Le piante adatte alla salsedine sono l’ideale per abbellire un giardino o un terrazzo al mare. Nei giardini marini, anche più dell’eccesso di caldo, freddo, luce, ombra o acidità nel terreno, è infatti l’eccesso di sale a compromettere la crescita di molte piante. La salsedine può diffondersi e ristagnare nell’aria, come nel terreno, compromettendo l’osmosi cellulare, cioé la capacità delle cellule vegetali di assorbire l’acqua. Insieme all’eccesso di sodio, anche l’eccesso di cloro può provocare una carenza di alimentazione delle piante chiamata clorosi.
L’eccesso di salinità nel terreno e nell’aria è una delle prime cause di desertificazione nel mondo. Fortunatamente l’evoluzione delle piante cresciute in zone costiere o desertiche ci ha messo a disposizione una grande varietà di esemplari resistenti alla salsedine.
PIANTE ADATTE ALLA SALSEDINE: LE ALOFITE
Le piante alofite, cresciute in luoghi costieri e tipiche del nostro mediterraneo, hanno infatti la capacità di assimilare il sale all’interno delle cellule. Nel caso delle piante alofite, un terreno ricco di minerali e un clima caldo e secco, sono persino necessari per la crescita corretta della pianta. Alcune piante alofite, tipiche delle nostre regioni e facili da coltivare, sono la Salicornia detta anche Asparago di mare per la sua somiglianza all’ortaggio, l’Artemisia con le sue corone di foglie a forma di stella, la Barba di Frate (Salsola soda) oppure il Limonio o Statice (...
Allontanare le Vespe dai luoghi in cui abitiamo può essere necessario poiché rappresentano un pericolo per i bambini e per gli animali. In caso di ipersensibilità alle punture di Vespa, si può anche verificare uno shock anafilattico con rischi anche mortali, specialmente se si viene attaccati da più Vespe. Inoltre sono abbastanza combattive e, contrariamente alle Api, possono pungere più volte poiché non perdono il pungiglione: questo le rende più pericolose.
ALLONTANARE LE VESPE MA IN MODO CONSAPEVOLE
È bene precisare che le Vespe non vanno uccise inutilmente poiché sono animali utili. Contrariamente alle Api, le Vespe (Vespula vulgaris) non sono insetti impollinatori e si cibano di altri insetti o di sostanze zuccherine, come la polpa di molti frutti ma anche i nostri alimenti. Si nutrono anche di corteccia che usano, mischiata alla saliva, per creare i loro alveari che sono simili a fogli di carta e non cerosi come quelli delle Api. Nonostante ciò, le Vespe sono animali utili poiché si cibano di insetti come ragni, zecche e afidi e ne limitano così lo sviluppo. Inoltre sono il cibo preferito di molti volatili, come rondini e falchi che sono ghiotti di imenotteri.
Va inoltre precisato che le Vespe, come tutti gli animali tranne l’uomo, non sono pericolose e non aggrediscono senza motivo: lo fanno solo per difesa quando si sentono attaccate o quando il loro nido è in pericolo. Ma vediamo come allontanare le Vespe.
I RIMEDI NATURALI
Alcune volte le Vespe sono presenti nei nostri giardini anche se il loro nido non si trova nei paraggi. Magari sono semplicemente attratte dai profumi dei nostri fiori o dai...
Possiamo coltivare la Camassia in giardino sia per la bellezza semplice dei suoi fiori a forma di stella, con lunghi petali sottili, ma anche per la sua rusticità e la semplicità di coltivazione.
La Camassia è una pianta bulbosa e la grandezza dei fiori dipende dalla varietà: dalle stelle grandi fino a 8 cm della Camassia leichtlinii alle nuvole di fiorellini della Camassia cuisickii. La specie di Camassia più caratteristica è la Camassia caerulea con i suoi fiori azzurri, ma sono apprezzate anche varianti come con petali color porpora o come la Camassia leichtliniiAlba, con petali bianchi.
La Camassia fiorisce ogni anno in primavera ed è ideale per caratterizzare aiuole e bordure. Spesso vengono coltivati alcuni esemplari molto vicini tra loro, per creare dei cespugli.
