Se stiamo cercando delle piante per il giardino che non richiedono grandi cure possiamo coltivare il Pennisetum o altre piante graminacee.
Il Penniseto (Pennisetum) è una graminacea ornamentale perenne caratterizzata dalle sue spighe sinuose e molto visibili. Forma un cespuglio che può raggiungere un metro d’altezza, composto da tante foglie strette di colore verde scuro. Fiorisce dalla fine dell’estate fino a ottobre dando vita a infiorescenze piumose di colore chiaro. I fiori ricadono con la punta verso il basso dando vita alla forma a “fontana”, tipica di questa pianta. Alcune varietà hanno un colore che vira sul viola o sul bianco.
Di solito di coltiva in gruppi per sfruttare l’effetto scenografico delle spighe piumate che danzano scosse dal vento. È adatto anche per giardini rocciosi e al mare e può essere coltivato anche in vaso.
Se non avete mai provato a coltivare i Papaveri dovrete provarci! Rimarrete stupiti nel vedere come, da una piccola piantina, possano spuntare così tanti fiori, a ripetizione uno dopo l’altro. Se coltivato correttamente, il Papavero può produrre anche centinaia di fiori in un’estate. Ciò è dovuto al fatto che i fiori durano solo un giorno e raramente hanno il tempo per l’impollinazione, quindi la pianta produce molte più infiorescenze per assicurarsi lo sviluppo.
È anche una pianta particolarmente apprezzata dalle api e dagli insetti utili impollinatori. Lo sapevano i nostri avi che li coltivavano negli orti, per favorire l’impollinazione dei Pomodori o Fagioli. Coltivando il Papaveri aiutiamo quindi anche la biodiversità!
Il Papavero (Papaver) è una pianta coltivata da millenni, tanto che abbiamo ritrovato suoi semi nelle piramidi tra i tesori dei faraoni. Gli ibridatori già nel Settecento hanno iniziato a produrre nuove cultivar per sfruttare il Papavero come pianta ornamentale. Tanto che oggi possiamo scegliere tra centinaia di varietà.
Quelli che vediamo crescere spontaneamente nei prati italiani sono Papaver rhoeas, detti anche Rosolacci, Rosoline o Papaveri comuni. Per usi ornamentali è consigliato il Papavero orientale (Papaver orientale) caratterizzato da steli molto lunghi e fiori più grandi, che possono raggiungere fino a 15 cm di diametro. Il Papavero alpino (Papaver rhaeticum) è forse il più particolare con i suoi fiori gialli che spuntano tra le rocce, ma è uno spettacolo per pochi visto che sboccia...
Quella di eliminare le erbacce in giardino, specialmente dal tappeto erboso, è un compito che prima o poi deve affrontare qualsiasi proprietario di uno spazio verde all’aperto. Anche se amiamo tutte le piante incondizionatamente, quelle infestanti rappresentano un pericolo serio. Anzitutto perché tolgono risorse (acqua, luce, elementi nutritivi, ecc.) alle piante che desideriamo invece coltivare. Per esempio i fili d’erba del prato. Inoltre le piante infestanti sono molto più rustiche rispetto a quelle coltivate: in caso di difficoltà, per esempio una siccità, la selezione naturale premierà le erbacce.
Nell’orto, nelle aiuole fiorite e anche nelle siepi possiamo contenere lo sviluppo delle infestanti ricorrendo alla pacciamatura. Una tecnica che prevede la distribuzione di materiale organico o un telo plastico sul terreno in modo da impedire il passaggio della luce e dell’acqua al di fuori degli ortaggi che coltiviamo. Leggi questa notizia per saperne di più sulla pacciamatura.
Ma per eliminare le infestanti dai tappeti erbosi dobbiamo ricorrere ad altri strumenti.
Eliminare le erbacce in giardino: come scegliere un erbicida
Per acquistare l’erbicida più indicato per il tuo problema è bene sapere che esistono 4 categorie di prodotti principali.
Gli erbicidi di contatto. Eliminano quello che toccano e quindi seccano solo la parte di vegetazione esterna, lasciando inalterato l’apparato radicale. È utile per il diserbo delle infestanti annuali. Si distribuiscono sulle foglie e penetrano nella pianta attraverso gli stomi.
Gli erbicidi sistemici. Il principio attivo entra in circolo nella pianta infestante ed elimina anche le...
Per avere tanti bei fiori dalla fine dell’estate fino al tardo autunno, possiamo coltivare gli Astri per donare colore in un periodo dell’anno povero di fioriture.
L’Astro (Aster) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asteracee. Possiamo scegliere fra tantissime varietà e ibridi con fioriture anche molto differenti fra loro: i fiori possono essere semplici, doppi, a pompon o a piuma di struzzo mentre le piante sono disponibili nelle varietà giganti e nane, più adatte alla coltivazione in vaso. Anche la tavolozza di colori è molto ampia.
Sono anche alleati importanti per la biodiversità. Gli Astri sono amati dalle api e dalle farfalle, che a settembre trovano poche fioriture a disposizione prima del riposo invernale.
Gli appassionati amano coltivare la Phlomis per le sue belle fioriture di color giallo oro che adornano la pianta da maggio fino ad agosto.
La Phlomis fruticosa, detto anche Flomide o Salvione giallo o Salvia di Gerusalemme, è un arbusto perenne originario del bacino del Mediterraneo. Ha un portamento eretto e produce foglie simili a quelle della Salvia.
