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Giugno 06, 2017
Le ferite da potature e innesti possono causare molti problemi. Ogni taglio, sia esso accidentale o voluto, espone i tessuti interni della pianta a possibili infezioni di agenti fungini che causano la disgregazione del legno e che nel tempo si possono diffondere agli organi sani.
I danni che ne seguono sono di difficile cura e spesso irreversibili.
FERITE DA POTATURE E INNESTI: MEGLIO PROTEGGERE
Per evitare questo inconveniente è necessario eliminare ogni eventuale asperità dall’area della ferita e ricoprirla di pasta cicatrizzante utilizzando un pennello.
Questo prodotto, simile al mastice, è a base di oli vegetali e resine e forma una corteccia artificiale in grado di proteggere la ferita dall'essicazione e dalla penetrazione di batteri e funghi.
In caso di ferite molto estese è consigliabile controllare il risultato dopo alcuni mesi ed eventualmente ripetere le applicazioni....
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Giugno 02, 2017
La Accizia della Acacia è un piccolo omottero originario dell’Asia, spesso presente sulle piante di Acacia. Il parassita è pericoloso per la pianta e si nutre tramite il suo apparato boccale pungente della linfa delle foglie, dei germogli e dei boccioli dell’Acacia che lo ospita.
L’attacco dell’Accizia si riconosce dall’ingiallimento delle foglie, che poi cadono morte al suolo, e l’abbondante presenza di melata, che imbratta tutto quello che sta sotto la pianta. La melata, prodotta dagli stadi giovanili della Accizia, viene lasciata sulle foglie e i rametti su cui poi si sviluppano le fumaggini, causando l’annerimento di alcune parti della pianta.
Questa sostanza dolce e sciropposa, attira anche altri insetti come vespe e api e può essere davvero fastidiosa, oltre che per la pianta per le persone che ci vivono attorno.
COME ELIMINARE LA ACCIZIA DELLA ACACIA
Gli adulti di Accizia si riconoscono facilmente e sono di colore giallo-verde, durante l’inverno marroncini. Verso aprile gli adulti depongono 1e uova sulle foglioline e i germogli, dove poi si svilupperanno le neanidi di color arancione. Verso maggio si sviluppano gli esemplari adulti che rimangono sulla pianta fino all’autunno, per poi svernare tra la vegetazione della pianta.
In caso di infestazione, è consigliabile un lavaggio delle parti contaminate dalla melata con un insetticida a bassa carenza
In caso di infestazioni più importanti possiamo utilizzare un insetticida ad azione sistemica, seguendo le indicazioni riportate sulla confezione. Il primo intervento va effettuato all’inizio della stagione, in primavera, mentre in caso di infestazione persistente, è necessario ripetere 2 o 3 interventi.
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Mag 26, 2017
Piantare un arbusto è un’operazione delicata, da compiere con le giuste attenzioni. Il periodo migliore è la primavera e l'autunno, ma le piante acquistate in vaso possono essere messe a dimora o rinvasate anche in altri periodi dell'anno: avendo però l'attenzione di evitare le giornate più gelide e quelle più calde.
PIANTARE UN ARBUSTO: COME PREPARARE LA BUCA
Il terreno va preparato in anticipo, prima vangandolo e poi incorporando letame in polvere o pellet e se necessario, aggiungendo del terriccio nuovo. La vangatura, oltre a eliminare i sassi e le zolle di terra, è indispensabile per sradicare le infestanti presenti nel substrato.
Con il terriccio nuovo si riempie parzialmente una buca, che dovrà essere larga e profonda il doppio della zolla radicale della pianta. Nel caso di un terreno molto compatto, possiamo stendere uno strato di biglie d’argilla sul fondo, prima di collocare lo strato di terriccio nuovo.
Sul fondo della buca è importante spargere anche del concime organico per favorire lo sviluppo radicale e il nutrimento nelle prime fasi di crescita della pianta.
Si sistema la pianta nella buca in modo che il colletto si trovi allo stesso livello del terreno, calcolando preventivamente l’abbassamento della zolla dovuto all’assestamento della terra: il colletto va quindi posto leggermente al di sopra del livello ottimale.
Il terreno intorno al fusto va pressato per eliminare sacche di aria, creando un leggero avvallamento intorno al fusto per raccogliere l’acqua di irrigazione e convogliarla alle radici.
Prima di acquistare un albero o un arbusto, è bene osservate...
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Mag 09, 2017
Diserbare le aiuole e le piante in vaso dalle infestanti non è difficile. Con l'arrivo della primavera anche le piante infestanti crescono rigogliose, creando non pochi problemi nei giardini coltivati, negli orti e sui balconi. Le malerbe non solo sono antiestetiche, ma soffocano le piante più deboli, sottraendo nutrienti e arrestandone la crescita. Le infestanti possono crescere ovunque, spesso infatti sono piante molto resistenti, capaci di spuntare anche in vasi già coltivati o in terreni aridi e rocciosi.
