Ci sono tanti buoni motivi per imparare a usare gli insetticidi sistemici sulle nostre colture. Naturalmente, come abbiamo spesso scritto in questo Blog, faremo il possibile, soprattutto nell'orto, per mettere in atto tutte le tecniche di prevenzione e i trattamenti con potenziatori naturali. Ma in caso di una invasione di insetti parassiti dobbiamo correre ai ripari sapendo di poter contare su agrofarmaci studiati e ampiamente sperimentati sulle piante.
Gli insetti fitofagi, cioè quelli che si cibano di foglie e piantine, si possono dividere in due grandi categorie:
gli insetti pungenti e succhianti, che praticano un piccolo foro sulla foglia, di solito nelle nervature, da cui succhiano la linfa, causando l’indebolimento e la morte della pianta. Come per esempio gli Afidi, le Cocciniglie e le Cimici;
gli insetti masticatori, cioè quelli che rosicchiano realmente le foglie, che possono portare al deperimento della pianta per mancanza di foglie.
In caso di una invasione di insetti masticatori è meglio ricorrere a insetticidi di contatto. Nel caso degli insetti pungenti-succhianti possiamo invece utilizzare con successo un insetticida sistemico.
COME USARE GLI INSETTICIDI SISTEMICI
Gli insetticidi sistemici hanno una azione translaminare e penetrano in tutte le parti della pianta, anche le foglie accartocciate.
Penetra così nella linfa della pianta e si diffonde in tutte le sue parti, anche la nuova vegetazione che nascerà in seguito. Offrendo così molti vantaggi, come un effetto più duraturo e l’assenza dell’obbligo di dover ripetere il trattamento se piove.
Crea così un effetto barriera a difesa della pianta, senza essere minimante pericoloso per le api in pre e post fioritura.
Leggere sempre le istruzioni e i dosaggi indicati sulle confezioni e attenersi alle raccomandazioni di sicurezza precisate. In primo luogo il rispetto...
Scegliere i vasi per il terrazzo in modo oculato ci permetterà di esaltare la bellezza delle piante ma anche di attirare l’attenzione verso un punto focale.
Non entriamo con giudizi nel “derby” tra plastica e terracotta. Entrambi i materiali hanno pregi e difetti: la terracotta ha un aspetto più naturale e traspira maggiormente ma è frangibile e molte pesante nei vasi di grande dimensione. La plastica è più leggera e maneggevole, specialmente nei grandi formati, ma non dura in eterno e talvolta non è il massimo per l’estetica.
È indubbio che l’abbinamento corretto tra la pianta e il suo vaso può enfatizzare la bellezza della composizione. Ma è altrettanto importante posizionare correttamente i vasi sul terrazzo, evitando di distribuirli a caso o metterli in fila come soldatini.
Coltivare la Schefflera è sempre più di moda, complice il suo fascino esotico e le sue foglie grandi e ornamentali che la rendono una delle più amate piante da interno.
Robusta e resistente, longeva e a crescita lenta, si adatta bene anche alla coltivazione in appartamenti poco luminosi e può durare anche 20 anni se coltivata in vasi di dimensioni adeguate.
Tra le varietà più conosciute ricordiamo la Scheffleraactinophylla, caratterizzata da fusti alti e flessibili e foglioline lucide disposte a cerchio all’apice degli steli e la specie nana Scheffleraarboricola, disponibile anche in varietà con variegature molto decorative.
Le varietà con le foglie screziate sono molto decorative.
Irrigare le piante quando siamo in vacanza è sempre un problema, poiché proprio in questo periodo la necessità di acqua da parte delle piante è maggiore. Bastano infatti uno o due giorni di sospensione delle irrigazioni per osservare sintomi di appassimento e meno di una settimana per il totale disseccamento della pianta. In caso di assenze più o meno prolungate, risulta quindi evidente la necessità di prendere provvedimenti nei confronti delle piante che coltiviamo nell’appartamento e nel giardino, tappeto erboso compreso. Senza dubbio il metodo migliore per soddisfare questa esigenza è quello di affidarsi a una persona di fiducia con tanta pazienza e tempo a disposizione, ma visto che ciò non è sempre possibile si possono adottare alcune soluzioni specifiche a seconda dei casi:
IRRIGARE LE PIANTE QUANDO SIAMO IN VACANZA: APPARTAMENTO E BALCONE
Il primo consiglio è quello di riunire tutte le piante in un’unica stanza ben illuminata e priva di correnti d’aria, evitando l’insolazione diretta.
