Benché vengano molto utilizzati in giardino, possiamo coltivare i Crocus anche in vaso. Il Crocus è una pianta erbacea perenne caratterizzata per i fiori con i petali a forma di coppa di colori appariscenti.
Esistono diverse specie di Crocus, anche molto differenti fra loro, specialmente nei colori. Le sfumature delle diverse specie sono infatti molto particolari e possono variare dal giallo intenso e uniforme del Crocus chrysanthus, il viola tenue che schiarisce fino a diventare bianco al lembo del Crocus Vernus, il bianco candido del Crocus Albiclorus, l’azzurro delicato del Crocus Sieberi, oppure il lilla con striature scure del Crocus Sativus, dai cui pistilli è possibile ottenere il rarissimo e preziosissimo Zafferano.
Ci sono piante velenose per i cani e i gatti e anche tossiche. Infatti tra le molte specie che amiamo coltivare per abbellire i nostri giardini e i nostri terrazzi, la maggioranza sono “amiche” dell’uomo e dei nostri animali, ma alcune nascondono sotto la loro bellezza delle sostanze velenose per noi e per i nostri piccoli amici.
Conoscere le piante da giardino pericolose è quindi una delle prime cautele da adottare per sviluppare il proprio pollice verde mettendo in sicurezza gli animali domestici.
PIANTE VELENOSE E TOSSICHE PER I CANI E I GATTI: ECCO QUALI EVITARE
Siamo soliti usare delle piante velenose nei nostri giardini per molti scopi diversi: per le siepi, possiamo usare piante come il Laurocerasoo il Tasso, pericolose per i nostri animali domestici per le loro foglie e per le loro bacche, o l’Oleandro, una delle piante con un veleno che può essere letale anche per l’uomo, agendo sul fegato e sul sistema respiratorio, paralizzandoli.
Anche una comune Edera, dai rivoli di foglie stellate che troviamo spesso sui muretti dei nostri giardini, può provocare ai nostri piccoli amici, a seconda della quantità di fogliame ingerito, dei disturbi gastrici o delle complicazioni respiratorie.
Tra le aiuole del nostro giardino, possiamo trovare piante notevoli per i loro fiori appariscenti e profumati, come le ...
Coltivare il Nasturzio in vaso sul terrazzo è molto facile! Il Nasturzio o Tropeolo (Tropaeolum) è riconoscibile dal fiore con grandi petali dalla forma frastagliata, come della carta da regalo, e dalle diverse sfumature di colore, che possono variare dal rosso all’arancio al giallo fino al bianco.
Il Nasturzio, come i Gerani e la Azalee, è una delle piante più comuni che abbelliscono i nostri giardini e terrazzi per tutta l’estate fino a ottobre. La sua natura rampicante fa sì che si possa coltivare su un graticcio oppure con i rami cascanti.
Originario del sud America ma da tempo coltivata anche in Europa, il Nasturzio non viene coltivato solo per la sua bellezza: da secoli, le sue foglie e i suoi frutti, piccole bacche simili a capperi, vengono usati in cucina e possiamo trovare i fiori, anch’essi commestibili, sparsi sui nostri piatti per offrire il loro colore.
Potete coltivare la Lobelia se state cercando una pianta per il terrazzo che è facile da coltivare, non ha pretese e dona bellissime fioriture. Dietro il nome "Lobelia", in realtà, non c’è una singola pianta ma un genere. Le Lobelie appartengono alla stessa famiglia delle Campanule ed esistono circa 400 specie spesso molto differenti fra loro: alcune sono annuali e altre perenni, alcune possono crescere fino a 3 metri mentre quelle ornamentali che troviamo nei centri giardinaggio si fermano a 50 cm e c’è anche una specie acquatica. Tutte sono riconoscibili dai fiori a forma a ventaglio che, a seconda della specie, possono differire per i colori e il periodo e la durata della fioritura.
Spesso indichiamo genericamente con il termine Lobelia la Lobelia erinus che è la specie ornamentale più diffusa in Italia con i suoi fiori viola, anche se esistono delle varietà azzurre, bianche e rosa. Tra le altre specie possiamo ricordare la Lobelia excelsa con fiori rosa-rossi e resistente alle basse temperature, la Lobelia speciosa che produce tanti fiori sulle tonalità dal rosa al viola, la Lobelia laxiflora con fiori rossi e gialli e la Lobelia cardinalis che è una pianta acquatica erbacea che produce bellissimi fiori rosso cardinale, da cui prende il nome.
Irrigare senza sprecare acqua è possibile ed è ormai anche un dovere morale. Ogni italiano, in media, consuma ogni giorno 241 litri di acqua: grazie anche alle dispersioni idriche dei nostri acquedotti (arrivano fino al 37%) siamo al primo posto in Europa per il consumo pro-capite. Lo sfruttamento intensivo di una risorsa così preziosa come l’acqua associato ai sempre più frequenti periodi di siccità, è fonte di danni per l’agricoltura e per la qualità del nostro stile di vita. Basti pensare alla riduzione del Lago di Bracciano e alla crisi idrica che ha affrontato Roma nel 2017.
È perciò un dovere di tutti impegnarsi a ridurre gli sprechi d’acqua anche in casa: per esempio usando rubinetti frangigetto ed elettrodomestici a basso consumo idrico, ma anche operando le giuste scelte per l’irrigazione del giardino o delle piante sul terrazzo.
IRRIGARE SENZA SPRECARE ACQUA: INIZIAMO DALLA SCELTA DELLE PIANTE
Il primo modo per risparmiare acqua è di scegliere delle piante adatte al clima nel quale abitiamo.
