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Giugno 22, 2018
Coltivare il Banano ornamentale è un modo per portare un po' di Tropici nel nostro giardino! Le piante di Banano, con le loro grandi foglie, sono infatti una pianta tropicale e forse ci può sembrare strano vederle nei nostri giardini. In realtà, le varietà più resistenti al freddo decoravano le aiuole e i giardini di ville e parchi italiani già dall’Ottocento.
Coltivare il Banano in giardino non è un’impresa riservata ai principianti del giardinaggio. Creare l’ambiente favorevole per il Banano è una prima difficoltà da superare: per crescere hanno bisogno di sole diretto e di un clima particolarmente caldo e umido e odiano i venti e il freddo intenso. Coltivare Banani in giardino, come piante perenni, è quindi possibile solo in zone dal clima mite, come la Calabria e la Sicilia.
Tendenzialmente non gradiscono temperature inferiori ai 10/15°C: nelle zone centrali dell’Italia possiamo aiutare il Banano in inverno con una buona pacciamatura di cortecce alla base della pianta. Ma bisogna fare attenzione anche ai venti freddi invernali.
Esistono anche specie di Banano adatte ai climi nordici: resistono fino a -15°C e fruttificano a 7°C. Anche in questo caso, non si tratta di piante facilissime da coltivare e portare a frutto.
Abbiamo però la possibilità di coltivare le piante di Banano in giardino come piante stagionali: magari evitando le specie da frutto e preferendo quelle ornamentali come la Musa paradisiaca o la Musa Basjoo (detto anche Banano Giapponese). Piante molto appariscenti, con le loro grandi foglie che ricordano...
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Giugno 19, 2018
Iniziamo con il dire che coltivare la Lattuga è facile. Per questo motivo può dare soddisfazioni sia se coltivata nei nostri piccoli orti di casa, sia in una piccola balconette appesa al terrazzo di un condominio.
Un’altra peculiare virtù del coltivare la Lattuga viene dalla grande varietà di specie, che ci permettono di avere questa insalata per tutto l’anno: alcune sono primaverili, altre autunnali, altre invernali. Si sconsiglia la semina in estate: il caldo e la siccità eccessive possono compromettere la crescita della pianta.
COLTIVARE LA LATTUGA: DA SEME O DA TALEA?
La Lattuga cresce velocemente, impiegando poco più di tre mesi tra la semina e il raccolto. Se partiamo dal seme (più economico ma ci vuole più pazienza), possiamo effettuare la semina in un semenzaio, per poi mettere le piantine a dimora nell’orto o in un vaso, circa 30 giorni dopo. Altrimenti possiamo acquistare le piantine già spuntate presso qualsiasi centro giardinaggio e in poche settimane potremo iniziare a raccogliere. In questo caso, vi consigliamo di acquistare piantine da orto coltivate con metodi biologici, possibilmente certificati.
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Giugno 15, 2018
Se siete in presenza di una infestazione di zanzare in giardino, tanto da non poter cenare in giardino in estate, forse è bene prendere alcune precauzioni, poiché con molta probabilità le state allevando voi.
È bene ricordare che la maggior parte della vita delle zanzare ha a che fare con l’acqua: si riproducono nell’acqua, passano in pozze stagnanti la maggior parte della loro fase larvale e dalle pozzanghere spiccano il volo in cerca di cibo o sangue. Se trovano alimentazione e vittime vicine all’acqua, state sicuri che non si sposteranno. Infatti le zanzare non percorrono grandi distanze nella loro vita.
COME PREVENIRE LA NASCITA DELLE ZANZARE IN GIARDINO
Una delle migliori precauzioni per prevenire la diffusione di zanzare è quindi eliminare ogni possibile focolaio larvale, cioè tutti i luoghi in cui l’acqua può ristagnare e incubare nuovi insetti, come sottovasi, recipienti, teli di plastica, grondaie intasate, ecc.
Se nel giardino ci sono specchi d’acqua, come laghetti o giardini d’acqua, possiamo allevare delle Gambusie: simpatici pesciolini ghiotti di larve di zanzara.
Un altro luogo solitamente adatto alla riproduzione delle zanzare sono i prati di erba alta, che possono offrire ombra e umidità ottime per le uova degli insetti. Un altro luogo particolarmente apprezzato dalle zanzare sono le siepi, dove possono rimanere nascoste e con un alto tasso di umidità.
