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Settembre 29, 2017
Eliminare il Mal bianco della Vite o Oidio è importante, poichè si tratta di una malattia fungina che colpisce sia le foglie sia i frutti, ricoprendoli di una muffa bianco-grigiastra. Gli acini d’uva, a seguito dell’infestazione si spaccano e i tessuti soffocati dalle muffe si necrotizzano, portando all’arresto della crescita e alla defogliazione della pianta.
Diffuso in tutta Italia, l’Oidio può danneggiare il raccolto in quantità e gusto, causando danni su frutti, foglie e fiori. I danni causati dal Mal bianco rendono la pianta debole e quindi più soggetta ad ammalarsi o a soffrire di attacchi parassitari.
Questo fungo si propaga velocemente in qualsiasi clima sopravvivendo a temperature rigide, anche se tende a ricomparire in periodi abbastanza umidi come primavera e estate.
ELIMINARE IL MAL BIANCO DELLA VITE: MEGLIO INTERVENIRE ALLA PRIMA COMPARSA
A causa della veloce espansione del Mal bianco, si consiglia di intervenire preventivamente o alla primissima comparsa dei sintomi con un fungicida antioidico. Si tratta di un agrofarmaco ed è quindi importante leggere e attenersi alle indicazioni d'uso riportate sulla confezione. Così vanno rispettati i tempi di carenza.
I trattamenti andranno ripetuti 2-3 volte a distanza di 7 giorni, mentre a scopo preventivo si consiglia di controllare periodicamente il vigneto, effettuando le dovute potature: arieggiando maggiormente la pianta si riduce l’umidità atmosferica e il rischio di malattie fungine.
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Settembre 26, 2017
Le Cimici verdi in casa non piacciono a nessuno: sia per motivi igienici che per motivi estetici. A causa dei cambiamenti climatici e del conseguente innalzamento delle temperature, le Cimici verdi stanno letteralmente invadendo l’Italia. Con pochi antagonisti naturali e nidiate da 300/400 uova, le Cimici si trovano ovunque e durante tutto l’anno, in particolare quelle provenienti dall’Asia.
Spesso ci capita di vederle anche in casa, soprattutto se abitiamo in campagna o in zone molto verdi. Le Cimici verdi infatti, per sopravvivere al gelo dell’inverno, tendono a nascondersi in luoghi caldi dove deporre le uova e spesso svernano proprio nelle nostre case, nascoste dietro i mobili e in piccole fessure.
Poiché con il termine “cimice” in Italia indichiamo molti tipi diversi di insetti (cimice delle lenzuola, cimice rossonera, cimice dell’olmo, cimice del platano, ecc.) precisiamo che per “cimice verde” intendiamo la Palomena prasina e la Nezara viridula, simili nella forma e nel colore verde. Assomigliano molto alla “cimice asiatica” (Halyomorpha halys) che però ha un colore sulle tinte del marrone. Tutte sono fitofaghe, cioè si nutrono della linfa delle piante in cui depongono le uova, in particolare pomodori, legumi e nocciole.
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Settembre 22, 2017
Eliminare la Minatrice serpentina dalle piante ornamentali è importante poiché la sua presenza può provocare danni importanti alle piante.
La Minatrice serpentina (Phyllocnistis Citrella) è un microlepidottero, lungo pochi millimetri e dotato di ali argentate, che colpisce prevalentemente piante da frutto, ma anche Rose, Lauroceraso, Piracanta (Pyracantha) e Betulle, manifestandosi intorno a metà giugno.
Le farfalle in primavera depongono le uova sulla pianta ospite, pronte a schiudersi in estate e le larve si nutrono delle foglie, all’interno delle quali scavano sottili gallerie lunghe fino a 10 cm.
I danni causati dalle larve si manifestano con l’arrotolamento e il disseccamento fogliare, a conseguenza delle necrosi causate ai tessuti. Nel caso di piante da frutto, lo sviluppo dell’albero si arresta causando raccolti scarsi e ingenti danni estetici.
ELIMINARE LA MINATRICE SERPENTINA DALLE PIANTE ORNAMENTALI
Come spesso succede quando si parla di parassiti, è importante intervenire prontamente, cioè ai primi sintomi della presenza del lepidottero, per limitare i danni.
Sulle piante da frutto possiamo intervenire con un insetticida sistemico alla prima comparsa del danno. È un agrofarmaco ed è quindi importante leggere e attenersi alle indicazioni precisate sulla confezione.
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Settembre 19, 2017
Potare le piante rampicanti è importante per uno sviluppo rigoglioso. Le piante rampicanti sono però diverse tra loro, però potete eseguire una corretta potatura di ognuna a seconda delle loro caratteristiche.
