Coltivare gli Agretti è davvero molto facile: crescono anche su terreni secchi e salini e non richiedono grandi concimazioni per svilupparsi generosamente.
“Agretti” è uno dei tanti termini popolari con cui viene chiamata la Salsola soda, conosciuta anche come Barba di frate o Riscolo a seconda delle regioni. Il genere Salsola comprende più di 100 specie differenti di piante e, oltre agli Agretti, ce n’è una che conoscete sicuramente: si tratta della Salsola traqus che avrete visto rotolare in molti film western. In autunno infatti la pianta emersa delle Salsola traqus si stacca dalle radici e, sospinta dal vento, rotola creando le tipiche “palle” che talvolta vediamo nei film Usa. Non deve stupire il comportamento della Salsola traqus: questo è il suo modo di disperdere i semi. Alcune specie di Salsola hanno invece origine orientale: la Salsola komarovii è una verdura molto apprezzata in Giappone.
Tornando agli Agretti e alla Salsola soda, è interessante sapere che questa pianta è sempre stata coltivata anche in Italia poiché dalla sua lavorazione si ricava il carbonato di sodio, cioè la soda. Utilizzati per la produzione di saponi ma anche nella lavorazione della carta e del vetro: a Murano veniva molto coltivata, grazie alla presenza di ambienti salini e alla tradizione vetraria.
Dove coltivare gli Agretti
Gli Agretti sono piante annuali con foglie succulenti e un fusto tendente al rosso. In estate produce dei piccoli fiori alla base delle foglie e i semi maturano entro settembre. In natura cresce spontanea nelle zone marine e in suoli...
Possiamo coltivare la Gaillardia sia in vaso sia in giardino per arricchire un’aiuola o una bordura con una vistosa fioritura estiva.
Le Gaillardie sono un genere di piante erbacee della famiglia delle Asteraceae, originarie del continente americano. Ci sono circa 20 specie di Gaillardie, che diventano oltre duecento se consideriamo le varietà e le cultivar. Nei giardini italiani le più diffuse sono la Gaillardia grandiflora, la G. aristata e la G. pulcherra.
Sono piante molto resistenti e tollerano sia il caldo afoso sia il gelo invernale. Inoltre la loro fioritura è molto vistosa e prolungata: inizia a giugno e persiste fino ai primi freddi autunnali.
È una pianta erbacea perenne e sviluppa un bel cespuglio composto da foglie lanceolate che può raggiungere fino a 80 cm in altezza e 40 cm in larghezza. In giugno sbocciano tanti fiori molto apprezzati dalle api e dagli impollinatori. Nella Gaillardia grandiflora i petali formano una sorta di grande margherita, con i petali bicolori giallo-rossi. Ma ci sono varietà di Gaillarda con petali rossi e marroni.
Dove coltivare la Gaillardia
La specie di Gaillardia maggiormente utilizzate nei giardini sono piante perenni, che vanno in riposo vegetativo invernale per poi rigermogliare nella primavera successiva. Le foglie sono presenti sulla pianta da marzo/aprile, a seconda delle temperature, fino a ottobre.
È una pianta molto rustica abituata a crescere nelle zone desertiche americane. Quindi tollera bene il caldo delle estati italiane e anche il freddo, fino a -15°C. Possiamo quindi coltivarla in giardino un po’ in tutta Italia. Tollera la salsedine ed è indicata per i giardini al mare.
Quando le temperature iniziano a salire difenderci dalle zanzare diventa un’esigenza, specialmente se abbiamo un giardino o un terrazzo in cui magari vorremmo cenare dopo il tramonto.
È bene però sapere che le zanzare non sono insetti “migranti” e di solito non compiono lunghi spostamenti dal luogo in cui sono nate. Se si trovano bene, cioè trovano cibo e le condizioni per riprodursi, tendono a “piantare le tende”. Se abbiamo delle zanzare in casa o in giardino è quindi possibile che noi o nostri vicini abbiamo creato le condizioni ideali per l’allevamento di questi fastidiosi insetti.
