La Fatsia japonica è un bellissimo arbusto sempreverde che possiamo coltivare sia in casa come pianta d’appartamento sia in giardino come pianta da siepe o per arricchire una aiuola. La prima cosa che colpisce sono le sue grandi foglie palmate, lunghe fino a 40 cm, con profonde venature e di colore verde bottiglia e verde più chiaro nella pagina inferiore. Ci sono varietà, come la Marginata, la Variegata e la Aurea con foglie variegate o con margini bianchi.
In autunno la Fatsia produce tanti piccoli fiorellini bianchi riuniti in ombrelle che poi diventeranno delle bacche nere molto decorative.
Dove coltivare la Fatsia japonica
La temperatura ideale è compresa tra i 10°C e i 20°C. Non ama il caldo intenso e neppure il freddo al di sotto dei 5°C. Potremo quindi coltivarla in giardino se abitiamo in una zona caratterizzata da inverni miti, altrimenti possiamo allevarla in grandi vasi.
Se viene coltivata in giardino scegliamo una posizione in mezz’ombra per evitare che i raggi solari estivi danneggino il fogliame.
In casa vanno evitati gli ambienti troppo caldi, al di sopra dei 20°C. Evitiamo le stanze troppo calde. Se coltiviamo la Fatsia japonica in appartamento sarà più difficile ottenere una fioritura.
Quando ci accingiamo a coltivare una pianta acidofila dobbiamo considerare le particolari esigenze di queste piante. Sono infatti dette acidofile perché prediligono substrati di coltivazione con un pH inferiore a 7, cioè acido. Se il terreno non è abbastanza acido, queste piante non riescono ad assorbire alcuni elementi nutritivi, come il Ferro o il Manganese, e vanno in crisi e possono soffrire, per esempio, di clorosi. Una fisiopatia tipica delle Acidofile che fa ingiallire il fogliame ed è causata da una carenza di Ferro.
Come coltivare una pianta acidofile: cosa è il pH del terreno?
Il substrato di coltivazione in cui cresce la pianta, sia in vaso sia in giardino, ha un pH, cioè un certo grado di acidità o alcalinità. Si misura su una sala da 1 a 14 e un terriccio neutro è pari a 7. Al di sotto di 7 siamo in presenza di un terriccio acido, al contrario se è superiore a 7 si tratta di un terriccio basico o alcalino.
Il pH è importante perché influenza le condizioni di crescita delle piante. Se il pH è molto acido o molto alcalino, molti microorganismi utili per le piante non riescono a vivere e a riprodursi.
Nei terreni alcalini, per esempio, la disponibilità di alcuni elementi nutritivi, come Ferro e Manganese, è spesso carente o non in quantità sufficienti per essere assorbiti dalle radici delle piante Acidofile.
Al contrario un terreno troppo acido non adatto per coltivare Iris, Rose e Tulipani che richiedono un substrato alcalino.
L’analisi del pH del terreno di un giardino può essere affidata a un laboratorio specializzato per ottenere la massima precisione, oppure possiamo ricorrere a un kit fai da te facilmente...
State cercando l’ispirazione per la scelta delle piante per un giardino originale? Siete nel posto giusto! Abbiamo selezionato per voi 10 specie su cui puntare per dare un tocco di colore e originalità al nostro spazio verde. Abbiamo scelto 5 varietà apprezzate per la loro fioritura e 5 per il fogliame decorativo. Tutte crescono benissimo nel clima italiano!
5 piante per un giardino fiorito
La Monarda didyma è un’erbacea perenne caratterizzata da una ricca fioritura e da foglie verdi leggermente profumate di Bergamotto. Nella maggior parte dei casi i fiori sono di colore rosso vivo e hanno dei petali bizzarramente “spettinati”! Sbocciano abbondantemente e in ripetizione da giugno fino a settembre.