Coltivare la Camassia: una pianta che richiede poche cure
Originaria del sottobosco dell’America del nord, la Camassia può crescere bene sia in zone soleggiate sia in ambienti più riparati, in mezz’ombra. Sopporta bene ogni tipo di temperatura delle nostre regioni, da quelle più calde a quelle più fredde (fino a -5/-10°C).
I bulbi di Camassia si piantano in autunno, sotto 15 centimetri di terriccio fresco, distanti circa 20 centimetri l’uno dall’altro. Se vengono piantati in giardino facciamo in modo che il terreno sia soffice, umido e ben drenato: se necessario possiamo migliorare le prestazioni dell’aiuola fiorita aggiungendo un ammendante, così come possiamo migliorare il drenaggio dell’acqua miscelando...
Il prato in estate è soggetto a maggiore stress e usura. Attraverso l’utilizzo di prodotti tecnologicamente avanzati e mettendo in pratica alcuni semplici accorgimenti potremo continuare a goderci i vantaggi del tappeto erboso, favorendone al contempo l’irrobustimento e il miglior aspetto.
Per semplificare il concetto possiamo dire che tutte le azioni devono essere rivolte a proteggere l’apparato radicale dalla forte insolazione e minimizzare lo stress a carico dell’apparato fogliare.
IL PRATO IN ESTATE: L’ALTEZZA DI TAGLIO
A prescindere dalla tipologia d’uso (sportivo, decorativo, ecc.) in estate è bene aumentare l’altezza di taglio. Portando l’altezza a 45-50 mm per i prati a uso ricreativo e a 30-35 mm per quelli ornamentali aumenteremo l’ombreggiamento della corona e delle radici proteggendole dalle scottature e dalla eccessiva evapotraspirazione.
L’intervallo tra i tagli può essere allungato a 7-8 giorni e, onde evitare l’effetto stuoia, è bene non asportare mai più di 1/3 della lunghezza della foglia per singolo taglio.
IL RUOLO DELL’IRRIGAZIONE
L’eccesso di acqua è dannoso più della sua carenza. In estate si tende ad aumentare l’apporto di acqua al tappeto erboso, dimenticando che così promuoviamo lo sviluppo di molte malattie fungine distruttive di difficile controllo e il maggior costipamento del terreno.
La capacità del terreno di ricevere e immagazzinare correttamente l’acqua è determinata dalle sue caratteristiche strutturali. Per questo motivo l’apporto di acqua deve essere principalmente legato a questo fattore, pur considerandone anche altri come la temperatura esterna, la composizione del miscuglio di semi, l’esposizione al sole, ecc.
Per evitare dannosi eccessi idrici può esserci d’aiuto seguire le indicazioni...
Da secoli gli uomini amano coltivare la Ginestra (Genisteae) non solo per la bellezza dei suoi fiori gialli, che sbocciano tra maggio e agosto, ma anche per le fibre flessibili e resistenti del suo legno, simili a stoffe come juta, lino e canapa, che venivano usate per tessere vestiti o corde.
Cresciuta nel clima caldo e secco delle coste mediterranee, la Ginestra è una pianta rustica che ama ambienti caldi e soleggiati e le estati anche intense, ma riesce a resistere anche al freddo al di sotto di -15°C.
Eliminare i Ragni rossi dalle piante ornamentali è importante poiché si sviluppano molto velocemente e possono pregiudicare la sopravvivenza della pianta.
I Ragni rossi non sono altro che Acari: degli artropodi che si differenziano dagli insetti per essere forniti di quattro paia di zampe allo stato adulto. Molte specie vivono come parassiti delle piante, di cui pungono i tessuti allo scopo di succhiarne i succhi cellulari. La famiglia degli Acari Tetranichidi è una tra le più dannose e diffuse e comprende diverse specie tra cui il Ragno rosso, il Ragnetto rosso bimaculato e il Ragno Giallo, che sono in grado di attaccare quasi tutte le principali colture arboree, erbacee e ornamentali.
Essendo di dimensioni inferiori agli 0,5 mm sfuggono facilmente al controllo visivo, ragione per cui spesso ci accorgiamo della loro presenza solo quando la pianta presenta i sintomi di sofferenza.
Con le condizioni ambientali favorevoli questi fitofagi si riproducono molto rapidamente e danno origine a infestazioni caratterizzate da notevole virulenza.
