Coltivare la Meconopsis non è da tutti. Questa particolare pianta erbacea, conosciuta anche come Papavero blu dell’Himalaya, è ancora poco coltivata da noi ed è perfetta da utilizzare per personalizzare il proprio giardino con qualcosa di insolito.
Il suo aspetto è simile a quello del Papavero, con steli ricoperti da una leggera peluria, alti circa 100 cm e inflorescenze composte da 5 petali azzurri. Le Meconopsis sono adatte alla coltivazione in vaso o in piena terra, all’interno di giardini rocciosi o aiuole fiorite.
COLTIVARE LA MECONOPSIS: CLIMA E SOLE
Il clima ideale per la Meconopsis deve essere fresco, quindi è importante scegliere una posizione luminosa ma non a diretto contatto con i raggi solari. Questa pianta infatti teme molto il caldo afoso, mentre resiste bene alle basse temperature invernali. Perciò la sua coltivazione è consigliata in zone dal clima mite.
Come annaffiare la Meconopsis
Le annaffiature devono essere abbondanti durante tutto il periodo vegetativo, al fine di mantenere sempre il terreno umido ma mai fradicio. In autunno le irrigazioni vanno diradate fino a sospenderle completamente in inverno.
Non esageriamo con l’acqua: la Meconopsis teme i ristagni idrici.
Possiamo coltivare la Digitale per molti motivi. Questa pianta dalle potenti proprietà medicinali è stata usata in passato per curare diverse malattie ed è diventata protagonista di opere d’arte e poemi, come il famoso Digitale Purpurea di Giovanni Pascoli. Gli amanti del giardinaggio la amano invece per le sue bellissime fioriture colorate.
La sua elevata tossicità hanno reso la Digitale un simbolo del proibito, di ciò che è sensuale ma è anche pericoloso. Le sue foglie se ingerite sono tossiche sia per gli umani sia per gli animali, che infatti evitano di mangiarle anche perché inducono immediatamente il vomito.
Se non avete animali domestici e cercate una fioritura appariscente potete ricorrere alla Digitale. È una pianta perenne che cresce spontaneamente nelle zone boschive di tutto il continente europeo.
Il suo fusto è semplice e misura circa un metro in altezza. I numerosi fori a forma di calice sbocciano sulla pianta in sequenza, creando delle bellissime spighe fiorite. I colori dei fiori variano dal classico rosa-porpora maculato all’interno, al bianco, al giallo nelle diverse varietà.
La Digitale fiorisce tra giugno e agosto mentre per il resto dell’anno la pianta presenta solo i lunghi steli senza inflorescenze.
Ci possiamo trovare nella condizione di dover togliere un nido di Vespe in giardino, quando la sua presenza può diventare un problema per l’incolumità della nostra famiglia.
Le Vespe sono insetti utili e non vanno uccise inutilmente. Talvolta però il rapporto diretto con l’uomo può comportare problemi, specialmente in presenza di bambini piccoli, poiché le Vespe femmine attaccano e pungono quando si sentono in pericolo. Quando, per esempio, creano i nidi nei sottotetti, nelle verande e sui camini o quando vengono in massa ad abbeverarsi dagli irrigatori automatici o dalla piscina, il nodo arriva al pettine. Vi ricordiamo che le Vespe non muoiono dopo la puntura, come avviene con le Api: il pungiglione della Vespa rimane al suo posto e può anzi colpire più volte la vittima.
Tra le varie specie di Vespa presenti in Italia, troviamo anche esemplari più grandi e aggressivi, come la Vespa crabo (Calabrone), che arrivano fino a 4 cm di lunghezza. Il veleno del suo pungiglione può provocare shock anafilattico specialmente in presenza di più punture.
Se poi consideriamo che un nido di Vespe può arrivare a contenere fino a 10.000 esemplari, è facile capire che è bene evitare la convivenza con un nido di Vespe nel nostro giardino.
