura fiorita in giardino. È una pianta erbacea molto comune della famiglia delle Scrophulariacee, che porta due nomi bizzarri. Il nome scientifico (Antirrhinum majus) allude alla sua forma simile a un naso, mentre il nome comune è dovuto alla sua reazione quando si preme la base del fiore: la corolla si spalanca, proprio come la bocca del re della foresta quando attacca una preda.
È diffusa su tutte le scogliere delle zone mediterranee; alcune specie sono annuali, altre possono diventare perenni nelle circostanze adeguate. Cresce in piccoli cespugli alti tra i 50 e gli 80 cm, ma in alcuni casi può arrivare anche a 120 cm. Le foglie affusolate verde scuro sullo stelo portano ad un grappolo di corolle profumate che fioriscono a giugno e donano la loro bellezza fino alla fine dell’autunno.
I colori dei fiori possono variare, a seconda delle specie: dal bianco a varie sfumature di rosso, in altri casi possono alternarsi invece sfumature di giallo fino all’arancio.
Coltivare il Corbezzolo è facile e possiamo farlo sia in giardino sia in vaso. Il Corbezzolo è un arbusto sempreverde della famiglia delle Ericacee. È un frutto con una storia gloriosa pur essendo raro da trovare sui banconi dei supermercati, in quanto l’agricoltura intensiva sfavorisce la coltivazione di questa specie.
Fino a qualche decennio fa, il Corbezzolo era un albero molto popolare, usato per l’abbellimento di giardini e per sfruttarne i frutti dolci ed aciduli: in autunno sbocciano i fiori bianchi da cui le api suggono il nettare per trarne un dolce miele, e tra novembre e dicembre vengono raccolti i frutti rossi, tondi e granulosi per essere mangiati o cotti con lo zucchero per farne marmellate.
A causa della prossimità del periodo di fioritura rispetto a quello di fruttificazione, capita di vedere sui rami del Corbezzolo sia i fiori bianchi che i frutti rossi tra le foglie verdi delle fronde. Per questo, nel Risorgimento venne considerato simbolo del Tricolore italiano.
COLTIVARE IL CORBEZZOLO: SIA IN VASO SIA IN GIARDINO
Coltivare gli Agapanti (Agapanthus) è facile: sono piante perenni originarie dell’Africa, caratterizzate da una bellissima fioritura estiva simile a quella del Giglio. Il portamento cespuglioso, composto da lunghe foglie nastriformi, rende questa pianta perfetta per arredare giardini, creare bordure o aiuole fiorite o decorare il terrazzo in grossi vasi.
Esistono diverse varietà con foglie perenni (Agapanthus africanus, Agapanthus preacox) o decidue (Agapanthus campanulatus, Agapanthus inapertus), nei toni del blu, del viola e del bianco.
Le piante a foglia decidua sono sensibili al freddo e non resistono sotto gli 0° C: per questo motivo vengono spesso coltivati in vaso e ritirati in serra o in casa durante l’inverno. Se desiderate coltivare gli Agapanti in piena terra in giardino, meglio optare per una pianta a foglia perenne, che resiste anche a -2° C.
Coltivare gli Hamamelis è una soluzione per avere fioriture anche nel periodo più freddo. L’Hamamelis (o Amamelide) è infatti un arbusto deciduo, di grandi dimensioni, caratterizzato da una bellissima fioritura invernale. E' amato dagli appassionati di giardinaggio, perchè l’Hamamelis ravviva il balcone o il giardino nella stagione più spoglia.
La sua fioritura, caratterizzata da sottili petali a forma di nastri, nei toni del giallo, del rosso e dell’arancio, oltre a essere abbondante è anche molto profumata. L’Hamamelis è rinomata anche per il suo bel fogliame ovale di colore verde scuro, che in settembre vira dal giallo-arancio al marrone-viola.
Tra le specie più coltivate ricordiamo l’Hamamelisvirginiana con fioritura autunnale di colore giallo, la Hamamelisvernalis dal portamento eretto con piccoli fiori arancio-rossastri e l’HamamelisMollis, dai grandi fiori con petali dritti e foglie larghe.
COLTIVARE GLI HAMAMELIS: UNA PIANTA AMANTE DEL FREDDO
Oltre che belle, queste piante sono molto versatili, con una buona resistenza all’inquinamento urbano e alle gelate, fino a -20° C.
Con la loro fioritura invernale, da ottobre a marzo, possono essere coltivati sia in piccoli giardini sia in terrazzi, apportando le giuste potature per contenerne le dimensioni.
