Eliminare i Ragni rossi dalle piante ornamentali è importante poiché si sviluppano molto velocemente e possono pregiudicare la sopravvivenza della pianta.
I Ragni rossi non sono altro che Acari: degli artropodi che si differenziano dagli insetti per essere forniti di quattro paia di zampe allo stato adulto. Molte specie vivono come parassiti delle piante, di cui pungono i tessuti allo scopo di succhiarne i succhi cellulari. La famiglia degli Acari Tetranichidi è una tra le più dannose e diffuse e comprende diverse specie tra cui il Ragno rosso, il Ragnetto rosso bimaculato e il Ragno Giallo, che sono in grado di attaccare quasi tutte le principali colture arboree, erbacee e ornamentali.
Essendo di dimensioni inferiori agli 0,5 mm sfuggono facilmente al controllo visivo, ragione per cui spesso ci accorgiamo della loro presenza solo quando la pianta presenta i sintomi di sofferenza.
Con le condizioni ambientali favorevoli questi fitofagi si riproducono molto rapidamente e danno origine a infestazioni caratterizzate da notevole virulenza.
ELIMINARE I RAGNI ROSSI: PARTIAMO DALLA PREVENZIONE
Ma quali sono le condizioni ottimali per lo sviluppo degli Acari? Lo sviluppo delle colonie è fortemente favorito da temperature superiori a 25 °C e bassa umidità relativa intorno al 60% . Allo scopo di trovare il microclima giusto per la riproduzione, i Ragni rossi sono molto mobili sulla pianta. Infatti, in caso di condizioni climatiche avverse, si assiste spesso a vere e proprie migrazioni verso le parti più protette (gemme, anfratti della corteccia, ecc.) oppure, in alcune specie, alla creazione di malformazioni escrescenti su varie parti della pianta (dette “galle”), che hanno la funzione di proteggerli fino a quando...
Coltivare la Tamerice (Tamarix) è una tradizione del nostro Mediterraneo, ma anche delle coste indiane e cinesi. Si tratta di una pianta arbustiva e fa parte della famiglia delle Tamaricaceae che comprende decine di specie di alberi e arbusti tutti caratterizzati dalle lunghe spighe di piccoli fiori rosacei, che sbocciano in estate e ricordano i fiori del ciliegio, come il tronco nodoso, di colore simile al bordeaux.
COLTIVARE LA TAMERICE: UNA PIANTA MOLTO RESISTENTE
La Tamerice ama ambienti con climi caldi e soleggiati ed è ottima per essere coltivata in ambienti costieri, sia per la sua buona resistenza all’aria salmastra, sia per la sua adattabilità ai venti. Per la sua rusticità, e la sua resistenza al freddo e allo smog, può essere coltivata anche in aree del centro-nord come la Pianura Padana, tenendo però conto della sua debolezza di fronte agli sbalzi di temperatura improvvisi e alle gelate tardive.
Il periodo ideale per mettere a dimora la Tamerice in giardino è tra l’autunno e l’inverno, in un terreno ben drenato...
Le piante amanti del caldo prediligono una esposizione soleggiata e tollerano bene la siccità. Ecco i nostri consigli per una lunga estate calda! Piante adatte alla coltivazione sia in giardino sia in vaso.
PIANTE AMANTI DEL CALDO: LA NOSTRA TOP TEN
Banano. È una pianta molto resistente al caldo. Con una irrigazione corretta e una concimazione regolare con un fertilizzante liquido per piante verdi produrrà di continuo grandi foglie molto decorative.
Bella di notte (Mirabilis jalapa). Da giugno a ottobre produce molti fiorellini profumati. Gradisce una esposizione in pieno sole e va irrigate frequentemente specie in estate.
Controllare lo sviluppo ed eliminare le infestanti nel prato sono tra le attività che impegnano maggiormente i proprietari di un tappeto erboso. Spuntano malerbe di ogni tipo, in ogni luogo, in tutte le stagioni, comprese l’autunno e l’inverno. Possono essere annuali, biennali e perenni, sia a foglia larga che stretta. Se ne eliminiamo un tipo, molto presto altre prenderanno il suo posto.
Le infestanti devono essere tenute sotto controllo in quanto sono causa diretta e indiretta della riduzione della crescita, della qualità e della funzionalità del prato, oltre che risultare in generale antiestetiche.
Eliminare le infestanti nel prato: non è solo una questione estetica
Le infestanti competono direttamente con il prato accaparrandosi acqua, nutrienti e luce o semplicemente occupando lo spazio disponibile. Occorre agire rapidamente perché sono anche ospiti, principali o intermedi, di funghi, virus e insetti, fino a costituire un ostacolo fisico all’uso del prato.
In particolari condizioni inoltre riducono il movimento dell'aria determinando microzone in cui, permanendo la rugiada, si creano i primi focolai di malattie fogliari o danni da gelo.
Come pianificare la lotta alle infestanti
Generalmente si tende a intervenire con il diserbo quando le infestanti sono emerse. L’esperienza ci dice invece che è molto più facile ed economico prevenire la nascita delle infestanti che eliminarle quando sono nate.
Chiunque possieda un prato dovrebbe avere un programma di controllo delle infestanti. Questo offre il vantaggio di utilizzare in modo integrato ogni accorgimento utile ed economico per limitare al massimo la presenza delle malerbe.
Il programma di controllo delle infestanti in 12 passi
Il programma di controllo delle infestanti può prevedere diversi momenti e tecniche. Vediamo insieme le principali...
Con l’arrivo del caldo tornerà inevitabilmente il problema delle zanzare. Eppure per limitarlo sarebbe sufficiente mettere in pratica delle semplici tecniche di prevenzione: è però importante che lo facciano tutti, privati e pubbliche amministrazioni, altrimenti corriamo il rischio di essere comunque punti dalle zanzare “allevate” dal vicino di casa.