Se abitiamo in un ambiente caldo e secco meglio puntare sulle tante piante tipiche della macchia mediterranea, che l’evoluzione ha modellato per ridurre al minimo la necessità di acqua. Tra gli arbusti resistenti alla siccità possiamo puntare sul Biancospino, il Callistemom, il Corbezzolo, l’Ibisco di Siria, il Ligustro, l’Oleandro, il Pittosforo o la Santolina.
Le piante perenni da fiore che usiamo per le aiuole o le bordure richiedono molta acqua: se viviamo in un clima arido è meglio puntare su piante mediterranee o aromatiche come la Lavanda, l’Origano o il Rosmarino.
Un buon motivo per coltivare la Fritillaria sono i suoi bellissimi fiori, caratterizzati da grandi corolle a forma di campanula. Pianta bulbosa parente del Giglio e dei Tulipani, è originaria del Sudafrica e fiorisce a metà primavera per accompagnarci per tutta l’estate. La grandezza del fiore a campana che la caratterizza, che spicca su un alto gambo che non supera i 40 cm di altezza, ha donato alle Fritillarie il nome di Bossolo dei Dadi, con cui sono popolarmente conosciute.
I colori dei fiori di questa pianta possono variare a seconda della specie e sono apprezzati per la loro varietà e la particolarità del loro aspetto. La più conosciuta è laFritillaria imperialis, arrivata in Europa dalla Persia e dalla Turchia nel XVI secolo, caratterizzata da fiori di un giallo acceso o di un arancio scuro tendente al rosso, a seconda della varietà. Due specie particolari di Fritillaria sono la Fritillaria meleagris e la Fritillaria tenella, i cui petali vedono disegnata una scacchiera di quadri bianchi e viola, dalla quale appunto deriva il nome latino della pianta, che significa appunto “scacchiera”.
Altre specie sono particolari, invece, per i loro fiori di colore molto scuro, con sfumature tra il marrone, il nero e il violaceo, rare da trovarsi nella maggior parte delle piante da fiore; sono la Fritillaria pyrenaica e la Fritillaria tubolaris.
Se vi piacciono le sfumature del blu, dovete coltivare la Scilla! Sulle coste del Mediterraneo possiamo facilmente trovare, anche tra gli scogli, dei ciuffi di lunghe foglie, verdi e lisce, con fiori di un azzurro-blu molto inteso. Si tratta della Scilla, che richiama nel suo nome il mostro mitologico che insieme a Cariddi si stagliano minacciosi sulla costa calabra in attesa delle triremi in transito nello Stretto di Messina.
Ci sono più di 80 specie di Scilla e viene usato questo nome anche per indicare altri tipi di piante, benché simili: come la Urginea maritima, detta Scilla marittima o Cipolla marina per la sua natura bulbosa e per la somiglianza dei suoi fiori con quelli dell’ortaggio.
La più diffusa in Italia è la Scilla bifolia, che fiorisce in inverno fino all’inizio della primavera e può essere coltivata in vaso, poiché non supera i 10 cm di altezza. Molte belli i fiori lilla della Scilla litardierei riuniti a grappolo e più adatta per la coltivazione in giardino poiché raggiunge i 30 cm di altezza. Bella anche la Scilla peruviana: resiste alle basse temperature e fiorisce in primavera con piccole infiorescenze blu o viola che formano una cupola.
Eliminare i Ragni rossi dalle piante ornamentali è importante poiché si sviluppano molto velocemente e possono pregiudicare la sopravvivenza della pianta.
I Ragni rossi non sono altro che Acari: degli artropodi che si differenziano dagli insetti per essere forniti di quattro paia di zampe allo stato adulto. Molte specie vivono come parassiti delle piante, di cui pungono i tessuti allo scopo di succhiarne i succhi cellulari. La famiglia degli Acari Tetranichidi è una tra le più dannose e diffuse e comprende diverse specie tra cui il Ragno rosso, il Ragnetto rosso bimaculato e il Ragno Giallo, che sono in grado di attaccare quasi tutte le principali colture arboree, erbacee e ornamentali.
Essendo di dimensioni inferiori agli 0,5 mm sfuggono facilmente al controllo visivo, ragione per cui spesso ci accorgiamo della loro presenza solo quando la pianta presenta i sintomi di sofferenza.
Con le condizioni ambientali favorevoli questi fitofagi si riproducono molto rapidamente e danno origine a infestazioni caratterizzate da notevole virulenza.
ELIMINARE I RAGNI ROSSI: PARTIAMO DALLA PREVENZIONE
Ma quali sono le condizioni ottimali per lo sviluppo degli Acari? Lo sviluppo delle colonie è fortemente favorito da temperature superiori a 25 °C e bassa umidità relativa intorno al 60% . Allo scopo di trovare il microclima giusto per la riproduzione, i Ragni rossi sono molto mobili sulla pianta. Infatti, in caso di condizioni climatiche avverse, si assiste spesso a vere e proprie migrazioni verso le parti più protette (gemme, anfratti della corteccia, ecc.) oppure, in alcune specie, alla creazione di malformazioni escrescenti su varie parti della pianta (dette “galle”), che hanno la funzione di proteggerli fino a quando...
Un buon motivo per coltivare le Zinnie sono i tanti batuffoli di petali, rotondi o appuntiti, che spuntano dalle foglie grandi e dalla forma acuta. La famiglia delle Zinnie comprende molte specie di fiori diversi, che possono variare i loro colori dal viola, al fucsia, al bianco (Zinnia acerosa), al rosa, al rosso (Zinia tenuiflora), al giallo (Zinnia grandiflora) e all’arancio (Zinnia bicolor). Ma possono variare anche nella forma: con steli singoli o a portamento cespuglioso (Zinnia linearis), le varietà giganti e quelle nane, inoltre ci sono piante coltivare come annuali e altre come perenni.
Insomma troverete sicuramente la Zinnia che fa per voi!