Possiamo coltivare il Tagete sia in giardino, per creare aiuole e bordure fioriture, sia in vaso per donare un tocco di colore al terrazzo. Il Tagete (Tagetes) fa parte della famiglia delle Asteraceae ed è quindi un “parente” del Tarassaco, del Piretro e del Girasole, ma anche di alcuni ortaggi come il Radicchio, i Carciofi e la Lattuga.

È una pianta annuale che produce foglie setose molto decorative e fiori molto colorati, simili ai Garofani, che durano a lungo, da maggio fino a ottobre. A seconda della varietà, i fiori possono essere rossi, arancioni, gialli, bianchi ma anche bicolori (di solito rossi e gialli). Possiamo inoltre scegliere tra varietà alte, che raggiungono i 60 cm, oppure nane che si fermano a 25 cm.

Il Tagete può essere coltivato sia in vaso sia in giardino ed è spesso utilizzato per creare aiuole e bordure, grazie alla lunga durata delle sue fioriture. Inoltre è una pianta molto utile: sia perché le radici producono sostanze sgradite ad alcuni parassiti, come Afidi, Mosche bianche e Altiche, e quindi svolgono un’azione “disinfettante” del terreno, sia perché i suoi fiori sono molto graditi agli insetti impollinatori. Per queste ragioni, spesso il Tagete viene coltivato nell’orto, in consociazione in particolare con le piantine di Pomodoro.

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Coltivare il Tagete: meglio al sole e attenzione all’umidità in eccesso

Se abbiamo a disposizione una piccola serra, possiamo seminare il Tagete in un semenzaio già a febbraio-marzo: quando le piantine saranno sviluppate, possiamo trapiantarle in un vaso più grande in aprile-maggio. In alternativa possiamo seminare il Tagete direttamente in giardino o in vaso in aprile-maggio a seconda della temperatura esterna. I semi vanno posizionati a una profondità di 0,5 cm; semi e piantine vanno posizionati a una distanza di circa 25 cm (20 cm per le varietà nane) per lasciare alla pianta lo spazio necessario per crescere correttamente. Se scegliete una posizione assolata avrete fioriture più rigogliose, ma cresce anche in mezz’ombra.

Questa pianta non ha particolari esigenze in merito al terriccio e cresce anche su terreni sassosi: possiamo utilizzare un substrato specifico per piante da fiore di buona qualità. Il Tagete teme i ristagni d’acqua che possono provocare marciumi radicali. Per proteggere le radici, nella coltivazione in vaso è consigliabile stendere sul fondo del vaso uno strato di 3-5 cm di palline di argilla espansa.

È una pianta molto robusta e può sopportare periodi di siccità e temperature elevate. Se viene coltivato in giardino richiede quindi cure abbastanza limitate. Per la coltivazione in vaso dobbiamo considerare che l’umidità trattenuta dal terriccio racchiuso in un contenitore tende a evaporare più velocemente, rispetto al terreno del giardino. Specialmente nei periodi più caldi, controlliamo l’umidità del terreno e se necessario procediamo all’irrigazione. Meglio irrigare dopo il tramonto, per evitare una veloce evaporazione, e non irrigare le foglie. Non esageriamo con le annaffiature: il Tagete tollera meglio la siccità degli eccessi idrici, che possono causare marciumi e asfissia radicale.

Per la stessa ragione, cioè le limitate risorse contenute nel substrato presente in un vaso, dobbiamo aiutare la pianta durante il periodo della fioritura con un concime liquido specifico per piante da fiore, da diluire nell’acqua per l’irrigazione ogni 15 giorni, da aprile a settembre. In alternativa possiamo infilare nel terriccio un concime in bastoncino che fornisce gli elementi nutritivi per 2 mesi. Per esempio possiamo inserire un bastoncino all’atto della semina in aprile e ripetere l’operazione a giugno e agosto.