Coltivare i Gigli (Lilium) è molto facile: è un bulbo e possiamo piantarlo proprio in questo periodo, all'inizio della primavera! Il fiore candido del Giglio, simbolo di pudore e di purezza, o di fierezza e di forza d’animo, è diventato nei secoli un simbolo molto conosciuto nella cultura europea. Secoli di ibridazioni, di innesti e di importazioni di altre specie ci permettono oggi di vedere Gigli di molti colori diversi, tutti accesi. Le grandi corolle composte da larghi petali, oggi sono gialle, rosa, rosse o porpora e possono dare un tocco di personalità sia alla casa sia al giardino.
Un’altra virtù che rende il Giglio una pianta apprezzata dai coltivatori è la relativa facilità con cui si riesce a piantare e a far crescere, donando grandi risultati come frutto di una cura minima, purché sia piantato in un luogo esposto al sole per almeno sei ore al giorno, preferibilmente alla luce del mattino.
Il Giglio non ama il freddo e ama ancora meno gli spifferi e i venti improvvisi: quindi è particolarmente adatto per essere coltivato in appartamento o in un ambiente con una temperatura costante. Fiorisce solitamente d’estate, ma se mantenuto in un ambiente favorevole può fiorire anche in diversi periodi dell’anno.
Eliminare le Cocciniglie dalla Dipladenia è importante poichè questi parassiti possono portare alla morte della pianta. Infatti le belle foglie verdi e lucide della Dipladenia sono una pietanza deliziosa per diversi tipi di insetti, tra cui spicca per voracità la Cocciniglia.
La Cocciniglia è un piccolo insetto delle dimensioni intorno al millimetro, che si ricopre di uno scudetto ceroso che, a seconda della specie, può essere marrone, grigiastro o bianco. Difficile da individuare per le dimensioni minuscole, solitamente si può notare un attacco di Cocciniglie dagli effetti che hanno sulle piante: delle macchie marroni sulle foglie fino a un generale avvizzimento della pianta. Di solito si insediano lungo le nervature o sui rami, dove punge la pianta per succhiare la linfa. Così facendo rallentano la crescita della pianta, indebolendola e, in alcuni casi, portandola alla morte.
Il metabolismo delle Cocciniglie trattiene dalla linfa le proteine che servono all’insetto per crescere e rifiuta gli zuccheri, che vengono espulsi sotto forma di una sostanza densa chiamata melata, che attira infestazioni di formiche o, peggio, di funghi, come la fumaggine, creando così condizioni favorevoli per un secondo pericolo per la pianta.
Non è difficile coltivare la Acacia Dealbata, cioè quella pianta che tutti noi chiamiamo più comunemente Mimosa. E visto che oggi è la Festa della Donna, perché accontentarci di un piccolo ramo quando possiamo coltivare questa bellissima pianta in giardino o in vaso sul terrazzo?
COLTIVARE LA ACACIA DEALBATA: ECCO PERCHE’ NON PUO’ MANCARE NEL VOSTRO GIARDINO
La Acacia dealbata è un grazioso alberello di origine australiana, portato in Europa intorno al 1800 per la bellezza della sua fioritura precoce. Successivamente si è diffusa e naturalizzata in tutti gli ambienti mediterranei della nostra penisola, dalla Sicilia fino alle falde delle Alpi Marittime.
È una specie arborea, talvolta anche arbustiva per la capacità di emettere polloni basali, che nelle zone di origine può arrivare oltre i 20 metri, ma che da noi raramente supera i 10-15 metri di altezza.
È una pianta sempreverde, con una chioma naturalmente globosa, costituita da foglie bipennate con colori che vanno dal verde scuro fino a tinte più chiare.
I fiori compaiono in questo periodo, da febbraio fino a inizio primavera, sono molto delicati e riuniti in panicoli lunghi 8-10 cm. Il singolo fiore ha la forma di una pallina del diametro di pochi millimetro, di colore giallo acceso ed è molto profumato. Le infiorescenze sono così numerose che la pianta, in piena fioritura, assume l’aspetto di un palloncino giallo.
La fioritura si protrae per due o tre settimane al massimo, ma è talmente spettacolare e soprattutto così annunciatrice di primavera che non potete non averla in giardino.
DA SOLA, IN GRUPPO O IN VASO SUL TERRAZZO
In Italia la Acacia dealbata è presente anche allo stato spontaneo in tutte le aree dove vive bene l’Olivo, quindi con...
Possiamo coltivare la Kniphofia anzitutto per il suo aspetto particolare, da pianta tropicale per eccellenza, ma può sorprendere per la sua adattabilità come pianta da giardino. Originaria dell’Africa centro-orientale e meridionale, è una pianta erbacea della famiglia delle Liliacee. È facilmente riconoscibile per le sue pannocchie di fiori tubolari, che compaiono tra giugno e settembre sui lunghi fusti della pianta. I colori dei fiori variano a seconda della specie; molto pittoreschi quelli della Kniphofia flamenco, che variano dal giallo all’arancio. In altre specie, i colori variano dal viola, al rosa salmone, al bianco.
Il fusto fiorito della Kniphofia può raggiungere un’altezza tra gli 80 e i 120 cm.
Coltivare la Mahonia in giardino è facile poichè resiste al freddo e al clima secco estivo. Si tratta di un arbusto sempreverde della famiglia delle Berberidacee, originario dell’Asia orientale e dell’America del nord, che comprende più di sessanta specie diverse. Solitamente vengono coltivate la Mahonia Aquifolium e la Mahonia Japonica, sia come piante ornamentali sia per comporre delle siepi.