POTARE LE PIANTE RAMPICANTI: 5 CARATTERISTICHE PRINCIALI
Il primo consiglio è di informarsi se il nostro rampicante richiede delle cure di potatura particolari. In ogni caso possiamo individuare 5 casi molto comuni.
Le rampicanti appena trapiantate richiedono una potatura moderata. Il taglio e il fissaggio dei rami al supporto servono a stimolare la produzione di nuovi getti e a creare una pianta ben formata. Se la pianta dovrà svilupparsi su un solo fusto principale, scegliete il più robusto e tagliate gli altri.
Le piante rampicanti adulte richiedono ogni anno potature di mantenimento, per uno sviluppo e una fioritura ottimali e per ripulire dal secco.
Le rampicanti che fioriscono sui fusti dell’anno precedente si potano al termine della fioritura, recidendo i rami di circa un terzo, poco sopra una gemma per stimolare la formazione di nuovi rami. Fanno parte di questo gruppo il Gelsomino invernale e il Rincospermo o falso Gelsomino.
Le rampicanti che fioriscono sui rami nuovi si potano alla fine dell’inverno. Fanno parte di questo gruppo la Bougainvillea, la Bignonia, la Mandevilla, la Passiflora, il Solanum rampicante...
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Settembre 15, 2017
La Ticchiolatura sulle piante da frutto è una malattia fungina abbastanza comune, diffusa soprattutto tra Peri, Nespoli e Meli, che sono gli alberi più colpiti. La prima conseguenza negativa è che le piante colpite sviluppano una crescita rallentata e deforme dei frutti, con conseguenti danni al raccolto.
L’infezione da fungo si nota principalmente sul margine superiore della foglia con macchie scure, che con l’avanzare della malattia si propagano su frutti, germogli e rami. In caso di gravi infestazioni, le foglie e i rami si seccano e cadono, portando al deperimento della pianta e a una sua morte precoce.
Ticchiolatura sulle piante da frutto: attenzione all'umidità
Come tutte le malattie fungine proliferano in climi miti e umidi, quindi primavera, estate e autunno sono i periodi in cui le piante possono ammalarsi. La prevenzione è molto difficile poiché spesso la malattia viene portata dal vento da una pianta malata a un’altra, contagiando velocemente il frutteto. In via preventiva è molto importante è potare e concimare le piante regolarmente, cercando di evitare la formazione di ristagni.
Ai primi sintomi della malattia, è necessario intervenire con un trattamento con un fungicida specifico, adatto per piante da frutto. Effettuate il trattamento in concomitanza di lunghi periodi di bagnatura delle foglie (6-8 ore) e con temperature miti. Se necessario ripetere il trattamento. Si tratta di agrofarmaco e quindi leggete e attenetevi scrupolosamente alle indicazioni scritte sulla confezione.
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Settembre 12, 2017
La Cocciniglia mezzo grano di pepe è un insetto coperto da uno scudo ceroso di colore prima marrone e poi nero, simile a un grano di pepe. Si insedia di solito, lungo le nervature delle foglie o sui rami, dove punge attraverso il suo apparato boccale per succhiare la linfa.
Molto diffusa nelle zone dal clima temperato, può attaccare anche le piante nelle serre calde e umide. Le piante ospiti di questo parassita sono l’Olivo, gli Agrumi e piante ornamentali come le Palme, gli Oleandri e il Pittosforo.
Allo stadio di neanide, questo insetto sverna sulla pianta per poi ricomparire in primavera-estate a deporre le uova. La Cocciniglia causa un indebolimento progressivo della pianta, conseguente alle ferite inferte su foglie, fiori e rami. Oltre ai danni estetici e al raccolto, produce melata, fonte principale di malattie fungine e di fumaggine. In caso di gravi infestazioni gli organi della pianta avvizziscono portando alla morte della stessa.
LA COCCINIGLIA MEZZO GRANO DI PEPE: COME PREVENIRE E CURARE
Al fine di prevenire l’infestazione, è necessario evitare l’eccessiva umidità del terreno, assicurandosi che non ci siano ristagni idrici. Molto importante è anche la potatura, da effettuare periodicamente, per rendere la chioma della pianta arieggiata e più facile da monitorare.
In caso di infestazione già in corso, si consiglia di intervenire subito, colpendo le neanidi appena nate in estate. Il trattamento, da effettuare con prodotti specifici e seguendo le indicazioni riportate sulla confezione, va ripetuto dopo 20 giorni dal primo, in modo da debellare tutti gli esemplari.
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Settembre 08, 2017
Potare le Rose è importante per il vigore e l'abbondanza della fioritura. Tra le varietà più comuni, ricordiamo le Rose rampicanti e le Rose cespugliose a fiori grandi da potare ogni anno, a fine inverno.
