Se osservando le piante d’appartamento notiamo che alcune foglie ingialliscono o tendono a farlo, probabilmente siamo in presenza di una clorosi fogliare. Un problema che può essere causato da molteplici cause.
La clorofilla conferisce il caratteristico colore verde alle foglie: quando le foglie tendono a ingiallire significa che questo processo è stato interrotto e la pianta non effettua la fotosintesi. Il disequilibrio nel processo può essere causato da tanti fattori legati alla luce, ai nutrienti, all’acqua e alle temperature ambientali. Comprendere rapidamente la causa scatenante dell’ingiallimento è utile per intervenire in modo mirato e restituire benessere alla pianta.
Perché le foglie ingialliscono? Iniziamo dall’irrigazione
Spesso le foglie delle piante d’appartamento perdono colore a causa di un’irrigazione eccessiva. Le foglie perdono di tonalità, si afflosciano e diventano gialle. Anche la mancanza d’acqua fa diventare gialle le foglie, prima di seccarsi.
La clorosi fogliare viene però scatenata dai substrati di coltivazione troppo umidi e saturi d’acqua: le radici non riescono ad assorbire l’Ossigeno e marciscono. La degenerazione del sistema radicale si riflette sulla pianta, con fenomeno di clorosi sulle foglie, che diventano gialle e cadranno.
Per risolvere il problema rinvasiamo la pianta in un terriccio per piante d’appartamento nuovo, fresco e asciutto. Usiamo un vaso con fori e stendiamo sul fondo uno strato di argilla espansa, per migliorare il drenaggio dell’acqua in eccesso e difendere le radici. Poiché i marciumi radicali sono fonte di malattie fungine, è bene effettuare un trattamento preventivo con Estratto di Equiseto. La pianta deperita va subito aiutata con una concimazione equilibrata con un biostimolatore e un rinverdente da diluire nell’acqua per l’irrigazione ogni 15 giorni.
Una errata concimazione
Anche un’errata concimazione può portare all’ingiallimento delle foglie. In particolare la mancanza di Ferro (Fe), un elemento importante per la fotosintesi. La clorosi ferrica si manifesta soprattutto nelle foglie più giovani, che stentano a diventare verdi e rimangono gialle con nervature verdi evidenti.
Per risolvere il problema è sufficiente utilizzare dei concimi contenenti ferro in forma chelata. In questi prodotti l’elemento nutritivo è facilmente assorbibile dalle radici delle piante, ma anche dai tessuti dei giovani rami e dalle foglie. Per questo motivo, durante la stagione di crescita è possibile applicarli anche irrorati sul fogliame.
La luce: troppa o poca
La luce solare è uno degli “ingredienti” fondamentali per la fotosintesi delle piante. Se manca, la fotosintesi rallenta e le foglie perdono colore e virano verso il giallo.
Anche i raggi solari diretti nelle ore più calde dell’estate possono provocare ustioni sulle foglie, con macchie giallo/marroni, che diventeranno necrotiche.
Scegliamo quindi una zona luminosa della casa, ma facilmente schermabile in estate dai raggi solari diretti: è sufficiente una tenda leggera. Per le zone della casa poco illuminate possiamo sostenere le piante con una lampada a led fitostimolante a spettro completo.
Le piante con le foglie variegate, non avendo clorofilla nelle zone chiare, hanno bisogno di maggiore luminosità e non maggiormente sensibili a questo problema. In particolare in autunno e in inverno scegliamo per queste piante il luogo più luminoso della casa.
Per aumentare la luminosità e stimolare la fotosintesi, laviamo spesso i vetri e puliamo periodicamente le foglie dalla polvere con un lucidante fogliare.
Aria secca
Molte piante d’appartamento sono di origine tropicale, sono quindi abituate in natura a climi molto caldi e umidi. Quando sono in funzione gli impianti di riscaldamento e condizionamento l’aria delle nostre case tende a diventare più secca, talvolta in modo pericoloso per questo tipo di piante. Il basso tasso di umidità sulla superficie fogliare può causare macchie gialle e seccumi sulle punte e sui bordi delle foglie. È una forma di difesa della pianta: chiude gli stomi per trattenere l’umidità, a costo di perderne un pezzo.
Il problema si risolve nebulizzando spesso acqua non calcarea sulle foglie, in modo da evitare stress idrici. Anche posizionare le piante vicine le aiuta a mantenere un tasso di umidità più elevato. Anche l’uso di umidificatori vicino alle piante è utile allo scopo.
Sbalzi di temperatura
Variazioni improvvise di temperatura, in alto o in basso, possono danneggiare il metabolismo delle piante.
Per questa ragione evitiamo di posizionare i vasi delle piante d’appartamento vicino a termosifoni, stufe o camini.
Allo stesso modo dovremo evitare le finestre apriamo spesso, poiché possono generare correnti di aria gelida in inverno.
Gli shock termici alterano le funzionalità della pianta e ne compromettono la crescita corretta, spesso manifestate con l’ingiallimento delle foglie. Alcune specie, come i Ficus benjamina, gli Spathiphyllum e le Orchidee, soffrono particolarmente delle correnti di aria fredda invernali: le foglie ingialliscono e cadono rapidamente.
I parassiti
Alcuni parassiti hanno un apparato boccale pungente/succhiante: forano i tessuti vegetali con un rostro e aspirano la linfa vegetale. Succede con parassiti comuni come Acari (ragnetti rossi), Afidi, Cocciniglie e Aleurodidi (mosche bianche). L’attività di questo tipo di parassiti provoca l’ingiallimento puntiforme delle foglie, nei punti in cui sono state private della linfa vitale.
Per risolvere il problema controlliamo periodicamente lo stato di salute delle nostre piante e interveniamo con Sapone Molle di Potassio in presenza degli insetti. Trattamenti preventivi con Olio di Neem limitano le possibilità che questo tipo di parassiti deponga uova sulle nostre piante.
Un pH sbagliato
La maggior parte delle piante tropicali presenti nei nostri appartamenti ama terreni con un pH neutro, leggermente acido, compreso tra 5,5 e 6,5. Un pH troppo alcalino (oltre 7,5) limita l’assorbimento del Ferro, causando la clorosi ferrica.
Per prevenire questo tipo di problemi, provvediamo al rinvaso delle piante d’appartamento ogni 2/3 anni. Anche se la pianta non lo richiede, è utile sostituire periodicamente il terriccio con un nuovo substrato specifico, in funzione del tipo di pianta: acidofile, Orchidee, Cactacee, ecc.
Ci sono rilevatori da inserire nel terreno che ci aiutano a controllare il pH del substrato: se lo facciamo periodicamente, possiamo intervenire tempestivamente in caso di squilibri.
È la natura!
Non sempre l’ingiallimento di alcune foglie è sintomo di un problema. Anche le piante “invecchiano” ma lo fanno in modo diverso da noi: possono disattivare i tessuti più vecchi, che ingialliscono e seccano, per dedicarsi totalmente allo sviluppo di nuovi germogli. In piante come la Zamioculcas zamiifolia è il normale processo vitale della pianta: nei i rami più vecchi le foglie tendono a ingiallire e a cadere, fino al totale rinsecchire del ramo. Non è un problema se stanno spuntando i nuovi germogli.
Quindi l’ingiallimento di una o due foglie non deve essere interpretato necessariamente come un problema. Possiamo rimuoverle per stimolare la crescita di quelle nuove. Ci dobbiamo preoccupare se l’ingiallimento delle foglie è diffuso e accompagnato a un generale malessere e deperimento della pianta.