La Cocciniglia mezzo grano di pepe è un insetto coperto da uno scudo ceroso di colore prima marrone e poi nero, simile a un grano di pepe. Si insedia di solito, lungo le nervature delle foglie o sui rami, dove punge attraverso il suo apparato boccale per succhiare la linfa.
Molto diffusa nelle zone dal clima temperato, può attaccare anche le piante nelle serre calde e umide. Le piante ospiti di questo parassita sono l’Olivo, gli Agrumi e piante ornamentali come le Palme, gli Oleandri e il Pittosforo.
Allo stadio di neanide, questo insetto sverna sulla pianta per poi ricomparire in primavera-estate a deporre le uova. La Cocciniglia causa un indebolimento progressivo della pianta, conseguente alle ferite inferte su foglie, fiori e rami. Oltre ai danni estetici e al raccolto, produce melata, fonte principale di malattie fungine e di fumaggine. In caso di gravi infestazioni gli organi della pianta avvizziscono portando alla morte della stessa.
LA COCCINIGLIA MEZZO GRANO DI PEPE: COME PREVENIRE E CURARE
Al fine di prevenire l’infestazione, è necessario evitare l’eccessiva umidità del terreno, assicurandosi che non ci siano ristagni idrici. Molto importante è anche la potatura, da effettuare periodicamente, per rendere la chioma della pianta arieggiata e più facile da monitorare.
In caso di infestazione già in corso, si consiglia di intervenire subito, colpendo le neanidi appena nate in estate. Il trattamento, da effettuare con prodotti specifici e seguendo le indicazioni riportate sulla confezione, va ripetuto dopo 20 giorni dal primo, in modo da debellare tutti gli esemplari.
Potare le Rose è importante per il vigore e l'abbondanza della fioritura. Tra le varietà più comuni, ricordiamo le Rose rampicanti e le Rose cespugliose a fiori grandi da potare ogni anno, a fine inverno.
Il taglio deve eliminare le parti colpite dal gelo, i rami che escono dalla sagoma e quelli incrociati o affollati al centro, per ottenere una struttura ordinata e ariosa. Inoltre è necessario tagliare i rami più vecchi per dare vitalità ai rami più giovani.
Il taglio deve essere inclinato per impedire che l’acqua penetri nelle fibre.
POTARE LE ROSE: LA POTATURA ESTIVA E AUTUNNALE
A metà primavera si eliminano gli eventuali polloni alla base delle piante, strappandoli per togliere parte delle radici e ridurre il rischio che si ripresentino. In estate invece, si sfoltiscono i rami più vecchi delle Rose rampicanti non rifiorenti e di quelle arbustive, quando i fiori sono appassiti. Si continuano a cimare i rosai rifiorenti fino all’autunno, togliendo i fiori appassiti per incoraggiare la formazione di nuovi boccioli. Ricordiamo che si lasciano i fiori appassiti solo sulle Rose che danno bacche autunnali.
In settembre-ottobre è tempo di potare le rose rampicanti sarmentose, mentre in autunno si legano i tralci delle rampicanti rimuovendo i rami troppo lunghi. Si potano leggermente le altre rose, rifinendo il lavoro solo a inizio primavera.
La ruggine sulle piante da frutto è una malattia fungina che colpisce svariate fruttifere fra cui Susino, Fico, Albicocco, Mandorlo, Pesco e Ciliegio.
Nelle zone particolarmente umide si possono verificare infezioni precoci con danni di una certa gravità, che si manifestano sulle foglie con la formazione di piccole pustole colorate, localizzate prevalentemente nella pagina inferiore. Le foglie tendono poi a ingiallire e a cadere, causando un generale indebolimento della pianta e in alcuni casi la perdita della stessa.
RUGGINE SULLE PIANTE DA FRUTTO: TEMPESTIVITA’ E PREVENZIONE
Lo sviluppo di questa malattia si può notare in primavera quando l’umidità del terreno è più elevata e le temperature ancora basse. La ruggine, si diffonde velocemente e tende ad attaccare le piante vicine: per questo motivo è necessario intervenire alla prima comparsa dei sintomi.
Sarà necessario irrorare il fogliame ogni 10-15 giorni fino alla scomparsa dei sintomi.
In caso di malattia pregressa, si può prevenire la ruggine avendo cura di sfoltire le piante ed effettuare le periodiche potature, eliminando ogni residuo infetto e trattando in via preventiva con anticrittogamici ogni sei mesi.