Difenderci dalle zanzare: iniziamo dalla prevenzione e dai larvicidi
Le zanzare si cibano di nettare che trovano sui fiori, mentre per l’ovideposizione hanno necessità di un piccolo specchio d’acqua stagnante e di qualche goccia di sangue. Perciò pungono soltanto le zanzare femmina.
Mentre per i fiori o il sangue non possiamo farci niente, la creazione di “specchi d’acqua” potrebbe essere evitata o controllata. In alcuni casi queste riserve d’acqua vengono infatti create involontariamente: in uno pneumatico lasciato all’aperto, in un telo di plastica nell’orto oppure nei sottovasi. Sarà sufficiente controllare il giardino o il terrazzo ed eliminare queste fonti di possibili focolai.
In altri casi invece gli “specchi d’acqua” sono necessari. Per esempio le ciotole con l’acqua per gli animali domestici, i contenitori per la raccolta dell’acqua piovana ma anche le fontane, gli abbeveratoi per gli uccelli selvatici, i laghetti ornamentali e i tombini che raccolgono l’acqua piovana.
Se stiamo cercando delle piante per il giardino che non richiedono grandi cure possiamo coltivare il Pennisetum o altre piante graminacee.
Il Penniseto (Pennisetum) è una graminacea ornamentale perenne caratterizzata dalle sue spighe sinuose e molto visibili. Forma un cespuglio che può raggiungere un metro d’altezza, composto da tante foglie strette di colore verde scuro. Fiorisce dalla fine dell’estate fino a ottobre dando vita a infiorescenze piumose di colore chiaro. I fiori ricadono con la punta verso il basso dando vita alla forma a “fontana”, tipica di questa pianta. Alcune varietà hanno un colore che vira sul viola o sul bianco.
Di solito di coltiva in gruppi per sfruttare l’effetto scenografico delle spighe piumate che danzano scosse dal vento. È adatto anche per giardini rocciosi e al mare e può essere coltivato anche in vaso.
Se non avete mai provato a coltivare i Papaveri dovrete provarci! Rimarrete stupiti nel vedere come, da una piccola piantina, possano spuntare così tanti fiori, a ripetizione uno dopo l’altro. Se coltivato correttamente, il Papavero può produrre anche centinaia di fiori in un’estate. Ciò è dovuto al fatto che i fiori durano solo un giorno e raramente hanno il tempo per l’impollinazione, quindi la pianta produce molte più infiorescenze per assicurarsi lo sviluppo.
È anche una pianta particolarmente apprezzata dalle api e dagli insetti utili impollinatori. Lo sapevano i nostri avi che li coltivavano negli orti, per favorire l’impollinazione dei Pomodori o Fagioli. Coltivando il Papaveri aiutiamo quindi anche la biodiversità!
Il Papavero (Papaver) è una pianta coltivata da millenni, tanto che abbiamo ritrovato suoi semi nelle piramidi tra i tesori dei faraoni. Gli ibridatori già nel Settecento hanno iniziato a produrre nuove cultivar per sfruttare il Papavero come pianta ornamentale. Tanto che oggi possiamo scegliere tra centinaia di varietà.
Quelli che vediamo crescere spontaneamente nei prati italiani sono Papaver rhoeas, detti anche Rosolacci, Rosoline o Papaveri comuni. Per usi ornamentali è consigliato il Papavero orientale (Papaver orientale) caratterizzato da steli molto lunghi e fiori più grandi, che possono raggiungere fino a 15 cm di diametro. Il Papavero alpino (Papaver rhaeticum) è forse il più particolare con i suoi fiori gialli che spuntano tra le rocce, ma è uno spettacolo per pochi visto che sboccia...
Quella di eliminare le erbacce in giardino, specialmente dal tappeto erboso, è un compito che prima o poi deve affrontare qualsiasi proprietario di uno spazio verde all’aperto. Anche se amiamo tutte le piante incondizionatamente, quelle infestanti rappresentano un pericolo serio. Anzitutto perché tolgono risorse (acqua, luce, elementi nutritivi, ecc.) alle piante che desideriamo invece coltivare. Per esempio i fili d’erba del prato. Inoltre le piante infestanti sono molto più rustiche rispetto a quelle coltivate: in caso di difficoltà, per esempio una siccità, la selezione naturale premierà le erbacce.
