L’Ortica è da sempre utilizzata in agricoltura, sia come corroborante per le piante, ma soprattutto per allontanare alcuni parassiti nocivi come gli Afidi e gli Acari. Ancora oggi è consentito in agricoltura biologica. Una volta si raccoglievano le Ortiche da cui si otteneva un macerato da spruzzare sulle piante: oggi la tecnologia ha fatto passi in avanti e possiamo acquistare direttamente l’estratto di Ortica, ottenuto dalla fermentazione delle foglie nell’acqua e con una presenza di acido formico e salicilico stabile e costante.
Perché e come si usano gli agrofarmaci? I nemici degli appassionati di giardinaggio e quindi delle piante sono essenzialmente tre: sia che si tratti di orto o di piante ornamentali i problemi nascono per colpa degli insetti parassiti (nel 50% dei casi), delle malattie fungine (30%) e delle erbe infestanti (20%). Da sempre gli agricoltori hanno sperimentato e utilizzato alcune soluzioni per difendere le colture dai principali nemici: dalle protezioni agronomiche (lavorazioni del suolo, alternanza dell colture, reti, serre, ecc.) fino agli agrofarmaci, che possono essere naturali o di sintesi, cioè chimici. Gli agrofarmaci di sintesi per i consumatori finali si sono sviluppati soltanto negli ultimi quarant’anni, ma la “chimica” veniva utilizzata anche in passato: da più di 150 anni per esempio gli agricoltori usano il rame contro le malattie fungine e ancora oggi è consentito in agricoltura biologica. Quindi la verità è che non esistono sostanze innocue, ma modi innocui di usare le sostanze. Infatti, molte sostanze presenti nelle nostre cucine sono potenzialmente mortali: il cioccolato contiene la teobromina e una persona di 70 kg può morire se ne ingerisce 70 grammi, pari a circa 100 tavolette; anche mangiare 250 g di sale da cucina è letale, così come bere d’un fiato 15 g di caffeina contenuta in circa 80 tazzine. Ma nessuno di noi giudica pericolosi questi alimenti, perché li conosciamo bene e li sappiamo utilizzare con consapevolezza e quindi intelligenza.
Anche gli agrofarmaci, sia naturali sia di sintesi, sono sostanze potenzialmente pericolose, ma che diventano preziosi alleati se usati correttamente. Non è un caso che i prodotti di sintesi che troviamo nei negozi specializzati siano tutti autorizzati dal Ministero della Salute, dopo un iter di controllo e verifica lungo e dettagliato. Anche le indicazioni...
Coltivare la Crocosmia è un'ottima idea per dare un tocco di originalità al giardino con un fioriture spettacolari. Si tratta di una pianta bulbosa della stessa famiglia degli Iris, riconoscibile per le suo fioriture generose, composte da fiori a forma di campanula con colori vivaci, dal giallo all’arancio, al rosso, a seconda della specie. Le fioriture si ripetono dall'estate fino alla fine dell'autunno.
Coltivare il Banano ornamentale è un modo per portare un po' di Tropici nel nostro giardino! Le piante di Banano, con le loro grandi foglie, sono infatti una pianta tropicale e forse ci può sembrare strano vederle nei nostri giardini. In realtà, le varietà più resistenti al freddo decoravano le aiuole e i giardini di ville e parchi italiani già dall’Ottocento.
Coltivare il Banano in giardino non è un’impresa riservata ai principianti del giardinaggio. Creare l’ambiente favorevole per il Banano è una prima difficoltà da superare: per crescere hanno bisogno di sole diretto e di un clima particolarmente caldo e umido e odiano i venti e il freddo intenso. Coltivare Banani in giardino, come piante perenni, è quindi possibile solo in zone dal clima mite, come la Calabria e la Sicilia.
Tendenzialmente non gradiscono temperature inferiori ai 10/15°C: nelle zone centrali dell’Italia possiamo aiutare il Banano in inverno con una buona pacciamatura di cortecce alla base della pianta. Ma bisogna fare attenzione anche ai venti freddi invernali.
Esistono anche specie di Banano adatte ai climi nordici: resistono fino a -15°C e fruttificano a 7°C. Anche in questo caso, non si tratta di piante facilissime da coltivare e portare a frutto.