Per 4-5 giorni di assenza: coprire la terra dei vasi con uno strato di torbaben inzuppato di acqua. La torba cederà progressivamente umidità alla pianta.
Per 6-10 giorni di assenza: utilizzare gli appositi gel a base di acqua da inserire nel terreno oppure i vasi a riserva d’acqua, che consentono il passaggio per capillarità del liquido da un apposito serbatoio al terriccio. Questi vasi sono dotati di un indicatore visivo del livello.
Oltre 10 giorni di assenza : specialmente se il numero dei vasi è rilevante il problema delle annaffiature può essere risolto grazie all’impiego di centraline elettroniche programmabili (funzionano sia elettricamente che a batteria) in grado di comandare il numero delle...
Coltivare il Lithops è davvero facile. Si tratta di piante grasse succulente nane originarie delle zone semidesertiche che hanno bizzarro aspetto del tutto simile a una pietra. Una caratteristica insista anche nel loro nome: deriva infatti dal greco lithos (pietra) e opsis (aspetto).
La pianta è composta da due foglie carnose che possono avere colori differenti: dal verde chiaro al grigio. In estate produce fiori bianchi, gialli, rosa o rossi.
COLTIVARE IL LITHOPS: ATTENZIONE ALL’IRRIGAZIONE
È una pianta d’appartamento e può essere coltivata in vasi poco profondi o ciotole di piccole dimensioni.
Il vaso va posizionato al sole: la Lithops ama il caldo e non tollera il freddo sotto i 12°C.
Dopo l’acquisto della pianta possiamo travasarla in un vaso decorativo, avendo cura di stendere uno strato di biglie diargilla espansa sul fondo e di utilizzare un terriccio specifico per piante grasse. I ristagni radicali...
Le piante con una lunga fioritura ci garantiscono un terrazzo o un giardino sempre colorato per tutta l’estate fino all’autunno inoltrato. Se non sapete su quali varietà puntare, ne abbiamo selezionate 7 tra le più produttive.
7 PIANTE CON UNA LUNGA FIORITURA
Per ottenere delle belle fioriture possiamo puntare sulle piante erbacee annuali. La Phloxfiorisce da maggio a settembre e richiede molta acqua.
Il Bidens (Bidens ferulifolia) è una pianta erbacea perenne ma spesso viene usata come annuale, poiché non tollera il gelo. Se viene coltivata in vaso possiamo proteggerla in una serra per farla rifiorire nella primavera successiva. Fiorisce da maggio a ottobre. Se togliete i fiori secchi stimolerete la nascita di nuovi boccioli.
Un’altra pianta erbacea molto interessante per la produzione di fiori è l’Impatiens. Se ben irrigata fiorisce continuamente da maggio a ottobre. È una pianta perenne ma spesso viene usata come annuale poiché non tollera temperature inferiori ai 5°C. Gli Impatiens sono un’ottima soluzione per i terrazzi in ombra.
La Petunia fiorisce da aprile a ottobre. Anche in questo caso, togliendo i fiori secchi e sfioriti stimoliamo la produzione di nuove fioriture.
La stessa regola vale anche per la Verbena, una pianta erbacea annuale che fiorisce da aprile a ottobre...
Usare i larvicidi correttamente è molto importante poiché è uno dei sistemi di contenimento delle zanzare più efficace e meno inquinante. Tutte le specie di zanzare presenti in Italia hanno un ciclo riproduttivo che passa per una fase acquatica della durata di 6-7 giorni, nel corso dei quali, passando attraverso 4 stadi larvali e 1 di pupa, l’uovo si trasforma in una zanzara adulta. Poiché una volta diventate adulte sono più difficili da controllare, il passaggio obbligato in acqua per il loro sviluppo è un punto debole delle zanzare sul quale i ricercatori specializzati nella lotta a questo pericoloso insetto si sono ovviamente concentrati.
Se poi consideriamo che una zanzara adulta vive mediamente 3-4 settimane nel corso delle quali può deporre fino a 300-400 uova, capiamo ancora di più l’importanza di intervenire alla fonte del problema.