Nell’orto, nelle aiuole fiorite e anche nelle siepi possiamo contenere lo sviluppo delle infestanti ricorrendo alla pacciamatura. Una tecnica che prevede la distribuzione di materiale organico o un telo plastico sul terreno in modo da impedire il passaggio della luce e dell’acqua al di fuori degli ortaggi che coltiviamo. Leggi questa notizia per saperne di più sulla pacciamatura.
Ma per eliminare le infestanti dai tappeti erbosi dobbiamo ricorrere ad altri strumenti.
Eliminare le erbacce in giardino: come scegliere un erbicida
Per acquistare l’erbicida più indicato per il tuo problema è bene sapere che esistono 4 categorie di prodotti principali.
Gli erbicidi di contatto. Eliminano quello che toccano e quindi seccano solo la parte di vegetazione esterna, lasciando inalterato l’apparato radicale. È utile per il diserbo delle infestanti annuali. Si distribuiscono sulle foglie e penetrano nella pianta attraverso gli stomi.
Gli erbicidi sistemici. Il principio attivo entra in circolo nella pianta infestante ed elimina anche le...
Per avere tanti bei fiori dalla fine dell’estate fino al tardo autunno, possiamo coltivare gli Astri per donare colore in un periodo dell’anno povero di fioriture.
L’Astro (Aster) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asteracee. Possiamo scegliere fra tantissime varietà e ibridi con fioriture anche molto differenti fra loro: i fiori possono essere semplici, doppi, a pompon o a piuma di struzzo mentre le piante sono disponibili nelle varietà giganti e nane, più adatte alla coltivazione in vaso. Anche la tavolozza di colori è molto ampia.
Sono anche alleati importanti per la biodiversità. Gli Astri sono amati dalle api e dalle farfalle, che a settembre trovano poche fioriture a disposizione prima del riposo invernale.
Gli appassionati amano coltivare la Phlomis per le sue belle fioriture di color giallo oro che adornano la pianta da maggio fino ad agosto.
La Phlomis fruticosa, detto anche Flomide o Salvione giallo o Salvia di Gerusalemme, è un arbusto perenne originario del bacino del Mediterraneo. Ha un portamento eretto e produce foglie simili a quelle della Salvia.
In giardino viene coltivato per decorare le aiuole e le bordure fiorite, ma cresce bene anche nei giardini rocciosi e marini.
La Fatsia japonica è un bellissimo arbusto sempreverde che possiamo coltivare sia in casa come pianta d’appartamento sia in giardino come pianta da siepe o per arricchire una aiuola. La prima cosa che colpisce sono le sue grandi foglie palmate, lunghe fino a 40 cm, con profonde venature e di colore verde bottiglia e verde più chiaro nella pagina inferiore. Ci sono varietà, come la Marginata, la Variegata e la Aurea con foglie variegate o con margini bianchi.
In autunno la Fatsia produce tanti piccoli fiorellini bianchi riuniti in ombrelle che poi diventeranno delle bacche nere molto decorative.
Dove coltivare la Fatsia japonica
La temperatura ideale è compresa tra i 10°C e i 20°C. Non ama il caldo intenso e neppure il freddo al di sotto dei 5°C. Potremo quindi coltivarla in giardino se abitiamo in una zona caratterizzata da inverni miti, altrimenti possiamo allevarla in grandi vasi.
Se viene coltivata in giardino scegliamo una posizione in mezz’ombra per evitare che i raggi solari estivi danneggino il fogliame.
In casa vanno evitati gli ambienti troppo caldi, al di sopra dei 20°C. Evitiamo le stanze troppo calde. Se coltiviamo la Fatsia japonica in appartamento sarà più difficile ottenere una fioritura.