Eliminare la Lilioceris lilli (detta anche Criocera) in modo tempestivo è importante poiché le sue larve sono molto voraci e possono portare alla defoliazione delle piante. Inoltre gli insetti adulti hanno la capacità di volare, coinvolgendo quindi nel problema anche le piante vicine a quella attaccata.
La Criocera (Lilioceris lilii) è un coleottero polifago della famiglia dei Chrysomelidae ed è quindi un lontano parente della Dorifora della Papata (Leptinotarsa decemlineata) o del Tonchio dei Piselli (Bruchus pisorum). Pur essendo originario dell’Asia, si è diffuso anche in Italia dove attacca in particolare le Liliacee, quindi molte piante bulbose ornamentali (come Giglio, Fritillaria, Amaryllis, Tulipani, ecc.) ma anche gli Asparagi.
L’insetto adulto può diventare lungo anche 8 mm ed è riconoscibile per la corazza di un colore rosso brillante con testa, zampe e antenne nere. In primavera, tra marzo e aprile, si riproducono e depositano le uova sulle piante fino all’autunno. In inverno invece si nascondono per svernare.
Dalle uova cilindriche di colore arancione, riunite in gruppi sulle pagine inferiori delle foglie lungo le nervature, escono le larve: si tratta di bruchi abbastanza lunghi (9-10 mm), di colore bruno-arancio e con testa nera. Per proteggersi dai predatori formano una specie di calotta nera sfruttando i loro stessi escrementi. In questa fase sono molto voraci e per un mese si nutrono delle piante. In seguito si nascondono nel terreno, dove si trasformano in insetti adulti.
Sia le larve sia gli adulti si nutrono di foglie, gemme, fusti e fiori. Gli adulti sono meno voraci, mentre le larve sono una vera sciagura perché possono indebolire e portare alla defoliazione e quindi alla morte le piante.