Seminare un tappeto erboso di qualità è facile e all’inizio della primavera, con l’innalzarsi delle temperature medie, possiamo affrontare gli interventi per rigenerare i prati e seminare nuove aree.
SEMINARE UN TAPPETO ERBOSO: IL LETTO DI SEMINA
Un buon “letto di semina”, cioè l’area di terreno che ospiterà i semi e il prato, è la base del successo di un tappeto erboso di qualità.
Iniziare i lavori per tempo, affinando frequentemente il terreno sino a ottenere una superfice ben livellata, liscia, priva di zolle grossolane e soffice. Eliminare i sassi, le malerbe e ogni altro materiale in grado di ostacolare la semina e la germinazione. Rivoltando e lavorando il terreno in questo periodo, portiamo alla luce i giovani germogli delle piante infestanti: lasciando “riposare” il letto, sarà il clima (il freddo e il sole) a farle morire.
Assicurarsi infine che l’appezzamento smaltisca in modo efficiente l’acqua in eccesso e sia privo di aree di ristagno. Cioè che il terreno assorba l’acqua come una spugna e non si formino pozzanghere. Se ci sono problemi, è il momento giusto per correggerli: riempiendo gli avvallamenti con altra terra in modo da livellarli o prevedendo canali di scolo se necessario.
COME SCEGLIERE IL MISCUGLIO DI SEMENTI
La scelta dei semi è molto importante e va fatta analizzando soprattutto due fattori:
- il tipo d’uso. Come verrà usato il prato? Sarà solo estetico o verrà “vissuto”? Avete cani e bambini che lo useranno per giocare? Dai prati estetici a quelli per campi sportivi, c’è un’ampia scelta di sementi, con tutte le possibili situazioni intermedie.
- Il sole. Osserviamo il grado di esposizione solare del nostro prato: è soleggiato, parzialmente ombreggiato o in ombra?
La composizione del miscuglio che scegliamo deve sempre essere in relazione al tipo d’uso e all’ambiente pedoclimatico. In caso contrario il prato non durerà nel tempo e saremo costretti a precoci e costosi interventi di manutenzione.
È probabile che, per tipologia d’uso e situazione pedoclimatica, risulti necessario un miscuglio multifunzionale in grado di soddisfare più requisiti contemporaneamente. È questo il motivo per cui KB, attraverso un attento lavoro di selezione, ha creato i nuovi miscugli EverGreen.
DOPO LA SEMINA: IL MANTENIMENTO
Il prato è un ecosistema molto esigente in termini di apporti nutritivi, irrigazione e frequenza di taglio.
La scelta del concime deve soddisfare diversi aspetti tra cui: resistenza allo stress di taglio, resistenza al calpestio, ritenzione idrica, aspetto estetico generale e tutela dell’ambiente. Utilizziamo sempre concimi specifici a lenta cessione. Tutti gli altri non sono adatti.
Con lo spandiconcime ne razionalizziamo l’impiego con un vantaggio economico, risparmio di fatica, maggior resa estetica, funzionale e minor input ambientale.
Disporre dell’irrigazione è una condizione irrinunciabile anche per le varietà a risparmio idrico. Accertiamoci però che questa risorsa venga usata in modo razionale. Per esempio evitiamo i turni fissi e troppo frequenti e controlliamo che lo sgrondo dell’acqua in eccesso dal terreno sia efficiente. Lunghi periodi di bagnatura fogliare sono la culla ideale per le malattie.
Tagli troppo drastici stressano il tappeto erboso e lo rendono esteticamente brutto a vedersi. L’altezza massima di taglio non deve mai superare 1/3 dell’altezza totale della pianta. In ogni caso, meglio tagliare spesso e poco piuttosto che il contrario.