Coltivare i Cedri (Citrus medica) è un’abitudine che affonda le sue origini nella storia, poiché il Cedro è forse l’agrume conosciuto da più tempo in Europa. Da migliaia di anni viene coltivato per i suoi frutti che sono un ingrediente per bibite rinfrescanti, piatti succulenti e persino qualche medicinale naturale. Ma con le sue grandi foglie verdi e lucide e i suoi piccoli fiori bianchi, a seconda del genere, il Cedro viene anche coltivato per abbellire i nostri giardini. Alcune specie di Citrus medica, come la Sarcodactylus, sono coltivate esclusivamente per motivi ornamentali: il frutto di questa specie, chiamata anche Mano di Budda, è in effetti molto particolare.
I suoi alberelli, che possono crescere fino a 7 metri, ci donano fiori bianchi dalla primavera all’autunno, e se ben coltivato ci regala i suoi grossi frutti gialli d’inverno.
Abbiamo tanti rimedi contro Vespe e Calabroni che, con l’arrivo dei mesi caldi dell’anno, escono dai loro nidi per invadere i nostri giardini e le nostre case e turbare i nostri momenti di quiete, diventando un fastidio per noi e persino un pericolo per i nostri bambini e i nostri animali. Per le persone allergiche, la puntura di Vespa può provocare reazioni importanti (anafilassi) e se sono ripetute, cioè se ci sono tante Vespe, anche mortali.
Diciamo subito che Vespe e Calabroni non vanno uccisi inutilmente poiché non sono dannose, ma se hanno fatto un nido in giardino o in casa è bene intervenire poiché l’unione di tanti Calabroni potrebbe rappresentare un serio pericolo.
Conoscere meglio i diversi tipi di Vespe, le loro caratteristiche e le loro abitudini può essere utile per riconoscerle, combatterle o prevenire la loro diffusione.
RIMEDI CONTRO VESPE E CALABRONI: IMPARIAMO A RICONOSCERLI
Simili alle Api solo per la livrea gialla e nera, al contrario dei piccoli insetti che ci donano il loro miele nutrendosi di polline, le Vespe sono degli spietati predatori. Per lo più si nutrono di altri insetti, ma possono anche cibarsi di carcasse di altri animali e di sostanze zuccherine, come la polpa di qualche frutto o diversi tipi di resina che spesso trovano nei bidoni della nostra immondizia.
Le specie più comuni in Italia sono la Vespula vulgaris e la Vespula germanica, che si nutrono di insetti come di frutta e costruiscono nidi mischiando la loro saliva con pezzi di corteccia ricavando una sorta di carta.
Le Vespe pungono solo per difendersi e diventano aggressive solo se vengono disturbate o se il loro nido viene minacciato. Specialmente in primavera, quando...
Coltivare la Borragine (Borago officinalis) è facile e la sua lunga fioritura può dare un piccolo tocco di colore ai nostri terrazzi per lungo tempo, dall’inizio della primavera all’inizio dell’autunno. Inoltre da secoli la borragine è usata in erboristeria e in cucina in molte ricette regionali, come i pansotti liguri, e le sue foglie possono essere utili anche per dare sapore ai nostri piatti, per esempio le torte salate. Attenzione però a usarla in cucina: la Borragine contiene alcaloidi pirrolizidinici che, se assunti in quantità, sono potenzialmente tossici per il fegato. Perciò va consumata con moderazione, va sempre usata cotta e ridotto al minimo l’uso in infusi e tisane. Sicuramente va evitata da chi ha problemi epatici e dalle donne in gravidanza o allattamento.
Usare i diserbanti in giardino è talvolta necessario poiché le erbe infestanti sono così chiamate perché alterano il rendimento delle nostre colture. Ecco dieci regole fondamentali per diserbare in sicurezza.
1. USARE I DISERBANTI IN GIARDINO: MA PERCHE’ DISERBIAMO?
Le piante infestanti possono:
rubare lo spazio vitale alle nostre colture
sottrarre sostanze nutritive
diminuire la luce
pregiudicare l’aspetto estetico delle nostre colture
nei frutteti i fiori delle malerbe distolgono l’attenzione degli insetti impollinatori dalle nostre piante
e, ancor più grave, assorbono l’acqua nei periodi estivi togliendola alle piante del nostro giardino.
Queste piante, inoltre, sono dotate di una rusticità che è superiore alle nostre colture. Sicché, in caso di condizioni sfavorevoli, la selezione naturale farà sì che la pianta che morirà non sarà quella infestante.
La propagazione di queste essenze avviene con quasi tutti i metodi di riproduzione e per questa ragione in quasi tutti i terreni si trovano piante infestanti.
2. COME PREVENIRE
Ci sono alcune pratiche agronomiche che aiutano la riduzione della crescita di erbe infestanti. Ecco quelle principali.
Tenere più pulito possibile il terreno da malerbe (appena si manifestano) e da semi infestanti.
Il letame è uno dei principali vettori di sementi infestanti: se non è maturo contiene grandi quantità di semi, che gli animali hanno mangiato pascolando. Quindi usate il letame soltanto se è ben maturo.
Anche le acque d’irrigazione possono contenere sementi e parti di rizomi e radici di erbe infestanti, specialmente se utilizziamo acque correnti...
Scegliere piante adatte al caldo estivo è importante perchè l'afa e il progressivo aumento delle temperature mette sempre più a dura prova la vita di diverse piante. Molti fiori che sbocciano in primavera appassiscono colpiti dai raggi del sole e altrettante piante possono soffrire o l’afa o gli stress idrici dovuti alla siccità.