Abbiamo però la possibilità di coltivare le piante di Banano in giardino come piante stagionali: magari evitando le specie da frutto e preferendo quelle ornamentali come la Musa paradisiaca o la Musa Basjoo (detto anche Banano Giapponese). Piante molto appariscenti, con le loro grandi foglie che ricordano...
Se siete in presenza di una infestazione di zanzare in giardino, tanto da non poter cenare in giardino in estate, forse è bene prendere alcune precauzioni, poiché con molta probabilità le state allevando voi.
È bene ricordare che la maggior parte della vita delle zanzare ha a che fare con l’acqua: si riproducono nell’acqua, passano in pozze stagnanti la maggior parte della loro fase larvale e dalle pozzanghere spiccano il volo in cerca di cibo o sangue. Se trovano alimentazione e vittime vicine all’acqua, state sicuri che non si sposteranno. Infatti le zanzare non percorrono grandi distanze nella loro vita.
COME PREVENIRE LA NASCITA DELLE ZANZARE IN GIARDINO
Una delle migliori precauzioni per prevenire la diffusione di zanzare è quindi eliminare ogni possibile focolaio larvale, cioè tutti i luoghi in cui l’acqua può ristagnare e incubare nuovi insetti, come sottovasi, recipienti, teli di plastica, grondaie intasate, ecc.
Se nel giardino ci sono specchi d’acqua, come laghetti o giardini d’acqua, possiamo allevare delle Gambusie: simpatici pesciolini ghiotti di larve di zanzara.
Un altro luogo solitamente adatto alla riproduzione delle zanzare sono i prati di erba alta, che possono offrire ombra e umidità ottime per le uova degli insetti. Un altro luogo particolarmente apprezzato dalle zanzare sono le siepi, dove possono rimanere nascoste e con un alto tasso di umidità.
Combattere le zanzare in casa diventerà lo sport di molti italiani, con l’arrivo del caldo dei primi di giugno, che si accompagna con quello di un fenomeno ricorrente ma molto fastidioso: la diffusione delle zanzare. Un problema che aumenta ogni anno, anche in seguito alla riduzione delle disinfestazioni pubbliche, lasciando a carico dei privati questa incombenza.
Oltre a essere fastidiose per le punture, le zanzare sono pericolose poiché sono veicolo di malattie anche molto gravi. Anche per questa ragione è importante intervenire in caso di infestazione.
Per combattere il nemico, impariamo prima però a conoscerlo.
COMBATTERE LE ZANZARE IN CASA: LE SPECIE PIU’ DIFFUSE IN ITALIA
Sono tre le specie di zanzara più diffuse in Italia:
la Zanzara Comune (Culex pipiens), che sverna nelle case e poi a primavera depone uova. È crepuscolare e notturna.
La Zanzara Tigre (Aedes albopictus), chiamata così per le caratteristiche striature che ricoprono le sue zampe. È diurna e punge 24 ore su 24!
La Aedes caspius, tipica delle zone costiere ed è in grado di percorre in volo anche lunghe distanze, raggiungendo così i centri abitati per procurarsi il nutrimento.
Le zanzare si nutrono di sostanze zuccherine che trovano nei fiori; solo le zanzare femmine pungono alla ricerca di sangue poiché utile per l’ovulazione.
Le uova si schiudono solo nell’acqua, perciò dobbiamo evitare i ristagni acquitrinosi, come per esempio nei tombini, nei sottovasi, nei teli di plastica abbandonati, ecc. In alcuni casi però non possiamo svuotarli, come nel caso delle ciotole d’acqua per abbeverare gli animali o le fontanelle del giardino. In questi casi vale la pena di ricordare che per svilupparsi le uova hanno bisogno di 6/7...
Coltivare le piante rampicanti sul terrazzo o in giardino può essere una buona soluzione per decorare i muri delle nostre abitazioni, per colorare un giardino con fiori spesso di colori vivaci e intensi oppure, per creare un velo di protezione dal sole elegante ed appariscente per le nostre pergole.