Coltivare la Calibrachoa in giardino è molto comune nel nostro paese, grazie alla sua bellezza ed estrema adattabilità. Gli steli erbacei crescono in fretta, superando i 20 cm, mentre i fiori sono grandi, a forma di campanule, dai colori vivaci.
Pianta molto resistente, regala fioriture abbondanti per tutta la stagione estiva, nei toni del rosso, del bianco, del viola, anche variegati e bicolore.
La Calibrachoa, detta anche Petunia nana, è una pianta facente parte della famiglia delle Solanacee, ed è caratterizzata da una fioritura a forma sferica, che crea allegri cuscini di fiori colorati. Perfetta da coltivare in vaso, è adatta soprattutto alla coltivazione in vasi appesi e balconette, per creare maestose cascate di fiori nei gazebi e sui terrazzi. Ma possiamo utilizzarla anche in giardino per decorare le aiuole, poichè una pianta a bassa manutenzione e con una lunga fioritura.
COME COLTIVARE LA CALIBRACHOA IN GIARDINO
Il clima ideale per coltivare questa pianta è mite e temperato. Ama il sole e tollera la mezz’ombra, ma ha bisogno di caldo per fiorire: nelle Regioni del sud la fioritura si protrae fino in autunno.
La Calibrachoa non tollera temperature inferiori ai 5°C. Possiamo quindi coltivarla in giardino come pianta perenne soltanto nelle zone con clima temperato in inverno. Nel nord Italia può essere coltivata come pianta annuale.
Ci sono molte piante che attirano api e farfalle, con cui trasformare il nostro “spazio verde”, in giardino o sul terrazzo, in un laboratorio di biodiversità aperto agli insetti impollinatori.
Tutti noi sappiamo quanto sia importante il lavoro svolto dagli impollinatori per la fruttificazione e per il ciclo vegetativo naturale di molte piante. Per aumentare la loro presenza possiamo ricorrere a colori e profumi particolarmente graditi a questo tipo di insetti.
Inoltre non ricorriamo ai fitofarmaci appena vediamo un piccolo insetto, rischiando di pregiudicare la presenza e la sopravvivenza di api e farfalle. Impariamo a condividere il verde anche con gli insetti. Se un bruco rosicchierà una foglia della pianta non sarà la fine del mondo e abbiamo una farfalla in più. Se controlliamo quotidianamente le nostre piante, specialmente in estate, potremo cogliere subito la presenza di insetti dannosi, come Afidi o Cocciniglie, e limitare i danni con soluzioni naturali e amiche delle api.
Ma quali sono le piante che attirano le api e le farfalle? Ecco una nostra selezione di 30 specie, che possiamo coltivare sia in giardino sia sul terrazzo.
Quella di coltivare la Violaciocca è una antica tradizione e non è raro trovare questa pianta nei giardini storici del continente europeo. La Violaciocca (Matthiola incana) è una pianta perenne molto decorativa ed è caratterizzata da una fioritura abbondante e piuttosto profumata. Le infiorescenze spuntano ad aprile e si protraggono fino a settembre.
I lunghi steli di Violaciocca, terminano con delle spighe fiorite di vari colori a seconda della varietà, bianche, viola, rosse o gialle. Le foglie sono lineari, raggruppate in ciuffi e sono molto decorative, contribuendo a creare macchie di colore in giardini rocciosi, bordure ma anche all’interno di vasi e cassette.
COME COLTIVARE LA VIOLACIOCCA IN GIARDINO
La Violaciocca non resiste sotto gli 0°C. Viene coltivata all’aperto come pianta perenne solo nelle zone con climi invernali miti. In queste condizioni la pianta si auto-semina: in autunno sfiorisce rilasciando i semi nel terreno, per rinascere la primavera successiva. Garantendo così la continuità di fioriture nelle aiuole o nelle bordure.
Nelle regioni più fredde viene coltivata all’aperto come pianta annuale.
In vaso invece possiamo coltivare la Violaciocca come pianta perenne, spostandola in un luogo protetto durante i mesi più rigidi.
Tollera il caldo, gli ambienti salmastri e la salsedine. È quindi una pianta perfetta per un giardino al mare.
