L’uso della Propoli per curare le piante si sta diffondendo anche tra gli hobbisti, sempre più alla ricerca di soluzioni naturali e consentite in agricoltura biologica per curare orti, giardini e piante ornamentali.
La difesa biologica è però basata sulla prevenzione e sull’uso di corroboranti e sostanza di base capaci di potenziare le difese naturali delle piante e di creare un habitat sgradito da insetti fitofagi e spore delle malattie fungine.
Perché usare la Propoli per curare le piante
Tra i corroboranti, l’estratto di Propoli si è rivelato particolarmente efficace contro gli attacchi fungini e batterici.
L’applicazione della Propoli sulle foglie stimola inoltre la cicatrizzazione delle ferite ed è indicata in seguito a traumi (per esempio attacchi di parassiti), potature e grandinate. La Propoli attira anche le api favorendo l’impollinazione.
Possiamo coltivare i Fagiolinani sul terrazzo sia per ottenere il raccolto sia per sfruttare una pianta rampicante con rapido sviluppo, capace di coprire un grigliato in poche settimane. Inoltre fiorisce prima di iniziare la produzione dei baccelli.
I Fagioli nani (Phaseulus vulgaris) sono più indicati per la coltivazione in vaso sul terrazzo, poiché si sviluppano meno in altezza rispetto alle varietà da orto. Indicativamente crescono 50/60 cm in altezza. È quindi una soluzione perfetta anche per chi ha poco spazio!
Scegliere le varietà
Esistono tre tipi di Fagioli: i “mangiatutto” (detti anche cornetti o fagiolini), i Fagioli da sgranare e i Fagioli da seccare. Tutti sono disponibili nella versione nana, che può crescere anche senza sostegni, e in quella rampicante.
Possiamo scegliere tra molte varietà di Fagioli nani con frutti che possono avere forma e colore molto differenti. La buccia esterna può essere verde, gialla, rossa (come il FagioloStregonta nano), bianca con striature rosse (come il Fagiolo nano di Saluggia) o viola. E anche i frutti interni possono essere bianchi (Cannellino nano), crema striato di viola (Anellino di Trento), marroni o neri (Marconi).
Inoltre possiamo orientare la scelta tra le varietà “mangiatutto” o quelli da sgranare. Tra i primi ricordiamo il Fagiolo nano Vesuvio, il Marconi con ovuli neri o il Bobis d’Albenga. Tra i Fagioli nani da sgranare ricordiamo invece...
Oltre che per i fiori colorati possiamo coltivare la Scabiosa in giardino per creare un angolo dedicato alle api e alle farfalle, che adorano il polline e il nettare di questa pianta.
La Scabiosa è una pianta erbacea perenne caratterizzata da una lunga fioritura che può iniziare a giugno e proseguire fino a ottobre. I fiori della Scabiosa caucasica sono larghi circa 6 cm e hanno un delicato color lavanda o azzurro con centro tendente al bianco. Ma ci sono anche ibridi completamente bianchi. La Scabiosa columbaria ha invece fiori più colorati e possono essere rossi o viola. Possiamo optare anche per varietà nane, più indicate per una coltivazione in vaso sul terrazzo.
Gli steli possono raggiungere un’altezza di 40/50 cm e la Scabiosa può essere utilizzata con successo per colorare le aiuole e le bordure. La Scabiosa è anche un ottimo fiore reciso.
Dove coltivare la Scabiosa
Non ama il gelo sotto i -5°C e se viene coltivata in giardino può perdere le foglie e la parte aerea in dicembre. Se fa freddo va in riposo vegetativo ma niente paura: la pianta rimane viva e rispunterà nella prossima primavera.
Per ottenere fioriture più abbondanti scegliamo una posizione soleggiata.
Scegliere piante che richiedono poca acqua per abbellire il giardino sta diventando ormai una necessità. L’anno scorso abbiamo assistito alla stagione più siccitosa degli ultimi anni e anche quest’anno le previsioni non sono positive. In molte zone d’Italia ci saranno razionamenti e verranno, giustamente, privilegiate le produzioni agricole. Scegliere piante che richiedono poca acqua per il giardino è quindi un modo per ridurre i consumi e anche per diminuire l’impatto sull’ambiente del nostro spazio verde.
