Possiamo usare il Corno Torrefatto in giardino se desideriamo coltivare le nostre piante con soluzioni di origine naturale e consentite in agricoltura biologica. Il Corno Torrefatto è frutto dell’economia circolare e sfrutta i rifiuti del mercato alimentare: si tratta infatti di un fertilizzante organico ottenuto dalla macinatura e torrefazione delle corna bovine.
Il Corno Torrefatto contiene infatti molti nutrienti fondamentali per la crescita delle piante. Come l’Azoto (N), il Fosforo (P) e il Calcio (Ca) ma anche oligoelementi come Rame, Zinco, Manganese e Boro, tutti necessari per una crescita sana ed equilibrata delle colture.
Contrariamente ai concimi minerali, il Corno Torrefatto è un prodotto naturale totalmente sicuro per l’uomo e per l’ambiente. È un prodotto biodegradabile e si decompone naturalmente col passare del tempo, arricchendo il terreno di sostanza organica. Ha una efficacia a lungo termine poiché rilascia gradualmente i nutrienti, garantendo una protezione prolungata alle piante.
Oltre a essere un fertilizzante naturale, il Corno Torrefatto migliora anche le difese naturale delle piante verso alcuni parassiti. Anzitutto favorisce la produzione di lignina, che rafforza le pareti cellulari e le rende meno penetrabili dai parassiti. Inoltre il suo odore naturale è repellente contro Afidi e Mosche bianche.
Può essere usato con successo per la concimazione di fondo di alberi da frutto, arbusti ornamentali, tappeti erbosi e in fase di trapianto. L’alta presenza di Azoto favorisce il radicamento delle giovani piante e stimola la loro crescita. Inoltre svolge un’azione nutritiva lenta e graduale, che dura fino a 3 mesi.
Gli Allium ornamentali sono delle appariscenti piante bulbose che producono grandi fiori rotondi di colore viola o bianco.
Gli Allium sono un genere di piante che comprende più di 500 specie, tra cui molte sono commestibili come le comuni Cipolle (Allium cepa), lo Scalogno (Allium ascalonicum), i Porri (Allium porrum) e l’Aglio (Allium sativum).
Molte però producono dei fiori appariscenti che crescono su gambi molto lunghi: si tratta di specie che vengono coltivate come piante ornamentali e non per i preziosi tuberi.
Tra gli Allium ornamentali ricordiamo l’Allium giganteum con fiori viola sferici e fusti che superano i 150 cm. Interessante anche l’Allium sphaerocephaloncon infiorescenze globose di colore rosso violaceo, l’Allium nectaroscordum siculumcon fiori composti da tante campanelle bianche con sfumature rosacee e l’Allium christophiiche produce palle fiorite grandi fino a 13 cm di diametro.
Possiamo coltivare la Drosera in casa se vogliamo stupire i nostri amici con una pianta davvero unica! Produce una piccola rosetta composta da molte foglie, che hanno la particolarità di avere dei tentacoli colorati appiccicosi. Servono alla pianta per cibarsi, poiché si tratta di una pianta carnivora.
La Drosera è infatti una delle oltre 600 specie di piante carnivore: le più famose sono la Nepenthes e la Dionea, ma la Drosera è altrettanto affascinante. Le piante carnivore in realtà non mangiano “carne” ma intrappolano piccoli insetti: si evolute in terreni poveri di sostanze nutritive e hanno imparato a recuperare i minerali mancanti (come Calcio, Potassio e Azoto) “prelevandole” dagli insetti.
La Drosera in particolare attira i piccoli insetti con il suo colore rosso vivo e li intrappola con i tentacoli appiccicosi. Per evitare la fuga dell’insetto la foglia si arrotola su sé stessa.
La Portulacagrandiflora è una pianta erbacea molto facile da coltivare e che ci ripagherà con lunghissime fioriture, da maggio fino a ottobre. È disponibile in tante varietà con colori che spaziano dal rosso all’arancione, dal rosa al giallo fino al bianco candido. In alcune cultivar i fiori sono doppi o variegati e possono somigliare alle Rose e ai Garofani.
I fusti sono rossicci e hanno un portamento semi-prostrato: le foglie sono strette e cilindriche, simili a quelle del Rosmarino. C’è anche una varietà di Portulaca che si usa in cucina: è la Portulaca oleracea nota anche come Erba Grassa o Erba Porcellana.