Il taglio deve eliminare le parti colpite dal gelo, i rami che escono dalla sagoma e quelli incrociati o affollati al centro, per ottenere una struttura ordinata e ariosa. Inoltre è necessario tagliare i rami più vecchi per dare vitalità ai rami più giovani.
Il taglio deve essere inclinato per impedire che l’acqua penetri nelle fibre.
POTARE LE ROSE: LA POTATURA ESTIVA E AUTUNNALE
A metà primavera si eliminano gli eventuali polloni alla base delle piante, strappandoli per togliere parte delle radici e ridurre il rischio che si ripresentino. In estate invece, si sfoltiscono i rami più vecchi delle Rose rampicanti non rifiorenti e di quelle arbustive, quando i fiori sono appassiti. Si continuano a cimare i rosai rifiorenti fino all’autunno, togliendo i fiori appassiti per incoraggiare la formazione di nuovi boccioli. Ricordiamo che si lasciano i fiori appassiti solo sulle Rose che danno bacche autunnali.
In settembre-ottobre è tempo di potare le rose rampicanti sarmentose, mentre in autunno si legano i tralci delle rampicanti rimuovendo i rami troppo lunghi. Si potano leggermente le altre rose, rifinendo il lavoro solo a inizio primavera.
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Settembre 05, 2017
La ruggine sulle piante da frutto è una malattia fungina che colpisce svariate fruttifere fra cui Susino, Fico, Albicocco, Mandorlo, Pesco e Ciliegio.
Nelle zone particolarmente umide si possono verificare infezioni precoci con danni di una certa gravità, che si manifestano sulle foglie con la formazione di piccole pustole colorate, localizzate prevalentemente nella pagina inferiore. Le foglie tendono poi a ingiallire e a cadere, causando un generale indebolimento della pianta e in alcuni casi la perdita della stessa.
RUGGINE SULLE PIANTE DA FRUTTO: TEMPESTIVITA’ E PREVENZIONE
Lo sviluppo di questa malattia si può notare in primavera quando l’umidità del terreno è più elevata e le temperature ancora basse. La ruggine, si diffonde velocemente e tende ad attaccare le piante vicine: per questo motivo è necessario intervenire alla prima comparsa dei sintomi.
Sarà necessario irrorare il fogliame ogni 10-15 giorni fino alla scomparsa dei sintomi.
In caso di malattia pregressa, si può prevenire la ruggine avendo cura di sfoltire le piante ed effettuare le periodiche potature, eliminando ogni residuo infetto e trattando in via preventiva con anticrittogamici ogni sei mesi.
Si tratta di un agrofarmaci ed è quindi importante seguire i dosaggio e i consigli d’uso indicati sulla confezione, così come è importante rispettare i tempi di carenza.
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Settembre 01, 2017
Sono un bel problema i cancri rameali sulle piante da frutto poiché nei casi peggiori si può perdere tutto l’albero. Il mese di settembre è un ottimo periodo per prenderci cura delle problematiche fungine che colpiscono il legno.
CANCRI RAMEALI SULLE PIANTE DA FRUTTO: ATTENZIONE AL CONTAGIO
Il frutteto non va mai dimenticato, anche quando è in fase dormiente. In questo momento sono molto efficaci i trattamenti per contenere le problematiche fungine che colpiscono il legno, soprattutto per limitare le applicazioni durante il periodo vegetativo.
Le malattie fungine sono la causa principale di alcune gravi malattie come i cancri rameali. Batteri e funghi possono infatti annidarsi all’interno delle lesioni nel tronco e nei rami delle piante legnose, sia ornamentali sia da frutto.
I sintomi principali sono lesioni di colore marrone-rossastro che poi diventano lacerazioni nella corteccia, lasciando scoperto il legno sottostante. La lacerazione secerne un liquido gommoso che tende a seccarsi e se non curata si espande a tutta la circonferenza del tronco o del ramo, portando alla morte della pianta.
I cancri rameali, possono contagiare tutte le piante vicine attraverso insetti che propagano l’infezione durante la bella stagione, oppure attraverso attrezzi per la potatura usati su piante malate.
MEGLIO PREVENIRE
Per evitare la malattia è molto importante disinfettare bene gli attrezzi da lavoro e controllare gli alberi periodicamente per prevenire e curare eventuali lesioni causate da fattori atmosferici. In caso di cancro rameale già in corso, si deve intervenire subito asportando il ramo malato ed eliminando ogni residuo infetto nei pressi della pianta.
Per proteggere le piante si può effettuare un trattamento al bruno nel periodo autunnale, quando l’albero è spoglio. Il trattamento al bruno è a base di sali...