In Italia è entrata in vigore una legge che pochi conoscono e riguarda il nuovo attestato di idoneità per i giardinieri, che tutelerà sia i privati sia le pubbliche amministrazioni sulla qualità degli interventi di manutenzione del verde e sulla professionalità di chi li effettua.
Un provvedimento importante per molti motivi: anzitutto perché difende la qualità del verde, che è sempre più importante visti i noti problemi di inquinamento e surriscaldamento del pianeta e la pessima qualità dell’aria delle nostre città. Inoltre introduce il concetto, per la prima volta in Italia, che la manutenzione del verde richiede professionalità specifiche e non può essere affidata a improvvisati. Capita di vedere spesso alberi potati esageratamente, le cosiddette “capitozzature”, che non solo danneggiano esteticamente la pianta ma ne pregiudicano la stabilità. Infine anche i giardinieri e i manutentori potranno vedere rispettata la loro professionalità, evitando che possano essere forniti servizi scadenti da personale non qualificato.
ATTESTATO DI IDONEITÁ PER I GIARDINIERI: COME CI SIAMO ARRIVATI
Tutto inizia nel 2016 quando, nella legge 154 chiamata “Collegato Agricoltura”, nell’articolo 12 compare la seguente norma: “L'attività di costruzione, sistemazione e manutenzione del verde pubblico o privato affidata a terzi può essere esercitata: dagli iscritti al Registro ufficiale deiproduttori oppure daimpreseagricole,artigiane,industrialioinforma cooperativa,iscrittealregistrodelleimprese,cheabbiano conseguito un attestato...
È possibile prevenire la crescita delle erbe infestanti? Una domanda che molti si pongono in questo periodo quando, al sole della primavera, comincia a germogliare nuovamente la vita sulla terra e sui rami degli alberi. Sui terreni dei nostri orti e dei nostri giardini però, oltre a vedere i primi piccoli germogli delle piante che abbiamo seminato o le prime nuove foglie e gemme di quelle che abbiamo trapiantato, possiamo osservare anche la crescita delle piante infestanti che possono rubare acqua, nutrimento e sole alle nostre amate piantine. Inoltre, con le loro fronde, possono oscurare i nostri piccoli germogli, creando un microclima umido che favorisce la crescita di malattie fungine.
PREVENIRE LA CRESCITA DELLE ERBE INFESTANTI
Solitamente le erbe infestanti vengono distinte in due categorie: quelle a foglia stretta, come i vari tipi di Graminacee, o a foglia larga, come il Trifoglio o il Tarassaco.
Per prevenire la crescita delle più importanti infestanti nel prato o nell’orto, possiamo utilizzare un diserbante totale residuale di pre emergenza. In questo modo inibiamo la germinazione dei semi e lo sviluppo dei germinelli di infestanti annuali, sia graminacee sia dicotiledoni. Il tutto naturalmente senza danneggiare le colture già germinate. Può essere utilizzato anche su prati di graminacee, a patto che siano ben affrancati e siano passati almeno due anni dal primo impianto: anche in questo caso colpisce solo i germogli, senza danneggiare l’erba già cresciuta.
Il diserbante viene venduto in dosi concentrate e deve essere diluito seguendo le indicazioni riportate sulla confezione. In seguito è sufficiente distribuirlo in modo omogeneo, evitando lacune o sovrapposizioni.
Dopo aver effettuato un trattamento con questo diserbante non potrete seminare per 6 mesi nuove colture.
Quindi quando vuoi evitare che le infestanti competano con le tue piante già...
Soprattutto in primavera, quando cominciano a spuntare buona parte dei primi germogli negli orticelli e nelle aiuole, è importante conoscere come combattere in giardino le infestazioni di formiche che, insieme alle lumache, sono tra i principali predatori delle piantine tenere appena spuntate o dei semi appena piantati.
Altre volte le formiche possono scavare gallerie vicino alle radici delle piante, interrompendo il flusso d’acqua delle radici e rischiando di farle seccare.
Una curiosità che in pochi sanno, è relativa allo "stretto legame" tra afidi e formiche. La melata, prodotta dagli afidi attira le api, le vespe e soprattutto le formiche.
In taluni casi il rapporto con gli afidi diventa simbiotico: le formiche ospitano e proteggono gli afidi in cambio della melata ed hanno l'abitudine di sorvegliare queste colonie e di "mungerle" di tanto in tanto delle loro secrezioni mielose, con piccoli colpi di antenne. Per fare questo, le formiche posizionano deliberatamente gli afidi sulle piante, distribuendoli nel giardino, prendendosene cura e persino difendendoli. La secrezione zuccherina si diffonde sulle piante infestate dagli afidi e viene quindi colonizzata dalla fumaggine, che la consuma. Aguzzate la vista: la presenza delle formiche è quindi strettamente connessa agli afidi, perciò è molto probabile che oltre alle formiche ci siano infestazioni di afidi stessi nel vostro giardino!
