La Clorosi è una fisiopatia causata dalla carenza di ferro, che può essere determinata dalla bassa disponibilità di ferro nel terreno o dall’impossibilità da parte delle radici di assorbirlo, perché il suolo è molto ricco di calcare.
Si manifesta prevalentemente su piante come Ortensie, Azalee, Rododendri, Camelie, Gardenie: acidofile che, in suoli calcarei, faticano ad assorbire questo metallo.
Anche altre piante possono essere colpite, per esempio le Rose, le piante da siepe (come il Lauroceraso) e le piante da frutto, soprattutto nei terreni molto argillosi, in quanto l’argilla tende a legare a sé le molecole di ferro.
Il sintomo è il colore sbiadito delle foglie, soprattutto nelle aree internervali: indica una ridotta attività fotosintetica e quindi una sofferenza dell’esemplare.
Ortensie
Azalee
Rododendri
Camelie
Lauroceraso
CLOROSI: COME INTERVENIRE
Per evitare e curare la Clorosi occorre fornire prodotti a base di chelati di ferro, che mantengono il ferro disponibile.
Nel caso delle acidofile, che amano il terreno con pH acido, occorre rinvasarle o piantarle in terriccio specifico per acidofile, concimare con un prodotto specifico e innaffiare con acqua piovana: quella del rubinetto è spesso troppo ricca di calcare.
Le piante sensibili alla clorosi, da coltivare in terriccio per acidofile, sono per esempio le Ortensie, le Azalee, i Rododendri, le Eriche, le Camelie e i Pieris.