Esistono però alcuni tipi di piante adatte alle temperature più calde, capaci di donare fiori e colore sui nostri terrazzi anche nei mesi estivi. Piante che hanno bisogno per crescere di irrigazioni sporadiche e di cure occasionali, permettendoci di avere un terrazzo decorato anche nei mesi delle vacanze.
PIANTE ADATTE AL CALDO ESTIVO: GRASSE, TROPICALI E MEDITERRANEE
Naturalmente le piante più resistenti al caldo sono quelle che provengono dai paesi tropicali, abituate ad avere a che fare con un sole cocente e con la siccità. Piante come la Gazania africana con le sue margherite multicolori, le pannocchie di piccoli fiori viola, bianchi o blu della Buddleia, le corone dai colori vivaci della Zinnia messicana, le piccole nuvole multicolori della Lantanao i fiori rosa scuro della Pentas(o Stella egiziana).
Sono altrettanto resistenti al caldo e alla siccità anche le nostre piante mediterranee, come la Lavandadall’eleganza semplice e dall’odore intenso, l’...
L’Ortica è da sempre utilizzata in agricoltura, sia come corroborante per le piante, ma soprattutto per allontanare alcuni parassiti nocivi come gli Afidi e gli Acari. Ancora oggi è consentito in agricoltura biologica. Una volta si raccoglievano le Ortiche da cui si otteneva un macerato da spruzzare sulle piante: oggi la tecnologia ha fatto passi in avanti e possiamo acquistare direttamente l’estratto di Ortica, ottenuto dalla fermentazione delle foglie nell’acqua e con una presenza di acido formico e salicilico stabile e costante.
Perché e come si usano gli agrofarmaci? I nemici degli appassionati di giardinaggio e quindi delle piante sono essenzialmente tre: sia che si tratti di orto o di piante ornamentali i problemi nascono per colpa degli insetti parassiti (nel 50% dei casi), delle malattie fungine (30%) e delle erbe infestanti (20%). Da sempre gli agricoltori hanno sperimentato e utilizzato alcune soluzioni per difendere le colture dai principali nemici: dalle protezioni agronomiche (lavorazioni del suolo, alternanza dell colture, reti, serre, ecc.) fino agli agrofarmaci, che possono essere naturali o di sintesi, cioè chimici. Gli agrofarmaci di sintesi per i consumatori finali si sono sviluppati soltanto negli ultimi quarant’anni, ma la “chimica” veniva utilizzata anche in passato: da più di 150 anni per esempio gli agricoltori usano il rame contro le malattie fungine e ancora oggi è consentito in agricoltura biologica. Quindi la verità è che non esistono sostanze innocue, ma modi innocui di usare le sostanze. Infatti, molte sostanze presenti nelle nostre cucine sono potenzialmente mortali: il cioccolato contiene la teobromina e una persona di 70 kg può morire se ne ingerisce 70 grammi, pari a circa 100 tavolette; anche mangiare 250 g di sale da cucina è letale, così come bere d’un fiato 15 g di caffeina contenuta in circa 80 tazzine. Ma nessuno di noi giudica pericolosi questi alimenti, perché li conosciamo bene e li sappiamo utilizzare con consapevolezza e quindi intelligenza.
Anche gli agrofarmaci, sia naturali sia di sintesi, sono sostanze potenzialmente pericolose, ma che diventano preziosi alleati se usati correttamente. Non è un caso che i prodotti di sintesi che troviamo nei negozi specializzati siano tutti autorizzati dal Ministero della Salute, dopo un iter di controllo e verifica lungo e dettagliato. Anche le indicazioni...
Eliminare la Tignola dell'Olivo (Prays oleae) è molto importante poichè nel corso dell'anno può attaccare fiori, foglie e naturalmente olive, pregiudicando la salute della pianta e vanificando il raccolto.
La Tignola dell’olivo è un piccolo lepidottero che rappresenta una minaccia per la pianta simile e dannosa quasi quanto la mosca dell’olivo. Diversamente da essa, nelle varie fasi della sua crescita, la Tignola dell’olivo può attaccarne sia le foglie sia i frutti, provocando cascole di frutti acerbi e maturi e indebolendo anche gravemente la pianta.
Può essere presente come larva dalla forma lunga e stretta, lunga tra i 6 e gli 8 mm e di colore grigio-nocciola oppure di farfallina adulta (circa 6 mm) con ali di colore tra un giallo pallido e un grigio argenteo, picchiettate di macchie nerastre.
I danni che può provocare la Tignola dell’olivo sono diversi a seconda del suo grado diffusione sulla pianta e del periodo.
ELIMINARE LA TIGNOLA DELL'OLIVO: TRE GENERAZIONI IN UN ANNO
La Tignola dell’olivo compie 3 generazioni in un anno. Nella prima generazione, tra maggio e giugno, le uova vengono deposte dagli esemplari adulti generalmente sul calice dei fiori: le larve quindi nascono nei boccioli florali e li danneggiano irrimediabilmente.
La seconda generazione è quella più dannosa: avviene tra luglio e settembre e la Tignola dell’olivo attacca direttamente le olive...
Coltivare la Crocosmia è un'ottima idea per dare un tocco di originalità al giardino con un fioriture spettacolari. Si tratta di una pianta bulbosa della stessa famiglia degli Iris, riconoscibile per le suo fioriture generose, composte da fiori a forma di campanula con colori vivaci, dal giallo all’arancio, al rosso, a seconda della specie. Le fioriture si ripetono dall'estate fino alla fine dell'autunno.