Si tratta di un agrofarmaci ed è quindi importante seguire i dosaggio e i consigli d’uso indicati sulla confezione, così come è importante rispettare i tempi di carenza.
Sono un bel problema i cancri rameali sulle piante da frutto poiché nei casi peggiori si può perdere tutto l’albero. Il mese di settembre è un ottimo periodo per prenderci cura delle problematiche fungine che colpiscono il legno.
CANCRI RAMEALI SULLE PIANTE DA FRUTTO: ATTENZIONE AL CONTAGIO
Il frutteto non va mai dimenticato, anche quando è in fase dormiente. In questo momento sono molto efficaci i trattamenti per contenere le problematiche fungine che colpiscono il legno, soprattutto per limitare le applicazioni durante il periodo vegetativo.
Le malattie fungine sono la causa principale di alcune gravi malattie come i cancri rameali. Batteri e funghi possono infatti annidarsi all’interno delle lesioni nel tronco e nei rami delle piante legnose, sia ornamentali sia da frutto.
I sintomi principali sono lesioni di colore marrone-rossastro che poi diventano lacerazioni nella corteccia, lasciando scoperto il legno sottostante. La lacerazione secerne un liquido gommoso che tende a seccarsi e se non curata si espande a tutta la circonferenza del tronco o del ramo, portando alla morte della pianta.
I cancri rameali, possono contagiare tutte le piante vicine attraverso insetti che propagano l’infezione durante la bella stagione, oppure attraverso attrezzi per la potatura usati su piante malate.
MEGLIO PREVENIRE
Per evitare la malattia è molto importante disinfettare bene gli attrezzi da lavoro e controllare gli alberi periodicamente per prevenire e curare eventuali lesioni causate da fattori atmosferici. In caso di cancro rameale già in corso, si deve intervenire subito asportando il ramo malato ed eliminando ogni residuo infetto nei pressi della pianta.
Per proteggere le piante si può effettuare un trattamento al bruno nel periodo autunnale, quando l’albero è spoglio. Il trattamento al bruno è a base di sali...
Curare il Mal bianco del Lauroceraso è facile: basta intervenire ai primissimi sintomi. L’Oidio, o Mal bianco, è una malattia fungina caratterizzata da macchie di muffa biancastra sui tessuti della pianta ospite. I germogli, gli steli e la pagina inferiore delle foglie si infettano, diventano brune e si seccano.
Il fungo sopravvive all’inverno attraverso le spore, che permangono sulla pianta manifestandosi in primavera, favorite dal caldo e dall’umidità.
Sul Laurocerasol’Oidio si manifesta dalla primavera fino all’autunno, in particolare nelle aree umide, poco ventilate e su terreni fertili.
CURARE IL MAL BIANCO DEL LAUROCERASO
Importante è mantenere il suolo ben drenato e potare i rami secchi, lasciando la pianta bene arieggiata.
Difficile da prevenire, questa malattia è molto comune e va trattata ai primi sintomi dalla comparsa. Si consiglia di intervenire irrorando la chioma della pianta con un fungicida specifico, ripetendo il trattamento 2-3 volte ogni 15-20 giorni.
Tosare il prato è importante e, come spesso succede, il successo dipende dalla qualità degli strumenti necessari. Dobbiamo anzitutto procurarci un tosaerba (a motore, elettrico, a scoppio, robot, ecc.), o un trattorino per prati di grandi dimensioni, e sono indispensabili anche forbici refilabordi o un trimmer.
Non solo la tosatura è fondamentale per avere un prato bello da vedere, ma è altrettanto importante per la salute del manto erboso. L’operazione di tosatura ne favorisce la crescita, permettendo di ottenere erba più spessa e più folta e un manto denso e uniforme. La frequenza del taglio varia a seconda delle caratteristiche dell’erba usata, mentre il tasso di crescita dell’erba è influenzato dal clima e dal ritmo delle concimazioni e irrigazioni. Inoltre bisogna tener presente quale sia l’utilizzo del prato: c’è una grande differenza tra un prato a uso sportivo e uno ornamentale, anche in termini di tosatura necessaria.
Eliminare le Tentredini dalle piante da frutto è importante poiché questo parassita può compromettere la salute delle piante e non solo la perdita del raccolto.