USARE I LARVICIDI: INIZIAMO DALLA PREVENZIONE
Prima di usare i larvicidi, il primo consiglio è di eliminare tutti gli oggetti che, a causa della pioggia o dell’irrigazione, possono trasformarsi in piccoli laghetti. Come per esempio annaffiatoi o secchi, pneumatici o teli di plastica che possono trattenere l’acqua.
Nel caso dei sottovasi o delle ciotole per dissetare gli animali da compagnia, cerchiamo di svuotarle entro 4-5 giorni, anche se sarebbe meglio molto meno per la salute sia delle piante sia del cane.
In altri casi è invece impossibile cambiare l’acqua. Per esempio nei laghetti ornamentali, nelle fontane, negli abbeveratoi degli uccelli, nelle cisterne aperte per la raccolta dell’acqua piovana, nelle piante coltivate in idrocoltura e nei tombini e griglie per la raccolta delle acque. In questi casi dobbiamo prevedere un ciclo di trattamenti con un larvicida specifico.
Creare un angolo del terrazzo da dedicare alle piante per il benessere è un’ottima soluzione con coniugare il bello con l’utile.
Le erbe aromatiche e terapeutiche sono facili da coltivare: basta procurarsi dei vasi ampi e profondi da riempire con un buon terriccio specifico per orto e una posizione soleggiata per almeno 3-4 ore al giorno. Con queste condizioni potete coltivare con successo qualsiasi pianta aromatica.
Ecco 8 piante differenti, ma accomunate dalle proprietà terapeutiche e dall’uso in cucina. Oltre naturalmente la bellezza del verde!
ALLORO
Va coltivato in un vaso profondo. Se è in piena terra, non ha bisogno di irrigazioni (ma se viene irrigato cresce più velocemente). Oltre al sapore ottimo, ha molte proprietà utili: l’olio all’Alloro è utile per massaggi che leniscono i muscoli contratti. Clicca qui per scoprire i consigli di coltivazione.
LAVANDA
La fragranza di Lavandaè considerata capace di migliorare le capacità della memoria. Quando sentiamo la testa troppo “piena”, lo stimolante profumo della lavanda ci aiuterà a mettere ordine nella mente e a ricordare meglio, con minore facilità di distrazione e maggiore attenzione per le cose e per le persone che abbiamo intorno.
CORIANDOLO
Il Coriandolo, dal buon aroma fruttato, è una pianta aromatica dotata di un gran numero di proprietà benefiche: è digestivo, depurativo e disinfettante dell’organismo, soprattutto delle vie gastrointestinali.
Abituarsi a usare i concimi idrosolubili è un gesto di rispetto verso l’ambiente: poiché aggiungiamo noi l’acqua per creare la miscela, gli imballaggi sono più piccoli e risparmiamo molti costi di trasporto e la relativa emissione di C02. Ma non solo!
USARE I CONCIMI IDROSOLUBILI: PRESTAZIONI PROFESSIONALI
I concimi idrosolubili offrono anche un altro vantaggio rispetto ai fertilizzanti liquidi o granulari. Possono infatti essere utilizzati in due diversi modi: applicati direttamente sul terreno come facciamo con i concimi granulari, oppure possono essere sciolti in acqua per essere irrorarli, per stimolare lo sviluppo di piante stressate a causa di attacchi parassitari o mancanza d’acqua.
Inoltre, rispetto ai fertilizzanti liquidi pronti all’uso, i concimi idrosolubili hanno titoli e materie prime purissime, che garantiscono una marcia in più rispetto ai concimi “normali” e regalano piante forti e rigogliose.
Sono particolarmente diffusi i concimi idrosolubili per Ortensie, quindi piante acidofile, e l’azzurrante per Ortensie. L’Ortensia vive bene su terreno con pH leggermente acido, soprattutto quelle a fiore azzurro. Una particolarità dell’Ortensia è proprio questa: il colore dei fiori varia in funzione dell’acidità del terreno. I fiori virano naturalmente al rosa ma per ottenere fiori azzurri è sufficiente somministrare una volta al mese nella bella stagione del solfato di ferro, venduto anche come azzurrante per Ortensie.
Molto interessanti anche i concimi idrosolubili per Gerani e la novità di quest’anno per Agrumi!