Il terreno in cui coltivare queste piante dev’essere neutro e ricco di humus, in quanto predilige terreni umidi. Amante del freddo, va interrata nel periodo inverno-autunnale e sistemata in luoghi luminosi ma non troppo caldi, meglio se a mezz’ombra.
Coltivare i Bucaneve non è difficile: si tratta di una bulbosa perenne, chiamato anche “stella del mattino” perché è tra i primi fiori a sbucare dalla neve in inverno. La sua fioritura forma belle macchie di un bianco candido accompagnata da foglie ornamentali.
Ci sono diverse specie di Bucaneve come il Galanthus alpinus, il Galanthus nivalis o il Galanthus elwesii, ma tutte presentano un grade fiore di colore bianco.
Potare le Rose in autunno è uno dei segreti per ottenere una pianta sana e rigogliosa. Attenzione però al periodo: una potatura sbagliata infatti, non solo comprometterà la salute della pianta ma potrebbe rovinare la fioritura e il numero di boccioli.
Il periodo ideale per la potatura della Rosa è in autunno, oppure alla fine dell’inverno, quando la pianta è ancora in riposo vegetativo.
La regola fondamentale per un’ottima potatura è quella di dotarsi di forbici cesoie adatte, sterilizzate e ben affilate. Oltre alle cesoie, saranno fondamentali anche i giusti guanti, resistenti alle spine delle rose.
POTARE LE ROSE IN AUTUNNO: COME INTERVENIRE
La potatura viene effettuata per dar forma alle piante cespugliose, rinvigorirle e lasciare maggior spazio ai rami che porteranno i fiori. La fase iniziale sarà dunque quella in cui si asportano i rami morti, secchi, danneggiati e tutte le parti malate della pianta. Il taglio, deve essere effettuato netto, appena sopra un germoglio, con un’inclinatura di 45°. Molto importante, è l’operazione di sfoltimento della parte centrale della pianta, per portare aria e luce anche alle foglie interne ed eliminare i rami in eccesso che rovinano la forma della Rosa.
Solitamente le Rose fioriscono sui rami nuovi, quindi è importante non recidere le gemme che daranno vita ai nuovi getti.
Un’altra operazione da effettuare è quella di eliminare alla radice i polloni che crescono dal portainnesto.
Coltivare la Rudbeckia è facile e offre bellissime fioriture. La Rudbeckia è una pianta perenne originaria dell’America del nord. Essendo caratterizzata da dimensioni importanti, viene coltivata prevalentemente in giardino nelle più comuni varietà Hirta e Bilobata.
Esistono diverse varietà di Rudbeckia, diverse per dimensioni e colori. I fiori possono essere rossi o arancioni, screziati o bicolori, mentre esistono piccole varietà che misurano intorno ai 20 cm, adatte alla coltivazione in vaso.
Questo cespuglio, composto da foglie verdi disposte a spirale, in estate e in autunno si riempie di fiori simili a margherite gialle. Estremamente decorative, queste piante creano macchie di colore e fiori che durano per lungo tempo sulla pianta e per questo motivo sono sempre più diffuse anche in Europa.
COLTIVARE LA RUDBECKIA: UNA PIANTA CON POCHE ESIGENZE
Sono piante selvatiche, rustiche che non richiedono particolari cure se coltivate all’aperto. Amano la luce ma preferiscono posizioni in mezz’ombra al riparo dai venti...
Per coltivare il Coleus dobbiamo considerare che si tratta di una pianta originaria dell’Asia e dell’Africa, coltivata solitamente come annuale, poiché non sopravvive al disotto dei 10°C.
Nelle zone più fredde viene utilizzata soprattutto come pianta da interni, ma in presenza di inverni miti la si può impiegare anche in aiuole o bordure.
Il Coleus presenta un portamento cespuglioso e arriva a misurare fino a 50 cm. Le sue foglie, variano da specie a specie per forma, grandezza e colore; possiamo trovarne di cuoriformi, ovali, dai margini dentellati, oppure bicolori, nei toni del rosso, giallo, verde e bianco.
Il Coleus, caratterizzato da foglie ornamentali colorate, vanta più di 150 specie diverse. Tra queste ricordiamo la Coleus blumei, la più diffusa, con foglie verdi, ovali, dai margini dentellati e screziate di rosso. Degna di nota è anche la Coleus thyrsoides, dalle foglie cuoriformi e una fioritura invernale di color azzurro. Differisce per dimensioni la Coleus verschaffeltii, che supera il metro e porta foglie coperte di peluria, dai margini dentellati e di colore rosso.