Coltivare la Bocca di leone è un’ottima soluzione per creare un’aiuola o una bordura fiorita in giardino. È una pianta erbacea molto comune della famiglia delle Scrophulariacee, che porta due nomi bizzarri. Il nome scientifico (Antirrhinum majus) allude alla sua forma simile a un naso, mentre il nome comune è dovuto alla sua reazione quando si preme la base del fiore: la corolla si spalanca, proprio come la bocca del re della foresta quando attacca una preda.
È diffusa su tutte le scogliere delle zone mediterranee; alcune specie sono annuali, altre possono diventare perenni nelle circostanze adeguate. Cresce in piccoli cespugli alti tra i 50 e gli 80 cm, ma in alcuni casi può arrivare anche a 120 cm. Le foglie affusolate verde scuro sullo stelo portano ad un grappolo di corolle profumate che fioriscono a giugno e donano la loro bellezza fino alla fine dell’autunno.
I colori dei fiori possono variare, a seconda delle specie: dal bianco a varie sfumature di rosso, in altri casi possono alternarsi invece sfumature di giallo fino all’arancio.
COLTIVARE LA BOCCA DI LEONE: ATTENZIONE AL CLIMA
La Bocca di Leone predilige ambienti soleggiati, perciò possiamo coltivarla in giardino come pianta perenne soltanto se le condizioni meteo sono miti e avendo cura di coprirla nei mesi più rigidi con uno strato di pacciamatura (corteccia) o con un telo di tessuto-non-tessuto (tnt). Per questa ragione viene spesso coltivata come pianta annuale nei giardini del nord Italia. Naturalmente possiamo coltivarla facilmente anche in vaso, avendo cura di ricoverarla in una serra in inverno.
Va seminata da marzo ad aprile direttamente in giardino, oppure tra febbraio-marzo se viene pre-coltivata in vaso e in serra. Il terreno deve essere lavorato e arricchito con un concime per piante fiorite.
La Bocca di Leone richiede annaffiature regolari nel momento in cui il terreno è più asciutto: il suolo va mantenuto umido, evitando però i ristagni d’acqua che possono far marcire le radici.
La Bocca di Leone è molto gradita alle Limacce: il principale nemico naturale insieme agli Afidi e all’Oidio.