Vediamo come intervenire per limitare lo sviluppo delle larve di zanzare e come limitare la presenza, in casa e in giardino, degli insetti adulti.
Coltivare un Ginepro ci permette di dare un tocco di originalità ai nostri giardini, con la sua bellezza semplice e rustica. Ciò che contraddistingue il Ginepro sono le sue tipiche bacche blu scuro, usate in cucina per insaporire le carni o come ingrediente fondamentale di liquori tipici come il Genepì, ma anche in erboristeria per le sue virtù medicamentose.
Diffuso nelle nostre Alpi e sulle vette un po’ di tutto il Mediterraneo, il Ginepro è facile da coltivare, non ha bisogno di particolari attenzioni, né di essere innaffiato costantemente, in quanto tipico di regioni aride. L’ideale per pollici verdi particolarmente sbadati!
Il problema delle Cocciniglie e della loro invasione è molto diffuso. Questi insetti si alimentano succhiando la linfa alla pianta pungendone i tessuti. A seconda della specie considerata e della pianta ospite, le possiamo trovare su foglie, rami, tronco, frutti o radici e provocano vistosi deperimenti e danni che si spingono sino alla perdita totale della pianta medesima. Esistono Cocciniglie specifiche per la quasi totalità delle piante ornamentali e da frutto.
Nelle fasi iniziali, le loro caratteristiche e il loro modo di riprodursi possono far passare inosservata la loro presenza pur raggiungendo spesso elevati livelli di gravità.
In esterno, nelle aree temperate, si susseguono in genere da 1 a 3 generazioni l'anno. Ma si adattano bene anche agli ambienti chiusi come le serre e gli appartamenti, dove i ritmi di riproduzione possono susseguirsi senza soluzione di continuità, poiché il clima è stabile e non scende sotto le zero.
IL PROBLEMA DELLE COCCINIGLIE: COME VERIFICARE LA LORO PRESENZA
Le Cocciniglie possono collocarsi su ogni organo della pianta in quanto sono in grado di perforare ogni tipo di tessuto con il loro robusto stiletto. Al pari degli Afidi sono estremamente prolifiche e producono una abbondante melata che imbratta la pianta. In seguito il liquido diventa preda di funghi saprofiti che sviluppano un feltro nerastro e crostoso, la Fumaggine, in grado di soffocare ulteriormente la pianta.
Le Cocciniglie sono insetti sedentari o scarsamente mobili. Nelle specie più diffuse nei nostri ambienti, il corpo delle femmine può presentarsi coperto di cera, piastre cerose, lanuggine, scudetti rigidi di varia forma oppure essere provviste di un ovisacco. Tutti questi elementi proteggono in modo molto efficace le uova e le larve...
Ci sono molti motivi per coltivare il Viburno (Viburnum) in giardino. Distinguibile per le fronde molto fitte, che possono raggiungere un’altezza di 3-4 metri, ma anche per i suoi fiori, il Viburno, generalmente coltivato in serie per comporre delle piccole siepi, viene anche usato come esemplare singolo, per abbellire una aiuola e dare un tocco di eleganza a un giardino.
COLTIVARE IL VIBURNO: UN NOME TANTE PIANTE DIVERSE
Viburno è però un termine “generico”, poiché dietro questo nome si cela un genere che comprende tantissime specie diverse (i più conosciuti sono Lucidum, Opulus, Tinus, ecc.), disponibili in molte varietà. Le varie specie di Viburno danno luogo a piante a volte spesso diverse: sia nel colore dei fiori, sia nella forma delle foglie (rugose o lisce), sia nelle caratteristiche (alcune sono sempreverdi, altre decidue) e nelle dimensioni. Le specie decidue fioriscono in primavera, mentre alcune specie di sempreverdi fioriscono anche in autunno. Ci sono Viburni che producono bacche e il Viburnum Opulus produce dei bellissimi fiori rotondi, mentre di solito il Viburno ha fiori riuniti a ombrello. È quindi importante, all’atto dell’acquisto, verificare che il tipo di Viburno che abbiamo scelto sia adatto, per caratteristiche e spazi, al nostro giardino. Per esempio se vogliamo realizzare una siepe meglio puntare su un sempreverde.
Il Viburnum Tinus è perfetto per realizzare siepi. Ha foglie piccole ovali color verde scuro e in primavera regala fiori a forma di ombrello di circa 10 cm di diametro. In autunno, dopo la fioritura, produce delle bacche blu.
Coltivare le Palme in giardino è possibile anche in Italia. Nonostante l’aspetto esotico, diversi tipi di Palme sono usate ormai da molto tempo in Europa per dare un tocco di particolarità ai nostri giardini. La famiglia delle Aracacee conta più di duecento specie, provenienti da ogni continente e solo in parte originarie del nostro Mediterraneo.
Tra le diverse specie di Palma, possiamo trovare piante di ogni dimensione e per ogni necessità: alcune sono alberi alti fino a 25 metri come la Palma Reale (Roystonea regia), la Palma del Cile (Jubaea chilensis) o la Palma da Datteri (Phoenix dactylifera), che oltre ai fiori decorativi genera anche i famosi frutti. Altre specie, come la Palma di San Pietro (Chamaerops humilis) o la Palma Pigmea (Phoenix roebelenii) vengono dette nane perché, a differenza delle loro cugine, non riescono a crescere a più di due metri di altezza e sono quindi adatte per crescere in qualsiasi aiuola. Altre specie ancora, come la Kenzia, l’Areca (Chrysalidocarpus lutescens) o la Chamaedorea, coltivate in vaso, vengono spesso usate anche per arredare uffici o appartamenti.