In giardino la Portulaca grandiflora si usa come pianta tappezzante, poiché si diffonde rapidamente e offre un tappeto di fiori per molti mesi. Ma è molto apprezzata anche sul terrazzo, coltivata in vaso, per ottenere fioriture abbondanti e ricadenti. Con una pianta che richiede poche cure ed è annuale: adatta per chi ama avere sempre colori differenti ogni anno!
Coltivare la Lavanda in vaso non è difficile e potremo godere della sua bella fioritura che dura per tutta l’estate fino all’autunno. Esistono molte varietà di Lavanda (Lavandula) ma quelle più diffuse nei centri giardinaggio sono la Lavandula angustifolia o officinale, che conosciamo per le tipiche fioriture in Provenza, e la Lavandula stoechascon spighe più corte e fiori che terminano con petali sporgenti che ricordano le ali delle farfalle.
Possiamo poi scegliere tra numerosi ibridi, differenti sia per le dimensioni della pianta e del fiore, sia per il colore e la profumazione. Alcune varietà sono più adatte di altre per la coltivazione in vaso.
Per un giardinaggio biologico possiamo usare la Diatomite e sfruttare le sue caratteristiche per potenziare le difese delle piante. Si tratta di una sostanza di origine naturale che migliora la resistenza delle piante agli stress biotici, cioè causati da parassiti e malattie fungine, e abiotici, come gli errori di coltivazione, i danni causati dal maltempo, ecc.
Perché usare la Diatomite in giardino
La Diatomite è una farina naturale ottenuta da una roccia silicea sedimentaria, residuo fossile di alghe unicellulari della famiglia delle Diatomee. È un materiale totalmente naturale ed è consentito in agricoltura biologica. Può essere quindi usata su tutte le piante e non ha alcun tempo di carenza: quindi possiamo consumare ortaggi e frutta anche dopo un trattamento.
Possiamo usare il Fosetil Alluminio per controllare le malattie fungine delle piante da frutto e dell’orto. Un problema che coinvolge molto appassionati che spesso devono affrontare attacchi della Peronospora (Phytophtora) o della Plasmopara viticola che colpisce le Viti.
I divieti entrati in vigore nel 2023 per gli hobbisti, hanno limitato notevolmente lo spettro delle soluzioni a cui ricorrere per prevenire e curare le malattie fungine delle piante da frutto. Dobbiamo ricorrere a prodotti biologici o, in alternativa, ricorrere a un giardiniere con patentino fitosanitario per i trattamenti con agrofarmaci.
Tra i prodotti biologici vi segnaliamo il Fosetil Alluminio, una sostanza attiva definita e riconosciuta dal Regolamento Europeo. Si è infatti dimostrato particolarmente indicato per l’azione fungicida e sistemica. Per “sistemico” si intende un prodotto che penetra e si diffonde facilmente nei tessuti della pianta: in questo modo allunga il suo effetto e raggiunge tutte le parti della pianta, dalle radici fino alle foglie che spunteranno dopo l’intervento.
Quella di usare lo Zolfo in giardino per la cura delle colture è una pratica antica. Lo Zolfo è anzitutto un meso-elemento essenziale per la vita delle piante e svolge un importante ruolo nella fotosintesi, intervenendo nella formazione di aminoacidi, vitamine e composti aromatici.
I correttivi a base di Zolfo sono utilizzati in agricoltura biologica per abbassare il pH dei suoli alcalini, facilitando così la disponibilità e l’assimilabilità radicale dei micronutrienti presenti nel terreno.
Inoltre i preparati a base di Zolfo sono un prezioso alleato per limitare le malattie fungine, come Oidio, Peronospora, Ruggine e Ticchiolatura.
I vantaggi dei prodotti a base di Zolfo sono molteplici: è un elemento presente in natura e non lascia residui tossici, ha un ampio spettro d'azione, ha effetti nutrizionali e un basso costo.
Come usare lo Zolfo in giardino
I prodotti a base di Zolfo possono essere granulari o liquidi e li sceglieremo in funzione del tipo di trattamento che desideriamo effettuare.
I fiorirecisi, pur essendo separati dalla pianta madre, continuano a respirare e a consumare acqua, che perdono anche a causa della traspirazione. Non essendo più “collegati” alla pianta, i fiori recisi non ricevono l’acqua e le sostanze nutritive e per la respirazione consumano le risorse interne di zuccheri: perciò inizia il decadimento che porterà all’appassimento.