Le formiche sono animali sociali che si muovono sempre in gruppi di diversi esemplari: raramente si trovano in un luogo da sole o molto lontane dal loro nido. Per individuare il loro formicaio, e colpirle in modo mirato, si segue la scia delle loro file. Per verificare la loro presenza e la densità dell’infestazione, possiamo lasciare dei cartoncini con...
La coltivazione della Nemesia non è difficile. Con le sue nuvole di fiori colorati, è la pianta ideale per dare un tocco di vivacità ai nostri giardini, dove solitamente viene abbinata ad altre piante floreali come Primule, Viole, Geranio Petunie. Dall’inizio della primavera alla fine dell’estate, la Nemesia può deliziarvi con la sua svariata gamma di colori intensi.
Originaria del Sudafrica, la Nemesia solitamente viene coltivata nelle bordure o distante da piante più grandi, in modo da essere esposta al sole ma allo stesso tempo con l’accortezza di offrirle riparo in caso di periodi di siccità.
La Nemesia resiste molto bene al caldo, ma può soffrire delle temperature sotto gli zero gradi. Nelle Regioni italiane più rigide, quindi, va coltivata come pianta annuale, oppure va coltivata in vaso e spostata in una serra fredda d'inverno.
LA COLTIVAZIONE DELLA NEMESIA: ATTENZIONE ALL'IRRIGAZIONE
Il terreno ideale per la coltivazione della Nemesia deve essere soffice e ben drenato. All’inizio della primavera, è bene arricchire il terreno con un concime granulare a lenta cessione, per fornire alla pianta i minerali utili per la fioritura.
Poiché la Nemesia non ama i climi troppo secchi, è importante che il substrato sia sempre mantenuto leggermente umido. L’annaffiatura della Nemesia...
Per la prima volta in Italia è stato introdotto il Bonus Verde dedicato, come suggerisce il nome, alla riqualificazione del verde. In seguito al suo inserimento nella Legge di Bilancio (art 1, comma 12 della legge 205/2017) sono sorti alcuni problemi interpretativi.
Ecco le risposte alle 10 domande più comuni!
1. PERCHE’ UN BONUS VERDE?
Con il Bonus Verde viene stimolata la piantumazione di alberi, la creazione di nuove aree verdi e la riqualificazione di quelle esistenti. L’aumento del verde nelle nostre città e nelle nostre vite ha molteplici effetti positivi. Un verde più curato migliora la qualità del nostro paesaggio, con effetti positivi anche per il turismo. Ma soprattutto il verde è utile per la salute: per la capacità degli alberi di assorbire le polveri sottili, per gli effetti sulla riduzione della CO2 e per l’aiuto nel combattere l’aumento delle temperature.
2. QUANDO E’ IN VIGORE?
Per tutti gli acquisti effettuati e pagati dall’1 gennaio al 31 dicembre 2018.
3. CHI PUO’ USUFUIRNE?
Chiunque sia in possesso di una unità immobiliare abitativa: proprietari, nudi proprietari, titolari di altri diritti reali ma anche chi detiene l’unità con titolo idoneo (locazione e comodato). Sono compresi anche i condomini.
Sono escluse le case in via di costruzione, gli uffici, i negozi e i magazzini.
4. QUANTO POSSIAMO DETRARRE?
È prevista una detrazione dall’imposta sui redditi delle persone fisiche pari al 36% fino a un ammontare massimo di 5.000 euro (Iva compresa) per unità immobiliare. Quindi la detrazione massima è di 1.800 euro, per ogni unità abitativa, ripartita in 10 quote annuali di pari importo. Chi possiede 3 immobili potrà portare in detrazione fino a 15.000 euro.
Nel caso dei condomini che effettuano interventi nelle...
Coltivare i Gigli (Lilium) è molto facile: è un bulbo e possiamo piantarlo proprio in questo periodo, all'inizio della primavera! Il fiore candido del Giglio, simbolo di pudore e di purezza, o di fierezza e di forza d’animo, è diventato nei secoli un simbolo molto conosciuto nella cultura europea. Secoli di ibridazioni, di innesti e di importazioni di altre specie ci permettono oggi di vedere Gigli di molti colori diversi, tutti accesi. Le grandi corolle composte da larghi petali, oggi sono gialle, rosa, rosse o porpora e possono dare un tocco di personalità sia alla casa sia al giardino.