La Astilbe da giugno a settembre si riempi di colori brillanti grande alle appariscenti fioriture a pennacchio: rosso, viola, bianco, ce ne sono per tutti i gusti! Tollera il freddo fino a -15°C e il caldo tipico delle estati italiane.
Se vogliamo puntare sui profumi, possiamo puntare sulla Daphne odora. La varietà Aureomarginata ha foglie verdi con bordi gialli, mentre la Daphne cneorum ha un portamento strisciante ed è indicata per i giardini rocciosi. Non teme le basse temperature fino a -10°C.
Possiamo coltivare il Filadelfo per le sue belle fioriture candide, che spuntano sulla pianta a partire da maggio. Per i fiori immacolati e la fioritura in maggio viene anche conosciuto come Gelsomino della Madonna o Fiore dell’Angelo.
Il Filadelfo (Philadelphus) è un arbusto appartenente alla famiglia delle Hydrangeaceae; quindi è un parente della comune Ortensia. Esistono decine di specie differenti che possono raggiungere tra 1 e 5 metri di altezza. Tra quelle più utilizzate in giardino ricordiamo il Philadelphus coronarius e il Philadelphus virginalis che ha fiori doppi.
Durante la fioritura emana un intenso profumo, simile a quei dei fiori d’arancio, con cui spesso viene confuso.
Coltivare le Nerine bowdenii non è difficile e ci ricambiano con una fioritura davvero spettacolare. In primavera possiamo acquistare i suoi bulbi per trapiantarli in giardino o in grandi vasi sul terrazzo per ottenere le sue belle fioriture da settembre a ottobre.
Le Nerine bowdenii generano un cespuglio composto da lunghe foglie verdi nastriformi da cui spiccano lunghi steli che genereranno 5/6 fiori ciascuno. Gli steli possono raggiungere i 50 cm di altezza e sono perciò molto utilizzati per caratterizzare le aiuole o le bordure in giardino. I fiori sono raccolti in grappoli e hanno petali nastriformi con margini ondulati.
Possiamo scegliere tra tante varietà di Nerine, con tonalità della fioritura che segue tutte le tonalità dal bianco al rosso scuro. Le Nerine bowdenii, tra le più profumate, hanno bellissimi petali ondulati di color rosa vivo.
Dove coltivare le Nerine bowdenii
Come la maggior parte dei bulbi primaverili, cioè quelli che si piantano in marzo-aprile per avere fioriture estive e autunnali, ama i climi caldi ma non tollera il freddo.
Scegliamo una posizione soleggiata, ma al riparo dai forti venti che potrebbero piegare gli alti steli fioriti. Anche la pioggia può danneggiare i fiori delicati: teniamone conto se le coltiviamo in vaso.
Possiamo coltivare la Heuchera sia in giardino per decorare aiuole e bordure fiorite sia in vaso come pianta d’appartamento. È particolarmente apprezzata per il suo fogliame che, a seconda della varietà, assume colorazioni davvero particolari sui toni del rosso, del rosa e dell’arancione e con venature più chiare. In particolare nei mesi freddi le foglie assumono i colori più vivi.
Si tratta di una sempreverde perenne originaria del nord America e produce anche delle infiorescenze. Verso la tarda primavera e in estate la pianta produce lunghi steli su cui sbocciano piccoli fiorellini di colore bianco, rosso o rosa a seconda della varietà. Insieme alla fioritura la Hechera produce anche molti stoloni che diventeranno nuove piante.
I biostimolanti per le piante sono sostanze naturali che, se utilizzate in piccole quantità, sostengono le piante nella corretta crescita. Non sono concimi, né ammendanti, né agrofarmaci e non li sostituiscono: sono sostanze naturali che stimolare i processi nutrizionali delle piante indipendentemente dal tenore di nutrienti del prodotto. In questo modo potenziano la fioritura, migliorano l’allegagione e aiutano la pianta a superare gli stress abiotici. Cioè quelli provocati da errori di coltivazione e non da parassiti o funghi.