La Tentredine è un parassita simile a una vespa, che colpisce in Italia le piante da frutto, sia drupacee (Susino, Pesco) sia pomacee (Melo e Pero).
È pericoloso allo stadio larvale: le femmine adulte depongono le uova nei fiori e le larve si sviluppano a spese dei giovani frutti. Vive su foglie e frutti che divora, lasciando come segno distintivo un foro rotondo.
Lunghe alcuni millimetri e di colore marrone-verde, le larve rovinano il raccolto per tutta la stagione estiva, rendendo immangiabili i frutti e compromettendo la salute della pianta.
Quando una pianta si ammala, inoltre, anche le altre vengono contagiate facilmente, presentando frutti danneggiati e deformi, di piccole dimensioni.
ELIMINARE LE TENTREDINI DALLE PIANTE DA FRUTTO: COME FARE
Impossibili da prevenire, le femmine adulte depongono le uova nei fiori in primavera e le larve si presentano sulla pianta verso giugno.
Ai primi segni di infestazione si consiglia di intervenire tempestivamente appena termina la fioritura con un insetticida liquido sistemico, adatto per un utilizzo su piante frutto.
I ragni rossi e gialli sulla Vite sono un bel problema: detti anche acari tetranichidi, sono insetti polifagi che attaccano quasi tutte le specie fruttifere, in particolare le piante di Vite.
I sintomi più evidenti del loro attacco sono costituiti da clorosi e avvizzimento delle foglie; inoltre producono una tela biancastra che forma una massa farinosa come protezione delle uova, in genere sulla pagina inferiore delle foglie.
È un insetto molto prolifico: in inverno si possono trovare le uova deposte dalle femmine prima dello svernamento sui rami della pianta. I danni causati sulle pianti di Vite sono ingenti, perché a causa della ridotta capacità della pianta di effettuare la fotosintesi, le uve ne risentono in quantità e sapore.
COME ELIMINARE I RAGNI ROSSI E GIALLI SULLA VITE
In assenza di antagonisti biologici, questi insetti tendono a riprodursi anche 8 volte l’anno; per questo motivo ai primi sintomi di infestazione si consiglia di utilizzare un acaricida specifico per la Vite. Molto importante è irrorare bene la pagina inferiore delle foglie, dove gli acari si annidano, continuando le applicazioni fino a che la pianta non ritorna in salute. Quando si utilizzano fitofarmaci su piante destinate all’alimentazione, ricordate di verificare e rispettare i tempi di carenza indicati sull’etichetta del prodotto.
Posare un prato in rotolo è il modo più rapido per avere un prato! Non a caso il prato in rotoli si chiama anche “prato pronto effetto” proprio perché comprandolo non occorre aspettare che l’erba cresca. Il manto erboso è già adulto e si può inserire in giardino immediatamente, in qualunque periodo dell’anno fatta eccezione per il pieno inverno. Il prato in zolle si presenta uniforme e denso, senza infestanti.
POSARE UN PRATO IN ROTOLO: 2 CONSIDERAZIONI PRELIMINARI
Quando si sceglie un prato in zolle vanno considerati il clima del luogo di posa e l’uso che si vuole fare del prato, così da trovare il manto erboso ideale per ogni esigenza.
Prima di posarlo, occorre eliminare accuratamente le malerbe: successivamente si potrà distribuire concime e/o ammendante, per poi procedere alla fresatura, che raggiunga 10-15 cm di profondità. Non devono esserci pietre o sassi sul terreno di posa, quindi una rastrellatura è d’obbligo. Infine il terreno andrà livellato, spargendo in superficie un mix di sabbia e torba: passare il rullo per ottenere un risultato del tutto uniforme.
Le zolle arrotolate non durano più di 24-48 ore, quindi il tempo tra acquisto e posa deve essere ben calcolato. Per ottenere un prato a effetto immediato, basta srotolare la zolla nell’area corrispondente, eliminando le sacche d’aria facendo pressione sul terreno. La posa della seconda va fatta a fianco della prima, lasciando un leggero sfalsamento, così che alla fine non si vedano i “blocchi” di prato.
Una volta asciutto il terreno si ritira un po’, quindi posare le zolle il più vicino possibile garantisce un risultato migliore. Rullare e annaffiare abbondantemente nel primo periodo e dopo i primi mesi mantenere un prato perfetto.