Senza sottovalutare che la minore richiesta di acqua significa anche meno ore da dedicare alla coltivazione. Un aspetto non secondario, specialmente per chi ha poco tempo per curare il giardino.
Le piante che abbiamo selezionato crescono rigogliose, alcune producono belle fioriture e abbelliscono gli spazi verdi quasi senza il nostro intervento.
È bene però precisare che per crescere in modo quasi autosufficiente, le piante devono trovarsi bene nel terreno del nostro giardino. La scelta quindi deve partire da lì: se abbiamo un terreno basico meglio evitare la coltivazione di piante acidofile e viceversa.
Inoltre a tutte le giovani piante, appena trapiantate, dobbiamo dare il tempo di produrre un apparato radicale solido e in grado di trovare in profondità l’umidità necessaria. Nei primi anni quindi richiedono irrigazioni e concimazioni regolari: quando diventeranno più robuste cresceranno in autonomia.
10 piante che richiedono poca acqua
Il Gelsomino invernale (Jasminum nudiflorum) è un arbusto a foglia caduca originario della Cina, caratterizzato da fiorellini imbutiformi di un bel giallo brillante. I fiori gialli spuntano da gennaio a marzo, prima delle foglie.
Coltivare la Crassula marnierianain casa è molto facile e alla portata di tutti. Le Crassule sono un genere di piante succulente sempreverdi e comprende più di 200 specie differenti. Si sviluppate un po’ in tutti i continenti e le differenti specie possono avere forme anche molto differenti. Per esempio la Crassula ovata ha foglie rotondeggianti mentre la Crassula pyramidalis ha foglie di forma geometrica quasi spigolose.
Per decorare le nostre case vi suggeriamo la buffa forma della Crassula marnieriana che si sviluppa come una collana. I fusti vengono infatti quasi nascosti dalle grandi foglie quadrangolari con angoli morbidi. Se viene coltivata all’ombra le foglie sono verdi, se le esponiamo al sole tendono a diventare rossicce. Produce anche tanti piccoli fiorellini a forma di stella all’inizio della primavera.
È una pianta a crescita lenta ed è nana: gli steli raggiungono al massimo i 25 cm di altezza. Inizialmente crescono in verticale, man mano che si riempiono di foglie tendono a pendere.
Dove coltivare la Crassula marnieriana
È una pianta originaria del sud dell’Africa e non tollera il freddo sotto i 5°C. Meglio coltivarla in casa dove troverà il clima ideale per svilupparsi. Possiamo spostarla sul terrazzo in estate in una posizione ombreggiata, ma a settembre riportiamola in casa.
In appartamento scegliamo una posizione luminosa e lontana da fonti di calore e spifferi freddi invernali. Se vogliamo far diventare rosse le foglie, esponiamola direttamente ai raggi solari: evitiamo di farlo però in estate nelle ore più calde poiché si potrebbero ustionare le foglie. Ma questo consiglio vale un po’ per tutte le piante d’appartamento.
Spruzzare il Caolino sulle piante per proteggerle da insetti e funghi diventerà presto un'abitudine per gli appassionati di giardinaggio italiani. Quest’anno è entrato in vigore un Decreto (33/2018) che limita fortemente l’accesso agli agro farmaci agli hobbisti, togliendo dal commercio molti prodotti che tradizionalmente venivano utilizzati per difendere le piante del giardino e dell’orto da insetti parassiti e malattie fungine.
Gli hobbisti sono perciò obbligati a un bivio: abbracciare le soluzioni naturali a nostra disposizione oppure chiamare un giardiniere professionista dotato del patentino fitosanitario che permette l’acquisto e l’uso degli agrofarmaci. È quindi un’occasione per modificare il nostro approccio con la coltivazione per sposare le tecniche del “giardinaggio biologico”.
È però importante precisare che il “giardinaggio biologico” è basato più sul controllo e sulla prevenzione che sull’eliminazione. Non avendo più a disposizione prodotti “chimici”, che uccidono all’istante gli insetti parassiti o le spore fungine, dovremo mettere in atto tutte le pratiche agronomiche e le soluzioni per prevenire il loro arrivo e insorgere. A partire dalla primavera, cioè il periodo in cui si manifestano i parassiti, dovremo quindi controllare regolarmente e attentamente le nostre piante alla ricerca delle prime tracce della presenza di parassiti: all’inizio è più facile debellare il problema anche con le soluzioni biologiche, se invece la pianta è già infestata sarà più complicato. Inoltre dovremo trattare le nostre piante con particolari prodotti biologici e di origine naturale che hanno la capacità di rafforzare le difese della pianta e di creare un habitat sgradito agli insetti.