DISERBARE LE AIUOLE: L’AZIONE PREVENTIVA
Per evitare questo fastidioso problema, possiamo distribuire dei diserbanti antigerminello ad azione preventiva, sui terreni ancora incolti. Questi prodotti evitano la nascita di una vasta gamma di infestanti sia a foglia larga che stretta per circa 3-4 mesi dalla prima applicazione, senza alcun pericolo per le piante coltivate. Basta distribuire il diserbante omogeneamente sul terreno, anche in prossimità di alberi e arbusti, irrigando nel caso di assenza di pioggia per incorporarlo meglio. Si può ottenere un risultato ottimale e duraturo intervenendo due volte l’anno, una a inizio primavera e una in autunno. Questi diserbanti sono selettivi, cioè agiscono solo su alcune specie di piante infestanti come l'Acetosella, l'Amaranto, il Giunco fiorito, il Papavero, la Camomilla e la Veronica, oltre che molte graminacee. Si possono usare in piena terra, su corsie e camminamenti all'aperto, oppure nel trattamento di ampi vasi sul terrazzo.
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Mag 05, 2017
La mosca bianca è un temibile parassita che può colpire sia le piante da orto sia quelle ornamentali. La mosca è grande pochi millimetri, di colore giallo, con ali coperte da una patina biancastra. Allo stadio larvale è invece trasparente, molto piccola e difficile da individuare.
Le larve e le mosche adulte succhiano voracemente la linfa dalla pagina inferiore della foglia al fine di nutrirsi, causando macchioline simili a bruciature e una sostanziale defogliazione della pianta. Altri sintomi di un'infestazione da mosca bianca sono l'abbondante produzione di melata e la conseguente fumaggine e, in alcune piante, delle secrezioni bianche simile a lanuggine.
Oltre agli evidenti danni estetici, la mosca bianca può causare la morte della pianta per deperimento. Inoltre, le ferite inferte alle foglie, sono veicolo di altre malattie ugualmente pericolose, come virus o infezioni batteriche. Un'infestazione di mosca bianca, è quindi in grado di mettere fine a intere colture e causare ingenti danni nei raccolti e nelle coltivazioni in serra.
Le piante soggette a questo parassita sono molte; Azalee, Dalie, Crisantemi, Primule, ma anche molte piante da orto. La pericolosità della mosca bianca, dipende anche dalla straordinaria resistenza sviluppata dalle larve ai comuni fitofarmaci.
MOSCA BIANCA: COME RISOLVERE IL PROBLEMA
Il modo più efficace di intervenire è cercare di eliminare gli esemplari adulti, in modo da non permettergli di deporre altre uova sulla pianta.
Se l'infestazione è massiccia, si consiglia di ricorrere all'uso di un insetticida sistemico adatto per le piante ornamentali (i cosiddetti PPO, Prodotti per Piante Ornamentali) da irrorare sulla chioma degli esemplari colpiti. L’insetticida sistemico, una volta distribuito, viene assorbito e distribuito su tutto l’apparato vegetale della pianta, garantendo una protezione per lungo tempo. Ripetere se necessario il trattamento...
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Mag 02, 2017
Concimare il prato è un intervento di manutenzione molto importante perché l’erba esige nutrimento costante per rimanere densa e verde. I fertilizzanti apportati durante la preparazione del letto di semina, infatti, nutrono l’erba solo nella prima fase di sviluppo. Successivamente è necessario iniziare un programma annuale di manutenzione, che preveda prodotti a lenta cessione da somministrare nei mesi di marzo, giugno e settembre.
CONCIMARE IL PRATO: QUALI FERTILIZZANTI?
Il concime a lenta cessione viene rilasciato gradualmente alimentando le radici con continuità per circa 3-4 mesi. Nei prati all’inglese, che sono più esigenti, possiamo utilizzare un concime per prati a pronto effetto da aprile a luglio.
L’Azoto è l’elemento nutritivo principale: serve per l’accrescimento della pianta, l’allungamento del ciclo vitale e dona il colore verde intenso. In genere si utilizza l’Azoto nei concimi ternari completi, associato a Fosforo e Potassio: tali concimi riportano sulla confezione la sigla di questi tre elementi chimici, cioè NPK. Spesso questi concimi sono integrati con microelementi utili, come il Ferro, il Magnesio, lo Zinco e il Rame.
I concimi organici, cioè naturali e non di natura chimica, adatti al prato sono il letame, l’humus di lombrico, la cornunghia e il guano. Servono a integrare l’azione dei concimi chimici o li sostituiscono su un prato sano e un terreno già molto fertile. Il letame si può utilizzare sotto forma di stallatico secco, commercializzato in polvere o pellet. L’humus di lombrico, la cornunghia e il guano sono molto ricchi di azoto ma più costosi rispetto agli altri fertilizzanti.