La posizione ideale è soleggiata e luminosa. In queste condizioni la pianta fiorisce di più.
In Italia tutti possiamo coltivare la Kalmia anche chi vive in climi rigidi poiché resiste bene anche a -15°C! Appartenente alla famiglia delle Ericaceae, questo arbusto perenne è infatti originario del nord America, dove il clima è abbastanza rigido.
La Kalmia vanta molte specie differenti per dimensioni, forma e colore dei fiori. Le foglie sono in genere simili a quelle dell’Alloro, semplici e un po’ allungate di un bel verde brillante. I fiori sono molto vistosi, resistenti e abbondanti, caratterizzati da una forma ombrelliforme e da un colore rosato o bianco.
Le due varietà più coltivate sono la Kalmia latifolia, simile al Rododendro e molto resistente al freddo e la Kalmia angustifolia, di dimensioni più contenute.
COLTIVARE LA KALMIA: È UNA PIANTA ACIDOFILA
La Kalmia come molte Ericaceae è acidofila e richiede quindi cure particolari poiché gradisce suoli acidi e concimi specifici. Per la coltivazione dovremo verificare il pH del terreno ed eventualmente acidificarlo utilizzando un terriccio per piante acidofile. Questo arbusto è caratterizzato da una crescita lenta ed è quindi adatto anche alla coltivazione in vaso, purché sia capente: con almeno 40 cm di diametro può crescere tranquillamente per alcuni anni. In questo caso per il rinvaso ricorreremo a un...
Saper scegliere i diserbanti per il giardino è importante poiché ci permette di utilizzare la soluzione giusta per ogni tipo di problema. Il problema delle erbe infestanti richiede infatti soluzioni differenti a seconda se dobbiamo intervenire in un orto, nelle aiuole fiorite, sui tappeti erbosi o nelle aree civili.
SAPER SCEGLIERE I DISERBANTI PER IL GIARDINO: PERCHÈ SI RICORRE AL DISERBO?
Chi ama il verde non ricorre con leggerezza a un diserbante, ma in alcuni casi diventa necessario. Per esempio per rimuovere erba o muschio che possono rendere scivolosi i camminamenti quando piove, oppure per prevenire l’insorgere di infestanti nell’orto.
Inoltre le erbe infestanti sottraggono sostanze nutritive, luce, spazio vitale e soprattutto acqua alle nostre colture.
Naturalmente possiamo ricorrere a tecniche agrarie che prevengono il problema, come la pacciamaturao l’uso di letame maturo, oppure alla rimozione manuale con sarchiatori, zappe o motozappe a seconda dell’estensione dell’area da trattare. In alternativa possiamo ricorrere agli erbicidi.
QUALI ERBICIDI ESISTONO?
Gli erbicidi possono essere riunire i 3 grandi famiglie:
Coltivare lo Scadoxus non è certo da tutti. Questa pianta molto particolare e decorativa viene dall’Africa Tropicale e fa parte della grande famiglia delle Amaryllidaceae. I suoi fiori sono sbalorditivi, per forma e colore, richiamando grazie al loro aspetto piumoso una sensazione di leggerezza ed eleganza.
Le grandi inflorescenze ombrelliformi, nei toni del rosso e dell’arancio, raggiungono altezze di circa 50 cm e sono contornate da un fogliame verde brillante, anch’esso molto decorativo.
Queste bulbose perenni sono di facile coltivazione e possono essere coltivate sia in piena terra, sia in vaso come piante d’appartamento.
COLTIVARE LO SCADOXUS: ATTENZIONE AI RISTAGNI
Come tutte le piante tropicali teme molto il freddo, per questo motivo può essere coltivata in piena terra solo se il clima è mite e non scende sotto i 10°C.
La coltivazione in vaso è il modo migliore per proteggere lo Scadoxus da gelate, vento e forti piogge, tutti nemici di questa pianta.
Il bulbo si pianta in primavera e fiorisce verso l’inizio dell’estate.