Stai cercando delle piante resistenti al freddo per decorare il terrazzo anche in inverno? Ecco 10 piante capaci di tollerare anche i freddi più intensi con caratteristiche peculiari per ogni esigenza.
Piante resistenti al freddo: 10 varietà da non perdere per il terrazzo!
1. Lauroceraso
Su un terrazzo abbiamo bisogno anzitutto di piante sempreverdi, utili per costruire siepi o “pareti verdi”. Tra quelli che resistono meglio al freddo merita una menzione il Lauroceraso (Prunus lurocerasus), un arbusto vigoroso perfetto per realizzare siepi schermanti. Tollera il freddo fino a -15°C.
2. Viburno
Sempre per realizzare “pareti verdi”, anche il Viburno ha un’ottima tolleranza al freddo: alcune varietà arrivano a -20°C. Il Viburno tino (Viburnum tinus) è un arbusto compatto, con grandi foglie di colore verde scuro, indicato per la coltivazione in vaso sul terrazzo. Anche il Ligustro(Ligustrum ovalifolium) è un’ottima alternativa: resiste fino a -15°C e ci sono varietà con foglie screziate molto decorative.
3. Deutzia scabra
Accanto alle “pareti verdi” dobbiamo però affiancare delle fioriture. La Deutzia appartiene alla famiglia delle Hydrangeaceae, quella delle Ortensie, e da maggio a luglio produce tanti fiori bianchi e rosa a forma di stella riuniti in vistosi grappoli. Non tutte le Deutzie tollerano il freddo, ma la ...
Coltivare la Cambria è facile e ci ripaga con fioriture davvero straordinarie. È bene però sapere che il termine “Cambria” non identifica un genere di Orchidee ma viene utilizzato per classificare una serie di ibridi ottenuti dall’incrocio tra diverse piante della famiglia delle Orchidaceae. In particolare di Brassia, Cochlioda, Miltonia, Odontoglossum e Oncidium.
È un uso iniziato circa un secolo fa, quando si sviluppò l’ibridazione delle Orchidee e la Vuylstekeara Cambria Plush riscosse molto successo. Il marchio commerciale Cambria, inventato dall’ibridatore belga, fu talmente associato a questi nuovi ibridi molto spettacolari da venire utilizzato oggi come nome comune per identificare gli ibridi di Orchidea caratterizzati da fiori maculati e colori vivaci.
Le Cambria, un po’ come tutte le Orchidee, hanno pseudobulbi da cui si sviluppano lunghe foglie nastriformi di colore verde intenso. Tra le foglie spunta il lungo stelo floreale su cui spiccano fino a 7 boccioli.
Essendo incroci intergenerici possono fiorire in primavera e in autunno in funzione delle Orchidee utilizzate per l’incrocio. I tempi di fioritura e le temperature minime possono quindi variare. Naturalmente anche i colori dei fiori possono molto cambiare: gli ibridi servono anche a quello, oltre a migliorare le performance della pianta rispetto alle temperature e ai parassiti. Di solito le Cambrie hanno colori molto vivaci, dal rosso al viola, dal giallo all’arancio e spesso hanno petali screziati o maculati.
Un aspetto interessante è che possiamo coltivare e raccogliere il Pak Choi per quasi tutto l’anno, dall’inizio di febbraio fino all’inizio dell’inverno. È così che questo cavolo cinese sta entrando lentamente anche negli orti italiani, perché ha un gusto delicato e possiamo consumarlo sia crudo sia cotto.
Il Pak Choi (Brassica rapa spp. Chinensis) è un cavolo di origine cinese e consumato in tutto l’Asia e oggi sempre più diffuso anche in Europa e in Italia. È ricco di vitamine e di sali minerali ed è simile alle Bietole, con una costolatura bianca spessa e tenere foglie di colore verde chiaro. Le foglie più giovani sono tenere e si possono mangiare crude in insalata. I cespi e le costolature più grandi si consumano cotti.