ELIMINARE I RAGNI ROSSI: PARTIAMO DALLA PREVENZIONE
Ma quali sono le condizioni ottimali per lo sviluppo degli Acari? Lo sviluppo delle colonie è fortemente favorito da temperature superiori a 25 °C e bassa umidità relativa intorno al 60% . Allo scopo di trovare il microclima giusto per la riproduzione, i Ragni rossi sono molto mobili sulla pianta. Infatti, in caso di condizioni climatiche avverse, si assiste spesso a vere e proprie migrazioni verso le parti più protette (gemme, anfratti della corteccia, ecc.) oppure, in alcune specie, alla creazione di malformazioni escrescenti su varie parti della pianta (dette “galle”), che hanno la funzione di proteggerli fino a quando...
Coltivare la Tamerice (Tamarix) è una tradizione del nostro Mediterraneo, ma anche delle coste indiane e cinesi. Si tratta di una pianta arbustiva e fa parte della famiglia delle Tamaricaceae che comprende decine di specie di alberi e arbusti tutti caratterizzati dalle lunghe spighe di piccoli fiori rosacei, che sbocciano in estate e ricordano i fiori del ciliegio, come il tronco nodoso, di colore simile al bordeaux.
COLTIVARE LA TAMERICE: UNA PIANTA MOLTO RESISTENTE
La Tamerice ama ambienti con climi caldi e soleggiati ed è ottima per essere coltivata in ambienti costieri, sia per la sua buona resistenza all’aria salmastra, sia per la sua adattabilità ai venti. Per la sua rusticità, e la sua resistenza al freddo e allo smog, può essere coltivata anche in aree del centro-nord come la Pianura Padana, tenendo però conto della sua debolezza di fronte agli sbalzi di temperatura improvvisi e alle gelate tardive.
Il periodo ideale per mettere a dimora la Tamerice in giardino è tra l’autunno e l’inverno, in un terreno ben drenato...
Le piante amanti del caldo prediligono una esposizione soleggiata e tollerano bene la siccità. Ecco i nostri consigli per una lunga estate calda! Piante adatte alla coltivazione sia in giardino sia in vaso.
PIANTE AMANTI DEL CALDO: LA NOSTRA TOP TEN
Banano. È una pianta molto resistente al caldo. Con una irrigazione corretta e una concimazione regolare con un fertilizzante liquido per piante verdi produrrà di continuo grandi foglie molto decorative.
Bella di notte (Mirabilis jalapa). Da giugno a ottobre produce molti fiorellini profumati. Gradisce una esposizione in pieno sole e va irrigate frequentemente specie in estate.
Controllare lo sviluppo ed eliminare le infestanti nel prato sono tra le attività che impegnano maggiormente i proprietari di un tappeto erboso. Spuntano malerbe di ogni tipo, in ogni luogo, in tutte le stagioni, comprese l’autunno e l’inverno. Possono essere annuali, biennali e perenni, sia a foglia larga che stretta. Se ne eliminiamo un tipo, molto presto altre prenderanno il suo posto.
Le infestanti devono essere tenute sotto controllo in quanto sono causa diretta e indiretta della riduzione della crescita, della qualità e della funzionalità del prato, oltre che risultare in generale antiestetiche.
Eliminare le infestanti nel prato: non è solo una questione estetica
Le infestanti competono direttamente con il prato accaparrandosi acqua, nutrienti e luce o semplicemente occupando lo spazio disponibile. Occorre agire rapidamente perché sono anche ospiti, principali o intermedi, di funghi, virus e insetti, fino a costituire un ostacolo fisico all’uso del prato.
In particolari condizioni inoltre riducono il movimento dell'aria determinando microzone in cui, permanendo la rugiada, si creano i primi focolai di malattie fogliari o danni da gelo.
Come pianificare la lotta alle infestanti
Generalmente si tende a intervenire con il diserbo quando le infestanti sono emerse. L’esperienza ci dice invece che è molto più facile ed economico prevenire la nascita delle infestanti che eliminarle quando sono nate.
Chiunque possieda un prato dovrebbe avere un programma di controllo delle infestanti. Questo offre il vantaggio di utilizzare in modo integrato ogni accorgimento utile ed economico per limitare al massimo la presenza delle malerbe.
Il programma di controllo delle infestanti in 12 passi
Il programma di controllo delle infestanti può prevedere diversi momenti e tecniche. Vediamo insieme le principali...