In giardino viene coltivato per decorare le aiuole e le bordure fiorite, ma cresce bene anche nei giardini rocciosi e marini.
La Fatsia japonica è un bellissimo arbusto sempreverde che possiamo coltivare sia in casa come pianta d’appartamento sia in giardino come pianta da siepe o per arricchire una aiuola. La prima cosa che colpisce sono le sue grandi foglie palmate, lunghe fino a 40 cm, con profonde venature e di colore verde bottiglia e verde più chiaro nella pagina inferiore. Ci sono varietà, come la Marginata, la Variegata e la Aurea con foglie variegate o con margini bianchi.
In autunno la Fatsia produce tanti piccoli fiorellini bianchi riuniti in ombrelle che poi diventeranno delle bacche nere molto decorative.
Dove coltivare la Fatsia japonica
La temperatura ideale è compresa tra i 10°C e i 20°C. Non ama il caldo intenso e neppure il freddo al di sotto dei 5°C. Potremo quindi coltivarla in giardino se abitiamo in una zona caratterizzata da inverni miti, altrimenti possiamo allevarla in grandi vasi.
Se viene coltivata in giardino scegliamo una posizione in mezz’ombra per evitare che i raggi solari estivi danneggino il fogliame.
In casa vanno evitati gli ambienti troppo caldi, al di sopra dei 20°C. Evitiamo le stanze troppo calde. Se coltiviamo la Fatsia japonica in appartamento sarà più difficile ottenere una fioritura.
Quando ci accingiamo a coltivare una pianta acidofila dobbiamo considerare le particolari esigenze di queste piante. Sono infatti dette acidofile perché prediligono substrati di coltivazione con un pH inferiore a 7, cioè acido. Se il terreno non è abbastanza acido, queste piante non riescono ad assorbire alcuni elementi nutritivi, come il Ferro o il Manganese, e vanno in crisi e possono soffrire, per esempio, di clorosi. Una fisiopatia tipica delle Acidofile che fa ingiallire il fogliame ed è causata da una carenza di Ferro.
Come coltivare una pianta acidofile: cosa è il pH del terreno?
Il substrato di coltivazione in cui cresce la pianta, sia in vaso sia in giardino, ha un pH, cioè un certo grado di acidità o alcalinità. Si misura su una sala da 1 a 14 e un terriccio neutro è pari a 7. Al di sotto di 7 siamo in presenza di un terriccio acido, al contrario se è superiore a 7 si tratta di un terriccio basico o alcalino.
Il pH è importante perché influenza le condizioni di crescita delle piante. Se il pH è molto acido o molto alcalino, molti microorganismi utili per le piante non riescono a vivere e a riprodursi.
Nei terreni alcalini, per esempio, la disponibilità di alcuni elementi nutritivi, come Ferro e Manganese, è spesso carente o non in quantità sufficienti per essere assorbiti dalle radici delle piante Acidofile.
Al contrario un terreno troppo acido non adatto per coltivare Iris, Rose e Tulipani che richiedono un substrato alcalino.
L’analisi del pH del terreno di un giardino può essere affidata a un laboratorio specializzato per ottenere la massima precisione, oppure possiamo ricorrere a un kit fai da te facilmente...
State cercando l’ispirazione per la scelta delle piante per un giardino originale? Siete nel posto giusto! Abbiamo selezionato per voi 10 specie su cui puntare per dare un tocco di colore e originalità al nostro spazio verde. Abbiamo scelto 5 varietà apprezzate per la loro fioritura e 5 per il fogliame decorativo. Tutte crescono benissimo nel clima italiano!
5 piante per un giardino fiorito
La Monarda didyma è un’erbacea perenne caratterizzata da una ricca fioritura e da foglie verdi leggermente profumate di Bergamotto. Nella maggior parte dei casi i fiori sono di colore rosso vivo e hanno dei petali bizzarramente “spettinati”! Sbocciano abbondantemente e in ripetizione da giugno fino a settembre.
La Astilbe da giugno a settembre si riempi di colori brillanti grande alle appariscenti fioriture a pennacchio: rosso, viola, bianco, ce ne sono per tutti i gusti! Tollera il freddo fino a -15°C e il caldo tipico delle estati italiane.
Se vogliamo puntare sui profumi, possiamo puntare sulla Daphne odora. La varietà Aureomarginata ha foglie verdi con bordi gialli, mentre la Daphne cneorum ha un portamento strisciante ed è indicata per i giardini rocciosi. Non teme le basse temperature fino a -10°C.
Possiamo coltivare il Filadelfo per le sue belle fioriture candide, che spuntano sulla pianta a partire da maggio. Per i fiori immacolati e la fioritura in maggio viene anche conosciuto come Gelsomino della Madonna o Fiore dell’Angelo.
Il Filadelfo (Philadelphus) è un arbusto appartenente alla famiglia delle Hydrangeaceae; quindi è un parente della comune Ortensia. Esistono decine di specie differenti che possono raggiungere tra 1 e 5 metri di altezza. Tra quelle più utilizzate in giardino ricordiamo il Philadelphus coronarius e il Philadelphus virginalis che ha fiori doppi.
Durante la fioritura emana un intenso profumo, simile a quei dei fiori d’arancio, con cui spesso viene confuso.