Solitamente le piante rampicanti, per esporre le loro foglie alla luce del sole, hanno escogitato vari modi per aggrapparsi alle superfici che le reggono: alcune, come la Vite americana, generano piccole radici a forma di ventosa, adatte alle superfici verticali e possono ricoprire muri interi con le loro foglie che in primavera si tingono di un rosso vivo. Altre piante, sviluppano dei rami che aderiscono ad altri rami o a ogni sporgenza, come il Kiwi o la Clematide, con il suo fiore grande e complesso, altre ancora, come il Convolvolo, dai fiori bianchi e delicati, fanno avviluppare la vegetazione attorno a ogni oggetto, ramo, parete che trovano. Oppure la Passiflora, con i suoi fantastici fiori geometrici e i piccoli rami arricciati con cui si aggrappa a qualsiasi supporto incontri sulla sua strada. In tutti i casi, nei primi mesi e anni di crescita, è necessario aggiungere un tutore alla pianta.
Se stiamo cercando un rimedio contro le formiche forse significa che abbiamo un problema con questi piccoli animaletti. Il modo migliore per combattere un nemico consiste nel conoscerlo a fondo. Conoscere le diverse specie di formiche ci permette di capire le loro abitudini, di cosa si cibano e quindi di essere più efficaci nel prevenire o eliminare l’infestazione.
UN RIMEDIO CONTRO LE FORMICHE? INIZIAMO DAI LORO COMPORTAMENTI
Dovunque ci sia del cibo, lì ci saranno delle formiche pronte ad approfittarne. Un altro tratto in comune tra tutte le specie è l’incessante via vai in fila indiana che creano quando trovano cibo e lo devono trasportare nel nido. Vivono in sistema sociale molto sviluppato dominato da una regina. Le formiche in cui ci imbattiamo in caso o in giardino, sia che svolgano la funzione di operaio o di soldato, sono tutte femmine sterili. I maschi sono allevati solo per accoppiarsi con la regina. Vale la pena di ricordare che le formiche esistono sulla terra da più di 150 milioni di anni, molto prima dei dinosauri e ovviamente degli uomini: se sono sopravvissute per tutti questi anni, tanto stupide non devono essere!
QUALI FORMICHE ESISTONO IN ITALIA
In Italia si conoscono circa 250 specie di formiche. Il modo più noto per distinguerle sono i colori: come la comune formica neradel giardino (Lasius niger) o la formica rossa (Formica rufa), oppure ancora la formica di fuoco (Solenopsis spp) del caratteristico colore ramato o il giallo della formica faraone (Monomorium pharaonis).
Ogni specie può differenziarsi anche per i luoghi che predilige per costruire i formicai: mentre la formica carpentiera (Camponotus spp) prende il nome dalla sua abitudine di scavare i propri nidi nel legno...
Conoscete la differenza tra concime a lenta cessione e a cessione programmata? E i biostimolanti? Cerchiamo di fare chiarezza per aiutarvi a capire come e perchè è importante scegliere il concime giusto per le nostre amate piante!
PRIMA DI SCEGLIERE IL CONCIME GIUSTO: PERCHE' FERTILIZZARE?
Fertilizzazione significa apportare sostanze al terreno in grado di migliorarne la fertilità. Si tratta quindi una pratica utile per migliorare i risultati delle nostre coltivazioni, che siano ortaggi o aiuole fiorite. Nel caso di coltivazioni in vaso è alla base del successo della coltivazione, poichè il pane di terra è limitato e le risorse tendono a esaurirsi, senza che la pianta possa con le radici andare a cercare nutrimenti in profondità, come avviene in giardino. Ma anche nelle coltivazioni in pieno campo la fertilizzazione è importante, per esempio per ripristinare la fertilità di terreni molto sfruttati, come succede nell'orto.
Infine, il più importante motivo è che le piante ben "nutrite" resistono meglio alle malattie. Una pianta con carenza di azoto presenterà clorosi fogliare, una crescita stentata e basse produzioni. Al contrario un eccesso di azoto provoca squilibri nel ciclo biologico rendendo la pianta una facile preda per l’attacco dei parassiti.
COSA CONTENGONO I FERTILIZZANTI?
Sono 12 gli elementi indispensabili all’accrescimento e alla produzione delle piante. Possiamo riassumerli in tre categorie:
Macroelementi: Azoto (N), Fosforo (P) e Potassio (K),
Poiché le piante hanno esigenze diverse, esistono prodotti destinati a usi specifici, con differenti contenuti dei vari elementi. Le confezioni sono chiaramente indicate sulla confezione, in quello che viene definito ...