COME INTERVENIRE IN CASO DI INVASIONE
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Giugno 12, 2018
Coltivare la Lobelia sul terrazzo è un’ottima soluzione per avere delle fioriture dalla primavera fino all’autunno, con colori che spaziano tra blu, rosso, bianco, rosa, lilla o arancio, a seconda di quale delle oltre 300 specie esistenti si scelga.
La Lobelia si distingue per i suoi fiori a forma di campanella dai colori vivaci e viene spesso usata come pianta ricadente sul terrazzo, ma anche in giardino per decorare le aiuole.
Possiamo scegliere tra varietà perenni e annuali, entrambe apprezzate per la loro crescita veloce: sono perciò sono le piante ideali per chi vuole creare macchie verdi e colorate in poco tempo.
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Giugno 08, 2018
Se dovesse comparire sui preziosi frutti dei vostri Olivi, sappiate che eliminare la mosca delle olive è importante e per molti motivi. La mosca delle olive (Bactrocera oleae) è uno dei parassiti più pericolosi per le piantagioni di Olivo nel Mediterraneo e recentemente si è diffusa anche in Sudafrica e in centro America, sempre negli oliveti.
Durante estati o autunni dal clima particolarmente fresco e umido, la mosca delle olive depone le sue uova poco sotto la superficie delle drupe, un uovo per drupa lasciando una ferita caratteristica a triangolo. In condizioni favorevoli, le larve nascono dopo 2 o 3 giorni e cominciano a nutrirsi della polpa del frutto, scavando una piccola galleria fino al nocciolo che non intacca. Praticamente è una larva minatrice carpofaga, che cioè si nutre solo di frutti. Sull'oliva sono rivelabili la piccola "puntura" dovuta all'inserimento dell'uovo e delle macchie nere dovute all'attività della larva.
Dopo 10 giorni di fase larvale e altri 10 di pupa, gli esemplari ormai adulti volano fuori a riprodursi e a depositare uova su altre olive. È una piccola mosca: gli esemplari adulti sono grandi circa 5 mm.
A differenza delle malattie fungine, il gran numero di mosche che si diffondono e si riproducono sui frutti degli olivi non compromettono la salute delle piante. In compenso, compromettono i raccolti: le olive infette aumentano in breve tempo, diventano non più commestibili e non possono essere utilizzate per produrre olio, per via di una forte acidità e di un aroma sgradevole di muffa che sviluppano durante l’infestazione.
Inoltre la mosca delle olive può trasmettere la rogna dell’olivo, una grave malattia batterica.
ELIMINARE...
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Giugno 07, 2018
Avere degli Scarafaggi in casa è un pericolo per le nostre cucine e le nostre dispense poiché sono dei veicoli di agenti patogeni. Trovarne anche solo una nella nostra cucina indica che l’infestazione è già in atto e, se avvistato in pieno giorno, è già massiccia; non solo: questa specie di insetti è tra le più adattabili e più difficili da arginare in natura.
Conoscere le diverse specie di Scarafaggi, o Blatte, può essere uno strumento utile per rendere più difficile la loro propagazione.
SCARAFAGGI A CASA: LE SPECIE PIU' DIFFUSE IN ITALIA
In Italia, sono conosciute almeno dieci specie differenti, e tra di esse le più comuni sono la Blattella germanica o scarafaggio marrone, la Blattella orientalis o scarafaggio nero, la Periplaneta americana e la Supella longipalpa.
La Blattella orientalis è quell'insetto che ci trasmette di più l’idea di “scarafaggio” che abbiamo in mente: grosso, nero e lucido. Ama luoghi umidi e freddi, è il principale visitatore dei cumuli di fogliame e di cortecce dei nostri giardini, delle nostre cantine e dei nostri seminterrati e può arrivare nelle nostre cucine tramite le tubature. Può trovarsi sempre vicino a pozzanghere e fonti d’acqua perché gliene serve molta per sopravvivere.
Se la Blattella orientalis ricorda il colore nero che associamo agli scarafaggi, la Blattella germanica è la specie più diffusa in Italia ed è famosa per la sua resistenza alle condizioni avverse. Riconoscibile per il suo colore marrone scuro, è estremamente prolifica, capace di generare 4 covate in un anno. Cresce molto velocemente, impiegando dai 2 ai 7 mesi per diventare adulta. È...