Un’altra virtù che rende il Giglio una pianta apprezzata dai coltivatori è la relativa facilità con cui si riesce a piantare e a far crescere, donando grandi risultati come frutto di una cura minima, purché sia piantato in un luogo esposto al sole per almeno sei ore al giorno, preferibilmente alla luce del mattino.
Il Giglio non ama il freddo e ama ancora meno gli spifferi e i venti improvvisi: quindi è particolarmente adatto per essere coltivato in appartamento o in un ambiente con una temperatura costante. Fiorisce solitamente d’estate, ma se mantenuto in un ambiente favorevole può fiorire anche in diversi periodi dell’anno.
Eliminare le Cocciniglie dalla Dipladenia è importante poichè questi parassiti possono portare alla morte della pianta. Infatti le belle foglie verdi e lucide della Dipladenia sono una pietanza deliziosa per diversi tipi di insetti, tra cui spicca per voracità la Cocciniglia.
La Cocciniglia è un piccolo insetto delle dimensioni intorno al millimetro, che si ricopre di uno scudetto ceroso che, a seconda della specie, può essere marrone, grigiastro o bianco. Difficile da individuare per le dimensioni minuscole, solitamente si può notare un attacco di Cocciniglie dagli effetti che hanno sulle piante: delle macchie marroni sulle foglie fino a un generale avvizzimento della pianta. Di solito si insediano lungo le nervature o sui rami, dove punge la pianta per succhiare la linfa. Così facendo rallentano la crescita della pianta, indebolendola e, in alcuni casi, portandola alla morte.
Il metabolismo delle Cocciniglie trattiene dalla linfa le proteine che servono all’insetto per crescere e rifiuta gli zuccheri, che vengono espulsi sotto forma di una sostanza densa chiamata melata, che attira infestazioni di formiche o, peggio, di funghi, come la fumaggine, creando così condizioni favorevoli per un secondo pericolo per la pianta.
Non è difficile coltivare la Acacia Dealbata, cioè quella pianta che tutti noi chiamiamo più comunemente Mimosa. E visto che oggi è la Festa della Donna, perché accontentarci di un piccolo ramo quando possiamo coltivare questa bellissima pianta in giardino o in vaso sul terrazzo?
COLTIVARE LA ACACIA DEALBATA: ECCO PERCHE’ NON PUO’ MANCARE NEL VOSTRO GIARDINO
La Acacia dealbata è un grazioso alberello di origine australiana, portato in Europa intorno al 1800 per la bellezza della sua fioritura precoce. Successivamente si è diffusa e naturalizzata in tutti gli ambienti mediterranei della nostra penisola, dalla Sicilia fino alle falde delle Alpi Marittime.
È una specie arborea, talvolta anche arbustiva per la capacità di emettere polloni basali, che nelle zone di origine può arrivare oltre i 20 metri, ma che da noi raramente supera i 10-15 metri di altezza.
È una pianta sempreverde, con una chioma naturalmente globosa, costituita da foglie bipennate con colori che vanno dal verde scuro fino a tinte più chiare.
I fiori compaiono in questo periodo, da febbraio fino a inizio primavera, sono molto delicati e riuniti in panicoli lunghi 8-10 cm. Il singolo fiore ha la forma di una pallina del diametro di pochi millimetro, di colore giallo acceso ed è molto profumato. Le infiorescenze sono così numerose che la pianta, in piena fioritura, assume l’aspetto di un palloncino giallo.
La fioritura si protrae per due o tre settimane al massimo, ma è talmente spettacolare e soprattutto così annunciatrice di primavera che non potete non averla in giardino.
DA SOLA, IN GRUPPO O IN VASO SUL TERRAZZO
In Italia la Acacia dealbata è presente anche allo stato spontaneo in tutte le aree dove vive bene l’Olivo, quindi con...
Possiamo coltivare la Kniphofia anzitutto per il suo aspetto particolare, da pianta tropicale per eccellenza, ma può sorprendere per la sua adattabilità come pianta da giardino. Originaria dell’Africa centro-orientale e meridionale, è una pianta erbacea della famiglia delle Liliacee. È facilmente riconoscibile per le sue pannocchie di fiori tubolari, che compaiono tra giugno e settembre sui lunghi fusti della pianta. I colori dei fiori variano a seconda della specie; molto pittoreschi quelli della Kniphofia flamenco, che variano dal giallo all’arancio. In altre specie, i colori variano dal viola, al rosa salmone, al bianco.
Il fusto fiorito della Kniphofia può raggiungere un’altezza tra gli 80 e i 120 cm.