Quali sono i biostimolanti per le piante?
Possono essere riuniti in macro categorie principali: gli acidi umidi, i sali inorganici, i prodotti contenenti ormoni (come gli estratti di alghe) e quelli contenenti aminoacidi.
Il Decreto 75/2010 indica un elenco di sostanze considerabili come biostimolanti: idrolizzato proteico di erba medica, epitelio animale idrolizzato (solido o fluido), estratto (liquido o solido) di erba medica, alghe e melasso, estratto acido di alghe Fucales, inoculo di funghi micorrizici, idrolizzato enzimatico di Fabaceae, filtrato di crema di alghe (tal quale o in soluzione), estratto umico di leonardite ed estratto fluido azotato a base di alga Macrocystis Integrifolia.
I biostimolanti più utilizzati per il giardinaggio sono a base di estratti di alghe e sono utili per migliorare la fertilità del terreno e rafforzare le difese naturali della pianta.
Troviamo poi le sostanze umiche, derivate dalla decomposizione di materiali organici, provenienti da humus fossile (come la Leonardite) o da compost.
Un buon motivo per coltivare un Kiwi ornamentale è il suo particolarissimo fogliame tricolore. Inoltre è un rampicante, rustico e rigoglioso, particolarmente adatto per ricoprire superficie orizzontali come il tetto di un pergolato.
Perché coltivare il Kiwi ornamentale
Oltra agli alberi di Kiwi ben conosciuti per i loro frutti, come la Actinidia deliciosa (o Actinidia chinensis) o l’Actinidia arguta, esiste anche una varietà di Kiwi coltivato a scopo ornamentale.
Si tratta della Actinidia kolomikta, un rampicante deciduo, caratterizzato dalla particolare colorazione delle foglie a forma di cuore. Nascono verdi per poi diventare rosa e rosse partendo dall’apice. Le foglie appaiono quindi tricolori con fasce orizzontali. Le foglie persistono sulla pianta da marzo a settembre.
Se coltivato correttamente può raggiungere i 4/5 metri d’altezza e in giugno produce tanti fiorellini bianchi profumati. Non è necessaria la presenza di piante maschili e femminili, indispensabile per i Kiwi da frutto, poiché quello della Actinidia kolomikta non è commestibile.
Dove coltivare il Kiwi ornamentale
Cresce bene in tutta Italia: tollera il caldo e sopporta il freddo fino a -10°C.
Se abitiamo nel nord Italia scegliamo una posizione soleggiata. Se invece vogliamo coltivarla al sud del Paese, meglio una posizione esposta a est o a nord-ovest per evitare il sole diretto durante le ore più calde dell’estate. Più sole c’è e più sarà vivace il colore rosso delle foglie.
È una pianta rampicante quindi necessita di un supporto. È adatta per coprire grigliati, recinzioni, pergole o colonne. Anche se...
Possiamo coltivare la Escolzia se desideriamo avere una fioritura prolunga da maggio fino a settembre con grandi infiorescenze variopinte.
Le Escolzie sono un genere di piante erbacee da fiore che comprende almeno 15 specie. Quella più diffusa nei giardini è la Eschscholzia californica, detta anche Papavero della California. È una bella pianta annuale, tollera le gelate tardive perché resiste fino a 0°C ma non il freddo prolungato.
Il fogliame è molto decorativo e spunta su fusti che possono raggiungere i 30/40 cm di altezza. Il fogliame è elegante e frastagliato mentre i grandi fiori sono composti da 4 petali bianchi, gialli, arancioni o rosso a seconda della varietà.
I semi, piccoli e numerosissimi, sono contenuti in un baccello lungo 4–5 cm.
Un altro buon motivo per coltivare la Escolzia sono le sue proprietà terapeutiche. È infatti una pianta medicinale e viene utilizzata con insonnia e stati d'ansia.