LA DISTRIBUZIONE DEVE ESSERE OMOGENEA
Su prati medio-piccoli, si può concimare manualmente, camminando con passo continuo e costante per garantire uniformità, oppure possiamo utilizzare un carrello...
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Aprile 25, 2017
Creare nuove piante con le talee è facile ed è un buon metodo per ottenere tante piante senza spendere quasi nulla. Molti arbusti infatti si possono moltiplicare attraverso porzioni di ramo prelevate a fine primavera o fine estate, da innestare poi nel terreno. Tali porzioni, che daranno vita a esemplari identici alla pianta madre, si chiamano talee.
CREARE NUOVE PIANTE CON LE TALEE: SCEGLIAMO LE PIANTE GIUSTE
La prima cosa da fare per crescere una pianta da una talea è scegliete getti giovani con il fusto robusto, ma non del tutto lignificato. Liberate poi la base lasciando solo alcune foglie apicali e recidetele a metà per limitarne la perdita idrica a seguito della traspirazione. Questa pratica è consigliata per tutti i tipi di talea di piante a foglia larga, come Eleagno, Evonimo, Alloro e Lauroceraso.
La parte basale va recisa con cesoie disinfettate e si può inserire in una polvere radicante per facilitare l’attecchimento. Riempite poi i vasetti di terriccio misto a sabbia e, aiutandovi con una matita, praticate un foro nel substrato per inserire la talea.
La radicazione avviene gradualmente e passato qualche mese si potrà rinvasare o trasferire la talea in piena terra.
Tra gli arbusti facilmente moltiplicabili per talea ricordiamo la Piracanta (Pyracantha), la Salvia, il Rosmarino, la Lavanda, la Rosa, il Pittosforo, il Rododendro, l’Azalea, il Viburno, il Bosso, il Sambuco e la Magnolia.
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Aprile 21, 2017
Scegliere la siepe giusta è importante, sia in funzione del clima sia del suo utilizzo, perchè può fungere da schermo protettivo, delimitare un territorio o più semplicemente decorare una parte del giardino. Possiamo scegliere diversi tipi di piante per formare una siepe, a seconda dell'utilizzo e del risultato finale che vogliamo ottenere.
In generale, una siepe può essere formale, ossia geometrica e regolare, o informale, caratterizzata da un aspetto libero e spontaneo. Se si vuole ottenere una siepe del primo tipo, consigliabile in piccoli giardini, è importante scegliere piante sempreverdi, da mantenere in ordine e compatte con costanti potature. Tra le varietà adatte per creare siepi formali ricordiamo il Bosso, il Ligustro e la Piracanta (Pyracantha).
La siepe spontanea può essere invece composta da sempreverdi e specie spoglianti, giocando sull'accostamento di foglie, bacche e fioriture, ed è più adatta in spazi grandi, dove le piante possono crescere secondo la loro forma naturale.
SCEGLIERE LA SIEPE: SMOG, RUMORI, DIFENSIVE, IN OMBRA, COLORATE...
Per siepi che schermino da rumori e smog ci si può orientare su specie dal fogliame denso come il Ligustro (Ligustrum ovalifolium) e grande come il Lauroceraso (Prunus laurocerasus); mentre per siepi difensive si rivelano ottimi l’Agrifoglio (Ilex aquifolium), la Piracanta...
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Aprile 18, 2017
La Cimice dell'Olmo (o meglio Arocatus melanocephalus) è un insetto molto diffuso, spesso presente sulle piante di Olmo e negli ambienti circostanti. Questi parassiti, sono soliti nascondersi in inverno sotto la corteccia delle piante, per poi tornare a infestare gli Olmi durante la primavera e l'estate, accoppiandosi e deponendo le uova.
In primavera infatti gli insetti ormai adulti si disperdono nell’ambiente e spesso scelgono gli Olmi come fonte di nutrizione e per deporre le uova. In questa fase è molto frequente che le Cimici dell’Olmo cerchino riparo anche nelle nostre abitazioni.
CIMICE DELL’OLMO: MAGGIO E GIUGNO SONO I MESI IDEALI
Questi insetti, innocui per l'uomo, sono invece molto fastidiosi per gli Olmi e causano diversi danni estetici, compromettendo la salute della pianta.
Il modo migliore per arginare le infestazioni è quello di controllare costantemente le piante di Olmo, con l’obiettivo di individuare foglie bucherellate e la presenza degli esemplari adulti.
Se la colonia di Cimici aumenta e tende a propagarsi su altre piante, possiamo eliminare gli insetti tramite irrorazioni sulla chioma degli Olmi, con prodotti fitosanitari a bassa tossicità, tra maggio e giugno.
È importante però capire di quale Cimice stiamo parlando; la Cimice dell'Olmo infatti, può facilmente essere confusa con altri tipi di Cimici innocue. La Cimice dell'Olmo non è la tradizionale Cimice verde delle piante e ne differisce nell'aspetto grazie a delle striature rossastre sul corpo nero, lungo pochi centimetri.