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Giugno 05, 2018
Per ottenere un terrazzo con una cascata di fiori, possiamo considerare di coltivare la Calibrachoa. È una specie nana di Petunia che, con i suoi fiori dai colori vivaci, può dare un tocco di eleganza in più ai nostri terrazzi, dalla primavera fino alla tarda estate. Ama il caldo e gli ambienti soleggiati ed è più resistente al vento e alla pioggia delle normali Petunie, il che la rende una pianta perfetta per buona parte dell’anno.
COLTIVARE LA CALIBRACHOA: UNA CASCATA DI FIORI
Solitamente, viene coltivata in piccoli vasi circolari sospesi al soffitto o in vasi rettangolari appesi al balcone, dai quali ricadono dolcemente i rami con le piccole foglie verdi acute e le grandi campane di petali di vari colori, tra i quali il viola, il rosso, il blu il giallo e il rosa.
Il substrato ideale per la Calibrachoa deve essere soffice umido e ben drenato: un terriccio per piante fiorite andrà benissimo. Prima del trapianto nel vaso, aggiungere sul fondo uno strato di palline...
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Giugno 01, 2018
Fare giardinaggio allunga la vita: quello che a noi amanti del verde sembra più che ovvio è stato anche certificato da svariati studi scientifici. Senza scomodare gli scienziati, sono facilmente intuibili i vantaggi di avere una passione come il giardinaggio, che prevede molto tempo all’aperto, è dinamico pur richiedendo sforzi poco intensi e offre come risultato finale frutta e ortaggi biologici, migliorando anche il regime alimentare.
Uno dei primi studi in questa direzione è stato pubblicato nel marzo 2009 sul British Medical Journal e condotto per 35 anni dall'Università di Uppsala in Svezia, in cui si giungeva alla conclusione che chi svolge un’attività sportiva di modesta intensità, quotidianamente, come il giardinaggio, guadagna un anno di vita rispetto chi sta sul divano a guardare la tv. Fino a due anni, a seconda dell’intensità.
Una scoperta che è stata confermata recentemente da una ricerca pubblicata sul British Journal of Sports Medicine dello scorso febbraio, condotta fin dai primi anni ‘80 su oltre 7.000 partecipanti di età compresa tra i 40 e 59 anni. I dati raccolti dicono che un’attività fisica di modesta entità riduce la mortalità del 41%: per “modesta entità” si intende circa 150 minuti alla settimana, con almeno 10 minuti al giorno.
FARE GIARDINAGGIO ALLUNGA LA VITA: ECCO PERCHE'
Il giardinaggio prevede un’attività fisica, ma anche mentale. Ed è anche e soprattutto in questa sfera che l’orticoltura e l’hobby della coltivazione si possono rivelare utili, per molte patologie ma anche per alleviare semplicemente lo stress.
Il tabloid inglese Indipendent ha pubblicato nel 2014 una ricerca secondo cui fare giardinaggio...
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Mag 29, 2018
Occhio di pavone sugli Olivi non va sottovalutato. Negli anni in cui il virus Xylella imperversa per le campagne pugliesi, l’Olivo ha guadagnato una di più delle molte malattie specifiche che possono attaccarlo. Tra le più gravi troviamo anche l’Occhio di pavone.
L’Occhio di pavone, o cicloconio, è una malattia provocata dal fungo Spilocaea oleaginea ed è possibile identificarla per le macchie con bordo marrone, giallastro o verdastro e un cerchio grigio al centro, che si formano sulle foglie e sui frutti maturi degli olivi. La dimensione delle macchie può andare da pochi millimetri a un centimetro.
Le macchie dell’Occhio di pavone si diffondono sulle foglie e generano altre spore; in questa fase, il lato superiore delle macchie diventa nerastro e le spore possono volare su altre foglie e altre piante.
La virulenza del fungo dipende spesso dalla sensibilità della specie di olivo che viene colpita. Le spore del fungo si diffondono sulle piante dal vento e dalla pioggia e cominciano a “germinare” una volta che si verificano le condizioni ideali di umidità e di temperatura, tra i 15 e i 20°C, di solito in primavera o in autunno.
Un’altra condizione favorevole al fungo è la scarsa circolazione dell’aria: il fungo riesce a diffondersi meglio in pianura e in piantagioni fitte e meno in collina e in ambienti ventilati.
OCCHIO DI PAVONE SUGLI OLIVI: PERCHE’ VA CURATO
Il fungo danneggia le foglie succhiandone i liquidi per osmosi, fino a provocare il loro ingiallimento e la loro caduta. La diffusione...