La Mahonia forma cespugli molto ampi, che superano i 2 metri sia in altezza sia in larghezza. Le foglie, lucide e di colore verde scuro, sono ovali e con alcune spine come quelle dell’Agrifoglio. Una caratteristica che rende interessante la Mahonia per le siepi difensive. Alla fine dell’inverno sbocciano sulle punte dei rami delle infiorescenze a pannocchia, di colore giallo brillante e molto profumati. Ai fiori lasceranno il posto a dei piccoli frutti, dalla forma ovale e di colore scuro. Alcune specie sono commestibili: dal gusto acidulo, tendenti al blu o al rosso scuro, sono ben conosciute dagli erboristi che li usano per i loro infusi. Negli Stati Uniti le bacche della Mahonia Aquifolium sono usate come ingrediente per le confetture, come qualsiasi frutto di bosco.
Coltivare la Bocca di leone è un’ottima soluzione per creare un’aiuola o una bordura fiorita in giardino. È una pianta erbacea molto comune della famiglia delle Scrophulariacee, che porta due nomi bizzarri. Il nome scientifico (Antirrhinum majus) allude alla sua forma simile a un naso, mentre il nome comune è dovuto alla sua reazione quando si preme la base del fiore: la corolla si spalanca, proprio come la bocca del re della foresta quando attacca una preda.
È diffusa su tutte le scogliere delle zone mediterranee; alcune specie sono annuali, altre possono diventare perenni nelle circostanze adeguate. Cresce in piccoli cespugli alti tra i 50 e gli 80 cm, ma in alcuni casi può arrivare anche a 120 cm. Le foglie affusolate verde scuro sullo stelo portano ad un grappolo di corolle profumate che fioriscono a giugno e donano la loro bellezza fino alla fine dell’autunno.
I colori dei fiori possono variare, a seconda delle specie: dal bianco a varie sfumature di rosso, in altri casi possono alternarsi invece sfumature di giallo fino all’arancio.
Coltivare il Corbezzolo è facile e possiamo farlo sia in giardino sia in vaso. Il Corbezzolo è un arbusto sempreverde della famiglia delle Ericacee. È un frutto con una storia gloriosa pur essendo raro da trovare sui banconi dei supermercati, in quanto l’agricoltura intensiva sfavorisce la coltivazione di questa specie.
Fino a qualche decennio fa, il Corbezzolo era un albero molto popolare, usato per l’abbellimento di giardini e per sfruttarne i frutti dolci ed aciduli: in autunno sbocciano i fiori bianchi da cui le api suggono il nettare per trarne un dolce miele, e tra novembre e dicembre vengono raccolti i frutti rossi, tondi e granulosi per essere mangiati o cotti con lo zucchero per farne marmellate.
A causa della prossimità del periodo di fioritura rispetto a quello di fruttificazione, capita di vedere sui rami del Corbezzolo sia i fiori bianchi che i frutti rossi tra le foglie verdi delle fronde. Per questo, nel Risorgimento venne considerato simbolo del Tricolore italiano.
COLTIVARE IL CORBEZZOLO: SIA IN VASO SIA IN GIARDINO
Coltivare gli Agapanti (Agapanthus) è facile: sono piante perenni originarie dell’Africa, caratterizzate da una bellissima fioritura estiva simile a quella del Giglio. Il portamento cespuglioso, composto da lunghe foglie nastriformi, rende questa pianta perfetta per arredare giardini, creare bordure o aiuole fiorite o decorare il terrazzo in grossi vasi.
Esistono diverse varietà con foglie perenni (Agapanthus africanus, Agapanthus preacox) o decidue (Agapanthus campanulatus, Agapanthus inapertus), nei toni del blu, del viola e del bianco.
Le piante a foglia decidua sono sensibili al freddo e non resistono sotto gli 0° C: per questo motivo vengono spesso coltivati in vaso e ritirati in serra o in casa durante l’inverno. Se desiderate coltivare gli Agapanti in piena terra in giardino, meglio optare per una pianta a foglia perenne, che resiste anche a -2° C.
Coltivare gli Hamamelis è una soluzione per avere fioriture anche nel periodo più freddo. L’Hamamelis (o Amamelide) è infatti un arbusto deciduo, di grandi dimensioni, caratterizzato da una bellissima fioritura invernale. E' amato dagli appassionati di giardinaggio, perchè l’Hamamelis ravviva il balcone o il giardino nella stagione più spoglia.
La sua fioritura, caratterizzata da sottili petali a forma di nastri, nei toni del giallo, del rosso e dell’arancio, oltre a essere abbondante è anche molto profumata. L’Hamamelis è rinomata anche per il suo bel fogliame ovale di colore verde scuro, che in settembre vira dal giallo-arancio al marrone-viola.
Tra le specie più coltivate ricordiamo l’Hamamelisvirginiana con fioritura autunnale di colore giallo, la Hamamelisvernalis dal portamento eretto con piccoli fiori arancio-rossastri e l’HamamelisMollis, dai grandi fiori con petali dritti e foglie larghe.
COLTIVARE GLI HAMAMELIS: UNA PIANTA AMANTE DEL FREDDO
Oltre che belle, queste piante sono molto versatili, con una buona resistenza all’inquinamento urbano e alle gelate, fino a -20° C.
Con la loro fioritura invernale, da ottobre a marzo, possono essere coltivati sia in piccoli giardini sia in terrazzi, apportando le giuste potature per contenerne le dimensioni.
Il terreno in cui coltivare queste piante dev’essere neutro e ricco di humus, in quanto predilige terreni umidi. Amante del freddo, va interrata nel periodo inverno-autunnale e sistemata in luoghi luminosi ma non troppo caldi, meglio se a mezz’ombra.